Un Uomo. Può Un uomo può Vedere il Mondo dal Punto di Vista di Dio? R.S.

5 Ottobre 2024 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni che ci possono aiutare nei tempi difficili che stiamo vivendo, nel mondo e nalla Chiesa. Buona lettura e meditazione.

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Un uomo può vedere il mondo dal punto di vista di Dio?

Senza Dio a permetterlo è difficile crederlo (posto che si creda all’esistenza di Dio).  

Il problema è che molti credenti nella possibilità (nulla è impossibile a Dio) poi non si curano di cambiare prospettiva.

Questa metanoia (un capovolgimento) è la conversione necessaria per scoprire (per volontà di Dio) ciò che altrimenti resterebbe nascosto. Nel vangelo Gesù non ne fa una faccenda da intellettuali del sacro: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

Dal punto di vista di Dio (che è l’Essere, l’Assoluto, il Tutto Intero, l’Infinito…) la Verità è una Pienezza che non conosce altro o oltre. Nella Rivelazione che Dio stesso offre all’umanità, alla “pienezza dei tempi” Gesù, disceso dal Cielo in carne umana e poi è asceso allo stesso Cielo con quella carne. Il Verbo per mezzo del quale tutto fu creato “all’inizio” resta Cielo anche adesso nelle anime santificate dalla Grazia. Inoltre ha detto che al “compiersi dei tempi” tornerà anche con il corpo.

Dal punto di vista di Dio (l’Eterno) il tempo sta all’eternità come la circonferenza al suo centro. Dal punto di vista di Dio il tempo è una distanza dall’essere in Lui. Visto dal centro ogni punto della circonferenza è uguale, un “eterno simultaneo”. Sulla circonferenza, in modo lineare orario o antiorario, ci sono il prima e il dopo: lo riteniamo noi, perduta l’Origine.   

La Piena di Grazia che ha generato la carne del Verbo è assunta anche con il corpo in quello stesso Cielo, regina degli angeli e dei santi. L’anima dell’uomo capace di Dio è abitabile dalla Grazia e riunificato all’Origine. La Chiesa dispensa la Grazia nei sacramenti. Nell’Eucaristia ci cibiamo del corpo e del sangue, dell’anima e della divinità del Signore Gesù Cristo. Per mezzo suo tutte le cose sono state create. Senza Gesù non si può fare nulla.

L’esistenza in terra è un tempo di battaglia, da combattere. Il Nemico (Satana) c’è, feroce e spietato: un facile irenismo confonde un cristianesimo che non è nel segno della croce. C’è ancora del buono in un tipo di chiesa che tutte queste cose non le dice quasi più? Sì, resta: anche quel tipo di chiesa sta dentro il Tutto sussistente a motivo di Cristo. Non c’è altro, non c’è un oltre, non c’è un sopra, non c’è un fuori… dunque nemmeno (dal punto di vista di Dio) il sotto, il dentro, il prima e il dopo… Il peccato consiste nella separazione dalla Grazia. Allora iniziano a mancare cose, cominciano le pretese di porre rimedio. Mancante la Grazia non c’è più la Pienezza e il tempo si fa pesante, specie quando pesa la croce. Senza Gesù (e il suo sacrificio) non possiamo fare nulla. L’utilità di questa chiesa distratta e disorientata è di mostrarlo anche ai più scettici con una rivelazione -involontaria- della Verità tutta intera attraverso un annuncio dissonante dallo spartito. 

Chi ha fede in Cristo può aprire lo sguardo alla prospettiva di Dio: ha la Grazia, cioè ha tutto! Con Dio (in com-unione e non in con-fusione) per Cristo, con Cristo e in Cristo. La Grazia ci fa conversare con Dio come avviene proprio adesso in Cielo. Diventiamo partecipi del Regno dei Cieli: l’Uni-verso, l’Uno, il Tutto. Senza dentro né fuori, prima e dopo.

L’ecclesia coinvolta nei regni terreni e secolari è priva della trasparenza (mondo=trasparente) con cui Dio vede il mondo. Senza Grazia siamo ciechi, non sentiamo, non contempliamo, non meditiamo, non annunciamo Cristo. Non vediamo i nostri peccati e ce ne inventiamo di nuovi, non stabiliti da Dio, ma dagli uomini…

Grazie Signore per questo tempo che mette alla prova la fede, saggiandola dandoci l’alternativa di patacche rivestite di sacro e di paramenti ecclesiali. Provano a rifilarcele anche durante il Santo Sacrificio redentore, trasformandolo nel contenitore dove mettere la loro etichetta sul prodotto da vendere, opera di menti umane o artificiali.

Tu stai lì come quel venerdì in croce. La Piena di Grazia è lì, corredentrice. Ci sono il discepolo più amato e la peccatrice convertita. C’è il Tuo Corpo Mistico. E chi è “piccolo” (tanto più è piccolo agli occhi della mentalità secolare) desidera stare lì, nel pieno di Te, malgrado l’amarezza. La Chiesa, sposa di Cristo, è il suo Corpo Mistico (detto all’antica) e anche il Popolo di Dio (detto alla moderna). L’esercizio della legge è appropriato detenendo potere su un popolo, mentre lo sarebbe meno con un corpo. Per dare maggior risalto alla legge si è prima spostata l’attenzione dal Corpo al Popolo. Poi il popolo è stato manipolato: buona parte del popolo oggi non è in grado di comprendere lo stupro alla legge. Il corpo invece avverte immediatamente il dolore quando la fisiologia si corrompe nella patologia. L’ordinamento dei poteri, cooptato in una novità deteriore, è l’effetto voluto di un colpo di stato, ma anche di un’ignoranza di popolo manipolato con argomenti extra-ecclesiali che lo vedono co-protagonista del “colpo di stato”. Lo stato poco si attaglia alla Chiesa come Corpo Mistico: stato e popolo riguardano storia e territori, criteri inadeguati all’ultraterreno, l’eternità e il divino partecipato agli uomini.

Dio dove sta mentre -nel tempo- la Sua semplicità (sine plica, senza pieghe) si complica (cum plica) nelle pieghe della storia)? Sta dov’è sempre: al centro, rivelando amore (la Trinità “dizione affettuosa”: Volontà, Verbo, Amore). Non ignora il dolore dell’apostasia di interi territori del popolo. Non è indifferente alla violenza inferta al Corpo Mistico ancora fedele. Come quando fu messo in croce il Verbo Incarnato, crocefisso da bestemmiatore, condannato da “uomini di Dio”: ci risiamo, anche se chi urlò “crucifige!” era meno ipocrita.

Se convertiamo lo sguardo al punto di vista di Dio (mite e umile di cuore) la pesantezza della vita si alleggerisce nella Grazia. Restiamo nel Corpo Mistico ed è bello. Non c’è “colpo di stato” (anche nella Chiesa) che possa separarci dall’Amore di Cristo.

I rivoluzionari sono come formiche attorno all’elefante, ma più in piccolo: minutaglie nell’Assoluto.

Dove la mentalità del mondo ambisce al massimo nel minimo, il cristiano anela al minimo del Massimo.
 
R.S.

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