Vescovi Norvegesi (e 30 Comunità Cristiane): «Esistono solo Due Sessi». Dichiarazione Ecumenica.

18 Ottobre 2024 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Il Timone, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

§§§

Insieme a circa 30 altre comunità cristiane in Norvegia, i vescovi cattolici hanno firmato una dichiarazione ecumenica sulle questioni della teoria del genere e della sessualità, per dare «un contributo costruttivo»; il documento intitolato “Dichiarazione ecumenica sulla diversità di genere e sessuale è stato pubblicato ieri e «nasce in preghiera, dal nostro impegno per la nostra nazione e dal desiderio di costruirla», afferma il presidente della Conferenza episcopale nordica, Erik Varden.

In un’intervista con Cna Deutsch, il vescovo ha spiegato: «Il progetto ha come sottofondo una dichiarazione ecumenica del 2016 sul matrimonio, di cui anche i vescovi cattolici sono stati cofirmatari. Un seminario tenutosi questa primavera ha stimolato l’idea che sarebbe potuto essere costruttivo prendere in considerazione una dichiarazione simile sulla questione della “diversità” sessuale e di genere, un argomento attualmente molto discusso e che incide profondamente sulla vita di molte persone».

In una società che non riconosce, anzi rifiuta, la realtà oggettiva delle cose, è ancor più importante dimostrare che la visione antropologica cristiana «è in linea con i dati empirici. Una comprensione cristiana della vita è eminentemente concreta», spiega ancora con Trondheim. È da qui che prende le mosse la dichiarazione ecumenica, che si prefigge di riconoscere la «realtà biologica […] nel rispetto dei diritti dei bambini». «Dio è il Creatore dell’universo e lo sostiene nell’esistenza. Ha creato l’essere umano come uomo e donna. Tutti gli esseri umani sono creati a immagine di Dio. Tutti sono profondamente amati da Lui e possiedono lo stesso inalienabile valore e la stessa inviolabile dignità. Il matrimonio, secondo l’ordine della creazione e del diritto naturale, è l’unione tra un uomo e una donna. Il matrimonio è stato istituito da Dio, confermato da Cristo e dagli Apostoli, e riconosciuto dalla Chiesa cristiana in tutti i secoli (cfr. Genesi 1,26-28 e Matteo 19,4-6). Il matrimonio tra un uomo e una donna costituisce il quadro biblico per le relazioni sessuali. Altre forme di relazioni sessuali sono varianti di una “diversità sessuale” che contraddice la teologia della creazione biblica e l’etica di Gesù, anche se tali relazioni fossero caratterizzate da fedeltà duratura», così inizia la dichiarazione.

Poiché è necessario oramai spiegare l’ovvio, nel testo si ribadisce la realtà biologica dell’uomo e della donna: «Esistono solo due sessi biologici: maschile e femminile. Il sesso dell’essere umano è deciso nel momento del concepimento. Il nostro sesso è determinato dalla grandezza e dalla funzione delle cellule germinali»; per poi spiegare che «l’idea che esista un sesso soggettivo e una “identità di genere” che si possa scegliere liberamente e che si basi sui sentimenti è il risultato di un’ideologia e non ha fondamento nella biologia o nella scienza naturale».

Chiarendo che la Chiesa cattolica non è «un corpo lontano, cinico e burocratico», bensì «Mater e Magistra» – afferma ancora nell’intervista il presidente della Conferenza episcopale nordica -, l’impegno dei sacerdoti sarà sempre accompagnare tutti, in quanto «ogni essere è amato da Dio». Tuttavia, si chiarisce che «come pastori […] siamo ordinati a proclamare e insegnare non idee di nostra creazione, ma il Vangelo di Cristo come insegnato ed esposto dal Magistero della Chiesa cattolica». Da “Madre e Maestra”, la Chiesa ha una profonda conoscenza ed esperienza nel campo dell’animo umano e della persona, per questo «cerca di farci crescere oltre le nostre categorie e aspettative troppo ristrette, verso quella pienezza dell’essere che la tradizione cristiana chiama santità, una partecipazione alla vita di Dio stesso», senza fare «concessioni a scapito delle verità bibliche, anche se tali verità sono in conflitto con linee guida politiche o tendenze sociali attuali».

A partire da questi assunti, nella dichiarazione si passa a mettere in guardia rispetto ai danni che producono l’ideologia gender e la grande menzogna che una persona possa essere nata nel corpo sbagliato – la storia di Luka Hein ne manifesta tutte le ferite (qui per leggere la nostra intervista) -: «È estremamente problematico far confrontare i bambini e gli adolescenti con l’idea […] che esistano “ragazzi, ragazze e altri generi” e insegnare loro che esiste un “genere interiore”». La dichiarazione invita a guardare ai danni già fatti: «Le conseguenze della vicenda della clinica Tavistock in Inghilterra [qui per leggere l’intervista alla giornalista della Bbc che ha condotto un’inchiesta sul caso] sono un esempio ben noto di come sono state affrontate queste ferite, ma non è certo l’unico», aggiunge nell’intervista von Trondheim.

I vescovi affrontano poi il tema dei diritti, oggi innominabili, che ha il bambino: «Privare consapevolmente e intenzionalmente un bambino della possibilità di conoscere la madre o il padre o le famiglie dei genitori biologici – ad esempio attraverso la fecondazione artificiale o la maternità surrogata – è una violazione della volontà creativa di Dio e dei diritti del bambino». Sebbene infatti «tutti i bambini sono ugualmente preziosi e amati da Dio, indipendentemente dal modo in cui sono stati concepiti», è necessario ribadire che «il benessere del bambino deve sempre avere la priorità rispetto alle richieste e ai desideri degli adulti», senza peraltro contrastare la stessa Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia nell’articolo 7 citata dai vescovi: «È un diritto umano del bambino conoscere i propri genitori e, per quanto possibile, essere accudito da loro».

In ultimo, la dichiarazione afferma: «La libertà di opinione e di coscienza e la libertà religiosa sono per noi valori centrali ed essenziali»; ed è proprio all’interno di questa libertà che «crediamo che anche la nostra voce meriti di essere ascoltata», prosegue l’intervista. Senza far mistero che «le autorità governative e le istituzioni pubbliche abusino del loro mandato e del loro potere quando cercano di costringere cittadini e organizzazioni ad adattarsi alla “teoria queer” riguardo al genere, alla sessualità e al matrimonio» è ancor più urgente il ruolo della Chiesa nell’«affermare la preziosità della vita la preziosità della vita di ogni persona in cui vogliamo riconoscere una sorella, un fratello, un potenziale amico, vedendola, per quanto possibile, come la vede Dio, cioè con immensa speranza», conclude il vescovo Varden.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Categoria:

5 commenti

  • Davide Scarano ha detto:

    Oltre alla citazione di Chesterton, che apprezzo e condivido, ricordo anche quel “maschio e femmina gli creò” presente nella Bibbia. Rimando inoltre oltre all’evidenza che dal grembo della Madre esce solo un maschio o una femmina. Rimane da capire perchè le evidenza biologiche -non solo quelle per la verità- oggi vengano ridiscusse e persino negate.

  • Laura ha detto:

    “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.”
    (G. K. Chesterton)

  • Laura ha detto:

    “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.”
    (G. K. Chesterton)

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Chesterton non aveva la verità in tasca. Come non ce la ho io.
      Infatti non sempre due più due fa quattro e non tutta le foglie sono verdi : ci son anche il cavolo bianco e il faggio rosso.

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        Ehh caro S E.: la Verità chi è se non ogni persona che ci fa ricordare Lui? Ogni uomo può essere la Verità!

        Per dirla alla sua maniera: il mio fagus rimane sempre faggio anche se questa estate il gran caldo me lo ha mezzo ucciso e le sue foglie rosse sono diventate grigie(!); un pisello nero o bianco o giallo rimane sempre un pisello e non una pisella e il dicromatismo sessuale non cambia i sessi e le piante dioiche rimangono maschi o femmine e in natura non c’è dimorfismo sessuale che non sia legato ad un sesso specifico. Quanto al 2 + 2 può non far 4, perchè i numeri sono simboli e convenzioni ma, caro ingegnere, 2+2 certo non fa 2 stesso e poi di matematiche chissa quante ce ne sono. Eppure la natura, animale e vegetale è una cosa e quella umana tutt’altra!!
        Animali e piante hanno la possibilità di avere due sessi distinti o separati. Esiste la partenogenesi, l’ermafroditismo, ecc., alcuni animali possono cambiare sesso… di alcune piante si è estinto un sesso ma è possibile comunque la moltiplicazione o riproduzione per talea…, alcune piante secolari possono trarre vigore da altre se sono affiancate da giovani virgulti che possono mettere in comune la linfa ( in Cina lo si fa con i Litchi; io l’ho fatto con due avocadi)…ci sono gli innesti, le chimere, due e più bionti su un unico essere vegetale ma… ma per l’uomo no!

        Si vede, carissimo amico che non conosce la bellezza, la saggezza e la grande fede di Chesterton… peccato, ma si può riparare: occorrerebbe conoscerlo: Benedetto XVI lo amava. L’ultimo libro che ho letto fu “avventure di un uomo vivo” ma lei ricorderà la profonda bellezza umana di “padre Brown”.
        Se Chesterton non aveva la verità in tasca chi e quanti poi potrebbero averla? Chi ha Dio nel cuore ha la verità dappertutto, tasche comprese. Sbaglio?

        Darei me stessa, così fallace e ignorante e in cambio mi prenderei la verità di cui sapeva Chesterton, ma neanche questo è possibile, l’innesto è soggetto al rigetto naturale, non esiste la affinità perfetta… solo in Cristo nostro “capo” siamo membra e corpo viventi per l’eternità.
        Un caro saluto!
        -_-_-_-_
        GRAZIE Laura per la bellezza poetica di GKC !

Lascia un commento