Rapporto da Gaza. Trenta Organizzazioni Ebraiche di Tutto il Mondo Appoggiano Francesca Albanese. E Villepin…
18 Novembre 2024
3 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione alcuni elementi legati a quanto sta accadendo a Gaza, e in generale in Medio Oriente. il primo è questo post da Instagram, che vi suggeriamo di andare a vedere, perché contiene molto di più delle poche righe qua sotto:
Giovedì il parlamento tedesco ha appoggiato a larga maggioranza una risoluzione volta a contrastare l’impennata dell’antisemitismo legata alla guerra a Gaza.
Tuttavia, i critici della risoluzione, tra cui voci provenienti dalla comunità ebraica, sostengono che potrebbe limitare la libertà artistica e accademica.
Il testo chiede il divieto di finanziamenti pubblici a qualsiasi gruppo “che diffonda l’antisemitismo, metta in discussione il diritto di Israele a esistere o inviti al boicottaggio di Israele”.
In caso di atti antisemiti nelle scuole e nelle università, chiede che i responsabili vengano esclusi dalle lezioni o addirittura espulsi.
La risoluzione è stata proposta e sostenuta dai deputati del partito di centro-sinistra Socialdemocratici (SPD), del partito conservatore CDU-CSU, dei Verdi e del partito liberale Liberali Democratici (FDP).
Circa 150 artisti e intellettuali ebrei residenti in Germania hanno affermato in una dichiarazione che la risoluzione “indebolirebbe, anziché rafforzare, la diversità della vita ebraica in Germania, associando tutti gli ebrei alle azioni del governo israeliano”.
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Il secondo è questo documento, firmato da trenta organizzazioni ebraiche, di sostegno a Francesca Albanese, la relatrice dell’ONU su Gaza, pesantemente attaccata per il suo rapporto sulla situazione drammatica nella striscia di Gaza:
Come organizzazioni e gruppi ebraici, esprimiamo il nostro sostegno a Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967.
La Sig.ra Albanese è stata sottoposta a un attacco implacabile da parte di organizzazioni motivate politicamente come ‘UN Watch’, che hanno condotto campagne diffamatorie tossiche per ridurla al silenzio e danneggiare il suo mandato sui diritti umani. Tali organizzazioni hanno un obiettivo: proteggere il governo israeliano dalle critiche internazionali e dalla responsabilità legale.
Purtroppo, i rappresentanti di alcuni governi occidentali hanno dato una forte spinta a queste campagne diffamatorie, accusando la Sig.ra Albanese di antisemitismo. Respingiamo tali accuse, che sono infondate e incitano sconsideratamente contro la Sig.ra Albanese, a rischio di mettere a repentaglio la sua sicurezza personale.
Parlando in difesa di oltre due milioni di civili a Gaza le cui vite sono minacciate esistenzialmente, anche dalla fame deliberata, la Sig.ra Albanese ha denunciato la collusione politica e la complicità militare dei governi occidentali nell’annientamento di Gaza da parte di Israele. Invece di fermare i crimini di guerra di Israele, alcuni di quei governi stanno tentando di mettere a tacere il messaggero.
In quanto ebrei impegnati a favore della giustizia, dell’uguaglianza e dei diritti umani universali, condanniamo fermamente il vergognoso sostegno diplomatico e militare che molti governi occidentali, in particolare Stati Uniti e Germania, hanno offerto alla campagna in corso di uccisioni di massa di civili palestinesi da parte di Israele e alla sua barbara distruzione di tutti i fondamenti della vita palestinese a Gaza.
Per estensione, condanniamo la crescente strumentalizzazione dell’antisemitismo in questo senso, in particolare attraverso la definizione di antisemitismo altamente controversa dell’IHRA, che viene anche usata come arma contro la signora Albanese e, più in generale, contro le Nazioni Unite.
Protetto dai governi degli Stati Uniti e dell’Europa, Israele ha ucciso decine di migliaia di civili palestinesi in nome della “protezione degli ebrei”. Oltre al catastrofico fallimento di civiltà rappresentato dalla tolleranza internazionale di quelle uccisioni, questa orribile violenza e crudeltà non garantiranno la sicurezza agli ebrei. Al contrario, l’imprecisa e sfortunata fusione dello Stato di Israele con il popolo ebraico in realtà espone e mette in pericolo gli ebrei.
Guidati dalla lunga tradizione ebraica umanista e dalle lezioni universali della Shoah, ci stiamo ribellando per fermare il governo israeliano nel suo attacco genocida a Gaza. Deploriamo fermamente che le organizzazioni ebraiche consolidate, che affermano di rappresentare le comunità ebraiche in Europa e Nord America, abbiano scelto di mantenere il loro cieco sostegno al governo israeliano, nonostante i suoi orribili crimini di guerra a Gaza e la crescente violenza contro i palestinesi in Cisgiordania.
Altrettanto deplorevole è il fatto che molteplici “coordinatori nazionali per la lotta all’antisemitismo” siano diventati complici di questo approccio immorale e fuorviante, attraverso la loro stretta collaborazione con il governo israeliano e la loro ossessiva promozione della definizione IHRA. Non potrebbero fare un disservizio maggiore alla lotta contro l’antisemitismo, cinicamente alimentato da politici di destra che tendono a ignorare.
L’unica via verso la sicurezza e la stabilità per tutti è un approccio basato sui diritti umani e la riaffermazione dell’ordine giuridico internazionale attraverso l’applicazione coerente del diritto internazionale, esattamente ciò che la Sig.ra Albanese sostiene e chiede.
Elogiamo l’eccezionale fermezza morale della relatrice delle Nazioni Unite per i diritti umani Albanese di fronte alle indicibili sofferenze dei palestinesi e ai maligni attacchi contro di lei e il suo mandato presso le Nazioni Unite.
Una voce ebraica diversa (Paesi Bassi)
Alleanza ebraica antisionista in Belgio (Belgio)
Boicottaggio dall’interno (Palestina/Israele)
Decolonizzatore (Belgio)
Een Andere Joodse Stem (Belgio)
Ebrei europei per una pace giusta (Europa)
Ebrei europei per la Palestina (Europa)
SeNonAdesso Toronto (Canada)
Voci ebraiche indipendenti (Canada)
Rete Internazionale Antisionista Ebraica (Argentina)
Rete Internazionale Ebraica Antisionista (Spagna)
Rete internazionale ebraica antisionista (Regno Unito)
Israeliani contro l’apartheid (Israele/Palestina)
Appello ebraico alla pace (Lussemburgo)
Voce ebraica per il lavoro (Regno Unito)
Ebrei per la giustizia per i palestinesi (Regno Unito)
Ebrei per la Palestina (Irlanda)
Jøder per Retfærdig Fred af 5784 (Danimarca)
Jødiske Stemmer per Rettferdig Fred (Norvegia)
Judeobolschewiener*innen (Austria)
Judeus pela Paz e Justiça (Portogallo)
Jüdische Stimme für Demokratie und Gerechtigkeit in Israele/Palästina (Svizzera)
Jüdische Stimme für gerechten Frieden im Nahen Osten (Germania)
Junts Associació Catalana de Jueus i Palestins (Spagna)
MARAD, Collectif juif decolonial (Svizzera)
Nahlieli – Ebrei per la giustizia in Palestina (Finlandia)
Tsedek! (Francia)
Unione dei progressisti juifs de Belgique (Belgio)
Union juive française pour la paix (Francia)
Ordine del popolo ebraico unito (Canada)
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Il terzo è un post su Instagram de L’Indipendente Online, che parla appunto del Rapporto di Francesca Albanese:
Parla di genocidio Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Occupati Palestinesi.
Nelle 32 pagine che compongono il rapporto Genocide as Colonial Erasure, il secondo presentato davanti alla commissione delle Nazioni Unite dal 7 ottobre 2023, Albanese denuncia il massacro organizzato e volontario che Israele sta portando avanti contro il popolo palestinese. Elencando fatti, nomi e responsabili di quello che è un vero e proprio genocidio, studiato per cancellare un popolo dal territorio e colonizzarlo, Albanese consiglia che le Nazioni Unite sospendano Israele come Stato membro dell’ONU.
I ripetuti massacri di civili inermi, il blocco degli aiuti per affamare volontariamente la popolazione, le malattie auspicate per indebolirla, così come la distruzione studiata di tutte le infrastrutture e le torture ripetute contro i detenuti fanno parte delle tattiche dello stato sionista per «provocare la distruzione fisica» dei palestinesi.
Il termine «genocidio» è delicato e non va usato a sproposito, ha ricordato l’esperta.
Ma, in questo caso, è quello «più corretto».
Nei giorni scorsi, la Relatrice Speciale dell’ONU per i Territori Occupati Palestinesi, Francesca Albanese, ha presentato il proprio rapporto ufficiale nel quale si dettaglia come quello israeliano a Gaza sia da considerare, alla luce del diritto internazionale, un genocidio.
Lo stesso report, che si intitola senza giri di parole Il genocidio come cancellazione coloniale, accusa i governi occidentali di aver garantito a Israele un’impunità che gli ha permesso di «diventare un violatore seriale del diritto internazionale».
La relatrice italiana, ma che da molti anni vive all’estero, è stata attaccata con inaudita violenza: l’ambasciatrice statunitense all’ONU l’ha accusata di antisemitismo, mentre la lobby filo-israeliana UN Watch ha lanciato una campagna per cacciarla dalle Nazioni Unite con l’accusa di diffondere «antisemitismo e propaganda di Hamas».
Accuse surreali alle quali risponde anche in questa intervista rilasciata in esclusiva a L’Indipendente.
Lo fa senza arretrare di un millimetro, anzi dettagliando perché quella che Israele sta scrivendo a Gaza sia da considerare una delle pagine «più nere e luride della storia contemporanea» e denunciando il clima di intimidazione che colpisce sistematicamente chi, all’interno delle istituzioni internazionali, cerca di agire concretamente per inchiodare il governo israeliano alle proprie azioni.
Chi è interessato all’intervista integrale la può trovare a questo collegamento.
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E infine questo post su Instagram, dove parla l’ex Primo ministro Francese, Villepin:
L’ex premier francese: L’Occidente dovrà pagare per il silenzio di Gaza
L’ex primo ministro francese Dominique de Villepin ha rilasciato un’appassionata intervista alla radio francese sullo “scandalo” della guerra a Gaza, che secondo lui è stata dimenticata in Francia.
De Villepan afferma che Gaza è una guerra come nessun’altra a causa dell’alto numero di vittime civili e che la Francia e l’Europa hanno le leve militari ed economiche per fare pressione su Israele, ma scelgono di non farlo.
I commentatori francesi hanno sottolineato quanto sia raro che qualcuno con il profilo di de Villepin – un politico di destra che è stato primo ministro, ministro degli Esteri e ministro degli Interni sotto il governo di Jacques Chiraq – critichi Israele così apertamente e dica la verità sulla guerra a Gaza.
Anche in questo caso vi suggeriamo di andare all’originale, più completo e interessante.
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Tag: albanese, gaza, genocidio, papa, villepin
Categoria: Generale
Il vincolo ideologico sull’uso delle parole “scottanti”:
https://www.maurizioblondet.it/lotta-allantisemitismo/
Purtroppo la recente risposta data dalle Autorità dello Stato di Israele a quanto ha scritto e detto papa Francesco circa l’indagine di una realtà di genocidio e le terribili conseguenze, non è affatto condivisibile, anche se viene invocata la necessità della “difesa”.
Dente per dente e morto per morto sono biblici.
Non sembra si rispetti il rapporto.
Dalla Storia degli stermini sembra nessuno, e soprattutto tra gli autorevoli “potenti”, abbia imparato granché. Purtroppo ogni libro sacro delle tre rivelazioni, oltre poche sagge norme, contiene in sé armi micidiali, del tipo ben espresso da Ovidio: Non armis sed verbis.
Su queste ancora ci si basa e ci si riferisce, come di fatto è stato dimostrato da autorevoli “eroi” di parte, per addirittura sublimare la necessità umana del massacro: “massa sacra”.
È sempre un dire testardamente: Dio lo vuole.
Finché questo “lato oscuro” del Dio sussisterà, ogni eccesso sarà “divinamente” giustificato dall’uomo iniquo e doloso in Autorità! E soprattutto in Potere. Cioè dall’uomo vile ed inumano, che sarebbe meglio non fosse mai nato!
Ci sono ancora dei “GIUSTI”.