Pian Pianino il Male Sarà Incoronato Bene. Siamo su Quella Strada. Benedetta De Vito.

3 Settembre 2024 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul caso del ragazzo che ha sterminato la sua famiglia, senza un perché. Parte dalle radici, e arriva al punto…buona lettura e diffusione.

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Ritornare alle Grazie è davvero una grazia, penso tra me e me, mentre sotto un cielo in pastrano grigio, cammino veloce lungo il Corso Magenta diretta alla stupenda basilica domenicana di Milano che, ancora con la bocca chiusa, sembra sonnecchiare nel suo vestitino color mandarino, che io comincio a vedere già da lontano come un miraggio del cuore. La Santa Messa, alle sette e trenta, si celebra in una cappellina laterale e ci sono tanti frati e tutti molto giovani e devoti. Uscita dalla funzione (e la cappellina è piena) ci sono piccole commissioni da fare: un paio di lacci per le scarpe da ginnastica di Leo da comperare, una lampadina  che non somigli all’occhio di Mordor e prendere poi un caffè con qualche amica, devota come me, con cui scambiare due parole in italiano mentre percorrendo il vialone, almeno al mattino molto presto, ho sentito parlar molto l’arabo…

E dunque con E. che ho conosciuto per caso proprio alle Grazie parliamo e lei mi racconta che a Venezia, al festival del cinema, si fa un gran parlare di un certo film (a il titolo non lo ricordava), tratto da un libro, che ha per protagonista un ragazzo che uccide suo padre per difendere la madre. Entrambe scuotiamo il capo all’inganno palese, vestito da una falsa allegria che nasconde il ghigno del furbone. Oh, noi lo sappiamo bene, l’omicidio è sempre sbagliato e sbagliato è far passare per eroe chi non lo è e ha trasgredito  il quinto comandamento (non uccidere) e anche il quarto (onora il padre e la madre), rispondendo alla violenza con una violenza ancora maggiore.

Scuotiamo il capo, lei e io, perché  è da lontano che il furbone ha cominciato a torcer la legge naturale e a rigirarla come si fa con i tappeti, creando pene e dispiaceri agli uomini che lui, il furbone, odia perché nascono con la speranza di poter un giorno, se convertiti, tornare al Padre. Per lui, invece, la speranza non c’è più e per sempre è condannato a vivere all’inferno, dove vuole condurre più anime possibile. E così lavora, lavora alacremente dietro le quinte, mostrando la faccia del buon pastore, celando i pelacci neri…

Ma torniamo ad E. e a me, sedute a un caffè. Mi racconta, lei, che, al liceo aveva una professoressa eccezionale che, parlando ai ragazzi del film “Rebecca la prima moglie”, tratto dal romanzo di Daphne Du Maurier, chiese loro se lo ritenevano un film morale. In coro: sìììì. Invece lei, la prof, spiegò loro la verità, che cioè la storia è, in poche parole (non tante quante ne contiene il romanzo) la giustificazione di un omicidio.

Eh, già, ha cominciato da lontano, il nostro furbone, e d’un tratto un ricordo. Sono al cinema a guardare un film, un altro, di cui tanto si parlava, perché considerato un ottimo lungometraggio e tutti a decantarne gli attori e la trama e vattelapesca sul “white trash” (oggi con la cultura woke sembra anche qui di vivere la preistoria del movimento che in diavoliano si traduce “wicked” cioè malefico).

Insomma il film raccontava di un killer (che anche dava il suo nome al titolo) e costui, che uccideva persone per denaro e su commissione, era l’eroe, il buono, e per giunta, egli il finto buono e falso eroe, amoreggiava con una adolescente poco più che bambina e anzi se la portava via. Un omicida e un pedofilo. E tutti ad applaudire.

Così, da un film all’altro, arriviamo a una tragedia vera, quella del ragazzino che, in Lombardia, ha sterminato la sua bella famiglia. Senza condannare il ragazzo (che non è affar mio) dico che un giorno, chissà, andando avanti di questo passo, l’omicidio potrà diventare un modo giusto e sacrosanto per far fuori chi ti vessa, chi ti fa i dispetti, chi ti sta sul gozzo.

In fondo la signorina Salis non ha forse proposto di abolire le prigioni? Pian pianino, il male sarà incornato bene e viceversa. Il furbone gira le carte e gli addormentati, ciechi condotti da altri ciechi, abituati a batter le mani a ciò che gli viene ammannito, lo seguono.

Il solito, tristo pifferaio magico con le corna nascoste nel bel cappellino di lana in laguna…

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5 commenti

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    . “si è ritenuto di procedere a una revisione di quella frase, che non aveva una tradizione di secoli, visto che fino a pochi decenni fa il Pater si diceva in latino”
    Balla colossale, del commentatore GABRIELE; nella sua poca accortezza e nell’orgoglio del suo (scarso) sapere persevera e introduce delle ulteriori e gravi inesattezze nel suo ultimo post. Egli erroneamente (con dolo?) induce a pensare che la Bibbia (Mt 6, 9.13 e Lc 11, 2.4) sia stata e conosciuta per 2000 anni in latino o in greco e ancor che la Messa fosse sempre detta il latino e che ancor peggio che le preghiere del popolo di Dio fossero sempre recitate in latino. Errato! Anche alcune preghiere della Messa furono dette in volgare, compreso il Padre Nostro, per la popolazione più ignorante.
    Al contrario di chi qui “chiacchiera” e “spande”, ho naturalmente una mia piccola ma concreta esperienza di studi lessicali antichi, legati ai tempi storici e per me è nata dallo studio delle parole della prima Crociata e del Concilio di Clermount e su quella bella esperienza del lavoro dello storico Vito Sibilio… e dunque -sempre in materia- ricordiamo a
    volgo che il Padre Nostro ci è stato trasmesso dal Vangelo e cioè dalla Bibbia non solo in Latino ma anche in volgare.
    Studiosi, laici e religiosi, eretici e cattolici, uomini e famiglie, donne, fanciulli e bambini del popolo non hanno sempre usato le lingue antiche per conoscere la Bibbia ma la lingua volgare, l’italiano del loro tempo. E stiamo parlando di un tempo remoto, di circa un migliaio di anni fa e non di ieri. Chiaro??

    Il Padre Nostro (e non certo il solo Pater Noster liturgico) veniva recitato dal popolo di Dio e dai bambini in ginocchio ai piedi del letto anche e soprattutto in volgare! Mi soffermerò solo alla lingua italiana ma il discorso va esteso a Francia, Spagna, Germania per le edizioni polilingue, e a tutti gli altri paesi europei di tradizione cattolica o almeno cristiana.
    Il P. Nostro fu tradotto a partire dalla Vulgata nelle varie bibbie, famosa la “malerbiana” (1535) [ e non c’indur in tentatione, ma liberaci dal male.], e ci sono numerose eterogenee traduzioni prima che il Concilio Di Trento “standardizzasse” le preghiere ad uso liturgico.
    Quanto sopra comprova che i cattolici degli ultimi 1000 anni lo recitavano in lingua volgare italiana e non certo in un latino che non conoscevano. Sappiamo che il Padre N. fu tradotto in volgare nei famosi 4 Vangeli in dialetto veneziano. Anche il Francescano Nicola da Osimo nella sua “Quadriga” (1440) [ non ce indure in temptatione ma liberace dal male ] guarda caso introduce il popolo alla “oratione” in volgare, col Padre Nostro.
    Abbiamo ancora la Bibbia Toscana, poi una più antica la traduzione del Salterio in volgare toscano, entrambi del 14° secolo e una cd. riccardiana del 1250, mi sembra.
    Inoltre in italiano c’e la Bibbia Brucioliana (1530) [ come noi gli rimettiamo a’ nostri debitori, et non c’indurre in tentatione, ma liberaci dal male.] e varie riedizioni della Malerbiana [ et non ne indur in tentatione, ma liberaci dal male. ](1570); la edizione dl N.T. del benedett. Teofilo [e non ci indurre in tentatione, ma liberaci dal malvagio.](1540).

    Mi fermo qui, ricordando la Bibbia Martini tradotta in italiano nel 1780, che è stata ristampata ( in italiano caro GABRIELE!) per 200 anni,:ultima versione usata e abusata dai cattolici, fino a quella CEI del 1971.

    Ora mi sembra che GABRIELE non abbia le basi storico-linguistiche ed una adeguata cultura lessicale per poter affermare la sciocchezza in epigrafe e propinarcele poi su questo illustre Blog. Ma lasciamolo al suo sapere monco: come si legge dagli esempi in volgare, il Padre Nostro, che a me venne dalla mia nonna (e a lei dalla sua), è stato detto e recitato nei secoli dei secoli come lo conosciamo e le sue piccole variazioni non hanno mai intaccato il “non ci indurre in tentazione”.
    Nessuno in mille anni, con la dottrina insegnataci dagli ultimi preti ben formati alla Dottrina e non quelli fessi (vuoti) e ignoranti (che non sanno una mizzeca) che stanno dietro a Bergoglio, si è mai smarrito nella “induzione in tentazione”. CHIARO? E adesso vado a bermi un infuso di erbe fatto sul mio fornello “ad induzione”…di questa tecnologla vi parlerò la prossima volta o ce la illustra GABRIELE?
    ps. sul ROCCI si siede la mia nipotina perchè non arriva al tavolo per mangiare, quale migliore uso?

  • nuccioviglietti ha detto:

    Già fatto… di soppiatto!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    C’è qualcosa che non va nella stampa. Certo che il giornalismo oggi è la rappresentazione scritta della società, ma dico io: si è parlato solo di questo 17enne e del suo contesto niente? Ragazzo intelligente, un genio (ma con deficit scolastici in matematica) “poverino” che si sentiva solo, incompreso, però era anche “fragile” e… più interroghi i fessi che lo conoscevano più esce di lui una figura bella e buona: un bravo ragazzo ma è in realtà l’autobiografia di una società senza cervello che si è fatta chiudere in casa per salvare se stessa, con la scusa di proteggere il mondo, che ha fatto a pugni vicino agli Hub vaccinali facendo la fila di una nottata per avere lo shot per prima! Un atto d’amore!!
    Interrogato il deretano può parlar male di ciò che produce? Questo satanello può essere meglio di chi lo ha formato?
    Giudizi di imbecilli ad un loro alter ego di 17 anni, ma con lo stesso cervello vuoto e senza giudizio.
    Chi erano i suoi amici? Quale social frequentava e chi erano i suoi mentori occulti?? Chi può avergli instillato un omicidio così efferato? E non è il primo caso di una spinta all’omicidio che si risolve in una premeditata esecuzione capitale multipla.

    Sono gli effetti del vaccino anticovid? Può essere: la sua formulazione è stata studiata per dare menomazioni anche mentali. In qualche modo il vax deve ammazzare o far ammazzare: la terra è sovrapopolata.

    È stata la scuola? Quella che dichiara “mature” caricature umane che per anni bivaccano e lordano le aule con la loro presenza e… fossero solo semianalfabeti e ignoranti quello che ne escono! Sono bestie senza doti morali, senza coscienza, piccoli potenziali killer, maturi per le forze dell’ordine che li accolgono come picchiatori idioti da colonizzare, fedeli esecutori di ordini da far sfogare sulla gente. Cani della Gestapo.
    È stata la scuola complice del Governo? Dimentichiamo che i proff che sono stati i delatori dei ragazzi non vaccinati e loro persecutori, o i presidi, allettati dai 30 denari di una dirigenza sospirata e regalata, che si prostituivano da capetti del Governo, controllori del pass verde che hanno chiuso negli scantinati i “complottisti” senza restituir loro la classe? Chi sono i proff dell’assassino, i soliti progressisti che hanno promosso gli imbecilli ogni anno mentre accettavano per se una media di 3 o 4 procapite inoculazioni di vax?
    Di chi sia la colpa nessun lo vuol dire e, mentre gli investigatori chiudono il caso con un alienato senza senza vero movente, la stampa venduta al piu forte parla quasi bene lui ma dimentica di parlare di mamma, papà e fratellino che avrebbero più diritto ad essere conosciuti… ma chissenefrega, in fondo non fanno notizia e per oggi le pagine per gli ovini sono state riempite: ora che bruchino.

  • miserere mei ha detto:

    A incoronare il male può essere solo il male.
    Ma il male si illude di tendere al nulla.
    Quindi in teoria verrebbe incoronato il vuoto.
    Il paradosso dell’odio è quello di divorarsi.
    Un tumore muore con il malato che fa morire.
    Ad incoronare il male come bene è un falsario.
    La Verità rende liberi.
    Quanto è vero e saggio il cristianesimo.
    Per incoronare il male va eliminato il cristianesimo.
    La partita si gioca lì e Gesù ha già detto chi vince.
    Nel tempo e nell’eternita’ il risultato è lo stesso.
    La corona vera ricorre cinque volte in Apocalisse, una nella prima lettera di Pietro e anche in quella di San Giacomo. La corona falsa non è nominata.

  • Marianna ha detto:

    Carissima Benedetta, leggo sempre con moltissimo piacere i suoi scritti, soprattutto per il modo raffinato, colorito ma puntiglioso nell’esprimere concetti, talvolta ostici. A proposito di quest’articolo, mi è sovvenuto il ricordo di quanto espresso nella cosiddetta “finestra di Overton” dove il sociologo americano spiegava il percorso della manipolazione delle masse, concetto applicabilissimo a quanto da lei sottolineato.

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