Tre Punti da non Sottovalutare su Mostra Blasfema di Carpi e Procedimento in Corso. Radio Spada.
21 Novembre 2024
2 CommentiMarco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni pubblicate da Radio Spada sulla mostra blasfema di Carpi, e le conseguenze giudiziarie. Buona lettura e diffusione.
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La notizia c’è ma non si vede: 3 punti da non sottovalutare su mostra blasfema di Carpi e procedimento in corso
21 Novembre 2024 | Attualità
del Guelfo Rosa
Ieri si è saputo: in relazione alla mostra blasfema di Carpi risultano “indagati per vilipendio” l’Arcivescovo di Modena, il pittore e i curatori. La Procura voleva archiviare ma il GIP non ha accolto la richiesta vista l’opposizione dell’Avv. Minutillo.
Dopo 24 ore dai primi lanci d’agenzia, però, già balzano all’occhio almeno tre aspetti – tre trappole – da non sottovalutare nel giudizio sulla vicenda.
1. La stampa dalla schiena dritta, drittissima. Anzi ingessata. Si dice che la vera notizia non ci sia quando un cane morde un uomo ma quando un uomo morde un cane. E poche cose si attagliano più a questo ultimo caso di un Arcivescovo indagato per vilipendio. Un presule che, sul conto, è Vicepresidente per l’Italia settentrionale della Conferenza Episcopale Italiana. Non solo: per la “vicenda Carpi” si era scomodata nella primavera scorsa persino la stampa internazionale. Dunque non solo “un uomo che morde un cane”, ma pure in mondovisione. Bene, fatevi un giro sulle Notizie Google di oggi. Dovrebbe essere un trionfo di articoli chilometrici, ponderose riflessioni, dibattiti accesi. Invece? Poca roba: del resto fu molto prudente anche l’eco mediatica concessa in maggio all’interminabile processione di riparazione che i fedeli misero in campo, con l’organizzazione di diverse sigle tra cui Radio Spada. Ci pensarono i social a far girare ovunque le immagini di un popolo numeroso, ordinato e risoluto che riaffermava compostamente le verità della Fede Cattolica.
Ma il silenzio non è tutto. Ci sono pure pezzi che farebbero meglio a restare nella penna del(la) giornalista. Un articolo accessibile online del Carlino di oggi, a firma di Valentina Reggiani, rifrigge ancora la narrazione dell’artista accoltellato. E qui bisogna che si mettano d’accordo con i loro colleghi della Gazzetta di Modena, che il 29 marzo riconoscevano: “Ѐ chiaro che non si tratta di un accoltellamento, come invece era stato ipotizzato nelle ore immediatamente successive al grave fatto”. Affermazioni basate su un video, ma che poi non si è capito dove stia. Comunque nulla rispetto ai livelli toccati da Francesca Di Feo che su Gay.it: a ridosso dei fatti titolava “L’artista Andrea Saltini aggredito da un integralista cattolico”. Integralista cattolico? E chi è? Una bella inchiesta giornalistica per svelarci l’identità di questo personaggio misterioso (che nemmeno le forze dell’ordine hanno ancora individuato) sarebbe auspicabile, dopo quasi otto mesi dal fattaccio. Ma non chiediamo troppo. Certo: tra omissioni, svarioni, mezze verità e chiacchiere si capisce perché la stampa venda così poco. Ed è un bene.
2. Giustizia umana (troppo umana?). Il fatto che un Arcivescovo, un pittore e due curatori (tra cui un prete) debbano rendere conto in tribunale per vilipendio è un fatto rilevante: non c’è dubbio. Ma non facciamoci illusioni. Chi ancora non ha capito che la Repubblica Italiana è uno Stato liberale – ovvero con un ordinamente che tutela “legalmente” la falsa libertà a scapito di quella vera – può ancora farsi viaggi onirici sull’idea che il potere temporale riesca a mettere pezze significative a una crisi spirituale, dottrinale e giuridica di questa portata. Basterebbe leggersi Magistero Politico – Insegnamenti papali sulla politica per l’instaurazione di un ordine cristiano, o La rivoluzione guardata negli occhi. Un libro che spiega il passato e racconta il futuro di Mons. Louis-Gaston de Ségur e Mons. Jean-Joseph Gaume, o L’illusione liberale di Louis Veuillot, per capire di cosa si sta parlando. Il processo che ci investe è plurisecolare, profondo e non risparmia le leggi dell’Italia delle 3 R (Risorgimento, Resistenza, R
3. Il dito e la luna: la crisi nella Chiesa. Crisi spirituale, dicevamo. Se non si può pensare che basti un’inchiesta giornalistica o il verdetto di un tribunale, nemmeno si può fingere che il “caso Carpi” sia isolabile da ciò che succede nella vita ecclesiale. Si scriveva giustamente nel primo comunicato del Comitato Scopelli che condannò l’esposizione blasfema: “Per non fermarsi alla constatazione dei mali e per risalire correttamente alle cause, non si può tuttavia evitare una riflessione generale: da circa 60 anni procede nella vita ecclesiale uno smantellamento attivo della dottrina e della liturgia. La portata disastrosa delle innovazioni del Vaticano II tocca inevitabilmente tutti i campi: se si ammettono una dottrina e una liturgia non più aderenti alla tradizione cattolica, inevitabilmente si ammetterà anche un’arte che di cattolico non ha più nulla, e una gerarchia ecclesiastica pronta a difenderla. Esattamente quanto accaduto: simul stabunt vel simul cadent”. Chi ha sfogliato Golpe nella Chiesa. Documenti e cronache sulla sovversione: dalle prime macchinazioni al Papato di transizione, dal Gruppo del Reno fino al presente e Parole chiare sulla Chiesa. Perché c’è una crisi, dove nasce e come uscirne avrà le idee più chiare sul punto. Non fermiamoci dunque a guardare il dito, ma puntiamo lo sguardo sulla luna. Una luna terribilmente nera.
E soprattutto non disperiamo mai. Preghiera, formazione, militanza: questo ci è chiesto. Questo si deve fare.
Avanti tutta.
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Imm. in ev. modificata da un’opera di Pablo Stucchi, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.
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Tag: carpi, radio spada
Categoria: Generale
Tutto condivisibile, a parte il punto due. Se l’autore crede che al tempo di uno Stato non liberale veniva veramente tutelata la Verità si sbaglia…il Regno non è di questo mondo (che tutela solo se’ stesso, Chiesa compresa).
…alla fine -fatte notevolini constata cosazioni- l’ unica efficace ace