Motus in Fine Velocior: così è per l’Azione Essenzialmente Anticristica di Bergoglio. Mons. Carlo Maria Viganò.
20 Novembre 2024
Lascia il tuo commentoMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due elementi sulla crisi della Chiesa. Il primo è un post pubblicato su X (già Twitter) dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò:
Motus in fine velocior: il movimento aumenta di velocità con l’approssimarsi del suo traguardo.
Questo vale non solo nella fisica, ma anche nelle vicende umane. Quanto più l’inesorabile fine di una società ormai giunta al decadimento morale si avvicina, tanto più essa si contorce nelle proprie perversioni.
Il domenicano eretico LGBTQ creato cardinale; il francescano omosessualista e pornografo (che fa il paio con Tucho) nominato pedicatore della Casa Pontificia; il rito Maya con i laici a danzare sull’altare e le donne turiferanti: nulla di tutto questo è casuale.
Al posto della volontà di Dio, la volontà dell’uomo.
Al posto del culto della Maestà divina, il culto dell’uomo; al posto del sacerdozio cristocentrico, la liturgia antropocentrica; al posto dei Comandamenti di Dio, l’antidecalogo dell’uomo; al posto della purezza e della santità, la fornicazione e il vizio.
Tutto è corrotto, tutto pervertito, tutto profanato: perché al posto dell’amore di Dio fino al rinnegamento di sé, regna l’amore di sé fino al rinnegamento di Dio. Bergoglio — novello Caligola, nuovo Eliogabalo — vedrà sprofondare nell’ignominia la sua setta apostata e traditrice, e saranno i nemici di Cristo, ancora una volta, a compiere le Sue vendette.
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Il secondo è un articolo, sempre riferito a mons. Viganò, pubblicato da Renovatio 21, che ringraziamo per la cortesia:
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato ad X una riflessione sulla nuova chiesa bergogliana, che sembra più vicina al peccato che al peccatore.
Monsignor Viganò scrive in risposta ad un post del corrispondente vaticano di LifeSiteNews Michael Haynes, che in un post su X dà conto dell’incontro di Bergoglio con «Fra’ Christian Matson’(…), una donna, vive come un eremita maschio. Ha subito un intervento chirurgico per cambiare sesso, è sostenuta dal vescovo Stowe e sostiene le persone trans nella vita religiosa della Chiesa».
Si tratta dell’ennesimo contatto esibito da Bergoglio con il transessualismo pragmatico, al punto che, come scritto Renovatio 21, non è difficile scorgervi dietro a questo punto un programma preciso.
«Nostro Signore frequentava i peccatori per convertirli: pensiamo alla Maddalena, che era un’adultera, o a Zaccheo, che era un esattore delle tasse per conto dell’Impero Romano. L’effetto della sola presenza del Signore converte queste anime, che abbandonano la via del peccato e si convertono a Lui. “Va’ e non peccare più”» scrive monsignore.
«ll Salvatore non dissimula la colpa, ma al contrario la indica come ostacolo alla salvezza e alla santità, e offre la Sua Grazia per cambiare vita e seguirLo. Perché è la salvezza dell’anima che il Signore vuole, non la normalizzazione del peccato. La battaglia contro il mondo, la carne e il diavolo si combatte e si vince anzitutto riconoscendo il nemico e armandosi per abbatterlo».
Nostro Signore frequentava i peccatori per convertirli: pensiamo alla Maddalena, che era un’adultera, o a Zaccheo, che era un esattore delle tasse per conto dell’Impero Romano. L’effetto della sola presenza del Signore converte queste anime, che abbandonano la via del peccato e… https://t.co/Z3AhkcBj0d
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 13, 2024
«Le frequentazioni di Bergoglio sono l’esatto opposto» continua l’arcivescovo. «A lui non interessa la salvezza delle anime, che anzi incoraggia nel peccato e nel pubblico scandalo. La sua “simpatia” per gli operatori di iniquità è ostentata, così come è ostentata la sua avversione per chi serve fedelmente Nostro Signore».
«Bergoglio usurpa l’insegnamento e l’esempio di Nostro Signore, attribuendosi l’autorità di dire cosa è bene e cosa è male – prerogativa esclusiva di Dio. Egli non dice “Va’ e non peccare più”, ma “Dio ti ama come sei”. Ma non lo dice a tutti! Ci sono categorie di “peccatori” che devono cambiare: i rigidi, gli indietristi, i Cattolici che si oppongono all’apostasia».
«Per Bergoglio il peccato non è contro Dio, ma contro l’antidecalogo della “chiesa conciliare e sinodale” e contro l’Agenda Globalista: come tale è irremissibile. Dio può essere negato, offeso, bestemmiato, contraddetto; Bergoglio no».
«Questa menzogna, detta da uno che si spaccia per Papa, tradisce il mandato di Cristo e la fiducia dei fedeli, mostrando questo usurpatore per quello che è» conclude il prelato.
«È questo che rende l’azione di Bergoglio non solo fraudolenta, ma essenzialmente “anticristica”».
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