Bayesian, il Naufragio dell’Informazione. Prima Parte. Vincenzo Fedele.
4 Settembre 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul naufragio del Bayesian. Questa è la prima parte. Buona lettura e diffusione.
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Naufragio dell’informazione
Non mi appassiona la cronaca e tanto meno il gossip usati solo per manipolare e distrarre.
Preferisco interessarmi della disinformazione e dei modi subdoli con cui viene proposta. Per combatterla.
Tutto – TUTTO – viene divulgato solo se serve allo scopo. Non si sa quale sia lo scopo, almeno non nell’immediato, ma poi si può capire.
La cronaca che ha appassionato molti in questa torrida estate, e ora caduta nell’oblio, è l’affondamento del panfilo Bayesian nel porto di Porticello, praticamente a Palermo.
Ha appassionato perché sono morte persone importanti in circostanze strane, ma anche perché, invece di indagare su cosa è realmente accaduto, hanno giocato, al solito, sui nostri sentimenti.
Ci hanno raccontato di una tromba d’aria, di una bimba sopravvissuta solo per merito della mamma che, da eroina, l’ha tenuta con la testa fuori dall’acqua. I tentativi di salvataggio e di recupero in diretta per diversi giorni quindi, appunto, ci hanno toccato i cuori senza incidere sulla mente.
Recuperati i corpi è stato steso una velo, una spessa coltre, per dimenticare, quindi mettiamo da parte il sentimentalismo e pensiamo ai fatti visto che c’è molto che non quadra.
Ricapitolando, vediamo cosa ci hanno raccontato finora del fattaccio brutto:
All’alba di lunedì 19 agosto una tromba d’aria ha fatto affondare lo Yatch Bayesian alla fonda a Porticello, vicino Palermo. Nel naufragio sono morti alcuni personaggi importanti tanto che la notizia, dalla cronaca italiana, in poco tempo ha fatto il giro del mondo con tutte le televisioni mondiali impegnate a “coprire” gli avvenimenti.
Tra i morti, infatti, vi sono :
Il magnate inglese Mike Lynch e la figlia, Hanna Lynch;
Il Presidente di Morgan Stanley, Jonathan Bloomer e la moglie Judit Elisabeth;
L’avvocato americano Chris Morvillo con la moglie Neda;
Il cuoco di bordo Recaldo Thomas.
La giustizia italiana ha aperto una indagine per fare luce sulla causa della sciagura e valutare eventuali responsabilità (comandante, incuria, dolo, errori di progettazione, mancata manutenzione, ecc.).
Dopo 5 giorni, cioè dal giorno successivo al recupero ed al riconoscimento di tutti i cadaveri, la notizia è passata in secondo piano senza più l’onore di aprire i telegiornali. La settimana dopo la notizia sparisce totalmente dai radar.
Fine della storia.
In realtà ci sarebbe molto altro da dire e domande da porre. Sarebbero da fare servizi in continuo mobilitando gli esperti di “Chi l’ha visto?”, “Quarto grado”, “Segreti e delitti” et similaria.
Concentriamoci adesso sull’allegra disinformazione, cioè sulle notizie date, osservando le incongruenze che ci propinano, allineati e coperti, per descrivere e recitare un copione predeterminato.
Una tromba d’aria affonda l’imbarcazione, fatta per navigare in alto mare in qualsiasi condizione atmosferica. Poi la tromba d’aria viene degradata a “violento nubifragio” e poi a forti e intense folate di vento. Istruttive, inoltre, le ipotesi dell’affondamento. Dalla rottura dell’albero al portellone aperto. L’albero, gioiello di tecnologia: il più alto del mondo in alluminio. Un albero che si rompe, nella rada, con le vele ammainate (sia perché in rada sia per il temporale). Si rompe e fa inclinare lo yacht sino a fargli imbarcare tanta acqua da mandarlo a fondo. Si scoprirà dopo che l’albero è tuttora intatto. Da dove è entrata l’acqua? Da un boccaporto o un oblò aperto. A parte che gli oblò e i boccaporti sono, di norma, chiusi. Lo sono a maggior ragione durante un temporale, se non altro per non rovinare la preziosa moquette. Dal momento del fattaccio (rottura dell’albero) all’affondamento, trascorrono 60 secondi, 2 minuti al massimo. Ci verrà poi detto che sono trascorsi ben 16 minuti durante i quali la barca, alla deriva e senza governo alcuno, viene spostata dalla corrente per di oltre 350 metri.
In questi 16 minuti (se fosse vero), i passeggeri importanti rimangono nelle proprie cabine, dove verranno ritrovati cadaveri. Nessuno cerca di salvarli. Si dirà che dormivano, erano le 4 del mattino. La barca si inclina di oltre 45 gradi, cadono dai letti, e in 16 minuti non riescono ad uscire. I 16 minuti fanno solo ridere, perché tutto si è svolto in un minuto o al massimo 2, ma è un dettaglio che nessuno sottolinea mentre ci fanno anche vedere i tracciati gps dei 350 metri percorsi dalla nave in questi 16 minuti immaginari.
Sono solo alcune delle considerazioni da farsi, ma di queste e di molte altre non ne ho ascoltato neanche una.
Analoghe stranezze sulle operazioni di recupero. Dai collegamenti video si vede il mare calmo e l’addetto che spiega alla cronista “con il mare in queste condizioni abbiamo notevoli difficoltà nelle immersioni e nel recupero”. In quali condizioni? Mare calmo e sole splendente. In ogni caso sotto il pelo dell’acqua non ci sono onde e non siamo nello stretto di Messina con le correnti tra Scilla e Cariddi. Ci viene anche detto che il relitto è a 50 metri di profondità e che le immersioni sono pericolose, anche perché il tempo massimo a disposizione per ogni immersione è di 12 minuti di cui 2 per la discesa e 2 per la risalita, quindi rimangono solo 8 minuti per l’esplorazione.
Di norma, le immersioni sportive avvengono entro i 40 metri di profondità. Oltre si parla di normali immersioni tecniche e, di norma, superano tranquillamente i 50 metri. Una normale bombola sportiva da sub garantisce un tempo d’immersione di 15 – 20 minuti, ma i vigili del fuoco o i soccorritori specializzati non utilizzano le normali bombole utilizzate da chi fa pesca sportiva o vuole fotografare i fondali delle scogliere. E’ gente addestrata ad operare nei relitti, anche storici, dove si opera in gruppo, con il cosiddetto “filo di Arianna” per trovare la via del ritorno ed i tempi di immersione possono superare i 30 minuti, con gli adeguati tempi di risalita e gli accorgimenti del caso.
Dico questo, non perché sia importante ai fini della comprensione dell’accaduto, ma solo per mostrare come si faccia disinformazione sapendo di farla.
Per mentire con credibilità a volte è molto meglio dire la verità, anche se parziale. Ad esempio che ci possono essere stati dei vincoli esterni per preservare documenti riservati o altro. Visto che non vi era speranza di ritrovare persone vive a bordo, la riservatezza potrebbe avere la priorità sulle altre incombenze. Ma non ci viene detto neanche questo.
Agenti non meglio identificati girano e operano indisturbati, forse agenti inglesi o delle compagnie di assicurazioni o deputati alla riservatezza (parliamo di gente dell’alta finanza e dell’altissima tecnologia) Tuttora non si sa se i portelloni siano stati trovati aperti e, secondo le dichiarazioni del magistrato, “Si tratta di elementi che non possiamo rivelare per il semplice motivo che si tratta di informazioni che necessitano di essere confermate dal successivo esame del relitto. Fornirle adesso potrebbe essere pregiudizievole ai fini della indagine“.
Quale successivo esame del relitto? Sicuro che nessuno si immergerà (o si sia già immerso) per modificare l’assetto attuale della barca e del suo contenuto fino al recupero?
I sub non hanno fatto alcuna ripresa filmata dell’esterno dello scafo prima di entrare dentro?
Il robottino ultra tecnologico non è dotato di telecamera?
Quali possono essere queste informazioni pregiudizievoli per le indagini?
Domande che nessuno ha fatto o risposte che vengono taciute e, essendo taciute, sono classificate come “retroscena” anche se sono sul palcoscenico, in pubblica vista.
In parole povere basta spegnere la luce sul palcoscenico e tutto quello che accade pubblicamente diventa retroscena.
Se c’è un complotto per affondare la barca, i protagonisti del complotto sono poco visibili e chi cerca di accendere la luce diventa complottista mentre i veri artefici del complotto spariscono.
Proprio ieri sera, 2 settembre, la trasmissione Quarta Repubblica a mandato in onda immagini inedite registrate da un telefonino sulla banchina del porto la mattina del 19 agosto dove si vedono membri dell’equipaggio dello yacht. L’audio non è dei migliori, ma da un marinaio si percepisce “Eravamo li, poi per uscire ho forzato una porta scorrevole”. Un altro marinaio dice “Siamo stati sbalzati fuori”.
Gli indagati, al momento, sono il comandante James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e Matthew Griffiths e il marinaio di guardia in plancia quella notte. Griffiths ha detto ai PM “La nave si è inclinata e siamo stati sbalzati in acqua, poi siamo riusciti a risalire e abbiamo cercato di salvare quelli che potevamo” e ancora “la barca era inclinata e camminavamo sulle pareti”. Non si ha notizia di domande e risposte dirette sui tempi: 16 minuti oppure 1 o 2 ? In 16 minuti non si ha il tempo di salvare le 7 persone?
La teoria è che i marinai non abbiano abbandonato i passeggeri, ma siano stati sbalzati fuori ritrovandosi in acqua e attaccandosi all’unico autogonfiabile che si era gonfiato.
Come l’autogonfiabile sia arrivato in acqua e si sia gonfiato non si sa. Cosa abbia provocato lo sbalzo che li ha buttati fuori bordo non si sa, visto che c’era pioggia e vento forte ma nessuna tromba d’aria.
Si discute anche attorno alla “deriva” (un contrappeso posto sotto la barca per darle stabilità) che era “alzato” cioè si trovava a circa 4,5 metri di profondità, tralasciando che la nave era all’ancora e non navigava, quindi altra notizia per distrarre e parlare del sesso degli angeli.
Come mai le altre barche vicine non abbiano subito alcun danno, pur essendo a pochi metri dallo yacht inaffondabile, e proprio una di queste ha prestato i primi soccorsi, non si sa.
Al netto del fatto che gli indagati sono stati autorizzati a lasciare l’Italia senza restrizioni, anche su di loro le notizie si accavallano senza alcun senso logico, quasi ricopiando veline da divulgare a comando.
Tutto l’equipaggio viene descritto come allievi di Schettino allo sbaraglio. Altra bufala.
Il comandante, Catfield, è originario di Auckland, un posto dove i bambini imparano a navigare prima ancora di camminare. E’ un esperto velista che ha anche partecipato a numerose gare mondiali. Prima di essere assunto sul Bayesian era stato per otto anni sulla nave di un miliardario turco. Esperienza analoga per gli altri ufficiali e marinai, ma viene comodo dipingerli come pulcini inesperti che non vedono arrivare una tempesta e non sanno reagire di conseguenza.
Riservatezza al massimo anche nel resort dove sono stati ospitati tutti i naufraghi sopravvissuti. Nessun contatto e nessuna foto di nessuno dei sopravvissuti. Anche per i papi negli ospedali si usano teleobiettivi per catturare dalla finestra anche una sola immagine sfocata. Qui niente. Nessuno osa tanto. Addirittura un ragazzo o un bambino (si presume) viene occultato da un telo mentre viene accompagnato in auto per evitare che sia ripreso o fotografato. Neanche ai testimoni di mafia viene riservato un trattamento analogo.
A Porticello girano tuttora strani figuri che importunano quanti cercano con il telefonino di immortalare qualche particolare, a distanza di settimane dai fatti, con minacce di sequestro dell’apparecchio. Non sono agenti italiani e non si capisce a quale titolo operano e perché lo Stato italiano tollera questi abusi.
Forse, occorre porse altre domande quali ad esempio:
Come mai i morti sono tutti e solo (a parte il cuoco forse vittima di danni collaterali) coloro che sono invischiati nella causa miliardaria (in Euro, Sterline o Dollari) del contenzioso con HP.
Il magnate inglese Mike Lynch e figlia, il Presidente di Morgan Stanley , Jonathan Bloomer che lo ha scagionato nell’accusa di truffa miliardaria, con la moglie, e l’avvocato americano Chris Morvillo difensore nel processo e relativa moglie.
Anche l’altro socio di Mike Lynch è stranamente morto due giorni prima in un incidente stradale.
Forse è bene partire da questo per comprendere meglio con chi abbiamo a che fare, cosa ci nascondono e che forse non sapremo o non capiremo mai.
Lo vedremo nel seguito cercando di capire chi sono veramente e che intrecci ci siano dietro.
Vincenzo Fedele
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Categoria: Generale
C’e’ puzza di spioni sniffabile a chilometri.
“Non mi appassiona la cronaca e tanto meno il gossip usati solo per manipolare e distrarre.
Preferisco interessarmi della disinformazione e dei modi subdoli con cui viene proposta. Per combatterla”
E che cazzo ci fa da te Tosatti?? Ahahahah ahahahah ahahahah
Caro Sig. Fedele, Lei pone giustamente un sacco di domande ma evidentemente “i signori della notizia” che sono stati ivi collocati dai “signori” (tout court) hanno deciso che “va bene così” ed allora avanti a parlare della “tragedia ecologica” per la possibile perdita di combustibile dai serbatoi ed altre amenità del genere. E’ però curioso osservare che per il capitano “non vi era pericolo di reiterazione del reato” quindi gli è stata subito restituita la libertà mentre per il governatore della Liguria tale pericolo esisteva. Evidentemente anche il diritto/dovere di informare segue la “finestra di Overton” e la temperie del momento.
Caro dott. Tosatti, se puó cancellare il post delle ore 11,08 e sostituirlo con questo – grazie
Mah … a me pare che abbia ragione il giornalista Blondet: se i fotogrammi metereologici sono stati cancellati, allora io suppongo che qualcosa di metereologicamente strano deve essere accaduto e c´era necessitá di cancellare ad ogni costo qualsiasi prova riguardo a questa stranezza.
https://www.maurizioblondet.it/naufragio-indizi-di-lavoro-interno/
E il mio pensiero va direttamente alle DEW (Directed energy weapons). Ossia raggi laser (o simili) montati su velivoli aerei (aerei, satelliti, ecc.) che possono distruggere dal cielo.
Qui mi sovviene quanto é successo a Maui (Hawaii) dove mentre sulla terraferma si scatenava l´inferno, a mare, cioé a pochi metri di distanza, era tutto tranquillo (se fosse stato un vero uragano che aveva scatenato il fuoco, cosí come i media dicevano, allora pure le acque che bagnavano Maui sarebbero dovute essere estremamente agitate, cosa che non fu – e questo spiegherebbe anche il perché il Bayesian sia stato colpito dalle “folate di vento”, mentre tutto ció che gli stava accanto non ha subito alcun danno – Vincenzo Fedele: “Come mai le altre barche vicine non abbiano subito alcun danno, pur essendo a pochi metri dallo yacht inaffondabile, e proprio una di queste ha prestato i primi soccorsi, non si sa”).
Quindi la mia deduzione é che chi (in senso largo … globalista mi verrebbe da dire) ha causato l´incendio di Maui (dove si parlava di istituire una “smart city” e dove le case dei residenti originari erano un notevole ostacolo a questo desiderio dei globalisti) si é servito della stessa tecnologia per affondare il Bayesan. E ha tanto potere da far sí che le immagini satellitari vengano cancellate.
Ora … ritornando in Italia, mentre lo scopo di una indagine sarebbe quella di scoprire le cause di fatti simili e renderle note al pubblico, é mia opinione che da qualche tempo, e questo non solo in Italia, lo scopo delle indagini sia diventato quello di coprire gli autori di ogni misfatto, soprattutto se questo proviene dai globalisti. Coronavirus tanto mi dice.
E soprattutto il pubblico non deve sapere che ognuno di essi (e cioé anche io se sanno dove sto in un preciso momento) puó essere oggetto di “attenzioni laser” dal cielo in qualsiasi momento (soprattutto se é vaccinato … é mia opinione che il “vaccino” anche a questo serviva).
Nota: e questo mi fa automaticamente sorgere la domanda: e se l´Occidente collettivo sta tendendo una trappola alla Russia? Ossia sta dando l´impressione di essere a corto di armi convenzionali (che ha dato a piene mani all´Ucraina), ma in realtá ha l´intenzione di indurre la Russia, che vedrá lo spogliarsi da parte dell´Occidente collettivo delle armi convenzionali come un fattore di debolezza, ad invadere l´Europa (come varie profezie affermano) ma poi invece di ricorrere alle armi convenzionali (ormai insufficienti per respingere l´attacco), userá questo tipo nuovo tipo di armi? (sono i carri armati russi schermati contro queste armi che spareranno su di loro questi raggi laser/onde elettromagnetiche mortali dal cielo?).
Qua ci sarebbe da pensare.
Ha probabilmente delle ottime ragioni Blondet come pure Franco Fracassi ( ricordate il naufragio sul lago Maggiore? )
Siamo lontani mille miglia da quei mondi e da quei personaggi…peccato che siano loro ad avvicinarsi a noi.