Reporters Sans Frontières e il Massacro di Giornalisti a Gaza e in Cisgiordania.

16 Settembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Reporters Sans Frontieres.  Troviamo scandaloso il silenzio della stampa italiana e non solo sul massacro di giornalisti compiuto a Gaza e in Cisgiordania, e iniziato con l’assassinio di Shireen Abu Akhl rimasto peraltro impunito, come tutti gli altri commessi dall’esercito israeliano.RSF parla di oltre 130 giornalisti e operatori di media uccisi, ma secondo altre fonti il numero è molto più alto, superando le 170 unità. Buona lettura e diffusione.

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Il giornalismo è ormai quasi impossibile a Gaza, poiché il numero di giornalisti uccisi dall’esercito israeliano è aumentato costantemente dal 7 ottobre e il territorio rimane bloccato ai reporter stranieri. Per aiutare oltre 250 degli ultimi reporter di Gaza a continuare il loro lavoro, Reporters Without Borders (RSF) ha dedicato oltre 100.000 euro per sostenere la stampa indipendente con il suo partner locale Arab Reporters for Investigative Journalism (ARIJ).

lmeno 130 giornalisti sono stati uccisi dall’esercito israeliano a Gaza dal 7 ottobre 2023, e la maggior parte degli uffici stampa sono stati distrutti. Eppure RSF ha continuato senza sosta a supportare i reporter nell’enclave assediata nonostante le severe restrizioni all’accesso.

In particolare, RSF ha dedicato oltre 100.000 euro in aiuti di emergenza per il giornalismo a Gaza. Grazie al suo partner locale, ARIJ, più di 250 giornalisti che lavoravano da Gaza per i media internazionali e locali hanno avuto accesso ad attrezzature professionali e assistenza umanitaria. Questi fondi hanno anche contribuito a fornire, rinnovare e costruire spazi dedicati in cui i giornalisti potessero incontrarsi e lavorare, nonostante i numerosi spostamenti forzati che hanno subito dal 7 ottobre. Sono stati installati anche pannelli solari per garantire una fornitura di energia continua durante le frequenti interruzioni di corrente. È stato inoltre aperto uno spazio speciale per le giornaliste con l’aiuto di ARIJ.

“Il numero di giornalisti uccisi dall’esercito israeliano continua ad aumentare. Ciò significa che la copertura della guerra dipende da un numero decrescente di giornalisti che rischiano la vita ogni giorno per tenerci informati. RSF è al loro fianco. Grazie al nostro supporto, reso possibile dal nostro partner locale ARIJ, oltre 250 giornalisti possono ora accedere a spazi di lavoro e attrezzature sicuri, sostituendo ciò che è stato confiscato e distrutto. Ripetiamo il nostro implacabile appello per la protezione dei giornalisti di Gaza e l’accesso dei media stranieri al territorio. Gaza non deve diventare un buco nero dell’informazione”.

Antonio Bernardo
Direttore di Advocacy e Assistenza di RSF

“I giornalisti di Gaza affrontano sfide senza precedenti. Stanno raccontando di una guerra che stanno vivendo. Hanno subito perdite immense, eppure continuano a lavorare in queste terribili condizioni. Sebbene non possiamo cambiare la loro realtà, possiamo fornire loro l’attrezzatura di cui hanno bisogno per continuare a raccontare, grazie a RSF e al team dell’agenzia di produzione palestinese Media Town che lavora con noi sul campo. I giornalisti sono i nostri colleghi e l’unica finestra del mondo su Gaza. Il nostro lavoro va oltre la fornitura di attrezzatura; li autorizza a continuare il loro lavoro cruciale”.

Hoda Osman
Direttore esecutivo di ARIJ e responsabile del programma

RSF e ARIJ lavorano in aiuto dal 7 ottobre 2023

Le richieste urgenti di supporto da parte dei giornalisti si stanno intensificando mentre la guerra a Gaza continua. Secondo ARIJ, i loro team sul campo stanno affrontando “sfide insormontabili”, mentre lavorano per trovare e consegnare l’equipaggiamento ai giornalisti. Negli ultimi mesi, gli attacchi israeliani hanno coperto l’intero territorio di Gaza, costringendo i giornalisti a spostarsi costantemente per evitare gli attacchi quotidiani.

Secondo il conteggio di RSF, oltre 130 giornalisti sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre dall’esercito israeliano. Almeno 31 sono stati uccisi mentre lavoravano.

RSF ha già presentato tre denunce alla Corte penale internazionale per crimini di guerra commessi contro i giornalisti a Gaza. Il territorio rimane quasi completamente isolato dal mondo esterno, una situazione aggravata da infrastrutture di comunicazione danneggiate, uffici stampa distrutti e mancanza di accesso ai giornalisti stranieri.

A causa del blocco imposto da Israele a Gaza, i giornalisti lottano quotidianamente per trovare acqua, cibo e denaro per far fronte ai prezzi alle stelle. La lista di coloro che hanno bisogno di aiuto continua a crescere.

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2 commenti

  • Jolly ha detto:

    Israele sta alzando il tiro.

  • Jolly ha detto:

    Il 6 ottobre grande manifestazione a Pontida per la difesa dei confini e della sovranità del governo in materia.
    Riforma della giustizia più che mai emergenza nazionale!