Non Siamo più in Democrazia, ma alle Regionali in Emilia Voto la Maura. Giovanni Lazzaretti.

16 Novembre 2024 Pubblicato da Lascia il tuo commento

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Giovanni Lazzaretti, che ringraziamo per la cortesia, offre alla vostra attenzione questo articolo. Buona lettura e condivisione.

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14 novembre 2024, Beata Maria Merkert

 

Samizdat dal paesello

«Cara Irma, voto per la Maura»

 

L’IRMA È UN PEZZO DELLA MIA VITA

L’Irma è un pezzo della mia vita.

Correva l’anno 2006. Il Circolo Maritain esisteva già da 8 anni, e in diverse conferenze era stata citata la “legge naturale universale”. Nel febbraio 2006, a ridosso delle elezioni politiche, mi convinsi che potevo impostare la scelta di voto utilizzando la “legge naturale universale” come criterio unico.

Cosa significa “unico”?

Che i programmi e i partiti

  • andavano prima vagliati attraverso la legge naturale universale,
  • e solo dopo, SE PASSAVANO IL PRIMO VAGLIO, andavano valutati per le proposte governative.

La vicenda andò più o meno così.

Il 24 febbraio 2006(1) scrissi un testo, lungamente meditato, che si chiamava “Dichiarazione di voto”. In pratica era un “outing” elettorale di 6 pagine dove spiegavo perché avrei votato in un certo modo, basandomi sulla legge naturale universale.

Destinatari? Mia madre, che aveva posto la domanda «E stavolta che si fa?». Qualche amico e amica. Una casalinga mia conoscente. Micro diffusione, solo cartacea. Iniziò però una faccenda inattesa: i destinatari di queste pagine facevano fotocopie e diffondevano.

Lo chiamavo “il popolo delle fotocopie”, prevalentemente femminile, prevalentemente casalinghe. Ogni tanto incontravo delle signore per strada, e invece del solito “buon giorno” “buona sera”, non dicevano una parola, mi facevano un sorriso smagliante e tiravano dritto. Capivo subito che avevano ricevuto “quelle fotocopie”. Una bella vicenda che ricordo con un po’ di nostalgia (a quel tempo riponevo ancora qualche speranza nella politica).

Stupito da questa diffusione, provai a far leggere il testo anche a due amici a Milano, rendendomi conto che, pur scritto con un tono strettamente locale, quelle pagine avevano una valenza più ampia.

Quando un amico buttò lì «Perché non lo diffondi a pioggia?», pensai che si poteva tentare.

“A pioggia” voleva dire trasformare la mia rubrica di indirizzi mail in una mailing list. Ossia chiudere gli occhi, dire una preghiera, spedire a tutti un testo non richiesto, e aspettare il terremoto.

Il riscontro fu ampio: molti giudizi positivi, alcune persone che cambiarono voto dopo la lettura, altre che decisero di votare invece di astenersi. Arrivarono ovviamente anche delle critiche, alcune tranquille, altre arrabbiate, altre villane. Ma le avevo messe in conto.

C’è stato anche chi ha solo “digrignato i denti” senza replicare: nel bla-bla dicevano di me che avevo fatto una “campagna feroce” contro Prodi. Rileggendo il testo a distanza di tempo non posso che ri-constatare che era un testo mite, per niente feroce.

Particolarmente inaspettate le mail scritte da tre suore: una da Roma, una dall’India, una dal Venezuela. Del tutto a sorpresa la telefonata di un ministro da Roma.

Mandai il testo anche al direttore del giornale diocesano “La Libertà”, accompagnato da una lettera. La lettera venne pubblicata. E, seppur tagliata, ebbe un effetto.

Mi fermò una signora che l’aveva letta, che aveva capito i concetti, che aveva abbandonato i ragionamenti televisivi, e che avrebbe votato secondo la legge naturale. Le consegnai ovviamente anche la “Dichiarazione di voto” perché potesse approfondire.

Poi scrissi una lettera intitolata “Il comma mancante (lettera alle casalinghe)” nella quale descrivevo il percorso mentale di quella signora, proponendolo a tutti. In quella lettera le diedi il nome di “Irma”, e fu Irma per sempre.

Da allora Irma è stata il mio interlocutore pre-elettorale per 16 anni: elezioni politiche, elezioni regionali, elezioni europee, referendum. Anche con qualche divagazione extra-elettorale(2).

Contrariamente alla vicenda del 2006, nelle elezioni successive non ci fu una dichiarazione di voto, ma un percorso di studio che condividevo con l’Irma (con l’Irma & le sue amiche, nonché qualche marito) e che aveva l’Irma come stimolo (stimolo necessario: i testi scritti furono una valanga, e vennero redatti sempre nello spazio di pochi giorni; nel 2013 chiusi l’ultimo testo alle 5 del mattino).

Capitò anche che in tutte le elezioni politiche (2008 2013 2018 2022) iniziai il percorso credendo che avrei votato in un certo modo, e lo conclusi votando in modo diverso. Fu un percorso di vero studio.

I testi marcati CARA IRMA girarono molto; ci fu anche un sito attivo fino al 2013 (www.carairma.it, esiste ancora).

Perché ripesco l’Irma oggi?

Perché le ho fatto uno sgarro. Alle ultime elezioni europee mi ha scritto e non ho nemmeno risposto. Mi ha riscritto adesso per le regionali Emilia-Romagna e non posso non rispondere.

 

BREVE DALL’IRMA

Caro Giovanni, capisco che un’epoca si è chiusa, alle ultime europee non mi hai nemmeno risposto.

Ci siamo arrangiate a scegliere, rileggendo i testi del passato.

Però mi resta (ci resta) un’ultima curiosità: hai smesso di votare?

Ossia non hai risposto perché non avevi niente da dire?

Un grato abbraccio, in ogni caso.

Irma & tutte

 

COSA HO FATTO ALLE EUROPEE

Cara Irma,

ti tolgo subito il dubbio. Ho votato anche alle europee, ma in una modalità che non era proponibile per voi, vista la ricchezza dei percorsi che abbiamo fatto insieme in passato.

Le elezioni europee mi disgustavano. Sì, certo, un minimo d’influenza c’è l’ha pure il parlamento europeo, ma l’influenza vera ce l’hanno altri che col parlamento non c’entrano nulla.

Sapevo(3) che ci saremmo ritrovati Ursula Albrecht, maritata von der Leyen. L’eterna ministra della Merkel che diventa eterna presidente della commissione europea. Le aveva fatte troppo grosse nel suo primo mandato per mandarla a casa: gestione covid, gestione vaccini, gestione energia, gestione clima, gestione guerra.

Tutto ciò che piace al neoliberismo più becero piace anche a lei. Non poteva che restare al suo posto. Non per niente è la “donna più potente del mondo” secondo la rivista Forbes, nel 2022 e anche nel 2023.

E allora mi vergognavo a pensare ad un “percorso” da fare con voi per ritrovarci poi con un pugno di mosche neoliberiste in mano.

Dai “princìpi non negoziabili” di Benedetto XVI sono passati meno di vent’anni. Vita, Famiglia, Verità (declinata come libertà educativa & libertà religiosa). Abbiamo aggiunto l’ultimo principio mancante, la Proprietà, compreso in profondità grazie alla nOmismatica: non la proprietà tout court, ma la “Proprietà di chi ha bisogno di lavorare per vivere”.

Completato il quadro dei princìpi, si sono moltiplicati gli assalti. Oltre alla moneta-debito, assalto permanente alla Proprietà del lavoratore, sono saltati fuori:

  • la distruzione dell’energia a basso costo, disastro per il lavoro e per la Proprietà di chi lavora
  • la vicenda covid e la vicenda vaccini, disastro per la Vita, per la Famiglia, per la libertà educativa, per la libertà religiosa, per il lavoro e per la Proprietà di chi lavora
  • la guerra a sostegno di una nazione nata da un colpo di Stato, con soldi sottratti ai nostri bisogni e con sanzioni deleterie per i nostri lavoratori
  • le balle climatiche con le loro utopiche “transizioni”, disastro economico per i piccoli e per i poveri
  • il controllo informatico della popolazione, del quale la “carta verde” è stato solo un assaggio.

Di fronte a questa accelerazione verso il disastro (accelerazione che si innesta sui disastri tradizionali: sfascio della famiglia, aborto, fecondazione artificiale, contraccezione, eutanasia, promozione dell’ideologia gender,…), il votare mi disgustava, per il nulla che poteva produrre.

Quale partito poteva dirsi esente da colpe nei nuovi ambiti (clima, controllo del popolo, energia, guerra, sanità) che si aggiungono agli ambiti “tradizionali”?

Così, nel disgusto, mi sono limitato a dare una pacca sulle spalle a un candidato. Aveva fatto una cosa buona e per me significativa, e gli ho dato il voto di preferenza senza barrare la lista, come modo per dirgli «grazie».

Tutto qui. Non ti dico chi è, e non ha importanza. Era un outsider, e, ovviamente, non è stato eletto.

Non credo più al sistema dei partiti, e non siamo in democrazia, dovendo sempre dipendere dagli USA dalla NATO dalla UE come standard di base, e da ogni lobby partorita dal neoliberismo (climatica, energetica, informatica, militare, sanitaria).

Nel 2006 eravamo ancora pieni di speranza, in fondo c’era appena stato nel 2005 il referendum sulla fecondazione artificiale che sembrava dare segnali in controtendenza.

Da lì in poi c’è stato un degrado identitario dei partiti, che ha avuto un attimo di speranza solo nello strano governo Movimento 5 Stelle + Lega, governo che aveva dietro la maggioranza dei voti espressi e non solo la maggioranza dei parlamentari.

Hai detto bene che si è chiusa un’epoca: non c’è più bisogno di analizzare i programmi dei partiti. È sufficiente buttare l’occhio sulle porcherie che hanno fatto per buttarli tutti nel cestino. Tutti hanno partecipato al governo Draghi. L’unica che stava fuori, la Meloni, incarna adesso l’Agenda Draghi meglio di tutti (affossamento della moneta fiscale, partecipazione alla guerra).

 

COSA FACCIO STAVOLTA

Stavolta però sono elezioni regionali, non europee. Andando nel piccolo, potrebbe esserci qualche possibilità in più di agire. Naturalmente non posso passare attraverso i partiti.

Prendi la Lega, per fare un esempio: vedere Salvini con la cravatta rossa non ti fa pena? Si mostra contento per l’esito di una elezione USA, dimenticando che negli USA cambia l’amministratore pro-tempore, ma i padroni sono sempre gli stessi.  «Che bella giornata di sole quella di oggi, arriva tanta luce da fuori…». Povero ex sovranista.

Ripeto in ordine alfabetico. Su aborto, clima, controllo della popolazione, energia, eutanasia, famiglia, guerra, ideologia gender, moneta, sanità, vaccini,… troverai partiti con colpe gravissime e partiti con colpe meno gravi. Ma partiti da scegliere non ne trovi di sicuro.

Così, se devo dimenticare i partiti e voglio continuare a votare, devo scegliere una persona e dimenticare il partito con cui si presenta.

Maura Catellani, ça va sans dire.

Della Maura Catellani ci sono caratteristiche che conosciamo un po’ tutti in paese, e altre meno evidenti.

Innanzitutto è consigliere regionale uscente, e l’esperienza è sempre una cosa utile.

In consiglio comunale a San Martino ha lavorato molto bene: competenza, passione, tenacia, attitudine a “faticare”. Senza dimenticare che è stata elemento di unità: se due liste di opposizione sono diventate l’unico movimento Alleanza Civica, lo si deve anche a lei.

Su vita, famiglia, libertà educativa, ideologia gender non ha mai avuto sbavature, che io sappia.

E poi ha quel tassello in più che non troverai in altri: è l’unica candidata alla quale do la medaglia nOmismatica.

Qualche passaggio è bene ricordarlo.

Maura nel 2017 fa parte del gruppo che realizza a San Martino i BST, Buoni di Solidarietà Territoriale. Dico volutamente “realizza”, perché tutta la parte normativa e organizzativa era pronta, nonché l’approvazione del consiglio comunale. Mancava solo una cosa: il coraggio da parte di chi comanda di girare la chiave e accendere il motore. Ma la macchina era pronta, tanto che mi sono sentito di proporla recentemente a un comune delle Marche.

La ricordo poi nel luglio 2020 in una circostanza inattesa. Facevo un incontro nOmismatico in una famiglia(4): alcune persone riunite a cena e a seguire non una semplice chiacchierata, ma una vera conferenza con diapositive e testo scritto. A cena non c’era, ma ad ascoltare la conferenza c’era anche la Maura.

Per il 1 marzo 2024 organizza in Regione il convegno “Alluvione Emilia-Romagna: ricostruzione e messa in sicurezza”, convegno nOmismatico con Cattaneo, Conditi, Dragoni, Ierardi, Tintori. Sperimenta la stessa frustrazione dei BST: la sabbia negli ingranaggi, o i bastoni tra le ruote.

Il convegno doveva occuparsi della proposta per risarcire i cittadini e le imprese, e mettere in sicurezza il territorio, utilizzando un circuito regionale di scambio non monetario(5) basato sui crediti d’imposta cedibili.

Accade però che la “sala Guido Fanti”, prima venga concessa, e poi venga negata e sostituita con la “sala 20 Maggio”. Poi all’ultimo istante comunicano che la “20 Maggio” non può essere utilizzata perché “richiede il patrocinio della Giunta”.

Tutto “burocraticamente regolare”, ci mancherebbe. Fatto sta che, quando si parla di crediti d’imposta cedibili, bisogna mettere in conto qualche incidente di percorso.

Il convegno del 1 marzo viene annullato. Il convegno si farà poi il 22 marzo nella “Sala Biblioteca”.

Il 15 maggio 2024 la Maura organizza, con l’altro consigliere regionale Stefano Bargi, il convegno a San Martino dove ho parlato anch’io: Conditi, Ferraresi, Lazzaretti, Salmaso, “La magia dei soldi e le false emergenze” (falsa emergenza monetaria, falsa emergenza climatica, falsa emergenza sanitaria). Quello l’hai sentito anche tu, e non devo darti dettagli.

Credo quindi che, su tutte le nuove questioni che attaccano il diritto naturale, Maura sia piuttosto avanti rispetto alla media.

Quindi, votando qui a Reggio, non ho dubbi: nello spazio delle preferenze della Lega scrivo CATELLANI.

Cara Irma, sui nostri percorsi pre-elettorali si è davvero chiusa un’epoca, non ci saranno più.

Ma faccio fatica a smettere di votare.

La Maura Catellani me ne dà l’occasione, e la voto volentieri.

Un abbraccio a tutte!

Giovanni

 

FINE DELLA LETTERA ALL’IRMA

Fine della lettera all’Irma.

Ma la sostanza non è rivolta solo all’Irma.

Per me Maura Catellani merita di stare in Regione a fare proposte alternative.

Fabio Conditi, che è l’essenza dell’ottimismo, pensa che la Ugolini vincerà la Regione e che la Maura sarà l’assessore alla moneta.

Io, che sono l’essenza del pessimismo, mi accontento della sua elezione.

Buon voto a tutti.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

 

NOTE

  • Casualmente il mese dopo (31 marzo 2006) Benedetto XVI definiva i “princìpi non negoziabili” parlando ai rappresentati del Partito Popolare Europeo.
  • Ad esempio, il lungo dossier “Morte di un economista” sulla vicenda di Charlie Hebdo e dell’uccisione di Bernard Maris venne scritto in risposta a una mail dell’Irma. Ci fu anche il percorso “Il virus e poi” durante le chiusure covid, e altre cose minori.
  • Adesso sembra che traballi. Ma sarà vero?
  • Feci tre interventi di questo tipo nell’anno del covid: cena + conferenza “familiare”.
  • “Non monetario” classico. I crediti d’imposta cedibili sono moneta.

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