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Cara Veronica,
leggendo l’articolo di Mauro Bonaita sulla formazione dei ministri straordinari comparso di recente sul vostro blog, ho sentito il desiderio di raccontare quanto accaduto a me, con una di loro, un po’ di tempo fa.
È capitato che un Ministro Straordinario si sia mostrata completamente insensibile in merito ad un increscioso episodio accaduto durante la Messa, quando gliel’ho riferito nei dettagli. Ho ritenuto abbastanza sconvolgente che, anziché correre ai ripari, abbia fatto orecchie da mercante.
O meglio: ha risposto negativamente alla mia richiesta di sospendere o ritardare i cori, le musiche e gli schiamazzi provenienti dall’oratorio, in concomitanza della Messa mattutina delle 8.00, che si celebra, presso la chiesa della nostra parrocchia.
Non faccio fatica a dichiarare che è di una tristezza inaudita dover constatare che proprio chi dovrebbe avere maggior cura e consapevolezza di Cosa è il Memoriale del Sacrificio di Cristo nostro Signore, ha invece maggiore sensibilità per cose che sono “polvere”, come le urla di giovani ragazzi appunto, che vivono ancora delle mille luci e degli inganni del mondo.
Non solo! È anche abbastanza sconcertante che non provino nessuna forma di rispetto verso i fedeli che si accostano alla Messa quotidiana, né del carico di preoccupazioni e problematiche familiari che, probabilmente, portano con sé…
Come fanno questi Ministri a non rammentare il conforto che può ricevere dalla Santa Messa chi sente forte il desiderio di rinforzare la fede o chi ha perso il lavoro, un amico, un genitore, un figlio, o che sopporta disgrazie familiari o malattie?
Viene davvero da chiedersi da chi e come vengano formati!
Per quale motivo secondo costoro c’è chi sostiene l’impegno quotidiano di recarsi alla Messa mattutina, ritagliando abilmente uno spazietto di tempo tra l’impegno di portare i figli a scuola e il raggiungimento del lavoro, magari pure lontano da casa? Pensano che si va in chiesa per ascoltare un giubox e le urla di giovani a cui nessuno ha insegnato il rispetto per il sacro?
Che tristezza, Veronica, l’espressione sufficiente che aveva sul volto la Ministra, mentre affermava le parole fuori luogo: “Ma cosa dice! Questa è la gioia!”, riferendosi alle urla, ai battimani, alle musiche pagane propagate al massimo volume dallo stereo dell’oratorio, durante i minuti della Consacrazione Eucaristica del Corpo di Cristo Morto in Croce e della Comunione col Signore, a Cui andiamo ad affidare per le mani del Sacerdote tutte le nostre sofferenze e preoccupazioni…!!!
Che tristezza il suo falso concetto di gioia, confuso con il chiasso a cui è dato il posto di Dio!
Che tristezza il suo falso concetto di gioia, mentre ci sono in corso guerre e persone che muoiono dilaniate dalle bombe! Che tristezza che fa la sua idea di gioia, mentre ci sono persecuzioni di Cristiani che non possono professare liberamente la loro Fede!
Non sa la signora, che la Gioia è il conformarsi a Cristo sul Calvario che ha sofferto e offerto la Sua vita per noi!? Che tristezza quell’ incapacità di cogliere l’occasione di trasmettere ai ragazzi dell’oratorio, amore e rispetto per il Corpo di Cristo nostro Signore e per noi fedeli, loro prossimo…!
È un tipico atteggiamento che rappresenta appieno, purtroppo, la tragedia dell’attuale cecità spirituale che molto spesso non sa assumere altro che il volto della sufficienza e pronunciare parole falsamente cattoliche intrise di buonismo e di menzogna, come quella che la vera gioia non si possa che ottenere dal mondo e dai suoi vizi.
La signora sembra aver dimenticato che non solo la Chiesa, ma l’oratorio stesso è un luogo sacro. Riservato ai bambini e agli adolescenti per svolgere sì attività culturali, ricreative e sportive, ma anche e soprattutto attività pastorali come le catechesi sui temi della fede e sulla preghiera.
Ma ora che ci penso non mi pare di aver mai visto questa signora, inginocchiata in chiesa a sgranare rosari…cosa che invece le sarebbe molto utile per svolgere un po’ più degnamente il delicato incarico che le è stato attribuito e che si è assunta.
Preghiamo per le necessità della Chiesa, Veronica e speriamo che ci ripensi, provvedendo in qualche modo a tutelare il silenzio in oratorio, in concomitanza della celebrazione della Santa Messa, perché è l’unica a cui posso partecipare di mattina…e non vorrei privarmene.
Grazie per l’ascolto e sia fatta la Volontà di Dio.
Lettera firmata
11 novembre 2024
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Tentativo per lettura conmenti
In una Parrocchia di Milano ( di cui taccio il nome, ovviamente) un Sacerdote che conosco, a causa dei vari e varie responsabili laici e laiche che lo contestavano per via della celebrazione ORTODOSSA della Santa Messa ( cioè come deve essere e non modernista 2.0…..) è stato costretto a chiedere il trasferimento in altra Parrocchia….Altra Parrocchia dove adesso tutto procede regolarmente. Il medesimo Sacerdote da giovane Seminarista in un Seminario di cui taccio il nome, è stato avvicinato furtivamente da un altro confratello che gli ha proposto la lettura di una rivista che lui a quel punto credeva essere pornografica. Ha dovuto fare così il confratello perché la rivista in questione IL TIMONE, era vista come la peste bubbonica dai rettori del Seminario……Al Sacerdote è piaciuta molto la rivista e si è subito abbonato…ma… ha dovuto farsela mandare a casa dei genitori..e non in Seminario….Ecco questa è una parte consistente della Chiesa Cattolica costituita da laici e religiosi che hanno sposato la modernità….,poi si capisce benissimo perché le Messe in Rito Antico sono partecipatissime……..
Caro Nicola, nel Vangelo sta scritto “la Verità rende liberi” ed evidentemente noi, sapendo che citare Tizio o Caio farebbe danno ad essi, esercitiamo con “prudenza” la libertà, che è, anzi dovrebbe essere, adesione alla verità. Ecco: la nostra libertà di lettori, ma anche di membra vive del corpo della Chiesa è sempre più simile a quella di un cane tenuto al guinzaglio. C’è chi lo tiene un po’ più lungo e chi un po’ più corto, però tale consapevolezza accompagna molti di noi nei nostri commenti. PS Nel Vangelo sta scritto “dai loro frutti gli riconoscerete”: è quindi nostro compito dar testimonianza della qualità dei frutti disponibili in questo mondo. A parer mio spesso l’odore non è dei migliori…
Nelle parrocchie ambrosiane la festa di Cristo re coincide con quella della Caritas diocesana.
Domenica scorsa molte comunità hanno dedicato la Santa Messa a conferire il mandato agli operatori della Caritas, inevitabilmente divenuti i protagonisti della giornata e della liturgia, con tanto di inviti a imitarli e raccolte fondi.
Paradossalmente le letture (incentrate su Cristo Re) tendevano a ben altro Protagonista parlando del Regno di Dio e del Paradiso che è la méta di chi può starvi.
Gesù è stato detronizzato dall’antropocentrismo di chi si serve di Lui per servire l’uomo, favoleggiando del proprio servizio. Il nostro fare diviene infatti il metro di giudizio, per avere senso nello stare in una komunità.
Altro che Marta e Maria…
Altro che “tesoro del tempio” in cui buttare tutto ciò che si ha, per poter vivere nella con-templazione… Tutti fuori di lì, a fare qualcoa di concreto e di utile…
Altro che servi inutili…
Perchè Dio (Gesù) è tutt’al più una-scusa-per.
Non è la Grazia ad agire in noi, ma siamo noi ad agire!
E se non agiamo non siamo! Così pensa lo sviamento.
Invece dell’abbandono che con-templa nel tempio il tesoro dell’agire di Dio in noi, noi espelliamo la contemplazione per darci al fare tributando onori agli attori. Una sorta di serata degli Oscar, con la statuetta degli idoli vani.
Perchè se anche dessi tutte le sostanze in elemosina, ma non avessi la Carità, a nulla gioverebbe.
Allora dare e fare elemosina NON è la Carità?
Oh bella! Toh, non lo sapevo.
E come fai a saperlo se non te lo dicono?
Che cosa?
Che Cristo è Re!
Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Avere gli stessi sentimenti di Cristo è regale e sava.
Fare regali e celebrarsi servitori non è la stessa cosa.
Soprattutto se non ci si inginocchia più davanti al Re, per alzarsi ad applaudire quelli che dovrebbero salvarsi.
Nella messa che frequento (Vetus Ordo), quando il sacerdote alza prima l´Ostia e poi il Calice, tutti i partecipanti cercano di non fare alcun movimento con il corpo oppure di non tossire, ecc. (ma questo succcede in genere durante tutta la funzione religiosa).
Forse ognuno si comporta in questa maniera per cercare di percepire, oltre ai rumori causati dalle azioni che compie il sacerdote, non solo fuori di sé ma anche dentro di sé la voce di Dio?
Anche nel Novus Ordo si fa silenzio durante la consacrazione. Certo che se il tema è tossire o soffocare, siamo messi bene….
Superficialità marcia
Non c’è mai il rischio di esagerare nella delicatezza nei confronti di Dio.
Chi riuscirebbe mai ad eguagliare la Sua?
Grazie per questa immagine di tenerezza che ha voluto illustrare a nostro beneficio.
V.
Una volta queste qua erano semplici regole di buona educazione che valevano anche nei teatri, nelle sale cinematografiche, alle conferenze ecc. ecc. e a maggior ragione nelle chiese durante la celebrazione delle messe e delle altre funzioni religiose. Oggi fanno notizia.