Gaza, 7 Ottobre. Occhio per Occhio? il 10 a 1 delle Rappresaglie Tedesche? Magari! Molto Peggio. Vincenzo Fedele.

5 Ottobre 2024 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae Vincenzo Fedele che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sullo sterminio in corso in Medio Oriente, per la vergogna della maggior parte dei Paesi occidentali, nostro compreso. Buona lettura e condivisione.

§§§

Occhio per occhio e dente per dente.

Occhio per occhio e dente per dente era l’obbrobrio su cui si basava la civiltà sino alla venuta di Gesù Cristo.

Gesù ci ha insegnato il perdono anche verso il nemico, il settanta volte sette, lo scrivo a lettere così rende di più l’idea di infinito.

Laicamente si sono accodati anche altri insegnandoci, altrimenti non lo avremmo saputo, che un mondo che cava l’occhio per l’occhio cavato sarebbe un mondo di ciechi.

Non ci viene insegnato, però, che reagire cavando un occhio per un occhio e un dente per un dente era già un primo sintomo di civiltà e di buon senso. Era la prima applicazione di un principio di proporzionalità invece della reazione sproporzionata che in precedenza era la norma.

Quella, comunque, era barbarie. Oggi ci siamo evoluti.

Ci avevano già pensato i tedeschi a migliorare il rapporto di 1 a 1 e considerare equo un rapporto di 10 a 1. Ma quelli erano tedeschi e la storia li ha condannati.

Oggi le democrazie ci hanno emancipati dalle barbarie nazista, quindi è giusto togliere del tutto i limiti al rapporto paritario tra azione e reazione. 100 a 1 può essere corretto? Si può puntare al 1.000 a 1 ? Chi offre di più ?

Da giorni su Tv, Radio e giornali si commemora il 7 ottobre. Per esecrare una simile azione terroristica non basta un solo giorno commemorativo. Meglio iniziare prima e portarsi avanti col lavoro in modo da avere tempo, dopo, per continuare a commentare le commemorazioni ed indignarsi contro quanti manifestano altre idee.

Lasciamo da parte, senza dimenticarle, le condizioni in cui è stato realizzato il blitz terroristico di Hamas. Le numerose segnalazioni di cui erano in possesso gli israeliani e che sono state stranamente ignorate. Il fatto che Hamas si sia sviluppato con l’appoggio di Israele per minare e sminuire l’Autorità Palestinese e smentire gli accordi “due popoli due Stati” firmati da Israele mai attuati ed ora invocati. Il fatto che gran parte dei morti sono stati assassinati dagli stessi soldati, come testimoniato da israeliani sfuggiti al sequestro, come dagli stessi militari. Le falsità su stupri e violenze sulle donne che, invece, sono pubblicizzati e quasi ostentate per dare credibilità e ragioni alla reazione israeliana.

Purtroppo le fialette agitate da Powell all’ONU per dimostrare le armi di distruzioni di massa di Saddam Hussein non hanno insegnato nulla; ma, dicevamo, lasciamo da parte tutto questo.

Diamo per scontato che l’azione terroristica di Hamas del 7 ottobre abbia causato 1.200 vittime, di cui 282 erano donne e 36 erano bambini e che neanche uno sia stato ucciso, neanche per errore, da militari israeliani. Oltre alle 250 persone prese in ostaggio.

Quanto fa occhio per occhio? Le battute di quando eravamo giovani davano la risposta furba, sarcastica e, in fondo liberatoria, di sessantaquacchio.

La risposta aggiornata delle conquiste progressiste dell’unica democrazia del Medio Oriente, invece, dà 6.000 donne e 11.000 bambini uccisi nell’ultimo anno a Gaza, stando alle cifre ufficiali.

I nazisti tedeschi, nel loro folle conteggio, sarebbero arrivati a 2.820 donne e a 360 bambini. L’unico regime democratico del Medio Oriente va molto oltre e polverizza ogni record nazista.

Anche per il conteggio totale non siamo da meno: 1.200 vittime sarebbero diventate 12.000 nei conteggi malati dei nazisti.

A Gaza siamo oltre 40.000 e sanno tutti che è un falso palese ed evidente per difetto.

Già diversi mesi fa avevo avanzato l’ipotesi che i morti reali superassero le 100.000 unità. In un intervento successivo mi ero spinto ad ipotizzarne 200.000 e sono convinto che siano molti di più e che i conti sono carenti perché ambo le parti, Israele e Hamas, hanno interesse a minimizzarne il numero, ma la situazione è sotto gli occhi di tutti.

Uno studio di Lancet, pubblicato a Luglio quindi redatto a giugno, stima in almeno 186.000 i morti reali. In questi quattro mesi la macchina della morte ha funzionato a pieno regime e ipotizzarne il doppio ci porta vicini alla realtà. A Gaza nessun condominio è sfuggito ai bombardamenti. Tutte le “zone sicure” consigliate da Tel Aviv sono state bombardate spostando la gente in altre “zone sicure” da bombardare. Almeno 20.000 sono le persone recuperate dalle macerie ma ancora da identificare.

A queste si devono sommare quelle ancora sotto i palazzi crollati. Quelle morte per fame, acqua inquinata, mancanza d’acqua, freddo, stenti, infezioni, carenza di cure. Pochi ospedali sono ancora parzialmente agibili nella striscia e possono fare poco o nulla, per mancanza di personale, energia elettrica, carburante, medicine, attrezzature, agibilità, tranquillità nel non poter usare le ambulanze senza essere centrati da un proiettile, un drone o un carro armato con la stella di Davide.

A questi morti vanno sommati i morti della Cisgiordania, uccisi da Tsahal o assassinati impunemente dai coloni che, oltre alle loro armi e fucili personali, sono stati omaggiati da oltre 13.000 pistole e fucili d’assalto distribuiti gratuitamente, in violazione della Legge, come denunciato dall’ex primo Ministro israeliano Ehud Barak.

Ricordiamo che in Cisgiordania Hamas non c’è; non c’è stato alcun attacco da parte islamica contro i coloni ebrei, ma i morti palestinesi, quelli ufficiali, sono 680 anche se nessuno lo ricorda. Di qualche colono israeliano ucciso per reazione da qualche palestinese ne ha parlato tutto il mondo.

Penso che anche la cifra dei 680 morti in Cisgiordania sia una palese menzogna, se si pensa che sono state demolite più di 2.000 abitazioni palestinesi da parte dell’esercito israeliano, che gli attacchi organizzati dei coloni, senza contare gli assassinii individuali, contro la popolazione palestinese superano di molto il migliaio, che sono state distrutte strade, condutture di acqua e gas, infrastrutture elettriche, coltivazioni e serre, oltre al blocco, anche qui, di aiuti umanitari e assenza di cure adeguate.

Comunque questi sono numeri aggiuntivi a quelli di Gaza e niente di paragonabile con il lavoro pianificato e scientifico attuato nella striscia.

Secondo l’ultimo rapporto di Oxfam il numero di vittime civili nella Striscia è il più alto rispetto a qualsiasi conflitto degli ultimi 20 anni in tutto il mondo, compresi i conflitti in Siria e in Iraq.

Ricordiamo che Oxfam non è certo un’associazione araba o palestinese. Oxfam sta per Oxford Committee for Famine Relief, una organizzazione globalista che si dedica, a livello mondiale, a combattere e ridurre la povertà tramite aiuti umanitari e progetti di sviluppo. Oltre Oxfam International ci sono 18 Oxfam nazionali tra cui anche Oxfam Italia che ha rilanciato l’agghiacciante report.

Altri dati, forniti da Action on Armed Violence danno una idea delle distruzioni sistematiche attuate dagli israeliani sulle infrastrutture civili. I dati dicono che Israele bombarda in media una infrastruttura o impianto ogni tre ore dall’inizio della guerra. I bombardamenti israeliani colpiscono in media una o più abitazioni ogni 4 ore, tende e rifugi temporanei ogni 17 ore, scuole e ospedali ogni 4 giorni, punti di distribuzione aiuti umanitari e magazzini di stoccaggio ogni 15 giorni. In continuo e senza soste, a parte una pausa di 6 giorni a novembre scorso, da un anno.

Stiamo parlando di morti civili, infrastrutture civili, abitazioni civili non di apparati militari. I tunnel di Hamas, per quanto la propaganda israeliana continui a magnificare le distruzioni sotterranee e le scoperte di sempre nuovi collegamenti, sono tuttora attivi e operanti. Basti pensare che oltre 100 degli ostaggi (vivi e molti forse morti) sono ancora in mano ad Hamas, dopo un anno, nei cunicoli di Gaza.

Non c’è alcuna relazione tra l’attacco taroccato del 7 ottobre e la reazione senza limiti che dura da oltre un anno nella “tolleranza” di tutto l’occidente.

Se “occhio per occhio e dente per dente” era segno di barbarie, questo cos’è?

La continua fornitura di armi e gli altri appoggi a Tel Aviv, nonostante tutto questo, cosa sono?

I buffetti amichevoli e pieni di distinguo con cui tutti i governi occidentali redarguiscono bonariamente Netanyahu, invece di considerarlo il più spietato terrorista di questo inizio millennio, cosa sono?

Le minacce ai giudici della Corte Internazionale che incriminano Netanyahu per crimini di guerra cosa sono? Che riscontro e che reazioni hanno avuto?

La continua collaborazione con enti, società, università israeliane criminalizzando i pochi studenti che chiedono di troncare i rapporti e le ricerche congiunte con le università israeliane, cosa sono?

Gli incontri sportivi (olimpiadi, calcio europeo, pallacanestro, ecc.) che continuano come se nulla stia accadendo da quelle parti cosa sono?

Sono solo la vergogna di tutto l’occidente che fa finta di non vedere le atrocità commesse e accetta l’inaccettabile come normalità nella miseria morale e etica in cui siamo caduti.

Volutamente non sto parlando del Libano, né dell’Iran, di Hezbollah, delle criminali esplosioni dei cercapersone. Non sto facendo paragoni con la Russia nei confronti dell’Ucraina né di Putin (condannato per crimini di guerra) con Netanyahu che, invece, è una colomba di pace e può pontificare all’ONU mentre Putin non può farlo. Ne parleremo a parte ritornando sull’ipocrisia che regna incontrastata anche nella guerra delle parole e nella miopia, o cecità, dei soliti media che dicono di fare informazione. Ognuno intanto, se vuole, faccia da solo i paragoni del caso.

Vincenzo Fedele

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , , ,

Categoria:

1 commento

Lascia un commento