Ode Lusso&Borghese della Chiesa Stracciona, Pazza e senza Tetto. Bergoglio in Lussemburgo. Mastro Titta.

30 Settembre 2024 Pubblicato da 7 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta vi parla oggi del viaggio compiuto da papa Bergoglio in Lussemburgo. Buona lettura e condivisione…

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MASTRO TITTA: ODE LUSSO&BORGHESE DELLA CHIESA STRACCIONA, PAZZA E SENZATETTO

 

Leggendo le cronache del viaggio lussemburghese – meglio: Lusso&Borghese – di Francesco, l’intero “gesto” – i “gesti” hanno soppiantato i riti – è un’ode alla Chiesa rappresentata come una vecchia pezzente un po’ demente, che rimpiange i bei tempi andati.

Gran parte dell’azione si svolge all’interno della cattedrale di Nostra Signora dove non si celebra messa né si prega ma si allestisce un varietà simil catodico ma più abulico e sciocco (cosa non facile). Il tutto prende il via dopo il pranzo all’arcivescovado e una passeggiata per agevolare il transito intestinale, culminata con un caffettino al bar. A pancia piena si cazzeggia meglio.

Debutto danzante (per Francis la fede è “danzante”: caliamo un velo spietato) con saluto e sabba di testimonianze private – testimoniare Cristo è sconveniente, i cattolici preferiscono straparlare delle proprie vite insulse di cui nulla frega a nessuno – canzoni idiote in stile Mariah Carey (Jesus you are my life) scambi di doni uno più pezzente dell’altro (a parte un rosa d’oro su piede di marmo rosa deposta ai piedi della Vergine padrona di casa, che sarà sparita una volta calato il sipario), un musical ispirato alla Laudato Sii che suggella il livello di untuosa piaggeria al quale siamo approdati. I doni: il papa rifila una statuetta lignea di San Giuseppe col Bambinello ad Hollerich e riceve in cambio dai cattolici lussemburghesi un cartello segnaletico di lavori in corso che indica la “periferia”. Roba da festa di laurea in un pub di provincia.

Su questo – e su ormai quasi tutti – gli eventi cattolici si potrebbe, e forse dovrebbe, scrivere un monumentale trattato psichiatrico. Sono “gesti” di una bruttezza, una sciatteria, una povertà semantica e spirituale che trifolano l’anima. Non sono cose nuove, gli è che questo pontificato lisergico le ha portate ad un livello d’indecenza quasi sublime. Soprattutto le ha traslate dentro le chiese.

Farciscono il pasticcio brani dell’autodafé pronunciato da Hollerich, denso di neologismi e neoidealismi: la “Chiesa multinazionale” (eminenza, le multinazionali fatturano duro: voi a quanto pare no) “impegnata nella conversione sinodale” (risate registrate di sottofondo), la “società fortemente secolarizzata coi suoi percorsi di speranza” (in cosa di grazia, eutanasia a parte?) e altro divertente turpiloquio, mostrano con abbagliante nitore lo stato di degrado precipitoso in cui versa la Sposa di Cristo: sarà anche vero, come vagheggia Francis, che non occorre “fare proselitismo” ma basta mostrare ai fratelli “la gioia dell’incontro con Cristo” (e che vor’dì?), com’è vero però che nessuna persona mediamente sensata – o mediamente insensata – può interessarsi a frullati simili, dal gusto ambiguo tipo banana e ciccioli di maiale (tranquilli: esiste). E infatti è fuga da Alcatraz: i cattolici nominali aumentano ma non vanno in chiesa, crollano le vocazioni e bla bla bla. Un fastoso disastro.

Tre gli aspetti sconcertanti. Il primo, l’estremo ed estremamente mal riposto valore che si conferisce all’esperienza “spirituale” del singolo (risate registrate di sottofondo). La Chiesa come manifestazione comunionale è un ricettacolo di particolarismi, di “testimonianze di vita vissuta” una più insipida dell’altra. Qualsiasi evento o rito cattolico diventa il palcoscenico di un tot di fessi che pronunciano banalità raccapriccianti. Significativamente i prelati si prostrano a queste scemenze sentimentali assumendole come verità rivelate: le “sorprese delle spirito” di cui parla Francis, parrebbe di considerevole gradazione alcolica. Circa l’annuncio di salvezza di Cristo, prevale noia e un minuto di silenzio tombali.

Il secondo sconcerto riguarda la soppressione del rito – sia novus che vetus – sostituito da nuove liturgie caravanserraglio: Ballando con le Stelle in salsa clericale, miracoli inversi di sconclusionata bruttezza. Dal cattolicesimo al caoticesimo in pochi decenni. Attenzione perché questo svuotamento totale, e il conseguente arredamento della nuova chiesa sinodale, renderanno anacronistica qualsiasi polemica liturgica o teologica. Siamo davanti ad un progetto che è totalmente altro: non si può giudicare la ricetta della Sacher Torte coi criteri della carbonara. Discutiamo, polemizziamo e ci accaloriamo su questioni totalmente fuori dall’orizzonte cerebrale di questi signorini.

Il terzo turbamento è il deliquio lussuoso, lussurioso e borghese di questo progetto ecclesiale “inclusivo e sostenibile”. È lo stesso abito mentale delle signore bene che fanno beneficenza in modo avulso dalla realtà. È Brigitte Bardot che durante la guerra in Jugoslavia inviò un miliardo in cibo per cani ai quadrupedi di Sarajevo sotto le bombe. Sono le Onlus che raccolgono denaro per inviare camion di cibo per animali a Gaza.

È la sciura milanese, marchesa in disarmo, che va in giro a Capalbio a piedi nudi vestita da strapezzente e discetta di migranti e clima mangiucchiando tartine all’hummus vegano. Stessi argomenti, stessa finta ricchezza, stessa bancarotta materiale e morale, stessa ipocrita demenza. I sempre più rari e giochi riferimenti a Cristo, alla Madre e talvolta a “Dio” servono a malapena e controvoglia a tenere in piedi la baracca, e soprattutto le baracconate. Nessuna illusione su questo.

Che poi il Lussemburgo è la sede di certuni pozzi neri finanziari non estranei alle intemerate speculative vaticane: pungola il sospetto che il Santo Padre si sia colà recato per assicurarsi di persona di aver dilapidato sino all’ultimo marengo in qualche oculata operazione immobiliare, come l’acquisto di una catapecchia di Caracas pagata quanto la Reggia di Caserta. La Chiesa povera in uscita perché sotto sfratto.

 

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7 commenti

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Dopo le invocazioni a Gesù Giuseppe e Maria contro l’eresia e l’apostasia, me ne viene un’altra: Immunizzateci dall’Idiozia.

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Dopo le invocazioni a Gesù Giuseppe e Maria contro l’eresia e l’apostasia, me ne viene un’altra: Immunizzateci dall’Idiozia.

  • Marco l’altro ha detto:

    Situazione quella sopra descritta si vede in tante chiese e parrocchie e continuando di questo passo secondo un lucido e diabolico progetto in futuro sarà difficile trovare interlocutori per parlare di teologia e liturgia sarà del vecchiume ,proprio vero mastro titta.
    E concludo con il sommo poeta Dante
    Ahi serva italia(chiesa sinodale non più cattolica) di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincie ,ma bordello.

  • federico ha detto:

    un articolo che non va lontano dalla realtà. Si può solo pregare.

  • Davide Scarano ha detto:

    Che dire? Tanti e troppi gli stimoli -scusatemi per questo nelle parole di Mastro Titta.
    In primo luogo l’uso del termine “spirituale” che pare assorbire sempre di più il reale ed il cristiano, per di più cattolico. E’ sufficiente osservare i media per notare il dilagare di tale termine. Sarà un caso? Forse, così come è certamente casuale che gli stessi concordino nella definizione di “Ultradestra” per un partito che è contrario al progressivo allargamento delle competenze dell’UE. A me invece questa espressione fa venire in mente poteri speciali come quelli de l’Uomo ragno e di Capitan america che, con tutta evidenza, non appartengono al partito che ha vinto le elezioni.
    In secondo luogo ritengo che non basti osservare i viaggi papali ma occorra osservare con attenzione ed insieme con curiosità i “segni dei tempi” che in questo caso si sono rivelati in una messa prefestiva di una importante città del nord a cui ho partecipato scorso sabato. Il primo segno è stato il “fratelli pietà” inserito dopo il tradizionale -si, ma per quanto?- “Signore pietà, Cristo pietà”. Il meglio però è stato durante l’Omelia che verteva sul celebre brano evangelico nel quale Gesù afferma: “Se il tuo occhio ti da scandalo cavalo, è meglio per te avere un occhio solo che entrare con entrambe gli occhi nella Geenna”. E’ un brano che a me sembra estremamente chiaro anche se a molti preti pare ormai indigeribile tanto da stravolgerne il senso nelle omelie. Cosa si comprende alla lettera? Semplicemente che la vita dell’altro mondo è più importante di questa. Invece il sacerdote dapprima ha invitato i fedeli a non tagliarsi occhi e mani – per la verità non si registrano epidemie concernenti tali gesti- poi ha detto che Dio propone un’ideale -utilizzare la parola “Santità” suonava male e perciò tale parola non è uscita dalla sua bocca- e si accontenta se facciamo “un po’” di bene, infine ha detto che è inutile andare al giubileo perchè è “turismo religioso”. Mi chiedo: siamo sicuri che “tutti” faranno turismo religioso”? Ed ancora: il “turismo religioso” è un peccato? Ecco: credo di aver detto fin troppo. Potrei continuare. In sintesi: abbiamo perso le parole per descrivere e comprendere il Sacro, ma temo che questa affermazione debba comprendere l’intera fede cattolica, in parole ed opere.

    • Corrado ha detto:

      Ovvio che sia così, non c’è più nessun Comandante sulla barca di Pietro, ma solo un ammutinato.
      Ricordiamoci che l’ultimo Papà è morto il 31 dicembre del 2022.

  • Cristina ha detto:

    Grazie per questo acuto commento che ci fa sorridere tra la rabbia e il disgusto.Il fatto è che la stupidità è diabolica.Come scriveva il compianto prof.Cipolla:mai contendere con un cretino perché non ha logica e dunque nessun senso quello che dice

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