Anti-Cristo, Sinagoga di Satana, la Lotta da sempre contro la Chiesa di Cristo. Curzio Nitoglia, Cinzia Notaro.

30 Ottobre 2024 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Cinzia Notaro, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione questa intervista con don Curzio Nitoglia sulla lotta fra la Chiesa di Cristo e il suo avversario di sempre. Buona lettura e condivisione.

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Della  congiura della ” Sinagoga Di Satana” contro Gesù e la Sua Chiesa :   il complotto contro la Chiesa di Dio è attestato nelle Fonti della Rivelazione solo come un fatto storico contingente e ristretto in certe circostanze particolari della vita di Gesù e degli Apostoli, oppure è un’entità malvagia, che comincia dall’inizio del mondo e termina con la sua fine ? 

Ne parliamo con don Curzio Nitoglia.

D. In che consiste il complotto contro la Chiesa di Dio ?

R. E’ attestato nelle Fonti della Rivelazione solo come un fatto storico, e nel  secondo caso il complotto sarebbe non solo un semplice fatto storico, relativo a certe situazioni particolari, , ma una verità dogmatica e morale perché  attestata nella S. Scrittura, nella Tradizione, nel Magistero costante della Chiesa e spiegata con la Ragione teologica dal Dottore Comune della Chiesa. Questa “verità” rivela l’esistenza di una forza maligna, che agisce nel corso di tutta la Storia umana, da Adamo sino alla fine del mondo, contro Dio e la Sua Chiesa… “forza” che viene presentata dalla Rivelazione come una Dottrina riguardo ad una contro-Chiesa, una specie di “Corpo Mistico” del Maligno con il quale tutti gli Angeli e tutti gli uomini di tutte le ere debbono fare i conti, da Lucifero (Isaia, XIV, 12) (1)  ad Adamo (nel Paradiso terrestre, Genesi, III, 15), sino all’Anticristo finale e alla fine del mondo (Apocalisse, cap. XX-XXII) (2)

D. L’ opposizione tra Chiesa e contro-Chiesa si trova già all’inizio dell’Antico Testamento?

R. La Genesi (III, 15), primo Libro del Vecchio Testamento, parla dell’inimicizia tra il diavolo e Maria SS., Gesù e i Cristiani, già ai tempi del primo uomo, Adamo. L’Apocalisse,  l’ultimo Libro del Nuovo Testamento, nella sua prima parte (cap. I-III) narra le angustie della Chiesa del I secolo perseguitata in maniera crudelissima dalle “Porte dell’inferno” (Mt., XVI, 18), dalla contro-Chiesa o “Sinagoga di Satana” (Ap., II, 9), mentre nella sua seconda parte (cap. IV-XXII) descrive gli  avvenimenti futuri sino alla Parusia, ripieni di tribolazioni e martiri ancora più tremendi, che sfoceranno, però, nella vittoria finale e totale di Cristo contro l’Anticristo finale (cfr. G. RICCIOTTI a cura di, La Sacra Bibbia, Firenze, Salani, 1940, Introduzione all’Apocalisse di S. Giovanni, p. 1761). Non è un fatto contingente e relativo a Maria SS. e Satana, ma è una profezia di un piano di una dottrina/forza contro Dio e la sua progenie dall’inizio sino alla fine della Storia umana. Infatti, pure l’ultimo Libro della Bibbia (riprendendo e ultimando proprio il “proto-vangelo” della Genesi), l’Apocalisse (XX, 7 ss.), narra la disfatta di Satana e dell’Anticristo da parte di Gesù e la lotta tra Dio e il Malignoi buoni e i malvagidall’inizio del mondo “sino alla sua fine” (XXI, ss.), dando un messaggio di speranza (come insegnano unanimemente i Padri della Chiesa): in mezzo alle persecuzioni non bisogna mai disanimarsi, Dio “alla fine” vince col bene il male, Cristo vince l’Anticristo  (P. C. LANDUCCI, Commento all’Apocalisse, Milano, Fabbri, 1967, p. 26). Anche qui non si tratta di fatti contingenti e relativi solo a certe persone e ad un particolare periodo storico, ma di due entità: il Sommo Bene (Dio) e il Maligno (diavolo), che cercano di salvare o rovinare il genere umano.

D. E’ annunciata  anche  nei  vangeli e  nelle lettere di San Paolo ?

R. Nel Vangelo di Matteo, Gesù ci comanda di scegliere tra “due Padroni: o Dio o Mammona” (VI, 24); inoltre ci ammonisce che le “Porte dell’inferno“, non prevarranno contro la “Chiesa” (Mt., XVI, 18). L’ opposizione radicale tra “la Luce e le Tenebre” la incontriamo quasi ovunque nel Vangelo di Giovanni, ove (IX, 22) si legge anche che “I Giudei “cospiravano” di espellere dalla Sinagoga chiunque riconoscesse che Gesù era il Cristo“. San Paolo nelle sue Epistole oppone “Cristo a Belial“, il “Tempio di Dio e il Tempio degli idoli” (2a Cor., VI, 14-18). Negli Atti degli Apostoli (XXIII, 12-15) leggiamo che “alcuni Giudei si riunirono e “congiurarono” di non toccare cibo né bevande, sino a che non avessero ucciso Paolo“. Certamente questi sono fatti storici, relativi a determinate persone di epoche particolari e specifiche, ma vanno inquadrate in un piano più ampio e dottrinale o teoretico, come mostrano concordemente la S. Scrittura, la Tradizione, il Magistero e la Ragione teologica.

D. E i primi Padri della Chiesa concordano?

R. Hanno insegnato la stessa dottrina.
La Didachè (90 d. C.) parla in genere o in assoluto di “due vie“; l’Epistola di Barnaba (98 d. C.) racconta della “via della luce e di quella delle tenebre, degli angeli e di Satana”; segue Sant’Ippolito nel III secolo (Sull’Anticristo, VI). Anche questi non sono fatti contingenti e relativi, ma rappresentano l’incarnazione di due dottrine e forze che lottano per la salvezza o la rovina dell’umanità.  Nel  354-430, i Padri Ecclesiastici ,tra cui  Sant’Agostino  ne “La Città di Dio, XIV, 28″  parlava di “due amori, che hanno dato luogo a due cittàquella terrena che nasce dall’amor di sé, spinto sino all’odio di Dio, e quella celeste che nasce dal disprezzo di sé sino all’amor di Dio”; mentre  nel VI secolo San Gregorio Magno (Moralia, XXXIV, 4) riprendeva il tema delle due vie o forze che si contrappongono, non particolarmente, relativamente e in maniera contingente, ma per principio e universalmente.

D. San Tommaso d’Aquino, il “Dottore Ufficiale ” della Chiesa  come descrive questa lotta tra il bene e il male?

R. Nella “Somma Teologica” spiega che “chi governa deve condurre i suoi sudditi al proprio fine. Ora il fine del diavolo è l’allontanamento della creatura da Dio […], presentato sotto forma di libertà” (S. Th., III, q. 8, a. 7).
La tattica infernale di Satana è quella adottata dal “Liberalismo” : porre la libertà come un Assoluto e come Fine ultimo dell’uomo e non come mezzo utile per cogliere il fine prossimo, che è il bene (buon uso della libertà) e non il male (cattivo uso di essa).
Il Fine di Dio è  salvare il genere umano attirandolo a Sé.

D. L’ Aquinate ci presenta un Corpo mistico della Chiesa di Dio e un Corpo mistico dell’inferno?

R. Si.  I buoni formano (in senso stretto) il Corpo mistico della Chiesa di Dio, sotto il comando di Gesù; i malvagi costituiscono  una “sorta” (in senso largo) di Corpo mistico dell’Inferno, sotto l’impero di Satana.
Tuttavia non vi è una somiglianza perfetta tra queste due realtà, ma solo un’analogia poiché Cristo governa direttamente l’animo umano, mentre il diavolo solo indirettamente; infatti, mentre Cristo influisce direttamente sull’intelletto e sulla volontà dell’uomo, il diavolo non può agire direttamente su queste facoltà spirituali, quindi governa i suoi adepti solo dal difuori, tramite i sensi esterni dell’uomo, tentandoli e portandoli al peccato sotto apparenza di libertà (S. Th., ivi, a. 7).

D. Come viene chiamato l’Anticristo dall’Angelico ?

R. Nell’articolo 8 della Somma Teologica (III, q. 8)  specifica che “l’Anticristo può essere chiamato il Capo dei malvagi a causa della pienezza della sua malvagità, poiché sarà più di tutti sotto l’influenza del diavolo e toccherà l’apice della malizia e della rivolta contro Dio”.
Inoltre: “Nell’Anticristo, sarà presente il Capo di tutti i cattivi (il diavolo), non per unione personalené per abitazione intima, perché solo Dio Trino penetra l’anima (…), ma solamente per gli effetti della sua malizia” (ivi, ad 1um).
Infatti, “come il Capo di Cristo è Dio e Cristo è egualmente Capo della Chiesa, (…) così l’Anticristo è membro del diavolo e tuttavia egli stesso è Capo dei cattivi (secondo una certa analogia)” (ivi, ad 2um)…poiché “nell’Anticristo, il diavolo porterà a termine la propria malizia, raggiungendo nell’Anticristo il perfetto compimento dei suoi sforzi” (ivi, ad 3um).  Perciò, l’Anticristo finale (diversamente dagli “Anticristi iniziali”), per San Tommaso, che segue l’opinione comune dei Padri della Chiesa, che poi diverrà dottrina  espressamente insegnata dai “Dottori Ecclesiastici”, è una persona fisica e non un’epoca o un’istituzione, come ritengono alcuni esegeti modernizzanti o liberali i quali si discostano – così – dalla Tradizione apostolica della Chiesa (3).

D.  Il Magistero della Chiesa ha precisato che vi è una grande cospirazione contro la Chiesa…

R. Una cospirazione, tramata contro i Re e gli Imperi temporali e spirituali, ossia “il Trono e l’Altare, ndr” (PIO VI, Allocuzione al Concistoro, 17 giugno 1753).

Inoltre, Pio VII insegna che “si è formata una congiura («conjuratio») contro il Deposito (4) della Dottrina cristiana”  (Enciclica Diu satis, 15 maggio 1800).

Egli scrive che “nella folle speranza di distruggere la Chiesa, la maggior parte dei nemici di Cristo si sono uniti in Società segrete e Sette occulte, per aggregare, in tal modo, un maggior numero d’adepti al loro complotto”  (Enciclica Ecclesiam a Jesu Christo, 13 settembre 1821).

Pio IX parla dei “figli di questo mondo che si sforzano […] di combattere, accanitamente, la Chiesa di Cristo […] con criminali “complotti “[…],  da parte di tutte le Società segreteuscite dall’inferno per distruggere il Regno di Dio dappertutto” (Enciclica Qui pluribus, 9 novembre 1846).

Secondo Leone XIII, il genere umano si divide (misticamente o spiritualmente) in due campi opposti e nemici:
“Sin dal momento del peccato d’Adamo […], il mondo si è diviso in due campi nemici, i quali non cessano di combattersil’uno per la verità e la virtù, l’altro per i loro contrari” (Enciclica Humanum Genus, 1884).
Il medesimo Papa, continua e spiega, riprendendo l’insegnamento dei Padri e dei Santi, che il primo campo (partito (5), stendardo (6)  o città (7)) è la Chiesa, mentre il secondo è “il Regno di Satana e specialmente la Massoneria, nel quale si trovano tutti coloro che seguono gli esempi del diavolo e dei nostri progenitori “(ivi).

San Pio X  specifica : “Noi conosciamo le oscure officine, dove si elaborano queste deleterie dottrine” (Notre charge apostolique, 1910).

D.  Quindi la  “contro-Chiesa” è composta da forze in opposizione tra loro ?

R. Apparentemente o accidentalmente in opposizione tra loro, ma esse sono realmente o sostanzialmente unite:

1°) quanto alla “causa finale“, vi è un unico fine che perseguono, anche se non sempre scientemente, i suppositi di Satana. E’ comune a tutti loro l’odio verso il vero Dio (Padre, Figlio e Spirito Santo) e la sua Chiesa (cattolica, apostolica e romana), ossia l’anti-cattolicesimo (cospirazione contro la Chiesa di Dio);

2°) quanto alla “causa efficiente“della contro-Chiesa o  “Regno di questo mondo”… essa è Lucifero o il diavolo che si rivoltò contro Dio gridando “non serviam” e fu precipitato in inferno ove “cospira” e “scorrazza”per il mondo a perdizione delle anime” (Leone XIII).
Egli è una specie di Capo di un perverso “contro-Corpo mistico”, che l’Apocalisse (II, 9; III, 9) chiama “Sinagoga di Satana”.
Monsignor Pier Carlo Landucci nel suo “Commento all’Apocalisse” scrive: “Avendo respinto il Messia, (…) i Giudei increduli avevano perduto tutte le promesse (dell’Antico Testamento), e la loro eredità era passata all’“Israele di Dio” (Gal., VI, 16), ossia al Vero popolo di Dio che è la Cristianità (…) venendo ad essere “figli del diavolo” (Gv., VIII, 44), così da costituire la “Sinagoga di Satana“. Appare  netta la contrapposizione tra la “Sinagoga“, come espressione del Giudaismo nemico di Cristo, e la “Chiesa“, come espressione del Cristianesimo (…). Alla “Sinagoga di Satana” si contrappone la “Chiesa“, ossia il Popolo di Dio che è la Cristianità” (P. C. LANDUCCI, Commento all’Apocalisse, Milano, Fabbri, 1967, p. 26).

D. La “Sinagoga di Satana”  è relativa all’80-90 d. C., quando S. Giovanni scriveva l’Apocalisse e la inviava alle “sette chiese” del suo tempo?

R. Non è solo quella,  ma è la contro-Chiesa demoniaca che combatte sin dal peccato originale il genere umano e la vera Chiesa di Dio (dell’Antico e del Nuovo Testamento) fino alla fine del mondo (Gen., III, 15; Apoc., XX-XXII).Il  Corpo mistico di malvagi ( mondani o “i figli di questo secolo”), formano la “causa materiale” del “Regno di questo mondo” in opposizione al “Regno dei Cieli“.  L’essenza o “causa formale“della contro-Chiesa è l’orgoglio, l’autonomia e l’indipendenza assolute, ossia voler essere fine a se stessi : è l’essenza del peccato di Lucifero (“non serviam”) e di  d’Adamo (“eritis sicut dii”): non voler o dover dipendere da Dio e da qualsiasi Autorità umana, è l’auto-sufficienza naturalistica, razionalistica, liberal-modernistica e l’auto-divinazione esoteristico/panteistica dell’uomo.

D. Dio si serve dalla stolta malizia e “furbizia” dei malvagi per confondere la loro “forza” ed esaltare gli umili e piccoli figli suoi ?

R. Si, certo, Dio agisce così. Perciò, è non solo lecito, ma doveroso studiare e trattare il complotto senza temere di essere derisi come “complottisti”. Invece minimizzare, snobbare e negligere lo studio del complotto è una partecipazione implicita e passiva al complotto contro Cristo, Maria, la Chiesa e la Cristianità (“S-complottismo”). Mentre studiare per combattere il complotto (“Complottismo”), significa partecipare attivamente ed esplicitamente al compimento dell’opera della Redenzione, ovvero “instaurare e restaurare tutto in Cristo” (S. Pio X).

S. Tommaso (S. Th., III, q. 8, a. 7) spiega con la Ragione teologica che, come i buoni formano (in senso stretto) il Corpo mistico della Chiesa di Dio sotto il comando di Gesù, così i malvagi formano una “sorta”(in senso largo) di Corpo mistico dell’Inferno, sotto l’imperio di Satana.

Papa Pio VII, tramite il Magistero, insegna l’esistenza di “una congiura (“conjuratio“) contro il Deposito della Dottrina cristiana (8)” (Enciclica Diu satis, 15 maggio 1800). Mentre Pio IX parla di “figli di questo mondo che combattono contro la Chiesa di Cristo con infernali “complotti ” per distruggere il Regno di Dio dappertutto” (Enciclica Qui pluribus, 9 novembre 1846) (9).

NOTE1 – «Quare cecidisti, Lucifer?. Perché sei caduto, o Lucifero?, […]. Tu che dicevi: “Salirò sino in Cielo, porrò il mio trono al disopra delle stelle del Signore” […]. “Io voglio salire al disopra delle nubi ed essere simile all’Altissimo”. Perciò sei precipitato nell’Inferno» (Is., XIV, 12 s.).
«E si fece una gran battaglia nel Cielo. Michele e i suoi Angeli combatterono contro il Dragone; e il Dragone e i suoi Angeli malvagi combatterono, ma non vinsero, e per essi non vi fu più posto in Cielo» (Apoc., XII, 7). Nell’Apocalisse il Dragone sta per Satana (“DracoSerpens antiquus, qui est Diabolus et Satanas”, XII, 9), nemico capitale dell’Agnello (Gesù), vinto in Cielo da S. Michele e dall’esercito angelico, affronta sulla terra la Donna (la Chiesa e Maria SS.), ma questa infine rimane vittoriosa e il Dragone è sconfitto assieme al suo supposito principale, l’Anticristo finale (Ap., XIII; XX, 2). Cfr. ANTONINO ROMEO, voce “Dragone”, in “Enciclopedia Cattolica”, Città del Vaticano, 1950, vol. IV, coll. 1921-1925.
«Vidi Satana cadere dal Cielo come un lampo» (Lc., X, 18).
Cfr. S. Th., I, q. 50, a. 1; ivi, q. 96, a. 2.
2 – Per quanto riguarda il castigo, che precederà il trionfo della Chiesa sulla contro-Chiesa (nell’articolo sulla “Attualità del Diluvio universale”), ho parlato soltanto del Diluvio d’acqua ai tempi di Noè. Ora sorge una difficoltà, poiché Dio ha promesso che non vi sarebbe stato un altro Diluvio d’acqua. Tuttavia, San Luigi Grignion de Montfort (“Preghiera infuocata”, n. 16) chiarisce che vi è stato un Diluvio d’acqua nell’Antico Testamento; poi il Diluvio del Sangue di Cristo sparso sulla Croce, che ha dato inizio alla Cristianità; questa dopo una ‘grande apostasia’ sarà restaurata con un Diluvio di fuoco, di Carità e Giustizia, da parte di Maria SS. e del suo Sposo lo Spirito Santo, consustanziale al Padre e al Figlio.
La Madonna a Fatima (13 maggio 1917) ha confermato: “Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà!”. San Massimiliano Kolbe (nel luglio 1939) ha scritto: “Viviamo in un’epoca che potrebbe essere chiamata l’inizio dell’era dell’Immacolata” (Scritti di S. Massimiliano Kolbe, tr. it, Firenze, Edizioni Città di Vita, 1975-1978, vol. III, p. 555). In una lettera a padre Floriano Koziura (30 maggio1931) ha specificato: “Sotto il suo stendardo combatteremo una grande battaglia e innalzeremo le sue bandiere sulle fortezze del potere delle tenebre” (Ibidem, vol. I, p. 550).
3 – Cfr. L. BILLOT, La Parousie, Parigi, Beauchesne, 1920.
4 – Deposito della Fede (“Depositum Fidei”) è un’espressione che appare nelle due Epistole di S. Paolo a Timoteo (1 Tim., VI, 20; 2 Tim., I, 14). Si trova anche negli scritti dei Padri Apologisti ed Ecclesiastici: specialmente in Tertulliano (De praescriptione haereticorum, XXV) e in S. Vincenzo da Lerino (Commonitorium primum, XXII) ed è sancita dogmaticamente dal Concilio Vaticano I (sess. III, cap. 4, DB 1798 ss.). Essa significa l’insieme della Dottrina della Fede o la Rivelazione di Dio integra e completa. Appartengono a esso le Verità di Fede contenute nella Rivelazione Pubblica e non nelle rivelazioni private. Infatti, il “Deposito” che S. Paolo scrive “divinamente Ispirato” con “inerranza” (“Scriptura”) e trasmette assistito dal “Suggerimento” dello Spirito Santo (“Tradere, Traditio”) al suo discepolo e collaboratore Timoteo è l’insieme della Rivelazione divina (1 Tim., VI, 1; IV, 6), contenuta nella Tradizione e nella Scrittura. Gesù ha istituito il Magistero (che è un “Luogo teologico”) perché il “Deposito della Fede”, affidato alla Chiesa, sia sempre conservato, tramandato ed interpretato fedelmente. Perciò il diritto e il dovere di conservare, spiegare e difendere il “Deposito della Fede” appartiene solo al Papa o/e al Papa e ai Vescovi uniti con lui, sia nel ‘Magistero Straordinario Universale’ del Concilio Ecumenico sia nel ‘Magistero Ordinario Universale’ dei Vescovi nelle loro Diocesi, ma unitamente al Papa (“cum Petro et sub Petro”). Chi elimina o riduce l’importanza capitale del Magistero si comporta, analogamente agli Scismatici detti “ortodossi”, nei riguardi della sola Tradizione come gli Eretici protestanti nei riguardi della sola Scrittura. Invece, per la Fede cattolica, le due Fonti della Rivelazione vanno interpretate dal Magistero e particolarmente la Scrittura alla luce della Tradizione e la Tradizione alla luce del Magistero. Infatti, solo il Magistero può stabilire il significato esatto della Tradizione e della Scrittura alla luce della Tradizione.
Di questa Rivelazione fanno parte i Dogmi, la Morale, la Liturgia e l’Ordinamento gerarchico della Chiesa. L’Autore sacro umano che riceve da Dio il “Depositum Fidei”, lo custodisce e lo trasmette, ma non ne è il proprietario che può cambiarlo a suo piacimento, è solo lo strumento o il ‘Ministro’ di Colui che glielo ha consegnato perché lo conservi integro e puro.  Il “Deposito della Fede” è venuto da Dio ed è affidato a degli uomini ai quali è assicurata una particolare assistenza dello Spirito Santo (2 Tim., I, 14). Per quanto riguarda la S. Scrittura vi è la “Divina Ispirazione” nel mettere la Rivelazione divina per iscritto; mentre per la Tradizione apostolica essa è trasmessa a viva voce da Cristo agli Apostoli e, se oltre ad essere tramandata oralmente, la Tradizione è messa anche per iscritto (v. Padri Apostolici, Apologisti ed Ecclesiastici), non è scritta per “Ispirazione Divina”, ma è consegnata o trasmessa da Dio agli Apostoli e da questi ai loro successori con un’assistenza non meno forte chiamata “Insegnamento o Suggerimento dello Spirito Santo” (“Lo Spirito Paraclito vi insegnerà ogni cosa e vi suggerirà tutto quello che vi dirò, Gv., XIV, 26). In breve, la Tradizione non è scritta sotto “Divina Ispirazione”, ma è insegnata oralmente sotto “Suggerimento divino” (cfr. S. Th., III, q. 64, a. 2, ad 2; I. B. FRANZELIN, De Divina Traditione, Roma, 1887).
Il “Deposito della Fede” non può subire alterazioni, può essere approfondito omogeneamente “eodem sensu, eademque sententia” (Conc. Vat. I, sess. III, cap. 4; DB 1800) per trasmettere ai fedeli le ricchezze della Sapienza divina e per trovarvi le armi con le quali combattere i suoi impugnatori (cfr. FR. MARIN-SOLA, L’évolution homogène du dogme catholique, Friburgo, 1924, I vol., pp. 299-341). Infatti, non si può insegnare la Fede senza condannare gli errori. Quindi, la Formule dogmatiche o le Definizioni infallibili, dichiarano soltanto  che le Verità definite (per es. l’Assunzione di Maria SS. in Cielo) sono già contenute nel Deposito della Rivelazione o della Fede e sono soltanto Definizioni più esplicite e chiare di ciò che era contenuto nel Dato rivelato  o nelle Definizioni anteriori  meno espressamente o solo implicitamente (cfr. S. Th., II-II, q. I, a. 9, ad 2; ivi, a. 10, ad 1; G. AMERI, voce “Deposito della Fede”, in “Enciclopedia Cattolica”, Città del Vaticano, 1950, vol. IV, coll. 1442 ss).
5 – S. Luigi Grignion de Montfort nel “Trattato della vera devozione alla Vergine Maria” parla di “due partiti: quello di Satana ed i suoi seguaci e quello di Maria, Gesù ed i loro fedeli”.
6 – S. Ignazio da Loyola nei suoi “Esercizi Spirituali” parla di “due accampamenti” e “due stendardi”: quelli di Gesù contro quelli di Lucifero.
7 – S. Agostino d’Ippona nel “De civitate Dei” scrive riguardo a “due città: quella di Dio e quella di Satana”.
8 – Cfr. nota n. 4.
9 – Cfr. M. PINAY, Complotto contro la Chiesa, Roma, 1962.

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5 commenti

  • E.A. ha detto:

    A questa intervista basterebbe dare a tutti i “fatti”, gli avvenimenti, i “dati”, la loro giusta e precisa collocazione storica, comprensiva anche dei nostri giorni! E come fa ben notare @Cattolica, dare un nome, un volto, un’identità ai “personaggi”, con riferimenti concreti e tangibili a quello che nel tempo si è realizzato e purtroppo ripetuto, a partire dalla congiura fatta contro NSGC da parte del Sinedrio, ripetutasi nel corso dei secoli a danno della Chiesa, sempre al fine di combattere il Signore, per arrivare ad oggi, all’attuale usurpazione del trono Pietrino, ottenuta sempre con l’inganno, la frode, e tramando giorno e notte contro il Vicario di Cristo, come ben sottolineato da @Miserere Mei, da quanto è emerso dall’instancabile lavoro di un giornalista, quale A.Cionci, ed i suoi collaboratori, che puntano i riflettori su un altro tassello, davvero sconvolgente, della Declaratio, che mette in luce un “misfatto”, a cui lo stesso Papa BXVI fa esplicito riferimento, con l’uso del termine “commissum”, e che potrebbe trattarsi di un vero e proprio complotto ordito contro di lui, a suo danno, fin dal giorno della sua elezione! Questo spiegherebbe anche il perché Papa BXVI non solo non abbia davvero abdicato, ma non abbia neanche aspettato la sua morte per lasciare la Sede davvero vacante, ben conscio e consapevole delle trame e della situazione “interna” creatasi, a partire proprio dalle fila di un “manipolo” di Cardinali, evidentemente disposti a tutto per minare le fondamenta della Chiesa e della Fede, messe in salvo dalla sapiente e coraggiosa decisione presa, in estrema ratio e in retta coscienza, dal vero Vicario di Cristo sulla Terra!

  • daouda ha detto:

    Te chiami Nitoglia cicli cosmici. Vi siete buttati sul distributismo perché non avete pleroma di Grazia.

  • miserere mei ha detto:

    Cardinali contro Cardinali.
    Nelle profezie c’è.
    Quando accade bisogna accorgersene e stare dalla parte giusta.

    L’ultimo approdo delle ricerche del Dr. Cionci sulla declaratio è veramente degna di approfondimento: non c’era alcun errore in latino! Confrontando le parole pronunciate in latino con il testo emanato dal Vaticano il giorno stesso ci si accorge che due errori rilevati leggendo il documento (vita/vitae e la faccenda della data e ora) sono stati aggiunti da chi ha vergato il testo, ma non sono stati pronunciati dal Papa. Il terzo “errore” subito dichiarato tale dalla stampa (il prof. Canfora sul Corriere) in realtà non è un errore e il Papa, che il latino lo sapeva bene, ha scritto e detto quel che voleva al netto dei depistaggi. Oltre ai già noti magheggi durante le traduzioni nelle lingue (munus/ministerium + amt/dienst in tedesco con inversioni tutt’altro che casuali) qui ci sarebbe stata una correzione del testo (dando dell’ignorante al Papa) per indirizzare altrove il significato della frase. Per tutto il mainstream il senso sarebbe: COMMISSO=affidato, MIHI=a me PER MANUS CARDINALIUM=per mano dei cardinali Ma con COMMISSUM da reggere potrebbe essere: MIHI=a mio danno PER…COMMISSUM=a causa del misfatto MANUS CARDINALIUM=manipolo di Cardinali Che cosa cambia allora da “commisso” a “commissum” nel contesto della frase più importante della declaratio? C’è un MISFATTO! I latinisti che hanno collaborato con Andrea Cionci sostengono che quella frase denuncia esattamente quel che è successo e a causa di chi. Anche da quando: era dal giorno dell’elezione che gli trescavano contro! Allora la decisione di rinunciare SOLO AL MINISTERIUM è A VANTAGGIO DELL’ESISTENZA DELLA CHIESA e A CAUSA DEL MISFATTO DI UN MANIPOLO DI CARDINALI.

  • Cattolica ha detto:

    D. Come viene chiamato L’ANTICRISTO dall’Angelico ?

    R. Nell’articolo 8 della Somma Teologica (III, q. 8)  specifica che:
    “l’Anticristo può essere chiamato il Capo dei malvagi  (falsa chiesa) a causa della pienezza della sua malvagità, poiché sarà più di tutti sotto l’influenza del diavolo e toccherà l’apice della malizia e della rivolta contro Dio”.

    Inoltre: “Nell’Anticristo, sarà presente il Capo di tutti i cattivi (il diavolo), non per unione personale, né per abitazione intima, perché solo Dio Trino penetra l’anima (…), ma solamente per gli effetti della sua malizia”.
    ( aggiungo io: realtà comune a tutti gli iscritti alla massoneria che affidano la loro coscienza a Satana per ricevere in cambio il dominio sulla mente altrui)

    Infatti, “come il Capo di Cristo è Dio e Cristo è Capo della Chiesa, (…) così l’Anticristo è membro del diavolo e Capo dei cattivi
     …poiché “nell’Anticristo, il diavolo porterà a termine la propria malizia, raggiungendo nell’Anticristo il perfetto compimento dei suoi obiettivi”.
      Perciò, l’Anticristo finale (diversamente dagli “Anticristi iniziali”), per San Tommaso, è una persona fisica (antipapa JMBergoglio)
    e non un’epoca o un’istituzione, come ritengono alcuni esegeti modernizzanti o liberali i quali si discostano – così – dalla Tradizione apostolica della Chiesa (3).

    • Stilumcuriale emerito ha detto:

      Posso assicurarti che San Tommaso non ha mai parlato di Bergoglio. Quindi quando dici “antipapa JMB” devi uscire dall’appello all’autorità tommasiana e precisare si tratta di elucubrazione tue. Scusa ma è una questione di metodo.

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