Bergoglio e Draghi, Affinità Elettive, Corrispondenza d’Amorosi Sensi. Mastro Titta.

14 Settembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste rfilessioni su papa Bergoglio e il mentitore seriale, alias il vile affarista (cit. Cossiga), alias  Mario Draghi. Buona lettura e diffusione.

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MASTRO TITTA: L’INTELLIGENZA FRA DRAGHI E BERGOGLIO

 

Cercare somiglianze fra Draghi e Bergoglio. Il primo con quell’espressione un po’ così, da varano di Komodo che morde le prede e le guarda morire di shock settico per divorarne la carogna. Il secondo con l’aria da maritozzo invertito, panna montata ripiena di uno spicchio di brioche o brioche con la panna intorno, a piacer vostro.

 

Il primo ha presentato in questi giorni un piano per la competitività europea: una sobria spesa di 800 miliardi di euro all’anno per armarsi fino a denti e pompare di sussidi politiche industriali nate morte come l’automotive elettrificato, magari con sedili elettrici.

 

Il secondo, il quasi novantenne Vescovo di Roma, si è lanciato in uno sfiancante pellegrinaggio in estremo Oriente, laddove cioè nessuno lo ascolta, nessuno lo capisce, tutt’al più lo accolgono con la gentilezza sorridente riservata ai turisti. Volontà di presentare la Summa Bergoliogiae a gente poco avvezza ai pipponi papali, nonché firmare l’ennesimo papello catto-islamico sulla cura della casa comune, la fratellanza e i peti delle vacche.

 

Beninteso: a parte il polverone mediatico alzato dai due brothers in arms, le conseguenze saranno zero. Lo zelo gordiano per i magnifici progetti che si sfaldano e vanno a ramengo è palpabile. C’è una strana foga, un’ossessionata insistenza nel ripetere lo stesso esperimento aspettandosi un risultato diverso.

 

Secondo aspetto: la reputazione di cui entrambi godono, inversamente proporzionale alle qualità reali. Draghi: dottorato in sette anni invece dei normali tre. Nessuna pubblicazione. Incarichi esclusivamente di nomina politica (ah, questi tecnici). Bergoglio: dottorato? Dove, dove? Mai visto a lezione, si struggeva in aeroporto a guardare gli aerei che tornavano in Argentina. Pubblicazioni torrentizie scritte da altri (Spadaro, Tucho Fernandez, sospetto Nino Frassica). Elezione dubbia o quanto meno viziata.

 

Terzo aspetto: l’eccezionale urgenza con cui snocciolano i propri anatemi. L’Ue crolla! La terra brucia! La Chiesa si chiude! Fate presto! La foga cui accennavo. Che è in sé il messaggio. Il tono apocalittico, millenarista, questo senso della fine imminente di tutto tipico della morte che minaccia da vicino vecchi miscredenti, i quali per natura tendono a confondere il proprio fallimento con la dannazione altrui. Dicono: non c’è speranza per nessuno perché loro l’hanno perduta.

 

Quarto aspetto: l’eccezionale disponibilità ai desiderata del potere, lo zelo che mettono nell’eseguire il compitino al solo scopo di compiacere la maestra. Sono agenti, come tali del tutto noncuranti alle figure di palta che collezionano come tappi di bottiglia. Solo la carezza del padrone li gratifica. Quasi ogni espressione, frizzo e lazzo dei due è scollegata dalla realtà.

 

La differenza fra i due: Bergoglio twitta, Draghi no, in compenso sa sempre come farsi ritwittare. Allacciate le cinture, è Francesco che digita: “Se qualcosa di buono c’è e rimane in questo mondo, è solo perché, nelle varie circostanze, l’amore ha prevalso sull’odio, la solidarietà sull’indifferenza, la generosità sull’egoismo. Nulla di duraturo nasce e cresce senza amore”. Dal Vangelo secondo Celíne: “Quando i grandi di questo mondo si mettono ad amarvi, è che vogliono ridurvi in salsicce da battaglia… È il segnale… È infallibile. È con l’amore che comincia”.

 

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2 commenti

  • Paoletta ha detto:

    speriamo si levino presto dalle scatole entrambi!

  • Davide Scarano ha detto:

    Che dire? L’amore senza relazione, meglio senza un ordine, materiale e spirituale, che definisca il soggetto, l’oggetto e la natura dello stesso -Eros, Agape o Filia, avrebbero detto i greci- è come una bottiglia vuota che può accogliere qualsiasi liquido. In tal caso occhio agli scherzi: è accaduto che alcuni bevessero grappa convinti che fosse acqua (e viceversa). Poi sono problemi..
    PS Non ho la sfera di cristallo, ma sono convinto che il piano inclinato che accompagna le nostre vite non potrà che accellerare, con e oltre i protagonisti dell’ottimo articolo di Mastro Titta. Come spiegava la Thatcher “There Is Non Alternative” (TINA) e come insegnavano i latini “Motus in fine velocior”.