Una Visione Terrificante e l’Origine di una Preghiera, il 13 Ottobre 1884. Aurelio Porfiri.
14 Ottobre 2024
5 CommentiMarco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo del maestro Aurelio Porfiri, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.
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Il 13 ottobre 1884, il papa Leone XIII aveva appena concluso la Messa. Mentre si intratteneva con alcuni Cardinali su alcune questioni urgenti per la Chiesa, mentre era ancora nei pressi dell’altare, ebbe una visione mistica. Chi gli era vicino lo vide impallidire. Dopo la visione, confessò ai suoi collaboratori di avere avuto una visione terrificante. Che cosa aveva visto?
Dopo questa visione che coinvolgeva anche la città di Roma, il Papa si rinchiuse nel suo studio per scrivere una preghiera. Chiese che questa preghiera fosse recitata alla fine della Messa nell’ambito delle cosiddette “preghiere leoniane”. Il testo di questa preghiera è il seguente: “Sancte Míchæl Archángele, defénde nos in prælio, contra nequítiam et insídias diáboli esto præsídium. Imperet illi Deus, súpplices deprecámur: tuque, Prínceps militiæ cœléstis, Sátanam aliósque spíritus malígnos, qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo, divina virtúte, in inférnum detrúde”. Ed ecco la traduzione:
In seguito alla risoluzione del conflitto tra Italia e Vaticano nel 1929 con i “patti lateranensi”, Pio XI chiese che la preghiera continuasse ad essere recitata, ma con l’intenzione per la conversione della Russia. La preghiera sarà tolta in seguito alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II. Questa disposizione viene data nell’Istruzione Inter Oecumenici del 26 settembre 1964 (quasi 80 anni dopo la visione di Leone XIII), con una semplice frase che dice “le preghere leoniane siano soppresse”. Quindi per la vasta maggioranza del popolo cattolico non è più obbligatorio rivolgersi a san Michele Arcangelo con questa preghiera. Leone XIII compose anche un esorcismo in cui era contenuto questo passaggio:
Non è illogico che il demonio attacchi proprio dove si trova il cuore della cristianità, che non è certamente soltanto il Vaticano, ma Roma tutta. Quanto dolore ci causano le nostre mancanze, ma anche le mancanze del clero, il clericalismo, il carrierismo, gli abusi. Ecco perché, forse, bisognerebbe ritornare a recitare la preghiera di Leone XIII nella liturgia e fuori di essa. Del resto i Papi recenti hanno mostrato molta considerazione per questa preghiera. San Giovanni Paolo II, nel Regina Coeli del 24 aprile 1994 disse:
Anche papa Francesco invitò i fedeli nel 2018 a recitare questa preghiera, unitamente al Sub Tuum Praesidium al termine del rosario per impetrare la protezione sulla Chiesa. Una chiesa che è molto cara a me e alla mia famiglia è quella de Santi Quaranta Martiri e san Pasquale Baylon nel cuore di Trastevere, una popolare zona di Roma, riedificata nel 1744 dai religiosi minori scalzi della riforma di san Pietro d’Alcantara (religiosi che ancora hanno in cura la chiesa) come ci dice Mariano Vasi Romano nel suo Itinerario istruttivo di Roma o sia Descrizione generale delle opere più insigni di pittura, scultura e architettura e di tutti i monumenti antichi, e moderni di quest’alma citta, e parte delle sue adiacenze del 1794. Ora, in questa piccola chiesa ci sono varie cose che possono essere notate, una su cui mi soffermo io spesso è un dipinto di Luigi Tussi, anche ricordata nel libro summenzionato, pittore genovese che fu attivo in questa chiesa anche con altre opere. Perché mi ha colpito quest’opera? In realtà è per un particolare. C’è la Madonna a mani giunte e ai suoi piedi un angelo che infilza con una lancia il serpente infernale mentre la Madonna sembra tenerlo fermo col piede per aiutare l’angelo nella sua operazione. Certo, si potrebbe anche dire che la Madonna lo schiaccia direttamente, ma a me è sempre piaciuta l’immagine di Lei che aiuta l’angelo a combattere il male. Io credo il messaggio in questo caso sarebbe come segue: aiutati che Dio ti aiuta (e anche la Madonna). Cioè, per cooperare al nostro bene l’aiuto celeste è certamente fondamentale, ma non lo è meno la nostra opera attiva ed efficace. Nella parola “contemplazione” è inserita la parola “azione”. Il contemplare è comunque una actio, un qualcosa che noi mettiamo in atto così come per ogni operazione della nostra vita dobbiamo cooperare attivamente alla nostra santificazione. Sappiamo che cadremo tante, troppe volte, che la volontà non riesce a franare su certi errori aumentando le nostre miserie. Ecco, ricordiamo la Madonna in questo dipinto di cui parlo, che a mani giunte, e quindi in preghiera, non smette di intercedere, e di agire, per noi.
Non perdetevi Un canto nuovo: La musica sacra nel sesto capitolo della Sacrosanctum Concilium di Aurelio Porfiri, La Messa Cattolica di mons. Athanasius Schneider e Aurelio Porfiri e Appendemmo le nostre cetre ai salici di mons. Athanasius Schneider, Aurelio Porfiri e Guido Milanese. Letture assolutamente imprescindibili per la vostra formazione. |
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Tag: león xiii, porfiri, san michele
Categoria: Generale
SOLO nelle Messe in Rito Tradizionale si prega questa importante supplica a San Michele Arcangelo. Andate alle Messe in Rito Tradizionale. Lì c’è.
MiL – Messainlatino.it: Elenco SS. Messe Tradizionali in Italia e nel mondo
https://blog.messainlatino.it/p/elenco-messe-antiche-in-italia.html
“sempre piaciuta l’immagine di Lei che aiuta l’angelo a combattere il male.”
Non credo proprio che la Vergine abbia delegato o aiuti gli angeli a combattere il male. Direi il contrario: sono gli angeli che coadiuvano la loro Regina!!
Tuttavia, come si può notare, la Madonna con lancia raffigurata nell ‘articolo non è quella del dipinto di Luigi Tussi di cui parla il m. Porfiri. Infatti il Blog non riporta un dipinto con la Vergine a mani giunte.
Nella chiesa delle Zitelle a Trastevere (vds. link), nella cappella dell’Immacolata è la Bambina che brandisce la lancia contro il Serpente e non un angelo:
http://www.churches-of-rome.info/CoR_Info/SP190/L_pics/Loc12/DSC_3936.JPG
…sinceramente avrei evitato ogni pubblicità. Almeno in questo caso : “da non perdere” -a mio parere- è l’ INVITO. Basta quello
Preghiera a parte, il papa Leone XIII nella sua visione del futuro è stato ampiamente smentito dalle amare considerazioni scritte del cardinal Ildefonso Schuster.
Quanto all’arcangelo Michele è l’avversario di tutti coloro che hanno il Dio rivelato in tasca e si mettono al Suo posto.
Grazie per i suoi interventi. Forse avrà notato che questa apparizione avvenga 33 anni prima delle apparizioni della Madonna a Fatima. Mi sembra significativo!
E’ altresì significativa la preghiera per la Chiesa che precede quella a S. Michele.
Molte grazie.