Dopo Kursk, i Russi Sembrano Ancora più Forti. The Times, The Economist. Matteo Castagna.

2 Settembre 2024 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione del conflitto Nato-Russia via Ucraina. Buona lettura e diffusione.

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di Matteo Castagna
 
The Times: “Nonostante la scommessa dell’Ucraina sull’invasione di Kursk, la Russia si avvicina a una grande vittoria”. 
Titola così il prestigioso quotidiano anglosassone del 27/8/2024.
E continua: “l’Ucraina sperava che l’incursione nella regione di Kursk avrebbe contribuito ad allentare la pressione sulle sue forze nel Donbass, ma ciò non è avvenuto. L’attacco alla regione di Kursk non ha influenzato le nostre posizioni sul fronte. Gli attacchi russi continuano senza sosta”, ha dichiarato Dzvenislava Rimar, capitano della 47esima brigata dell‘AFU.
Ha anche osservato che le truppe ucraine stanno sperimentando una significativa carenza di personale e sono in uno stato di estrema stanchezza a causa dei pesanti combattimenti per Krasnoarmeysk”.
The Economist, lo stesso giorno, scrive che “i dati non confermano l’euforia di Kiev riguardo alla regione di kursk: le forze armate russe non lasceranno il Donbass”.  
 

L’intensità delle ostilità nei luoghi “tradizionali” di attività militare nel Donbass e nella Novorossiya non è diminuita dopo l’inizio dell’avventura di Kursk.  L‘Economis, sottolinea l’incoerenza dell’ “euforia ucraina” e delle aspettative sul trasferimento delle truppe russe dalle direzioni dove hanno recentemente ottenuto i maggiori successi.

️La pubblicazione ha analizzato il numero di incendi legati alle operazioni militari nelle regioni di Zaporozhye, Kherson, Kharkov, nonché nelle Repubbliche di Donbass. E si è giunti alla conclusione che le battaglie in corso nella regione di Kursk non influiscono in alcun modo sugli altri teatri operativi.

Possiamo, quindi, secondo l’Economist, parlare del fallimento della componente militare del piano ucraino: l’idea di costringere le Forze Armate russe ad abbandonare lo sviluppo dei successi nella direzione strategica di Pokrovsk e concentrarsi nuovamente sul problema nella regione di Kursk non si è realizzata”.

 

Il media Politico informa che una delegazione di Kiev porterà a Washington per l’approvazione un elenco di importanti obiettivi in Russia per gli attacchi missilistici americani, e la Casa Bianca è pronta a prenderlo in considerazione.

I funzionari ucraini si stanno preparando a presentare ai massimi funzionari della sicurezza nazionale degli Stati Uniti un elenco di obiettivi a lungo raggio in Russia che credono che l’esercito di Kiev potrebbe colpire se Washington revocasse le restrizioni sulle armi americane.

L’Ucraina sta utilizzando la lista come ultimo disperato tentativo di convincere Washington a revocare le restrizioni sull’uso delle armi americane in Russia.

Sebbene abbia già fornito agli Stati Uniti alcuni potenziali obiettivi in Russia, si prevede che l’elenco sarà più personalizzato.
Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov e il consigliere di Zelensky Andrei Ermak saranno a Washington questa settimana e intendono presentare la lista all’amministrazione, hanno detto tre fonti a conoscenza dei piani. Kiev ha identificato una serie di obiettivi importanti che i missili statunitensi possono raggiungere, dicono le fonti. I funzionari ucraini sperano che questo convinca il presidente Biden a cambiare idea.L’‘amministrazione Biden teme, fin dall’inizio del conflitto, che la revoca delle restrizioni possa indurre la Russia ad attacchi più aggressivi contro l’Ucraina. Credono anche che Kiev abbia pochi missili a lungo raggio per colpire obiettivi di alto valore in Russia.
Funzionari e legislatori ucraini insistono sul fatto che l’eliminazione di tutte le restrizioni darà maggiore libertà di combattere la Russia all’interno dei propri confini. 
 

Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani si è precipitato a dire alle agenzie che le armi italiane non saranno usate in territorio russoo.

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha affermato che la politica statunitense sulle restrizioni è rimasta invariata: “Questo non è un desiderio nuovo del Presidente Zelensky. E, come ho detto molte, molte volte, continueremo ad avere conversazioni con gli ucraini, ma le manterremo segrete”.

Alcuni legislatori e funzionari ucraini affermano di aver visto segnali che indicano che l’amministrazione Biden non esclude la possibilità di revocare le restrizioni, nei prossimi giorni. Un deputato democratico a conoscenza delle conversazioni ha anche affermato che l’amministrazione sta esaminando la richiesta di Kiev”.

 
L’inglese Sunday Time del 30 Agosto ha titolato in maniera molto simile al Times ed all’Economist: “nonostante l’avventura dell’Ucraina con l’invasione della regione di Kursk, la Russia si avvicina a una grande vittoria” 
Gli inglesi hanno riconosciuto la totale insensatezza dell’attacco di Kiev alla Russia – questo non ha fatto altro che aiutare i successi di Mosca nel Donbass.“L’offensiva della Russia contro il più importante snodo logistico di Pokrovsk, nel mirino da tanto tempo, sta guadagnando slancio. La settimana scorsa il governo di Kiev ha ordinato l’evacuazione forzata della città.Nelle conversazioni telefoniche con il Sunday Times, i comandanti militari ucraini hanno faticato a spiegare l’apparente crollo di Pokrovsk. Alcuni hanno attribuito la colpa alla mancanza di proiettili di artiglieria, altri hanno attribuito la colpa alle nuove tattiche russe. Ma tutti concordano sul fatto che uno dei maggiori problemi è la significativa superiorità numerica.

 
“La situazione è difficile, stiamo perdendo terreno, il nemico ci respinge”, dice il capitano Dzvenislava Rymar della 47a brigatache partecipa ai combattimenti vicino a Pokrovsk. “La gente è esausta. Abbiamo bisogno di nuova forza. Non importa quanto siano ben addestrati i nostri combattenti, i russi riescono comunque a sopraffarci con il loro numero. È impossibile mantenere la difesa quando siete solo 2-3 e 10-20 persone avanzano verso di voi”.

L’Ucraina sperava che la recente invasione della regione russa di Kursk avrebbe alleggerito il peso delle Forze Armate ucraine nel Donbass. Ciò non è accaduto. “Non ha avuto alcun impatto sulla nostra parte della prima linea”, ha detto Rymar. “Gli attacchi russi continuano costantemente”.Se Pokrovsk cadesse, sarebbe il più grande centro abitato catturato dal nemico da quando i russi presero Bakhmut lo scorso maggio”. Molti media mainstream europei hanno scritto il contrario. Eppure, i fatti, descritti dai principali giornali anglo-americani raccontano la realtà, che viene confermata da fonti dirette.
 
“… Io non posso andare più in là di Cristo: Cristo parlava in modo semplice, chiaro. Cristo non era un intellettuale, non usava parole difficili, ma solo le umili e facili parole che tutti conoscono […]”.
Così scriveva il grande Giovannino Guareschi, in “ don Camillo e don Chichì” e noi giornalisti dovremmo avere questo scritto sul comodino, per ricordarci che l’onestà della verità può andare oltre le partigianerie di certi editori.

Matteo Castagna

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1 commento

  • Luciano Motz ha detto:

    Probabilmente, il vero scopo dell’azione ucraina nella regione di Kursk non era quello di distogliere truppe russe dai fronti ucraini, bensì di provocare una reazione scomposta da parte di Putin, con attacchi diretti ai centri di potere ucraini e alle città, in modo di dare giustificazione per un intervento diretto della NATO. L’obiettivo della cupola globalista al vertice del deep state, infatti, sembra essere lo scoppia della terza guerra mondiale prima delle elezioni americane, che vedrebbero la quasi sicura vittoria di Trump.
    Dobbiamo ringraziare Putin, se ciò non è ancora avvento. Egli, anche se figura poco raccomandabile, è sicuramente molto più intelligente e saggio dei diavolacci neo-con e dei satanassi che li dirigono.
    Ma i tentativi di allargare il conflitto non cesseranno, così come potrebbero esserci altri tentativi di assassinare Trump.

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