Il Santissimo Rosario. Una Riflessione di Fra’ Bonaventura, a Cura di Rosanna Boccacci e Sergio Russo.

30 Settembre 2024 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Rosaria Maria Boccacci e Sergio Russo offrono alla vostra attenzione queste riflessioni di Fra’ Bonaventura sul Rosario. Buona lettura e meditazione.

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IL SANTISSIMO ROSARIO

 

Tra pochi giorni celebreremo la festa della Madonna del Santo Rosario.

Il Rosario è una preghiera che la Santissima Vergine Maria ci raccomanda in modo particolare, infatti, durante le Apparizioni della Beata Vergine, Ella appare quasi sempre con il Rosario in mano e ci dice, come per esempio nell’Apparizione di Pontmain: “Se pregate figli miei, mio Figlio si lascia toccare.”

   Ecco perché il santo Papa Pio X diceva: “Il Rosario è, fra tutte le preghiere, la più bella, la più ricca di grazie, è quella che piace di più alla Santissima Vergine Maria. Se volete che la pace regni nelle vostre famiglie e nella vostra patria, pregate ogni giorno il Rosario con i vostri parenti.” Ed anche Papa Gregorio XIV c’insegnava che: “Il Rosario è il mezzo più potente per distruggere il peccato e recuperare la grazia.”.

Ed infatti il Rosario è, tra i mezzi di santificazione della vita personale e comunitaria, il più accessibile e fecondo, poiché esso è una preghiera ispirata.

Ed ancora: le parole del Rosario costituiscono come un piccolo riassunto, ma molto profondo, del nostro Credo.

Con le prime parole dell’Angelo si perpetua, nella nostra memoria e nel nostro cuore, non tanto il fatto in sé, quanto piuttosto il grande significato di tutto il Mistero dell’Incarnazione di Cristo, che è poi la vera e santa liberazione dell’uomo.

Attraverso le parole dell’Angelo Gabriele: “Ave, o Maria, piena di grazia”, seguite dalla risposta della Santissima Vergine: “Avvenga di me secondo la tua parola”, ci viene comunicato l’evento dell’Incarnazione del Verbo di Dio, Gesù Cristo, l’atto più sublime di tutta la nostra Fede, della nostra religione, di tutto il Mistero della Salvezza.

Così, nella pace, siamo introdotti santamente nel Mistero stesso e nella sua potenza di grazia. E ci leghiamo con semplicità e abbandono amoroso allo stesso Verbo, che ha voluto l’atto dell’Incarnazione, e ciò… è una delle cose più grandi che esistano per l’uomo!

Proprio in questo caso, il ripetere le stesse parole ripropone una semplice legge naturale, ovvero soprannaturale. Infatti il nostro cuore batte sempre, senza mai stancarci o annoiarci. E pure nella natura vivente, tutto si ripete, e tuttavia noi non ci stanchiamo mai delle albe e dei tramonti del sole: poiché tale “ripetizione” costante è in grado di far penetrare nella nostra anima le parole che pronunciamo, assieme alla conseguente grazia che le accompagna.

Pronunciare il nome di Cristo Gesù e il nome della Beata Vergine Maria, con semplicità e abbandono, pone l’uomo in contatto diretto con una immensità sacra: Cristo e sua Madre, l’Universo intero e il mistero della Creazione, il mistero della Salvezza e la missione dell’uomo…

 

Maria è il primo Tabernacolo vivente, in cui il Padre ha racchiuso la Sua Parola. Per questo sarebbe bene – quando si può – recitare il Rosario davanti al Santissimo Sacramento.

Ed anche per le anime, che lo recitano senza meditare, il semplice fatto di portare la corona del Rosario per pregare, è già ricordare Dio… ed agganciarsi al soprannaturale…

 

Invitandoci a recitare il Rosario, Maria continua la sua opera di Serva del Signore. Ed essendo Madre di Dio, Ella è anche Madre degli uomini, avendo Lei una particolare sollecitudine per la salvezza di ciascuno dei suoi figli.

Il Rosario proclama le glorie di Maria, ma è anche un inno a Cristo Re, vincitore del male e del peccato, con la sua Vita, Morte e Risurrezione. Ed è lo stesso Spirito Santo a donarcelo, come “strumento” capace di guidarci: Maria è infatti la Mediatrice per eccellenza, come appunto fece alle nozze di Cana…

 

Il Rosario è ancora una preghiera donataci, perché si adattasse alla nostra povertà. E recitarlo permette di passare dalla meditazione dei Misteri a quella delle Parole pronunciate (o anche cantate).

Il Rosario ben si adatta inoltre, per pregare nella desolazione, quando siamo incapaci di meditare… E ciò dà a noi la possibilità di rivolgerci con fiducia a Colui che sovrasta la nostra vita, e che anzi dovrebbe trovarsi sempre al centro di noi stessi: Cristo Gesù, verso il quale sua Madre non cessa mai di condurci…

 

È lo Spirito Santo che ci ha donato Maria, quale eccelsa guida, per mezzo della sua materna mediazione.

Il mistero di Maria è tutto attorno a quello di Cristo. Ed ella, invitandoci a recitare il Rosario, non fa che perpetuare la sua opera di Serva del Signore: Madre di Dio – lo ripetiamo ancora, senza stancarci – è anche Madre degli uomini, e ha particolarmente a cuore la salvezza di ciascuno dei suoi figli, sia in questa vita che per l’eternità.

Infine, attraverso il Rosario prendiamo coscienza di essere legati ad una Sacra Volontà, che è eterna, ma non solo, poiché lo siamo non occasionalmente, ma perpetualmente…

La Santissima Vergine ci ha spesso esortato, come ad esempio a Fatima, a recitare ogni giorno il santo Rosario. E quindi, concludendo, proprio il mese di Ottobre potrebbe essere appunto quella “occasione propizia” per iniziare a mettere in pratica i saggi consigli della nostra Mamma Celeste, che ci ama tanto…

 

Padre Bonaventura

 

(a cura di Rosanna Maria Boccacci e Sergio Russo)

 

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6 commenti

  • Sergio Russo ha detto:

    Carissimo Giorgio, è ovvio che vi è un solo santissimo: Dio!
    Tuttavia la Chiesa, nelle Litanie Lauretane, prega la Regina Sacratissimi Rosari, e poi vi sono le conseguenti traduzioni…
    Anche la Madonna, nelle sue Apparizioni, ha usato l’espressione “pregate il rosario e/o recitate il rosario”, ragion per cui, non mi sentirei di… correggere la Santa Vergine!
    La ringrazio, comunque.

  • federico ha detto:

    Recitiamo il Santo Rosario affinché il Signore abbrevi questi tempi prova.

  • R.S. ha detto:

    Il rosario va pregato.
    Chi non lo fa, inizi subito.
    Chi lo fa saltuariamente, intensifichi.
    Chi lo fa male, migliori.
    Chi lo fa, continui.
    Non tiriamo fuori scuse del tipo che non si ha tempo.
    Neanche che “piuttosto di dirlo male meglio non dirlo”.
    Il rosario vale sempre, perchè è lui, il rosario, a dire noi!
    La gloria è solo di Dio, nemmeno di Maria.
    La Madonna rende lode al Signore. Lo magnifica.
    Noi, contemplando i misteri, diventiamo lode con lei.
    Ogni creatura che prega è lode a Dio.
    Maria, l’umile ancella del Signore, dice eccomi!
    Così diventa gloria di Dio, facendo la Sua Volontà.
    Credendo, per fede, per Grazia, si fa l’opera di Dio.
    Maria è la piena di Grazia.
    Nel rosario non si chiede nulla. Si sta con Maria, dov’è.
    Assunta in Cielo, regina di angeli e santi.
    Corredentrice presso la croce e noi anime riparatrici.
    Il rosario va pregato per stare lì con lei.
    Nella gioia che anticipa il dolore.
    Dolore che non fa soccombere, anticipando la gloria.
    Gloria che non è nostra, ma di Dio.
    Ma Dio ce la partecipa, mentre ne diamo lode!
    Prega per noi Santa Madre di Dio.
    Perchè siamo resi degni delle promesse di Cristo.
    Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
    Come dal principio, ora e sempre, in eterno.
    Il rosario ci fa piccoli e nella piccolezza Dio fa tutto.

  • unaopinione ha detto:

    E proprio ieri quando stavo seguendo la messa in onore di S. Michele Arcangelo, ecco che mi é venuto un pensiero: “Ma perché durante la messa si é molti di piú di quando si recita il Rosario? In proporzione di almeno tre a uno e anche di piú? E quale sarebbe la necessitá che ci fossero molte piú persone durante la recita del Rosario, soprattutto di questi tempi?
    E una risposta mi é arrivata dal nulla: “Partecipare alla messa é piú un atto personale con il quale il partecipante porta il proprio “io” davanti a Dio. Io professo singolarmente, con la mia partecipazione alla messa, la mia fede verso Dio (e all´occasione chiedo personalmente alcune anche delle grazie). E credo che a testimonianza di questo aspetto, l´esempio piú evidente, é l´assunzione dell´Eucarestia, che é personale.
    Nel caso della recita del Rosario in chiesa, viene portato dalla Madonna di fronte a Dio piú un “noi collettivo” in cui sono ricompresi tutti coloro che vi partecipano. E questo viene molte volte rappresentato dal manto protettore sotto cui tutti coloro che la pregano si mettono in tempi di necessitá, ma anche dalle parole della Madonna riguardanti i futuri avvenimenti: “Alla fine il mio cuore immacolato trionferá”. Credo che la Madonna con queste parole intenda tutta l´umanitá (e forse non solo) che si é messa sotto la Sua protezione e che manifesta apertamente questa intenzione proprio recitando il Rosario. E tanto maggiore sará il numero di queste persone partecipanti, tanto piú il Diavolo sará impedito di raggiungere i Propri piani a livello globale.
    Ecco perché, secondo me, è necessario che chi va alla messa (sempre se gli impegni glielo permettono), sia anche un poco guidato da questo senso del “noi” (che in un certo senso racchiude la domanda di salvezza anche per chi non puó venire ma anche a favore di tutta l´umanitá non credente) e facendo un piccolo sacrificio personale consideri l´inizio della propria partecipazione religiosa non dal momento in cui inizia la vera e propria messa ma dal momento in cui viene iniziata la recita del Rosario che la precede.
    Quanto scritto lascia totalmente intatto (e valido, per me) quanto questo articolo afferma.
    Miei pensieri che forse sono un poco sfocati.

  • Giorgio Carcangiu ha detto:

    Se le parole hanno un senso e vanno usate sempre secondo quel senso, è sbagliato usare l’aggettivo “santissimo” riferendosi al rosario. L’aggettivo “santissimo” non può assolutamente attribuirsi a niente che non sia Dio stesso!
    Che dire poi quando si usa l’espressione “Pregare il rosario”? E’ solo una assurdità perché il rosario è il mezzo con cui si prega, non è la persona, la cosa, l’idolo da pregare!
    Adesso,in conformità al linguaggio che va di moda, si sentono certi sacerdoti dire: “Preghiamo il rosario”, “Preghiamo il Gloria”, e così via! Una assurdità!

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Quanto “amore” per Maria in questo suo post sig. CARCANGIU. È vero, esistono figli che ripudiano una Mamma così Santa! Che diabolica tristezza deve essere la sua vita!
      Lei confonde forse la corona fatta di cordicella e perline con la preghiera? Si vede che lei non sa cosa significa pregare in assoluto, non solo il Rosario. Lei non può mai aver pregato davvero col cuore poichè non riconosce la pace del cuore nella preghiera del Rosario.

      Lei non ritiene “Santissimo” il Rosario… ma è la stessa critica che fa qualche eretico: “voi cattolici adorate delle statue, delle immagini”… quanta diabolica ma tutto sommato stupida prosopopea. Questa sera adorerò della cellulosa? Una cartolina con Gesù Bambino di Schio che piange, un piccolo pezzo di carta che mi ha donato Gabriela Danieli? Amerò a una stampa su carta?
      Nella affermazione che “Santissimo” non possa essere attribuito che a Dio, lei ripete fedelmente il falso e cattivo Bergoglio, che afferma che Maria non è corredentrice, poichè solo “Cristo redime”. Quando un eretico che odia Dio non vede il Figlio nella Madre, allora non vede neppure il Santissimo Dio nella preghiera del Rosario. Così fa lei CARCANGIU, lei sputando sulla preghiera del Rosario, colpisce il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria, assieme!

      Risponde a CARCANGIU papa Benedetto XVI :
      “Come, infatti, dimenticare la preghiera del Rosario in parrocchia oppure nei cortili delle case e nelle contrade dei paesi?”
      [.]
      “confermiamo che il santo Rosario non è una pia pratica relegata al passato, come preghiera di altri tempi a cui pensare con nostalgia. Il Rosario sta invece conoscendo quasi una nuova primavera. Questo è senz’altro uno dei segni più eloquenti dell’ AMORE che le giovani generazioni nutrono per Gesù e per la Madre sua Maria. Nel mondo attuale così dispersivo, questa preghiera aiuta a porre Cristo al centro, come faceva la Vergine…
      Nell’esperienza della mia generazione, infatti, le sere di maggio rievocano dolci ricordi legati agli appuntamenti vespertini per rendere omaggio alla Madonna.”

      Quando si recita il Rosario si rivivono i momenti importanti e significativi della storia della salvezza; si ripercorrono le varie tappe della missione di Cristo.
      Con Maria SI ORIENTA IL CUORE al mistero di Gesù. SI METTE CRISTO AL CENTRO DELLA NOSTRA VITA, del nostro tempo, delle nostre città, mediante la contemplazione e la meditazione dei suoi santi misteri di gioia, di luce, di dolore e di gloria.” (Discorso del Santo Padre Benedetto del 3.5.2008, dopo aver recitato la preghiera del Rosario).

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