Distruzione e Ricostruzione del Tempio di Gerusalemme. Don Curzio Nitoglia a Cinzia Notaro, Parte II.

11 Ottobre 2024 Pubblicato da 4 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, don Curzio Nitoglia, a cui va il nostro grazie, intervistato da Cinzia Notaro, offre alla vostra attenzione questa seconda serie di riflessioni sulla distruzione ricostruzione del tempio di Gerusalemme. La prima parte la trovate a questo collegamento.

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Secondo l’Ebraismo il  “Messia” avrà tra i compiti principali la ricostruzione del terzo Tempio di Gerusalemme ( Bet Hamikdàsh ) che rimarrà in eterno, secondo la profezia di Ezechiele  (37,26-28).

“L’Apocalittica Giudaica nella corrente guerra tra Hamas e Israele non ha  affatto un ruolo secondario nella ricostruzione del terzo Tempio di Gerusalemme  per preparare l’avvento del falso Messia” –  spiega don Curzio Nitoglia che ci aiuta a vedere quello che succede  alla luce di quanto insegna l’apocalittica millenaristica giudaica e cabalista.

D. E’ vero che Rebbe Scheenerson predisse a Bibi Netanyahu che avrebbe consegnato lo Stato d’Israele nelle mani del Messia, che ben presto sarebbe venuto ? (https://chabadinfo.comhttps://www.israeltoday.co.il)

R.  L’Apocalittica apocrifa, per rafforzare il revanscismo nazionalistico ebraico, si serve dei Profeti canonici dell’Antico Testamento e li arricchisce di predizioni immaginifiche che descrivono il trionfo d’Israele sui Pagani o non-Ebrei (gojim): “Israele sarà liberato e vendicato, e, guidato da Jaweh e dal suo Messia, si satollerà nella pace e nell’abbondanza; le 12 Tribù torneranno per imperare sulle Genti domate e calpestate”.

D. Monsignor Antonino Romeo  dichiara nei suoi scritti  che l’Apocalittica è ideologica, politica ed escatologica. Quale il fine che intende perseguire ?

R. Trattasi  “della vendetta sulle Genti e della restaurazione gloriosa di Israele […]. Il Regno di Dio riveste generalmente l’aspetto nazionalistico-terreno: schiacciante rivincita d’Israele, colmo per sempre di prosperità e di dominio”. Il regno d’Israele “sarà di questo mondo […], e riporterà l’Eden quaggiù. In tale concezione giudaica, la persona umana conta ben poco: Israele diventa realtà assoluta e trascendente, la redenzione è collettiva anziché individuale, anzi cosmica più che antropologica […]. Il Messia è rappresentato come un re ed un eroe militante […]. Mai il Messia è intravisto come redentore spirituale, espiatore dei peccati del mondo” .

D. In sintesi  si punta alla “glorificazione ” d’Israele ?

R. Il  tema supremo appare proprio quello, in funzione esclusiva della glorificazione d’Israele. La  “fede”  è l’impaziente attesa della bramata vendetta sulle Genti. L’aspirazione all’unione con Dio, l’amore di Dio e del prossimo esulano completamente da questi scritti Apocalittici, che fomentano la passione di rivincita e di dominio mondiale […]. Verso le Genti gli Apocalittici sono implacabili: ogni compassione per loro passerebbe per debolezza di fede […]. I “veggenti” dell’Apocalittica infieriscono, con voluttà feroce, con odio insaziabile. Le “apocalissi” assumono un posto decisivo nell’astiosa propaganda contro le Genti; sono ordigni di guerra […]; al contrario del Vangelo (Mt. VI, 34), la religione apocalittica ha un solo cruccio : l’Avvenire […] …… gli Imperi delle Genti si annienteranno a vicenda finché il dominio universale non passerà a Israele.

D. Le immagini strazianti provenienti da Gaza  confermano quanto si apprende dall’Apocalittica Giudaica?

R.Certamente. Infatti, come non riscontrare i medesimi sentimenti con quanto  sta facendo attualmente in Palestina l’esercito contro i Palestinesi che non hanno nulla a che fare con Hamas? Come non vedervi “il particolarismo giudaico, condannato dal Vangelo. Il più ambizioso nazionalismo che vi rincara le sue pretese. Le Genti sono più disprezzate e odiate che mai: il fosso tra Israele ed esse si trasforma in abisso. Inoltre  – specifica mons. Romeo –  l’Apocalittica, presentando un Messia che ridona a Israele l’indipendenza politica e gli procura il dominio universale, accentuò il particolarismo nazionalistico e spinse Israele alla ribellione contro Cristo e contro Roma, quindi al disastro”… disastro verso il quale Israele sta spingendo il mondo intero, mettendo la Russia in condizione di reagire alle continue provocazioni che gli vengono dalla Nato e dagli Usa.

D. Che importanza teologica rivestono  la distruzione del Tempio  di Gerusalemme ( 70 d.C ) e il tentativo di ricostruire il Tempio (362 e 1967- 2023?

R. Una portata teologica immensa : la fine della religione giudaica infedele al Messia, che ha perso il Tempio, il Sacerdozio e il Sacrificio, è la prova della divinità di Gesù Cristo, che aveva predetto tutto ciò verso il 30 d. C.  La veracità del Cristianesimo che perfeziona la Vecchia Alleanza è provata anche storicamente e archeologicamente. La riprovazione del popolo deicida pure. Nonostante tutto , a partire dagli anni Sessanta (Concilio Vaticano II) ci si ostina a parlare di giudeo-cristianesimo, di dialogo ebraico-cristiano, di Ebraismo “Figlio maggiore e prediletto”. Ma, anche se gli uomini di oggi tacciono, come ha predetto Gesù, le pietre del Muro del pianto, misero avanzo del recinto esterno al Tempio (e non del Tempio stesso, come si dice erroneamente), continuano a gridarlo! (Lc., XIX, 40), e lo gridano tuttora tranquillissimamente.

D. La ricostruzione del Tempio di Erode avrebbe smentito la profezia del Galileo Gesù di Nazareth e del  Sommo Sacerdote degli Elleni (Giuliano) che  avrebbe sconfitto il Dio dei Galilei sul suo stesso terreno ( Vangelo di Matteo XXIV, 2 ss. ) ?

R.La natura stessa ha sconfitto e sconfessato Giuliano avendo inghiottito nelle sue viscere e nel fuoco i primi elementi della ricostruzione del Tempio. Dopo questo scacco Giuliano fece buon viso a cattiva sorte e in uno scritto del 363 (cfr. J. Bidez, cit., 89 b) egli allude al fallimento dell’impresa, ma si ostina a trarne conclusioni favorevoli al culto pagano, prendendosela con i Profeti dell’Antico Testamento, che avevano inveito contro l’idolatria politeistica e non avevano potuto rivedere il loro Tempio ricostruito, certamente più nobile dei Galilei ma ben inferiore agli Dei pagani.

D. Il Tempio di Gerusalemme era l’unico legittimo Tempio dell’Antico Testamento su tutta la terra  ?

R. Si e solo in esso si poteva offrire il sacrificio accetto a Dio  (realmente presente nella “Sancta Sanctorum” del Tempio), che era una figura dell’Olocausto di Gesù Cristo, che ha rimpiazzato le ombre del Vecchio Testamento a partire dal Venerdì Santo, quando il Verbo  Incarnato “fu crocifisso proprio da quel popolo da cui aveva preso la carne umana”(Pio XI, Mit brennender Sorge, 14 marzo 1937) e il velo della “Sancta Sanctorum” del Tempio si scisse in due (Mt., XXVII, 51; Mc., XV, 38; Lc., XXIII, 45).Eppure, i Giudei erano stati avvertiti dal Profeta: “Nolite dicere: Templum Domini, Templum Domini, Templum Domini est / Non presumete di voi, dicendo: Abbiamo il Tempio del Signore, il Tempio del Signore, il Tempio del Signore” (Zaccaria, VII, 4), ma quando si crede di essere gli eletti di Dio e di avere una “missione divina” non si sentono ragioni e si fanno le cose più irragionevoli.

D. Da chi fu progettato il primo Tempio ?

R. Dal re David, ma fu realizzato da suo figlio Salomone circa 1000 anni prima di Cristo  e  distrutto nel 586 a. C. dai Babilonesi .  Ciro  (il re dei Persiani, che liberò gli Ebrei dalla cattività babilonese, durata 70 anni) lo ricostruì nel 516; infine  fu fatto restaurare per ordine di Erode il Grande a partire dal 19 a. C.  sino a pochi anni prima della sua distruzione nel 70. Da allora sino ad oggi i Giudei non hanno più Tempio, Sacrificio e Sacerdozio. Quindi, cercano disperatamente di ricostruire il primo per riavere anche gli altri due.

D. Donald Trump, il 14 maggio 2018   decise di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Quali conseguenze ha portato questa scelta?

R. Gerusalemme  viene presentata dall’ex Presidente statunitense non più come città internazionalizzata, ma come capitale del solo Stato d’Israele e degli Israeliani, escludendo quindi i Palestinesi (cristiani e islamici), che sono “un popolo senza Stato” e   senza più quel poco di terra (il solo 22% della Palestina) che resta ancora di loro proprietà.

D. Come mai  il “Mikdash Education Center” ha recentemente fatto coniare una medaglia con i volti di Trump e Ciro il Grande, l’antico re di Persia (558-529 a. C.) ?

R. Precisiamo che Ciro il Grande  permise il ritorno degli Ebrei in Patria nell’anno 539, dopo che Nabucodonosor II, il re babilonese (605-562 a. C.) aveva conquistato e distrutto Gerusalemme, con il primo Tempio nel 587/586, deportandone gli abitanti a Babilonia. La scritta apposta sulla medaglia – in ebraico, arabo e inglese – celebra Trump come “colui, che secondo le aspirazioni del Nuovo Sinedrio ricreato in Israele, porterà alla ricostruzione del Tempio ebraico” su quella che ora è la cosiddetta Spianata delle Moschee, nel cuore di Gerusalemme.

D. Cosa rappresenta il “Mikdash Education Center”?

R. E’ uno dei tanti gruppi rabbinici, che caldeggiano il progetto di riedificazione del Tempio distrutto nel 70 d. C. dai Romani. Il curioso collegamento tra il Presidente Trump e Ciro il Grande trova spiegazione proprio in quest’analogia: come Ciro fece ricostruire il secondo Tempio (Esdra, I, 2-3), dopo che il primo, quello di Salomone fu distrutto dai Babilonesi (nel 586 a. C.) , allo stesso modo si auspicava che l’ex Presidente americano (ben noto per le sue simpatie filoisraeliane) potesse finalmente realizzare il sogno di riedificare il Santuario.

D. La “passeggiata di Ariel Sharon sulla spianata del Tempio il 28 settembre del 2000 è stato un gesto simbolico ?

R. Affermava la necessità di arrivare il più presto possibile alla ricostruzione del Tempio insieme alla pretesa su ogni centimetro quadrato della Terra d’Israele (Eretz Israel) e la necessità di allontanare i goyim (i non-ebrei) da quello che vuol essere uno Stato etnico di soli Ebrei.L’attuale guerra tra Israele e Hamas è la continuazione di tale “passeggiata”, ma sarà molto meno facile per Israele.

D. Alla “passeggiata” di Sharon, seguì la “marcia notturna” il 23 luglio del 2000 di centinaia di coloni israeliani ?

R. Essi invasero la Moschea di Al-Aqsa, sulla Spianata del Tempio, con la celebrazione di riti liturgici ebraici (che  dovrebbero essere celebrati solo da Sacerdoti discendenti da Aronne ed eletti da altri Sacerdoti) su quello che era lo spazio in cui sorgeva il Tempio e in cui soltanto potevano essere offerti i sacrifici a Dio nel Vecchio Testamento e col rischio di calpestare il pavimento della Sancta Sanctorum, che poteva essere calpestato solo dal Sommo Sacerdote una sola volta all’anno, come segnale della volontà d’Israele di ricostruire il Tempio dopo aver fatto brillare la Moschea di Al-Aqsa e la Moschea di Omar o Cupola d’Oro. I media del mondo laico e occidentale/atlantico non capirono la valenza teologica di tali avvenimenti o non vollero capirla. La discernettero invece molto bene i Palestinesi, che come risposta fecero scoppiare la “Seconda Intifada”.

D. Quando Israele fu definito “Stato/Nazione del popolo ebraico?

R.  Il 19 luglio 2018 dalla knesset (Parlamento Ebraico ) che declassò la lingua araba (parlata da circa 2 milioni di uomini in Palestina) da “lingua ufficiale” a “lingua d’interesse”.Per di più, il 13 febbraio 2002, mezzo milione d’Israeliani marciò, in una manifestazione organizzata dai Fedeli del Tempio, fin verso la spianata delle Moschee, giurando d’impossessarsi di tutta Gerusalemme. Il 28 aprile 2017 l’Unesco ha biasimato le “provocazioni continue, che rendono difficili gli atti di culto islamici sul sito delle due Moschee” (www.repubblica.it/esteri/2017/05/02/news). Al tempo stesso in Israele da anni esistono associazioni che si adoperano, praticamente, per la “prossima” ricostruzione del Tempio. Una delle più attive e potenti è l’ “Ateret Cohanim Yeshivà”, una scuola rabbinica che si occupa di formare i futuri Sacerdoti del Tempio.

D. Quanto è importante il ruolo giocato dalla lobby giudaico/americana ?

R. Questa lobby è chiamata inesattamente “Cristiano/Sionista”, ma dovrebbe essere rinominata  “Protestante/Sionista”, perché composta da circa 20/40 milioni di Protestanti Evangelici statunitensi, che si rifanno quasi esclusivamente alla storia d’Israele del Vecchio Testamento, senza pressoché alcun riferimento a Gesù Cristo e al Nuovo Testamento. Costoro ritengono che occorra far ritornare tutti gli Ebrei in Palestina affinché possano ricostruire il terzo Tempio per accelerare la seconda venuta di Gesù.

D. I Padri della Chiesa  avevano previsto  queste vicissitudini ?

R. Secondo alcuni Padri della Chiesa (S. Ireneo da Lione, S. Ippolito Romano, S. Cirillo da Gerusalemme, S. Giovanni Damasceno), durante il Regno dell’Anticristo  (prima della Parusia), molto probabilmente sarà ricostruito il Tempio di Gerusalemme ma solo in parte; però, poi l’Anticristo perseguiterà anche il Giudaismo rabbinico, il Tempio verrà distrutto e allora “Omnis Israel salvabitur / Israele in massa si convertirà a Cristo” (Rom, XI, 26).

D. A quando risale la costruzione delle prime chiese cristiane ? 

R. Le prime chiese iniziarono ad essere edificate in Gerusalemme con la conversione di Costantino al Cristianesimo (anno 312) sul Monte del Tempio (primo Tempio 1000 a. C., secondo Tempio 516 a. C.) ; sul  Monte Moriah  dove , secondo la tradizione, fu creato e morì Adamo, ove Abramo nel 1900 a. C. stava per sacrificare Isacco e laddove Adriano edificò il tempio a Giove Capitolino (132) e donde Maometto sarebbe asceso al cielo . La chiesa del S. Sepolcro di Cristo venne eretta  vicino al Golgota luogo della crocifissione di Nostro Signore Gesù Cristo e riconosciuta ufficialmente il 13 settembre  335.  Con la dominazione musulmana (635) le chiese cristiane pur non essendo state  distrutte  non vennero più  costruite. Sulla spianata del Tempio e nei pressi della chiesa del S. Sepolcro fu  costruita , verso la metà del VII secolo, la Moschea di Omar e poi nel 691-692 la Cupola della Roccia al centro della spianata. Fu proprio l’islam ad aver acconsentito alla conservazione di una presenza ebraica a Gerusalemme (cfr. Vincent Lemire, Gerusalemme. Storia di una città-mondo dalle origini a oggi, Torino, Einaudi, 2017, pp. 71-81).

D. E’ decisamente interessante  leggere la storia  per ben interpretare e capire quanto sta accadendo ?

R. Più che mai fondamentale per comprendere come il mondo, nelle due guerre che  infiammano il Vicino e il Medio Oriente, corra disperatamente verso una  catastrofe nucleare, sia in Ucraina  che  in Palestina, in cui non è assente la volontà di ricostruire il Tempio gerosolomitano e di affrettare la venuta del Messia, che il Giudaismo talmudico sta ancora aspettando e che per la Tradizione apostolica e patristica è l’Anticristo.

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4 commenti

  • PRUDENTIA ha detto:

    Grazie infinite lei offre risposte ad interrogativi che affliggono gli analisti geo-politici che azzardano tesi e strategie, mentre la tesi teologica/messianica che dir si voglia, è un’altra molto probabile spiegazione ai perchè senza risposta su Netanyau. Lei è indubbiamente un esperto sull’argomento. Grazie.

    • Rolando ha detto:

      Carissima Prudentia, la mai abbastanza assimilata prima delle quattro virtù cardinali!
      Permettimi in virtù di essa di evidenziare quell’aggettivo “probalile” che tu hai usato in riferimento alla citata spiegazione.
      Quando però lei scrive testualmente, riferendosi al Nitoglia [Credo d’aver in biblioteca personale quasi tutti i suoi scritti]: “Lei è indubbiamente un esperto sull’argomento”, o lei lo afferma con ragion di causa perché è un maestro di Curzio Nitoglia e ne sa di più od ha giocato tutta la virtù della prudenza che aveva “indubbiamente “.
      Per amor di Prudentia.
      “Pro veritate adversa diligere et prospera formidanter repugnare”.

  • PRUDENTIA ha detto:

    Grazie infinite lei offre risposte ad interrogativi che affliggono gli analisti geo-politici che azzardano tesi e strategie, mentre la tesi teologica/messianica che dir si voglia, è un’altra molto probabile spiegazione ai perchè senza risposta su Netanyau. Lei è indubbiamente un esperto sull’argomento. Grazie

  • Rolando ha detto:

    Paolo ebreo e cittadino romano scrisse:
    “ἐν ημέρα ότε κρίνει ο θεός τά κρυπτά των ανθρώπον κατα τὸ ευαγγελιόν μου δια ΧΟΥ ΙΟΥ”
    (Rm2,16)
    “Nel giorno in cui Dio giudica i segreti degli uomini attraverso Gesù Cristo SECONDO IL MIO VANGELO”.
    Non resta che invocare per altri duemila anni con
    le due parole greche maiuscole separate da un “.” (Punto in basso) del codex Vaticanus B della 1 Cor 16, 22: “ΜΑΡΑΝ.Α( )Α”
    “RE, vieni”.
    Questa infatti è l’unica espressione aramaico-siriaca traslitterata in greco che San Paolo ci documenta di conoscere.
    “Alla fine dalla folla disposta in cerchio tutt’attorno si levò una strana acclamazione di MAPIN – questo si dice sia il nome che in Siria indica il RE perché sapevano che Agrippa era oriundo della Siria e regnava su buona parte della Siria ” (Filone. In Flaccum,39).
    Quindi da queste parti riattendevano il REX dell’I.N.R.I. e Paolo ne dà schiacciante testimonianza. Pur deluso dalla mancanza del suo rapimento da vivo sulla nube.
    Secondo Curzio Nitoglia le cose stanno come le vede e crede lui. Ripeto: come le vede e crede lui.

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