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Cari Alleati, Ave Maria!
A proposito dell’importanza dell’esempio voglio raccontare quello riguardante la recita pubblica del Santo Rosario. Mi chiamo Pier e amministro il gruppo locale degli Alleati dell’Eucarestia di Vercelli.
Partecipo normalmente alla Santa Messa nella Chiesa della Madonna del Popolo a Romagnano Sesia dove, autorizzato dal Vescovo di Novara, celebra in Vetus Ordo Monsignor Federico Ponti.
Pur tuttavia come parrocchiano della Prepositura di San Pietro a Gattinara, retta da un modernista convinto, continuo a frequentare la chiesa di Santa Marta, anche per dare il buon esempio della genuflessione a mani giunte, al momento della Comunione, che ricevo regolarmente in bocca.
Insieme ad un caro amico, qualche tempo fa, eravamo lì a domandarci che cosa avremmo potuto fare per contrastare la lenta, ma inesorabile e dolorosa erosione dei fondamenti del cattolicesimo ad opera del clero modernista.
Senza troppo indugiare, approdammo in breve, e ne siamo ora anche più convinti, ad una risposta condivisa: nessun’altra strada poteva e può essere più efficace che la recita del Santo Rosario davanti al Tabernacolo!
Il Rosario: arma potentissima che scioglie i cuori più induriti e rianima i tiepidi, secondo San Giovanni Bosco è il “fallimento del diavolo” e via sicura che attraverso Maria, ci permette di implorare Dio nella certezza d’esser ascoltati.
Decidemmo così d’iniziare a recitare Rosario e Litanie Lauretane prima della Messa domenicale delle 18,30 nella Chiesa di Santa Marta a Gattinara.
Domandammo il permesso al Preposito, che non riuscì a dir di no, forse pensando che l’iniziativa non avrebbe avuto seguito. E così, a volte da solo, a volte con il mio amico Massimo, iniziammo a pregare regolarmente.
Dopo poco si unì a noi Vera, una piissima madre di famiglia e ottima cattolica, che mi segue, caso più unico che raro, anche nel ricevere la Particola in bocca. Come me, inginocchiandosi a terra.
Così, Domenica dopo Domenica, siamo giunti ora ad esser a volte più di dieci a pregare insieme, ma la cosa che ci ha meravigliato, tanto ci è giunta inaspettata, è che da qualche tempo, addirittura il prete, che normalmente arrivava giusto qualche minuto prima d’iniziare la celebrazione eucaristica, si siede tra i banchi e prega con noi.
È come se avesse scoperto, anche per se stesso che è più facile celebrare con maggiore concentrazione dopo aver invocato il Nome Benedetto di Maria Santissima, nel Santo Rosario.
Sappiamo bene che una rondine non fa primavera! Non abbiamo idea se il sacerdote continuerà a pregare con noi, né se si aggiungeranno altri, ma di una cosa possiamo stare certi: fino a poco tempo fa, nulla di tutto questo esisteva e prima della Messa la Chiesa era tristemente vuota e fredda.
“Le parole insegnano, ma sono gli esempi che trascinano”!
Pier Patriarca, Vercelli
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Vale più un solo Rosario di tante discussioni “culturali”…
Nella parrocchia che io frequento nella mia città, ogni giorno siamo io e il parroco ad iniziare il S.Rosario prima della S.Messa. Poi si aggiunge qualche altra persona. Il parroco prima delle Litanie si alza e va a prepararsi per la celebrazione del S.Sacrificio. Da quel che ho appreso dalla testimonianza da Vercelli, si capisce che il S.Rosario viene spesso e in varie parti d’Italia omesso prima della S.Messa. Questo è un danno enorme per la vita spirituale delle persone e per la vita della Chiesa. Chissà in quante parti dell’Europa e dell’Occidente esso non viene più recitato malgrado la Madonna, nelle sue Apparizioni, e lo stesso Magistero autentico della Chiesa l’abbiano caldamente raccomandato.