Non è più la BBC. Una Lettera dei Dipendenti Denuncia la Parzialità su Gaza. E poi Harris, Basile, Segre e Lerner.

4 Novembre 2024 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione un piccolo florilegio sulla crisi in medio oriente. Buona lettura e diffusione.

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Il primo elemento è un post apparso su Instagram:

Più di 100 dipendenti della BBC accusano l’emittente di fornire una copertura favorevole a Israele e chiedono all’emittente di “tornare all’equità, all’accuratezza e all’imparzialità” per quanto riguarda i suoi servizi su Gaza.

In una lettera inviata a Tim Davie, firmata da più di 230 membri dell’industria dei media, tra cui 101 dipendenti anonimi della BBC, l’emittente viene criticata per aver violato i suoi stessi standard editoriali, mancando di “un giornalismo coerente, equo e accurato, basato sull’evidenza, nella sua copertura di Gaza”.

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Il secondo elemento è un post di Breitbart, sempre da Instagram:

 

 

Ecco quanto è falsa la @vp Kamala Harris: la sua posizione politica su Israele e Gaza cambia a seconda di dove vengono trasmessi i suoi annunci! Nella puntata di venerdì di “OutFront” della CNN, la conduttrice Erin Burnett e il Senior Editor di KFile Andrew Kaczynski hanno discusso il reportage di Kaczynski su come la campagna della candidata democratica alle presidenziali del 2024 @vp Vice Presidente Kamala Harris @kamalaharris stia diffondendo annunci con messaggi nettamente diversi su Israele e Gaza a seconda del gruppo a cui si rivolge.

Burnett ha esordito dicendo: “Stasera, messaggi contrastanti, un’indagine di KFile di quest’ora ha scoperto che Kamala Harris si rivolge a elettori cruciali con messaggi molto diversi su Gaza e Israele. Questo spot viene trasmesso in Michigan, che ha la più grande popolazione araba d’America”.

Poi ha fatto vedere lo spot, in cui Harris dice: “Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alle sofferenze e io non resterò in silenzio”.

Burnett ha poi dichiarato: “Beh, è una storia molto diversa per uno spot in Pennsylvania rivolto agli elettori ebrei”.

In quello spot, Harris dice: “Sia chiaro, sosterrò sempre il diritto di Israele a difendersi, e farò sempre in modo che Israele abbia la capacità di difendersi, perché il popolo di Israele non deve mai più affrontare l’orrore che un’organizzazione terroristica chiamata Hamas ha causato il 7 ottobre”.

In un’altra parte dello spot, che non è stata trasmessa da “OutFront”, Harris afferma: “Non esiterò mai a intraprendere qualsiasi azione sia necessaria per difendere le nostre forze e i nostri interessi contro l’Iran e i terroristi sostenuti dall’Iran”.

Kaczynski ha detto che la differenza tra i messaggi “illustra davvero il tipo di linea sottile che la campagna di Harris sta cercando di percorrere nelle ultime settimane e negli ultimi giorni di questa campagna sulla questione di Israele. Qui ci sono due circoli elettorali completamente diversi, che ricevono due messaggi completamente diversi e che – spesso – hanno opinioni molto opposte su questo tema”.

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Il terzo elemento è un post pubblicato dall’ambasciatrice  Elena Basile in risposta a un attacco che Gad Lerner le avrebbe rivolto in un suo instant-book. E in cui evidentemente ri-sventola la capziosa accusa di antisemitismo verso chi è critico della politica di sterminio di Israele. Come se Moni Ovadia, Norman Finkelstein, Ilan Pappe e una schiera di altri ebrei fossero antisemiti. Ma non sorprende affatto che Lerner lo faccia. Come, ahimè, non stupisce il silenzio della Segre.

 

Qualcuno mi dice che

GadLerner mai visto nè conosciuto, si permette in un suo libro di esprimere giudizi oltraggiosi sulla sottoscritta

La mia grave colpa sarebbe stata quella di rivolgermi alla Senatrice #Segre al fine di ottenere una posizione decisa di condanna dell’ operato del governo criminale di Netanyahu e una ferma richiesta di un cessate il fuoco a #gaza
Mi premuravo anche di dire che la disumanizzazione del nemico e di un popolo, cosa che sta avvenendo per i palestinesi , ricordava la doppia morale nazista nei confronti degli ebrei
Il signor Lerner , che farebbe bene a chiamarmi Ambasciatrice nel suo libro come chiamerebbe tutti i miei colleghi uomini Ministri plenipotenziari che hanno servito come Ambasciatori all’ estero, ( a meno che non voglia rendersi colpevole di discriminazione di genere) , arriva a considerare untuosa una lettera pubblicata sul fatto nella quale, avendomi gli amici inviato delle testimonianze della Segre a favore dei Palestinesi e senza doppi standard, come è nel mio carattere franco, chiedevo scusa alla Senatrice per il malinteso
Un amico mi ha inviato il riferimento scritto dal signor Lerner e purtroppo ho avuto la percezione netta di un uomo che si inginocchia a poteri che possono premiarlo
No caro signore , le mie scuse alla #segre erano sincere
Sono offesa dai suoi vergognosi riferimenti alla sottoscritta
Ma io non detengo nessun potere e lei non sente di dovermi pagare tributi in ginocchio come evidentemente è abituato a fare con chi conta.
Come #Moniovadia e #Odifreddi suggerivano, dovremmo denunciare coloro che gratuitamente si permettono di accusarci di antisemitismo signor Lerner come ho spiegato in diversi testi e articoli sul #fatto la critica a Israele non ha niente a che vedere con l’ antisemitismo
E’ grave che lei ancora non l’ abbia compreso
Riservi le sue energie a comprendere come lo sterminio in corso dei #palestinesi possa essere arrestato
Se vuole rendere onore al giorno della #memoria
E non insulti impunemente una Ambasciatrice già vergognosamente diffamata da un sistema mediatico non degno di una democrazia
Il mio intento con la #senatrice è sempre stato quello di rivolgerle un appello affinché esercitasse la sua influenza per la pace in #Palestina
Rilegga quello che ho scritto.
Tre lettere alla Senatrice che le consiglio perché mi sembra lei sia particolarmente confuso.

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