Ministri Straordinari della Comunione, se la Formazione non Forma…Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo.

30 Settembre 2024 Pubblicato da 7 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato dagli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

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MINISTRI STRAORDINARI DELLA SANTA COMUNIONE.Quando la formazione non forma.

 

 a cura di Veronica C.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo appello sotto forma di lettera, preceduta da una breve contestualizzazione, che Mauro Bonaita, un attento fedele appartenente all’U.P. di Reggio Emilia, ha inviato ai responsabili di un Corso di Formazione per Ministri Straordinari della Santa Comunione. Buona lettura.

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Cara Veronica,

quante battaglie abbiamo combattuto insieme, ad un anno dalla mia adesione agli Alleati dell’Eucarestia ! Come avremmo potuto evitarle, dopo aver riconosciuto che nel tempo che viviamo è in atto una guerra totale, comprendente il fuoco amico, contro Gesù Cristo? Tutto ci dice che il mondo è tornato a professare l’amore filantropico della “fraternitè” illuminista e marxista.

Le Chiese sembrano ormai centri sociali. I sacerdoti e le parrocchie professano, come fosse un dogma, questa finta fratellanza orizzontale invitando i bambini a partecipare quasi esclusivamente ad attività ludiche di ogni tipo, tranne che spirituali: dai campeggi, alle cene conviviali, agli aperitivi, agli eventi con musica profana, fino alla visita di mostre d’arte dissacranti.

Anche le Messe hanno assunto la stessa “impronta” dei centri sociali, che svilisce il Sacrificio di Gesù. Il tutto a discapito della fede, dei Sacramenti e della salvezza delle anime della famiglia umana.

Chi vive secondo lo Spirito Santo e non secondo la carne è ovvio che riconosca nelle guerre politico-economiche in atto, nelle recenti vere/presunte pandemie, nelle varie povertà fisiche e morali, l’origine soprannaturale.

Questo malessere diffuso, infatti, non parte dalle famiglie, dall’esistenza di altre religioni o di altri credo, ma dal fatto che dentro la Chiesa Cattolica la fede riposta nei Sacramenti ed in primis nel Santissimo Sacramento celebrato sugli Altari, è venuta a mancare.

E’ l’Eucarestia che Edifica la Chiesa (“Ecclesia de Eucharistia”), non gli uomini, ma avendo perso la fede nell’Eucarestia, la Chiesa ha smesso di essere edificante.

Cosa dobbiamo fare quindi a questo punto? Smettere di edificare ed edificarci anche noi, come fa il mondo? Assolutamente no. Esiste un rimedio, credo l’unico, che noi laici possiamo mettere in atto: istruirci gli uni, gli altri. Istruirci di un’istruzione Veritiera, evitando annacquamenti ed edulcorazioni tipici del “prurito” dell’attimo presente, che generano invece decadenza.

Su queste basi e per queste ragioni ti chiedo di pubblicare questa mia lettera, già inviata ai diretti interessati, redatta a seguito della mia partecipazione alla serata di apertura di un corso di formazione per i Ministri Straordinari della Santa Comunione, organizzato dall’Unità Pastorale a cui appartengo, dove ho potuto con un certo dolore e disappunto constatare che sono stati fin dal principio pronunciati errori sull’Eucarestia, che ho tentato di correggere in presenza, con scarso esito, per cui mi sono visto costretto a rettificarli per via epistolare. Il contenuto della lettera lo riporto di seguito, per intero.

Intendo altresì, con questa mia, far presente che il malessere che noi fedeli viviamo, nel vedere oltraggiato il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Gesù Cristo sugli Altari delle nostre parrocchie, ci impediscono ormai di soprassedere alla diffusione di errori sul tema eucaristico, specie quando vengano pronunciati nel contesto della formazione specifica.

Sono già troppi gli abusi che per il tramite dei Ministri Straordinari di nuova generazione vengono compiuti in ogni angolo del mondo.
Abusi a cui almeno una volta nella vita, a tutti è capitato di assistere, come è accaduto anche a me e che raccontai in questo mio articolo del luglio dello scorso anno.

Prevenire è meglio che curare! Grazie, Veronica.

Mauro Bonaita

***

La lettera inviata…

“Gentile Sig.ra Iannet Barigazzi Lucia,

Dopo l’incontro del 19 settembre scorso, presso la parrocchia Regina Pacis di Reggio Emilia sul tema: “I ministri Straordinari della Santa Comunione: nuove prospettive di servizio diocesano”, sono a scriverle per lanciare un appello ed invito, a lei, ai Diaconi ed ai Sacerdoti della Diocesi.

Ho sommariamente apprezzato l’intento di promuovere la “formazione” dei ministri straordinari della Santa Comunione (come richiesto dal Can.231.1), ma vorrei fare delle considerazioni circa alcune fondamentali carenze che rischiano di vanificare ogni sforzo volto alla carità.

In qualità di fedele appartenente al gruppo nazionale degli “Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo” le posso garantire di aver osservato e non sono il solo, che, particolarmente in questi ultimi anni, ed anche presso l’UP Santa Maria degli Angeli (RE), si sono compiuti innumerevoli abusi eucaristici (solo poi parzialmente corretti) che sviliscono il Santissimo Sacramento. Questi abusi sono stati compiuti proprio da coloro che per primi avrebbero dovuto difendere un così grande Sacramento: Sacerdoti, Diaconi ed anche ministri straordinari.

 

Già nella documentazione da lei emanata nel primo incontro si devono segnalare delle incongruenze e frasi erronee rispetto alle istruzioni della Chiesa e che proprio presso la nostra UP sono state causa di abusi ripetuti e continuativi; in particolare lei cita l’istruzione “Immensae Caritatis” e, al punto 2009 della sua guida, sostiene che i MSC possono comunicare se stessi.  Devo citarle precisamente cosa invece dice questo stesso documento (ribadito anche nell’istruzione [94] “Redemptionis Sacramentum” e poi citato tra i gravi abusi al numero [173]):

 

Articolo 82…

Per non ingenerare confusioni sono da evitare e rimuovere talune prassi, invalse da qualche tempo in alcune Chiese particolari, come ad esempio:

— il comunicarsi da se stessi come se si trattasse di concelebranti;

— associare alla rinnovazione delle promesse dei sacerdoti, nella S. Messa crismale del Giovedì Santo, anche altre categorie di fedeli che rinnovano i voti religiosi o ricevono il mandato di ministri straordinari della Comunione;

— l’uso abituale dei ministri straordinari nelle SS. Messe, estendendo arbitrariamente il concetto di “numerosa partecipazione”.

Il ministro straordinario della comunione dovrebbe essere prima di tutto uno straordinario e fervente adoratore del Sacramento Eucaristico. Questo fervore il ministro straordinario non lo dovrebbe dimostrare saltuariamente tra i malati, ma quotidianamente tra i sani durante la Messa mostrando devozione, adorazione e fedele rispetto delle norme e delle istruzioni liturgiche.

Se il ministro straordinario non si rende conto dell’importanza del suo ministero tra i sani, rischia di fare ammalare spiritualmente la Chiesa di Cristo.

Il MSC dovrebbe rendersi conto che è straordinario, non perché è grande, ma perché è piccolo, umile e supplisce in via eccezionale alle mani consacrate del Sacerdote; diversamente rischia di gonfiarsi di arroganza e svilire la Chiesa e l’Eucarestia.

Il Ministro Straordinario non porta se stesso e la sua relazione al malato (che è solo amore di fratellanza, il “Philia”), ma porta il Corpo di Cristo e la Comunione con Lui, l’Amore di Carità (l'”Agape” e la “Caritas”), quella Comunione che egli stesso dovrebbe aver sperimentato durante la Messa e di cui dovrebbe desiderare di essere portatore agli altri per amore di Cristo. Diversamente assumerebbe le sembianze di una “missione” filantropica sulla scia della “fraternitè”.

Il ministro straordinario dovrebbe avere chiara e cara la distinzione tra Sacerdozio Comune (dei battezzati) e Sacerdozio dell’Ordine e dovrebbe avere profonda devozione della gerarchia Ecclesiale.

Egli dovrebbe amare ed avere profondo rispetto per il Sacerdozio dell’Ordine, perché ha piena coscienza che solo i Sacerdoti possono compiere il miracolo che egli porta ai malati.

L’essere ministro straordinario oggi rischia di riflettere la stessa decadenza e contraddizione del mondo nel suo essere vicino agli ultimi e agli emarginati allontanandosi, però, dalle persone più prossime e coloro che desiderano mantenere integra la fede nel Santissimo Sacramento, anche per le generazioni future.

La invito pertanto a dedicare una specifica sezione di tale formazione per la conoscenza e divulgazione dell’istruzione: “Redemptionis Sacramentum” (particolarmente le istruzioni 133 e dalla 154 alla 160) con la consapevolezza che i timori del Santo Padre Giovanni Paolo II espressi nella sua enciclica: “Ecclesia de Eucharistia” sono oggi una amara realtà quotidiana ed una ferita aperta nel Corpo Mistico di Gesù!

[Così recita al n.10]: “(…)Purtroppo, accanto a queste luci, non mancano delle ombre. Infatti vi sono luoghi dove si registra un pressoché completo abbandono del culto di adorazione eucaristica. Si aggiungono, nell’uno o nell’altro contesto ecclesiale, abusi che contribuiscono ad oscurare la retta fede e la dottrina cattolica su questo mirabile Sacramento. Emerge talvolta una comprensione assai riduttiva del Mistero eucaristico. Spogliato del suo valore sacrificale, viene vissuto come se non oltrepassasse il senso e il valore di un incontro conviviale fraterno. Inoltre, la necessità del sacerdozio ministeriale, che poggia sulla successione apostolica, rimane talvolta oscurata e la sacramentalità dell’Eucaristia viene ridotta alla sola efficacia dell’annuncio. Di qui anche, qua e là, iniziative ecumeniche che, pur generose nelle intenzioni, indulgono a prassi eucaristiche contrarie alla disciplina nella quale la Chiesa esprime la sua fede. Come non manifestare, per tutto questo, profondo dolore? L’Eucaristia è un dono troppo grande, per sopportare ambiguità e diminuzioni”.

Confido che questa mia Lettera enciclica possa contribuire efficacemente a che vengano dissipate le ombre di dottrine e pratiche non accettabili, affinché l’Eucaristia continui a risplendere in tutto il fulgore del suo mistero.

La esorto allo stesso modo a considerare anche gli avvertimenti di Benedetto P.P. XVI circa la postura di Lode e ringraziamento da mantenere dinnanzi al nostro Dio Transustanziato ( potrà essere di aiuto  questo documento, cosicché questi ministri diventino dei fari di virtù per la comunità intera).

“Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi; una fede o una liturgia che non conoscano più l’atto di inginocchiarsi, sono ammalate in un punto centrale”. (Cit. P.P. B.XVI)

Sperando che possa interpretare questa mia lettera come un servizio alla Chiesa e alla comunità, Le porgo i miei più cordiali saluti.

Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento”

Mauro Bonaita, Reggio Emilia 

28 settembre 2024

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7 commenti

  • giuseppina, quella vera ha detto:

    La Carità insegna che quando occorre riprendere un fratello, lo si deve fare in modo che normalmente la denuncia degli errori e le correzioni debbano avvenire in modo molto riservato evitando il più possibile il modo “pubblico”, così che si possa prestare attenzione al fratello assieme alla correzione, comprendendo anche di dovere della premura per il suo bene spirituale.
    Da Benedetto XVI (2012): “Il rimprovero cristiano, non è mai animato da spirito di condanna o recriminazione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello.”
    Sappiamo inoltre che questi “errori” descritti nell’articolo, come così è daltronde, sono materia afferente al Vescovo Diocesano, sta innanzitutto a lui la prudenza nei modi e nell’analisi dei fatti e degli interventi correttivi e ciò richiede che seppur sia informato prima e non sia esautorato dall’iniziativa “fraterna” dei laici.
    I fatti, i nomi delle persone interessate, i luoghi e i loro eventuali errori sono -con questo Blog- messi sulla pubblica bocca, indipendentemete dalla loro reale o meno sussistenza e prima che il Vescovo sia stato informato, o, se informato, sia intervenuto e se pure non sia intervenuto e questo non sembra bene.
    Per quanto sopra l’articolo NON sembra corrispondere ad un gesto di cristiana carità, nel dare colpe pubbliche ai ritenuti responsabili. Il rapportarsi con detto presule è sicuramente più corretto che affrontare le problematiche direttamente con i suoi dipendenti gerarchici, senza arrivare necessariamente allo svergognamento pubblico.

    L’importanza di quanto predicato e sollecitato dalla persona che firma le sue lettere (e le persone, che si sono messe in mezzo) nell’articolo passa quindi in secondo piano perchè la correzione fraterna non diventi, scopo di scandalo, o un delitto grave come quello che si vuol denunciare.
    Suggerisco per il futuro che l’articolista e chi lo ha spinto per tale pubblicazione magari esaminino meglio la loro fede e le loro esternazioni, consultando prima il Catechismo e la Parola, specie quando si offre alla opinione pubblica, oltre ai fatti accaduti, i nomi dei responsabili.

    Quanto sopra rilevato non è una mia idea astratta ma evidente ignoranza della Dottrina cattolica oltre dell’amore per il prossimo, oltre ad una intromissione di teologi senza titolo, nella cura delle anime di una Diocesi.
    La mia opinione personale invece sta nel diffidare e tenermi ben lontana dallo “zelo” degli Alleati.

    • Gioia, quella vera ha detto:

      Scusi, si può avere un riassunto?

    • Spiace, ma... ha detto:

      Cara signora, io non la conosco, ma se fa la permalosa ammette molte cose senza dirle. Ad esempio:
      – che lo scrivente ha colpito ed affondato
      – di ignorare la quantità di lettere che lo stesso autore ha in precedenza inviato a chi di dovere, senza esito, per vari abusi verificatesi nella diocesi. Ci sono molti testimoni….
      – di dare al rispetto umano più rispetto di quello che si deve a Dio
      – di giustificare l’errore umano quando viene chiesto di commetterlo da un superiore, dimenticando la responsabilità personale, invece considerata dalla legge umana e da quella divina.
      – di non apprezzare il coraggio e l’amore verso la Santa Eucarestia.

      Non funziona così,signora. Lei ha dimenticato i rudimenti . Rifletta

      Forse è il caso che sia lei dover studiare la dottrina. E anche le encicliche, almeno con lo stesso Mauro potrà confrontarsi sui contenuti, anziché su devianti chiacchiere da trastullo.

      P.S: fa bene a stare alla larga dagli Alleati.
      Essi esplorano un campo e battono un suolo non adatto per i suoi stinchi spirituali. Al momento…

      Laudetur Jesus Christus

      • giuseppina, quella vera ha detto:

        Fare di dominio pubblico persone e fatti è sicuramente l’ultima ratio, mentre non si dice se il responsabile a capo di tutto è stato interessato e se è intervenuto (il Vescovo).
        Agire sulla singola persona pubblicamente, che di solito non agisce da se ma prende ordini è comunque errato e sicuramente ai limiti della giustizia.

        Il vostro sembra più fanatismo che amor per Cristo e neanche questo è giusto, ma ce ne siamo accorti da tempo su questo blog.
        Citate in giudizio il vostro falso papa, che compie atti gravissimi, visto che vi sentite così forti con una copertura di avvocati che vi permettono di levare onorabilita ad una persona come avete fatto in questo articolo. O avete paura, perchè vi schiaccerebbe perchè non è una povera donna come quella che avete diffamato?
        Io mi vergognerei delle vostre azioni volte non alla restaurazione della dottrina ma allo sputtanamento delle anime cristiane, ammesso che abbiano sbagliato. Questo vostro è un grave peccato che richiede da voi riparazione, cristiani da setta.
        Quanto al copia e incolla del sig, Bonaita e alle sciocchezze teologiche che il suo orgoglio, non coperto da titoli culturali in materia, ne abbiamo visto già in passato un esempio.

        Con la vostra risposta e con l’articolo diffamatorio verso una persona che vi siete presi la sbriga di citarne nome e cognome, non permettetevi di lodare Dio che offendete nelle persone, per le quali ha avuto la morte, ma pouttosto il vostro io, inutili alleati del kaiser.

      • Fritz ha detto:

        Cerchiamo di arrivare a un dunque, mettendo in chiaro dei punti fermi.

        Nell’articolo non risulta che il Vescovo sia stato interessato e il rilievo di Giuseppina è quindi più che giusto. Non si vede il perchè non si nomini il Vescovo invece di un gregario che, se ha male interpretato, probabilmente ha applicato in buona fede le sue direttive. Avete qualche timore di parlare del Vescovo e allora offendete una donna, una parrocchiana? Non è un po’ vile tutto questo??? Ma si sta imparando a conoscervi.
        Di proposito qualcosa che è stata nascosta nel vostro articolo. L’articolo è incompleto di informazioni e diviene in mano vostra uno strumento di vendetta o di giustizia sommaria servendovi come mezzo del Blog di Tosatti, che dovrebbe rimanere estraneo alle vostre beghe.

        Quanto alla frase ‘dare al rispetto umano più rispetto di quello che si deve a Dio’ è errata, perchè con la vostra azione di svergognamento pubblico non avete dato a quella donna alcun rispetto, nè modo di difendersi.
        Leggendo il commento di SPIACE, MA appare chiara l’indole di dice di amare Il sacrificio di Dio e di chi sacrifica l’amore rifiutandolo a chi lo deve ‘come a se stesso’
        Ma che razza di cattolici siete: che serietà avete, gettate fango su una donna e pensate di giocare a battaglia navale (‘lo scrivente ha colpito ed affondato’). Agite senza considerazione che oltraggiate la fama delle persone. Siete senza Dio, altro che alleati di Colui che offendete.
        Pieno appoggio alla ‘Giuseppina quella vera’. Ha perfettamente ragione.
        Questo dimostra che date addosso alle persone raggiungendo un fine giustificando mezzi sbagliati.
        Siete cattolici o siete Tughs?

    • ANONIMO ha detto:

      Come fa a sapere se siano o meno già state informate le autorità competenti, il Vescovo, i sacerdoti, i diaconi, le suore, i ministri…ecc…ecc…?
      Questa lettera mi sembra una richiesta di soccorso per mettere riparo, giustamente, a degli abusi Eucaristici con un sommo rimedio: la formazione dei fedeli.

      Bazzicava fino a poco tempo fa per questo blog una signora con lo stesso stile prolisso e polemico, ribattezzata in “LA SIGNORA DI TUTTE LE POLEMICHE” (nonché eretica): la conosce?
      Saluti

  • Giovanni de Santis ha detto:

    Pace a te. Da qualche mese mi è stato conferito il mandato di MSC in un ospedale e trovo che quello che tu dici è la pura e semplice verità e gioisco nel sentirla perché è esattamente la causa delle mie sofferenze nel verificare l’estrema leggerezza con cui si offende GESÙ, anche da parte dei SUOI figli prediletti. DIO ti benedica

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