Santa Chiara senza Filtri. Un’Opera di Cristina Siccardi.

12 Ottobre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione la presentazione di un libro, “Santa Chiara senza filtri”, opera di Cristina Siccardi. Dalla prefazione di padre Serafino Tognetti citiamo qualche brano, che ci sembra utile a dissipare ambiguità e malintesi relativi alla figura di questa grande santa. Buona lettura e condivisione.

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Tre punti desidero sottolineare della spiritualità di santa Chiara e che ho appreso dalla lettura di questa biografia.

Il primo è il suo amore per san Francesco d’Assisi. Più volte l’autrice insiste nel dire che Chiara si sentiva figlia di san Francesco e non sorella o compagna. Giustamente Cristina ci mette in guardia dallo stereotipo che sovente ci viene presentato e che descrive Chiara come una fanciulla alter-ego femminile di san Francesco, una moglie, un’innamorata che, non potendo competere con «Madonna povertà», si accontenta di amare san Francesco platonicamente, con un certo rammarico.

L’autrice menziona un film che hanno prodotto da poco su santa Chiara – film che io non ho visto – bocciandone totalmente l’interpretazione femminista e del tutto scorretta, ma io ricordo di un recital che andava per la maggiore qualche anno fa, che l’autrice non cita in questo libro, dal titolo «Forza venite gente».

Bell’opera dal punto di vista musicale e per certi versi attraente, ma quando si dà la parola a Chiara, nell’unica canzone che la vede protagonista, ella si rattrista per il fatto che Francesco accarezzi i lebbrosi e non lei, che ami «Madonna povertà» più di lei. Appare quindi, la grande santa di Assisi, come una ragazza che avrebbe voluto amare Francesco in modo diverso, ma che purtroppo non può, perché egli le preferisce altre cose.

Ben altra fu la vicenda. Vi è complementarietà, certo, tra l’uomo Francesco e la donna Chiara, ma su un piano totalmente diverso, che i due santi descrivono bene, e che non anticipo qui perché la troverete nel testo. La complementarietà tra l’uomo di Dio e la donna religiosa, quando l’unione con il Signore Gesù è desiderata da entrambi come priorità assoluta, raggiunge dei vertici spirituali straordinari. Francesco e Chiara li raggiunsero.

Francesco e Chiara concepivano l’amore in modo evangelico: dono di sé, sacrificio, unione profonda col Cristo risorto. In un certo senso possiamo dire che più i due ardevano di santo zelo per il Signore Gesù e più univano le loro vite, pur senza vedersi quasi mai, anzi, evitando proprio di vedersi. Tutto il contrario di un amore umano se questo si basa sulle emozioni o se prescinde dal Cristo risorto. L’unione in Cristo operò tra i due santi una vera inscindibile unità, e chi ha orecchi da intendere intenda.

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Terzo passaggio importante, nella vita di Chiara, fu il suo ruolo nei confronti del francescanesimo. Secondo il servo di Dio, don Divo Barsotti, che studiò a lungo la figura del santo di Assisi, fu Chiara che addirittura salvò l’Ordine francescano dalla rovina. Scrive Barsotti: «Subito dopo la morte di Francesco, il francescanesimo si divise in due grandi rami: ci furono quelli che per essere fedeli alla povertà francescana andarono contro il Papa, quelli invece che si allinearono col Papa ma persero molto del carisma francescano. San Bernardino, il secondo fondatore si direbbe dell’Ordine francescano, nel 1400 riuscì a riprendere tutti gli spirituali e farli di nuovo osservanti, cioè osservanti della povertà, ma nella fedeltà a Roma e al pontificato romano. Per gli Spirituali lo stesso san Bonaventura era un apostata, un traditore dell’ideale francescano… Eppure è un santo… Ma vi fu appunto questa rottura. Ma chi fu fedele fino all’ultimo? Con una fortezza che è proprio della donna – perché la donna può essere anche forte e chiedere tutto – fu santa Chiara ad ottenere dal Papa che le Regole non fossero toccate, perché erano di san Francesco, e il Papa accettò quello che Chiara gli disse. La fedeltà di Chiara è quella che assicurò veramente la fedeltà al francescanesimo puro in un momento in cui c’era il rischio di questa rottura».[ Divo Barsotti, relazione ai suoi figli spirituali della «Comunità dei figli di Dio», 6 ottobre 1985, Firenze. Presso l’Archivio centrale della «Comunità dei figli di Dio», Settignano Firenze.]

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Terminata l’ultima pagina di questo meraviglioso testo, il profumo di santa Chiara mi è rimasto addosso per giorni e giorni. Anche oggi, anche adesso, ripenso a lei e sento il bisogno di amare di più Gesù, di essere più fermo nei miei propositi di vita cristiana, di fedeltà al Signore e alla Chiesa. Non è questo forse il successo di un libro che parla del mistero di Cristo? Sì che lo è.

Così ho conosciuto finalmente santa Chiara e anche, oso dire, mi sono fatto conoscere da lei.

E la mia vita ha preso una nuova svolta, ha conosciuto una ripartenza. Una ripartenza decisiva.

p. Serafino Tognetti

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2 commenti

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Sicuramente un bel libro se p. Tognetti ha deciso di dare una svolta alla propria vita dopo di aver conosciuto la figura di Chiara. Speriamo che S.Chiara lo aiuti anche a trovare le differenze fra l’originale di Assisi e il falso di Buenos Aires…. cosa farà poi? Farà un’altra conversione?

    P. Tognetti in un suo video Y.T proprio su S.Francesco [ https://m.youtube.com/watch?v=8QiSHz1Ah-M ] dimostra amore e conoscenza di Francesco e, con buon studio delle Fonti Francescane e delle “Vitae”, ha saputo inquadrare con molto intuito il santo di Assisi come cavaliere di Cristo. Il filmato in questione è interessante e fedele alla figura del santo, cosa che molti studiosi, tra i quali il Cardini, non hanno saputo fare.

    Da pochi anni è stato rinvenuto un nuovo libro agiografico, una nuova “Vita” (c.d. Vita ritrovata) su Francesco (da parte dello studioso francese Dalarun) che ci parla di Madonna Povertà sotto un nuovo commovente aspetto, quello della “Miserias Experiri”.
    Ma lascio sicuramente ai lettori il modo di scoprire la straordinaria figura dell’assisiate e la bellezza sempre inaspettata, soprattutto per chi dice di conoscerlo, di un grande santo.

    Per ciò che afferma p.Tognetti, circa l’intervento di S.Chiara per il mantenimento delle 2 “Regole” (dei francescani e delle clarisse), occorrerebbe prima capire perchè ci furono varie “Regole” di S.Francesco fino ad arrivare a quella cd. “Bollata”, ancora vivo il santo… Occorrebbe capire le “mosse” più politiche che spirituali che intraprese Bonaventura da Bagnoreggio per irreggimentare l’ordine francescano e forse sarebbe anche opportuno capire perchè le Clarisse siano passate da un ordine aperto e mendicante a quello di clausura.

    Nel periodo in cui cominciavo ad avere dubbi su Bergoglio ho cercato p.Tognetti per un aiuto spirituale ed è stato molto gentile da accogliermi e così ho avuto con lui uno scambio interessante di corrispondenza.

  • Mario ha detto:

    Bravissimo p. Serafino! Sei un grande, come al solito. Un abbraccio a te.