Libri Religiosi, la Carica delle Autobiografie, Eterobiografie, Omografie, Allografie…Riflessione Agrodolce.

30 Agosto 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, nella mia confusione abituale da tempo avevo messo da parte questa breve lettera scritta da un lettore del nostro sito, e con cui mi scuso per il ritardo; perché le  poche righe mi sembravano, e mi sembrano, così ricche di humour, e di allegra tristezza che non voglio tenerle solo per me. Buona lettura e condivisione.

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Caro Tosatti,

mi ronzava negli orecchi, peggio dell’acufene, quella cantilena infantile di agostiniana memoria: “Tolle lege, tolle lege” (Conf. VIII,12). Isidoro di Siviglia, il sant’uomo, nel suo terzo Sententiarum mi aveva del resto avvisato: “Qui vult cum Deo semper esse, frequenter debet orare, frequenter et legere”.

Così, trovandomi a battere il marciapiede della grande città con le mie suole pastorali, mollato Alipio in un bar della piazza a sorseggiare un caffè corretto, io che solitamente frequento bancarelle decrepite di volumi usati o negozietti malfamati di testi ecclesiastici usciti dai torchi ben prima del novecentosessantadue, mi sono addentrato in una di queste vostre librerie moderne che sono in realtà supermercati, centri commerciali, termovalorizzatori del pensiero dominante.

Smarrito come Teseo in un labirinto di Cnosso di sale asettiche e novità editoriali infettive, ha dovuto aiutarmi Arianna, una commessa che demeriterebbe il titolo di libraia, a raggiungere la sezione delle produzioni religiose.

Dunque, a palesarne l’interesse della collettività: uno scaffaletto di tre ripiani, male illuminato, tra lo sgabuzzino e il gabinetto. Comunque, dai, la curiosità era a mille.

Subito portata a zero.

Dove una volta trovavi a iosa, che so, i Benedettisedicesimi, i Gigigiussani, perfino i Küng fu, i Padrilivi, i Vitimancusi e una pletora di don, non don, ex don svitati avvitati alla vena riformistica, progressista o reazionaria, con l’obiezione, il lamento, la culinaria del teologo salottiero, la saccenza del dietologo che ha la ricetta a ogni problema, la tiritera biblistica, la lagna liturgistica e pure la gnagnera conciliaristica, adesso era tutto un florilegio di e su Giorgiomario augusto regnante. Diciotto titoli ho potuto contare.

Autobiografie, eterobiografie, omografie, allografie, arringhe difensive, interpretazioni giudiziali, dottrinali, autentiche.

Diciotto titoli, ciascuno in varie copie. Così ho pensato: gli autori cattolici devono essere arretrati all’età della glossa. Oppure, chissà, avanzati a quella della leccata di lingua.

Léon Bertoletti

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5 commenti

  • Cristina ha detto:

    C’è opinione o erudizione perché non c’è più fede.La fede è un dono divino e DIO non la dà agli invidiosi che vorrebbero essere Lui.

  • Mario ha detto:

    Tutti questi libri su e di Bergoglio farebbero pensare ad una superstar mediatica. In effetti lo è, però la spinta dei poteri forti alle sue spalle non si traduce in vera popolarità. Infatti la maggior parte di quei libri rimane invenduta ed è destinata ad andare al macero. Se non altro per l’effetto di sovraesposizione. Ma anche e soprattutto perché molti cattolici hanno ormai mangiato la foglia. E molti non lo considerano neanche un vero papa quanto piuttosto un antipapa o… l’anticristo. (Una delle caratteristiche dell’anticristo è proprio quella di avere il plauso e il sostegno del Potere.)

  • il Matto ha detto:

    😂😂😂

    Mandiamo in esilio teologi, pseudo-teologi, scrittori da strapazzo: tutta gente che ammannisce milioni di pagine di “sapienza” dei miei stivali!!!

    Tutti produttori di confusione!!!

    Bruciamo le biblioteche!!!

    Ricominciamo da zero!!!

    Ah! Che belle cosa la libertà, quella vera, non bubbonata dalle orde di chi dice la sua!!! E chi la dice cotta, chi la dice cruda e chi la dice metà cottura 😂