La Resilienza di Fratel Bergoglio. Muoia Sansone con Tutti i Cattolistei. Mastro Titta.

30 Agosto 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum curiae, il nostro mastro Titta offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle ultime dichiarazioni del pontefice regnante. Buona lettura e diffusione.

§§§ 

MASTRO TITTA: LA RESILIENZA DI FRATEL BERGOGLIO

 

Ci ho messo qualche giorno a riprendermi dalle ultime intemerate di Bergoglio, il Robespierre della Rivoluzione Ecclesiastica. La prima sull’emergenza globale vaiolo delle scimmie, con l’invito a governi e aziende private (sic nel testo) a fare di tutto perché nessuno venga escluso dai ben noti benefici e atti d’amore. Stavolta arrivo primo io, deve avergli suggerito l’Omino nel Cervello. La seconda, l’ubi Deus ibi migrantes: peccato grave (che dico grave: mortale) non accogliere.

 

Colpisce la fissità cadaverica del papa che contempla se stesso, ma su questo ben altri più versati del sottoscritto possono dire e lo hanno fatto. Colpisce anche il disprezzo senile per la realtà – col Covid e il miracoloso rimedio del dottor Dulcamara niente ha funzionato, altro che “luce di speranza” – e per la coscienza, bene volatile di cui Bergoglio si è diligentemente mutilato: si vede che dava scandalo. Ma colpisce soprattutto un aspetto profano che merita, questo sì, devota ammirazione e ossequioso rispetto: la resilienza di Bergoglio alle figure di melma.

 

Immaginate un uomo – che dico un uomo: un Old Global Leader secondo i desiderata del vero papa, Klaus Schwab  – che non possa scaccolarsi in pace senza che qualcuno venga a saperlo, il quale opta per l’unica cosa da fare in simili dolorosi casi: scaccolarsi in pubblico. Così si nota meno.

 

Il papa dice frociaggine! Il papa fa la pipì in pubblico! Il papa è talmente liberale che il cocalero Morales gli offre cocaina e lui “ho preso il the alla coca, mai la cocaina” – come dire: grazie mille, proverò!

 

Sono figure di melma, delle quali esiste un vastissimo campionario, che gelerebbero il sangue ad un morto nel frigorifero dell’obitorio. Ci sono vittime a ciuffi – anche illustri, anche bambini – dell’atto d’amore, ci sono disordini sociali sempre più violenti a seguito delle dissennare politiche migratorie e tu cosa fai? Vai in loop come un 33 giri rigato sul giradischi con la puntina coperta di formaggio rancido e ripeti la stessa litania sghemba. Senza variazioni sul tema, senza argomenti che non siano slogan imparaticci e farfugliati con voce checchina, senza deflettere.

 

Questa granitica impermeabilità alla melma che lui stesso si rovescia addosso – muoia Sansone con tutti i cattolistei – questo disprezzo della propria reputazione e del proprio, per modesto che sia, intelletto denota un’abnegazione assoluta, una cupio dissolvi di sé, dell’istituzione e dei fedeli, davvero sconfinato, al limite del sovrumano.

 

Ammirando uomini di così dura cervice, in particolare gli scemi del villaggio globale, non posso che trattenermi in rispettosa contemplazione. Come a Dio occorre dare ciò che è di Dio, anche con Cesare bisogna fare altrettanto. O con coloro che si credono Cesare nel buio dei manicomi, o il diavolo stesso.

 

Chesterton scrive in Ortodossia che i matti sono persone che hanno incrollabile fiducia nei propri mezzi e altissima opinione di sé. Dunque Bergoglio potrebbe essere matto, oltre che omosessuale, oppure.

 

Oppure Bergoglio è un “fratello manovale” di grado talmente infimo e ricattabile da essere costretto a reggere il sacco alla peggior paccottiglia massonica in circolazione, e ciò che va ragliando ai quattro venti altro non è che l’ammissione di questa affiliazione coatta e melmosa. Il che ci riporta alla prima osservazione: l’assoluto disprezzo che Bergoglio nutre per se stesso.

 

Magari un giorno, con animo disteso e sereno, a papa sepolto riconosceremo che in fondo lui stesso lo ha detto e ripetuto infinite volte: non sono il papa, mi limito ad abusare dei poteri di un papa, non sono nemmeno cattolico, sono un nulla che si è macchiato di peccati indicibili e ha vissuto sotto ricatto la sua misera vita, con permesso, grazie e scusate. Allora la colpa sarebbe davvero nostra: non lo abbiamo ascoltato sine glossa, non lo abbiamo preso sul serio, non gli abbiamo creduto.

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65 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    Segnalo un interessante articolo di Roberto Pecchioli, onnicomprensivo sulle modalità della nuova censura che si occupa principalmente della reale proibizione di pensare e di sentire individualmente- come nei romanzi distopici più avvisati e avvisanti-.
    https://www.maurizioblondet.it/disinformazione-censura-la-democratura-supera-goebbels/.
    [ nella attuale “democratura” anche la Chiesa/Istituzione si affanna ad occupare il proprio altalenante posticino d’onore ].

    • Rolando ha detto:

      Oh, cara Adriana 1, quanti cervelli s’illudono di conquistare cervelli al modo di www. Una rete da pesca.
      “Andate in tutto il mondo e gettate le reti!”. Se il Gesù della dottrina pensa a questo tipo di rete allora è lecito dubitare non che vedesse Satana cadere dal cielo come una folgore, ma ritornare in cielo come una folgore. Dove sono infatti in cielo i punti cardinali?
      Questo tipo di collegamento vantaggioso nel bene e nel male non sarà mai un mezzo sicuro per un infallibile addomesticamento servile del cervello.
      Quot capita tot sententiae. La massa sacra è pericolosa da massacrare!

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Rolando,
        sicuramente può essere pericoloso per molti versi.
        Ma, -per la massa in genere-: ” il bisogno di certezza è sempre stato più forte del bisogno di verità ” ( G. Le Bon ).

      • Rolando ha detto:

        Cara Adriana1, la citazione che riporti è pienamente e realisticamente condivisibile anche alla luce del pensiero di Carlo Diano circa la parola greca “aletheia” ( verità).
        L’uomo ha bisogno di certezze nel mondo della “dimenticanza” cioè dell’ignoto. Certezze, non fantasie di dottrine col sigillo umano di dolosa rivelazione. Le certezze non sono mai troppe.
        È molto più realistico Giuseppe Verdi, un mangiapreti rispettoso, quando musica “Tutto nel mondo è burla”.

  • Adriana 1 ha detto:

    e.c. abhorret a sanguine.
    Perchè scrivo di questi episodi? Perchè lo smodato entusiasmo di molti lettori nel confondere il nick name di un boia con quello di un mite liberatore mi stravolge.

    • Rolando ha detto:

      Stravolge anche me con te, cara Adriana. Ed intendevo sottolineare tanti delitti, tante crudeltà perpetrate per la scusa dell’onore di Dio (in tasca!).
      E sembra impossibile che abbiano occhi e non vedano.
      Proprio coloro che si “scandalizzano” degli increduli nelle favole delle dottrine teologiche di presunta “rivelazione divina”.

  • Adriana 1 ha detto:

    Il sig. Bugatti ( alias “mastro Titta” ) è anche divertente quando scrive… Mi chiedo però il motivo di questo pseudonimo da battaglia ” cattolica “. Il sig. boia Bugatti iniziò la sua brillante carriera a 17 anni, nel 1796 e la terminò, da pensionato, nel 1864. Venne sostituito dal suo aiutante, Balducci, che durò (ovviamente) fino al 1870.
    Mastro Titta rimpiange forse l’epoca del Papa Re e vorrebbe ritornarvici? Faccia molta attenzione alla tempistica perchè la pena di morte e la tortura- per la prima volta in Europa- furono eliminate dal Granduca Pietro Leopoldo di Toscana il 30/11/ 1786 e i boia toscani o foresti dovettero cercarsi un altro mestiere. Che fosse più cristiano il Granduca del Papa?

    • Davide Scarano ha detto:

      Cara Adriana, premesso che “la giustizia non è di questo mondo” (passim.) e “la morte si sconta vivendo” (Ungaretti) siamo sicuri che la “civiltà”, appartenga ai tempi che stiamo vivendo? Certo, non vi è la pena di morte che appare particolarmente insopportabile nel caso che essa ricada su un’innocente, però, per dirne solo una, Silvana de Mari, fa dire ad uno dei suoi personaggi del suo romanzo: “Ballata dei bimbi senza nome” che “l’aborto è l’eclissi della regione”. Ecco: grazie alla regressione tecnologico digitale propria della nostra civiltà e pure della nostra indifferenza “temiamo ciò che vediamo” (ex multis il migrantea nnegato nei suoi viaggi della speranza) ma tendiamo a dimenticare il male che ogni giorno si compie intorno a noi.

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Davide,
        non capisco la contrapposizione tra due mie ipotetiche tesi: quella di vivere oggi, nel migliore dei mondi possibili, in alternativa al mondo del passato- assai peggiore-.
        Anzi, secondo il mio modesto parere, quella che si fa chiamare “civiltà odierna” è crudele come, o più di quella del passato, giovandosi, inoltre, del riparo dello scudo dell’ipocrisia buonista. Mi spiace di non essere stata sufficientemente chiara nel mio precedente intervento.
        Ricorderei ancora due cose vere, anche se spiacevoli:
        1) se per secoli, l’uomo doveva affrontare il pericolo della morte in guerra, la donna lo affrontava col parto;
        2) nei Vangeli non si fa menzione dell’aborto; la si fa nell’A.T. come di un danno che- se commesso contro la donna incinta (anche da una involontaria aggressione altrui) va sanzionato con una pena pecuniaria (non altissima)…e basta così. Il resto è dovuto al cambio di sensibilità moderna molto recente che oggi, però, sembra tornare alle antiche origini, più che altro per una strategia di potere global.

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Davide, inoltre…
          se “la giustizia non è di questo mondo”, perchè mai l’Istituzione si arroga- e soprattutto si arrogò- il compito di mondanamente esercitarla nelle maniere più esecrabili nel nome di Un Innocente che venne giustiziato perchè parlava di un Regno dei Cieli e non di un Regno della Terra?

          • Davide Scarano ha detto:

            Cara Adriana, mi permetta:
            1) La “pena pecuniaria, per la verità assai ridotta”, è legge degli Uomini e non legge di Dio. Madre Teresa di Calcutta ha scritto parole importanti circa il male che provoca l’aborto. E’ possibile affermare che con esso l’Uomo rinnega Dio e la sua creazione ed approfitta del proprio potere per uccidere i più deboli. E’ quindi somma di peccati che giudico assai gravi. In tempi più civili era preferito un orfano tramite la “ruota degli esposti” ad un aborto, lasciando almeno una possibilità a colui che è nato nel momento sbagliato.
            2) Proprio il fatto che Cristo sia morto in Croce fa dire che “la giustizia non è di questo mondo”.

          • Rolando ha detto:

            Non solo, cara Adriana1!
            Perché mai Mosè stabilì leggi e norme pratiche per il suo popolo Israele, consistenti come qui si è messo in risalto anche con imposizioni fiscali di multa per determinati incidenti anche involontari?
            Io mi chiedo: Non lo ha fatto in nome e per ispirazione del Dio con cui parlava anche faccia a faccia?
            Eppure se leggiamo il vangelo di Marco al capitolo 10 dal versetto 2, io mi sorge un grande interrogativo circa una legge stabilita da Mosè e radicalmente smentita, invalidata da Gesù: “Per la durezza del vostro cuore egli [=Mosè] scrisse per voi questa legge specifica. Ma all’inizio della creazione…” Cioè o Mosè ha fatto di sua testa o per ispirazione divina, come si dice.
            Cioè “quando Dio creava” “in principio”, cioè nella permanente e sempre in atto azione creatrice di Dio, le cose non stanno come Mosè, divinamente ispirato ha stabilito nella sua legge!
            Chiara qui la smentita che la Legge data da Dio a Mosè corrisponda proprio tutta, secondo Gesù ebreo, alla volontà di Dio YHWH.

          • Adriana 1 ha detto:

            Infatti, caro Rolando, v. Giov. 5-37. Pare che nessuno ci faccia caso.

          • Rolando ha detto:

            Esatto, Adriana1!
            Gv 5, 36: “… le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me…”.
            Infatti Gesù si presenta nella realtà del vero Mosè, le cui stesse opere che sta facendo testimoniamo di una superiorità che il Padre non avrebbe concessa a Mosè perché, secondo Gesù, in Principio le cose non sono state rivelate a Mosè come a Gesù. Ad “inventare ossia dire” questo pensiero purtroppo è un tal Giovanni o chi, anonimo/i, per lui; il quale fa di Gesù, divorato dallo zelo della casa del “Padre di me”(=suo. Tempio di YHWH in Sion), innanzitutto, il più eretico ebreo. “Ricorda Israele…”.
            Eppure avrebbe anche detto che neppure uno iota della Legge e dei Profeti…
            Ma enigmatico è Dio o l’uomo che crede in dottrine del Dio?

        • Rolando ha detto:

          Nel lontano 1975 in un colloquio personale avuto con il famoso teologo moralista, il redentorista Padre Bernhard Haring, questi ammetteva esplicitamente la liceità di poter ricorrere all’aborto entro i primi tre mesi anche basandosi sullo stesso pensiero teologico di San Tommaso, il quale riteneva che Dio non infondesse l’anima al feto prima del terzo mese e quindi ricorrervi in questo periodo dello sviluppo non sarebbe stato un delitto.
          Questo tu per tu non l’ho mai dimenticato. Certo, io non sono favorevole e non l’ho mai neanche lontanamente favorito. Immensa ricchezza d’amore sono i miei due figli ed i cinque, nipoti. Ma mai mi permetterei di giudicare le insondabili scelte di chi vi ricorre.
          In dubio libertas in omnibus charitas. Mai come in questo caso è valido e vincolante il pensiero di Agostino.
          Quanto alla legge, nel caso specifico, non obbliga la donna che non vuole ricorrervi.
          La libertà dalle morali delle dottrine religiose è auspicio di possibile autentica morale naturale umana.
          In fondo Dio non lascia libero l’uomo di scegliere?
          Casomai è l’uomo che deve mettersi d’accordo etsi Deus non daretur (come se Dio non esistesse).

          • Federico ha detto:

            Mi chiedo come sia possibile “ammettere la liceità dell’aborto” sulla base di presunte affermazioni di San Tommaso. Semplicemente interpretazione faziosa, non vera, gravemente erronea sin dalle premesse ed estremamente pericolosa. Per vedere come San Tommaso qualificasse l’aborto (peccato grave e dallo stesso e parificato al praticare malefici!). Spaventoso insinuare simili commenti in un sito come questo.

          • Rolando ha detto:

            Ma c’è di più ancora, caro Federico, negli scritti del filosofo e teologo della Chiesa, nonché Dottore, il bue muto San Tommaso d’Aquino.
            Ogni masturbazione maschile con emissione di sperma è da lui equiparata a “delitto” (s’intende “volontaria” perché c’è anche l’emissione naturale involontaria di cui parla sant’Agostino, pure Dottore. Nonché tanti poeti, Virgilio, Lucrezio, Orazio…).
            Il guaio è che non conoscendo la realtà scientifica dei milioni di spermi in una sola emissione, non ha evitato di parlare di milioni di delitti di botto!

    • giovanni ha detto:

      La pena di morte Adriana 1 esiste ancora in europa, si chiama aborto e la si commina, senza alcun giudizio, ad innocenti sicuri.

      • Adriana 1 ha detto:

        Davide e Giovanni,
        perchè non leggete con attenzione quello che ho scritto?
        NON ho affatto detto che non sia un delitto contro la vita.
        Ho detto, e scritto, che oggi l’eliminazione dei più deboli viene ammantata ipocritamente di buonismo, e che l’eliminazione viene proposta con molti mezzi.
        In particolare @ Davide: mi spiega a che servono i testi sacri se lei li obnubila posponendoli alle osservazioni che tizia e caia (o tizio e caio) hanno detto sull’argomento?
        Tizio e caia sono umani esattamente come il giudizio della Bibbia è umano…e come il suo che è umano anch’esso. Tizia e Caio possono pure esser stati santificati…la sostanza non muta e, non a caso, l’Istituzione è stata tanto preveggente da ammantare di fasto le canonizzazioni, senza mai fare della canonizzazione un dogma. Lei mi sembra nutrire maggior fiducia nelle figure che le sono cronologicamente più vicine che a quelle, indubbiamente più lontane e spigolose, citate nei sacri testi. E’ una sua scelta. Forse perchè anche lei è convinto che la dottrina debba evolversi nel tempo…Ma, secondo la sua opinione, sembra che l’Uomo Dio sia
        stato crocifisso perchè la terra, in quell’epoca, era pregna di ingiustizia. Mi dica allora se , grazie a quel sacrificio, oggi, nella nostra, l’ingiustizia è scomparsa.

        • Rolando ha detto:

          Sacre Scritture ed Istituzione Chiesa cattolica costituiscono l’Uroboro che si morde la coda.
          La Chiesa fonda le Sacre Scritture e le Sacre Scritture fondano la Chiesa. Questo è storicamente indiscutibile.
          E se si sostiene razionalmente che è un circolo vizioso, ecco l’Onnipotente Dio (che tale non è nelle Scritture perché abbisogna di un Satana per conoscere il cuore dell’uomo) pronto sulla bocca di tanti uomini a risolvere ogni contraddizione. Credo quia absurdum.

          • Adriana 1 ha detto:

            Uroboros…perfetto, ma la weltanschauung cristiana gli ha impedito di arrotolarsi, irrigidendolo in una mono-rotaia unidirezionale ( come è il caso di certi modernissimi treni Made in Japan ).

  • Rolando ha detto:

    “Ammirando uomini di così dura cervice, in particolare gli scemi del villaggio globale, non posso che trattenermi in rispettosa contemplazione. Come a Dio occorre dare ciò che è di Dio, anche con Cesare bisogna fare altrettanto. O con coloro che si credono Cesare nel buio dei manicomi, o il diavolo stesso.”

    Questo passo di mastro Titta merita di essere profondamente meditato e proprio alla luce delle Sacre Scritture ivi esplicitamente richiamate.
    Fiumi di inchiostro si sono filosoficamente sprecati su quel “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare, ma a Dio ciò che è di Dio” messo in bocca a Gesù e che farebbe di Gesù un accomodante filoromano od un radicale ebreo, figlio di Israele.
    Anche qui si è di fronde ad un enigmatico Dualismo interpretativo.
    Ma che significa “rendere a Dio ciò che è di Dio”?
    Cosa mai l’uomo può rendere a Dio che non sia già patrimonio del Padre Dio?
    Dio stesso viene usato dall’uomo per la gestione stessa di ciò che sfugge all’uomo come ben spiegava lo stoico Crizia già alcuni secoli prima di Gesù ed in ambiente culturale ben diverso.
    Sembra un uso di necessità di un autoinganno naturale per mantenere l’uomo pensante in perenne irrequietezza individuale di senso e di conflitto totale con i propri simili.
    In Deuteronomio 15,6 sta scritto: “YHWH ELOHIM tuo… e tu [=Israele] dominerai su Gojim molti ma su te (essi) non domineranno”.
    In questo passo è chiaramente introdotta l’idea di una élite di menti presente nell’umanità in funzione dominante.
    Perenne Dualità. E perenne Dualismo.
    Ma la “rispettosa contemplazione” è rivolta agli scemi del villaggio globale. Ed in particolare gli uomini di così dura cervice.
    E qui quell’ “ANCHE CON CESARE BISOGNA FARE ALTRETTANTO” è di troppo ed ingannevole finché CESARE GESTISCE LE COSE DI DIO E/O SI FA DIO.
    E così si ritorna a Dt 15,6 come l’Uroboro che si morde la coda.
    Morale: ammiriamo lo spettacolo!
    “Ogni giorno del nostro cammino sulla Terra è un dono sempre nuovo del Tuo Amore”

  • Rolando ha detto:

    Ineffabile R.S., se sei convinto che “è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione”, mantieniti fedele a questa “predicazione”, sii felice.
    Non lamentare la stoltezza altrui. In fondo siamo tutti stolti.
    O per caso un tarlo-demonietto-furbo, a tua stessa insaputa, sta erodendo la certificazione della tua genuina predicazione?
    Il diavoletto è un tarlo molto stolto che lavora nell’interno.
    Ricordati: VINCENTI DABO EDERE DE LIGNO VITAE.
    I tiepidi li vomita.

  • Adriana 1 ha detto:

    “Superlativa dignità dell’uomo”…come a Bézières, dove il legato papale Amaury lasciò a Dio il nobile compito di distinguere tra salvi e dannati, a quel Dio cui intanto mandava carrettate di corpi e di anime di cui aveva fatto strage? O come a Roma, dove alla “superlativa dignità” fu destinato Pomponio Algieri, ficcato nel pentolone di olio, trementina e pece in cui venne fatto bollire?

    • Rolando ha detto:

      Perché Adriana1 carissima, ricordi certi crudelissimi sacrifici a chi fermamente crede ad un Dio biblico o non biblico “assetato di sangue” e sangue umano e che il NT conferma in pieno nella sua tremenda essenza?.
      Non capiranno mai di quanto sangue grondi la la santa madre Chiesa “quae aborret a sanguine” come sta scritto in Campo dei Fiori. A Roma.

      • Adriana 1 ha detto:

        La Chiesa ha scritto:”Aborret sanguine” in Campo dei Fiori?
        Sicuramente, visto che le condanne capitali venivano attuate “fuori” dal sacro recinto…in Campo de’ Fiori, in Piazza del Popolo, in Piazza del Ponte, in Via dei Cerchi.
        Nessuno dei santi uomini della Gerarchia, quindi, era responsabile diretto delle numerose decapitazioni, impiccagioni, mazzolate, e neppure degli squartamenti…
        Tanto meno l’innocente boia che si confessava e comunicava prima di ogni esecuzione, durante la quale indossava un manto rosso ( anch’egli un “piccolissimo principe” della Chiesa? ) per sottolineare la solennità della sua funzione e mimetizzare le tracce di sangue del condannato. Byron e Dickens, in specie, assistettero a queste cerimonie e ne diedero resoconti oggettivi ed “efficaci”.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Interessanti gli scambi fra Rolando ed R.S.

    Mi sembra che vadano uno a nord e uno a sud, ognuno con la sua forma mentis ben radicata.

    Molto, molto interessante.

  • Federico ha detto:

    In Italia e in Europa esistono i reati riguardanti l’immigrazione clandestina, la tratta di esseri umani e la promessa di sovvenzioni o aiuti finalizzati all’immigrazione irregolare.
    Esiste anche il reato di istigazione a delinquere e l’apologia di reato.
    Bergoglio sta commettendo quotidianamente e pubblicamente questi gravissimi reati: i cristiani non possono e non devono rendersi complici di queste condotte, a tutti gli effetti, criminali. Tanto più che i vescovi africani invitano da anni i giovani del loro continente, con iniziative formali ed ufficiali, a desistere dall’abbandono delle loro terre per alimentare la criminalità organizzata in Europa. Bergoglio viola le leggi penali, spinge altri a farlo e addirittura sta finanziando il fenomeno con risorse della Chiesa che dovrebbero essere destinate a finalità di culto e PRIMARIAMENTE all’assistenza di cristiani indigenti e perseguitati. Lui distoglie queste limitate risorse per finanziare operazioni criminali a vantaggio di associazioni a delinquere e per individui deliberatamente privi di documenti e soprattutto nemici della fede.

    • Rolando ha detto:

      Caro Federico, che la finalità dell’invito ai giovani a non abbandonare la loro terra da parte dei vescovi africani sia quella che tu scrivi:
      “desistere dall’abbandono delle loro terre per alimentare la criminalità organizzata in Europa.”
      è una grave ingiuria ai vescovi africani oltre che falsità tua. E te lo dico con cognizione di causa.
      Forse ti sei espresso male con quel “per”.

      • Federico ha detto:

        Chi vuole verificare può sempre consultare i documenti ufficiali in lingua originale; l’altro pericolo è rappresentato dall’adesione al reclutamento dei movimenti terroristi islamici, che sempre associazioni criminali sono. Mi pare pertanto che l’esperto in falsità sia lei e, in tutta onestà, non credo che abbia più cognizione di causa dei documenti ufficiali dei vescovi, che invito i lettori a leggere. Lei è un sofista che da’ del “caro” e “carissimo” a tutti ma ha semplicemente il gusto delle vuote discussioni.

        • Rolando ha detto:

          Certo amatissimo Federico, sono un sofista. E non solo.
          Lei scrive esattamente così:
          “desistere dall’abbandono delle loro terre per alimentare la criminalità organizzata in Europa.”
          A lei compete provare l’esattezza della frase con citazione precisa, in lingua originale dai documenti ufficiali dell’episcopato cattolico africano.
          Sono sofista e logico. Questo “suo” (fino a prova contraria) fatidico “per” introduce una finale che consiste in pari tempo in una precisa e circostanziata denuncia di criminalità oggettiva, che sarebbe ben conosciuta dai vescovi africani tutti d’accordo, di associazione volontaria criminale per tutti e ciascuno di coloro che lasciano la loro terra africana!
          Partirebbero tutti con questa intenzione per espletare in Europa ciò che hanno in cuore: alimentare criminalità. Compresi i bambini!
          Questo, solo questo ho sofisticato. A lei la prova di ciò che riporta.
          Ma lei era davvero un cristiano cattolico?

        • Rolando ha detto:

          E poi superdiletto Federico non ho scritto che tu sei un superesperto in falsità come tu esplicitamente scrivi di me.
          Io ho scritto di una sola tua bugia, casomai!
          Come Gesù ne disse una ai suoi familiari quando si trattò di accordarsi per salire a Gerusalemme per una festa (vedi Gv).
          Una sola bugia la si perdona anche a Gesù!
          Immaginarsi se non la perdono a te (sempre se è bugia!)
          Tu invece, nel tuo cristiano amore, mi hai dato del falsario totale attraverso la tecnica sofista.
          Non mi hai fatto per nulla male. Da sofista ho voluto ritornarci sopra. E ti ringrazio perché mi hai dato l’occasione di sottolineare una bugia di Gesù secondo il racconto di un tal Giovanni.

          • Federico ha detto:

            Mi chiedo come sia possibile pubblicare simili commenti. Questo lettore, che mi pare evidente utilizzi vari nickname ma è sempre lo stesso, approfitta di questo sito per oltraggiare la fede cristiana, Nostro Signore e i veri cattolici con affermazioni non vere o perfino blasfeme ed offensive come questa. Davvero singolare che vengano ammesse.

          • Rolando ha detto:

            Caro Federico, ti traduco fedelmente dal greco del Vangelo secondo Giovanni capitolo 7, versetto 8: “Voi andate alla festa. Io non vado a questa festa”; versetto 10: “Come andarono i fratelli di lui alla festa, anche lui andò, non manifestamente ma come in segreto.”
            Si tratta della circostanza dell’annuale festa autunnale delle Capanne e dei componenti di una famiglia ebrea che decide o meno di andarci.
            Una lampante bugia di Gesù ben documentata.
            Inoltre basterebbero le parole dal versetto 2 al versetto 10 di questo capitolo 7 del vangelo secondo tal Giovanni per dimostrare che qui si tratta concretamente di una famiglia carnale di fratelli o fratellastri uterini, non di cugini con i quali nella loro totalità è praticamente impossibile questo immediato e verosimile tipo di familiarità documentato da queste battute confidenziali!
            Dolce Federico, volentieri vorrei essere un Giordano Bruno nelle tue mani. Grazie al buon Dio mala tempora currunt! Ciao, con immensa serenità in virtù di Colui che mi conforta e sostiene. Una stretta di mano se l’accetti.
            Unicuique suum non praevalebunt.

  • Federico ha detto:

    Hanno da intervenire dall’alto…

  • Tamina ha detto:

    Un testo meraviglioso. Soltanto: il narcisista vanitoso B’Orgoglio non disprezza se stesso, ma la Chiesa Cattolica.

  • Sereno Graffiante ha detto:

    Bergoglio cade in contraddizione. Egli sostiene che l’inferno sia vuoto di peccatori e che il mare sia pieno (non di pesci, ma di migranti). Secondo il suo ragionamento, perché un peccatore che non accoglie i migranti dovrebbe preoccuparsi del suo “peccato grave”, se tanto l’inferno non esiste. E allora bisognerebbe che qualcuno consigliasse a Bergoglio di correggere la premessa, se non vuole che la conclusione sia errata. Magari ricordandogli i Novissimi.

  • Rolando ha detto:

    “sono un nulla che si è macchiato di peccati indicibili”
    Questo lo scrivente scrive per sé.
    Questo il lettore legge per sé.
    Tertium non datur.
    Io, lettore, pecco di ignoranza del cristiano, cattolico, apostolico, romano, indicibile Peccato dottrinale.
    “ubi Deus ibi migrantes: peccato grave (che dico grave: mortale) non accogliere”
    E che vorresti? Ucciderli? Come è stato fatto per il Figlio di Dio che stava così bene in Paradiso nel seno del Padre, ma così bene che volle migrare. E sbarcato in terra, pur essendo anche questa casa sua, lo hanno inchiodato in croce. Ovviamente: quia ipse voluit.
    Avrebbe detto perfino: via da me voi che non mi avete accolto migrante, malato, nudo, affamato, assetato, bisognoso.
    Nessun cadavere poi contempla se stesso! Assurdo.
    Solo l’uomo di immagine contempla se stesso nella propria divisa che lo distingue orgogliosamente dalla massa ignota degli altri.
    Tolti titoli e divisa il re è nudo come tutti. Così insegnava pure il papà al suo figlio Richard Feynman. Ed il re che gli mostrava in foto era PIO XII, l’ultimo imperatore romano.

    • Corrado ha detto:

      Ma sono veramente “migranti” o invece “invasori” con armi che si procureranno nella terra invasa?

      • Rolando ha detto:

        Se si procurano armi nella terra invasa vuol dire che l’invaso ne produce tante.
        Ed appropriarsi delle armi altrui significa conoscere le potenzialità con cui erano stati vinti e sfruttati.

        • Adriana 1 ha detto:

          Le potenzialità delle armi non sono le uniche a rappresentare una civiltà. Senghor non sarebbe stato di questa opinione. Memento: se venisse approvato lo jus soli avremmo 5.000.000 (minimo) di “nuovi italiani”.

          • Adriana 1 ha detto:

            …e, a questo punto, non rimane che “credere” alla previsione di Rol, che- forse- non fu un Santo, ma che
            -sicuramente- aveva la vista lunga.

  • R.S. ha detto:

    L’uomo propone, ma Dio dispone.

    Accorgersi della disperazione della Chiesa che ragiona come l’uomo, offre un’occasione di conversione infinitamente superiore alla denuncia di un singolo, alla dimostrazione di una frode canonica o di un’eresia.

    Accorgersi dell’infinita distanza tra la Grazia di Dio e tutti gli sforzi della mente umana nel riunirsi, dialogare, sinodare e deliberare è liberante come lo è la Verità.

    Accorgersi di essere inutili, eppure amati vale molto di più che sentirsi incaricati di migliorare il mondo.

    Questo è un tempo di Grazia, un tempo per un rapporto personale con il Signore.

    Le cinque vergini che chiedono olio alle altre e si sentono rispondere che non possono darne loro una parte ricevono una risposta onesta, scandalosa per chi pensa di fare media su tutto.

    Chi fa gli esami del sangue li fa del proprio, non della media della comunità in cui sta.
    Così è per l’olio (la fede, la confidenza con Dio): è personale e non può essere che così, anche se ovviamente a tutti sta a cuore la salute del prossimo. Per ognuno il sangue è il suo.

    Andate a comperarvelo dai venditori però è anche molto ironico: quello che trovi sulle bancarelle è fuffa.
    Perciò lo Sposo dirà: non vi conosco!

    Quando? Alla resa dei conti. Inevitabile e personale.
    Coltivata nel cuore, senza divagare.

    • Rolando ha detto:

      Io ho dialogato e dialogo, caro R.S., ma non mi sono mai accorto della presenza della Signora Grazia, che tu invece dici di conoscere e con la quale dialoghi!
      Fammela conoscere. Anche altri me ne hanno parlato e ricordo che la soprannominavano “Santificante”, non vagamente grazia di Dio come fai tu, spero non per vergogna in questi orribili, strani tempi satanici!

    • Davide Scarano ha detto:

      Molto chiaro e, direi, ispirato. Grazie!

      • Corrado ha detto:

        Sì va bene, ma cosa c’entra con l’argomentazione di Mastro Titta?
        Sono un po’ tonto, evidentemente.

        • Rolando ha detto:

          Io ritengo che tutto ci entri là dove tutto può entrare. O forse che qualcuno, al di là delle regole, conosce e detta anche i confini della poesia?
          No sto negando il buon senso, ma valorizzandolo.
          SEMPER AUDERE.

        • Davide Scarano ha detto:

          Sig. Corrado, il mio intervento era semplicemente la risposta ad un commento che non necessariamente corrisponde al testo dell’articolo. Anche questo è lo scopo di questo blog, almeno credo. Buona giornata.

      • R.S. ha detto:

        Hai ragione Davide: ispirato da Qualcuno e non “roba mia”.
        Che c’è la differenza lo intuisci quando ti pare che c’è qualcosa di nuovo e di non banale nel giudizio, soprattutto rispetto al primo che ti verrebbe in mente o al solito.

        La Grazia è di Dio: santificante, cristificante o divinizzante che dir si voglia, viene da Lui. Non è il frutto di meditabondi soliloqui in cui pensi, confronti, arguisci o scarti… O meglio: è uno stare soli con Dio, con la Sua Rivelazione in Cristo, con i santi. E’ un chiedere la Grazia di non chiedere cose, ma Lui, lo Spirito Santo.
        Leggendo i santi, invocando loro, la Madonna e l’angelo custode. Adorando Gesù nel Santissimo Sacramento.
        Tempo perso? Meglio “darsi da fare”?
        Così dice il mondo. Dipende poi se lo ascoltiamo.

        • Rolando ha detto:

          Quanto è reale questa tua conferma, caro R.S.;
          “Hai ragione Davide: ispirato da Qualcuno e non “roba mia”.
          L’ispirazione? Significa solo attribuire all’Altro la menzogna che hai elaborato tu.
          Se tu dici che un Altro ti ha detto qualcosa o ingiunto di fare qualcosa, in realtà sei tu che lo dici e tu che fai.
          Dio è la cosa più comoda per l’uomo più vile, senza coraggio e senza un cervello con cui ragionare, come anche insegnava l’ebreo Gesù secondo un passo del vangelo di Matteo.

          • Maria ha detto:

            Cioè, se non ho capito male, l’Altro non esiste?
            San Paolo se l’è detto da solo “Perché mi perseguiti?’
            Mosè i comandamenti se li è inventati? Abramo è partito per una terra sconosciuta senza avere ascoltato la voce che gli diceva “Esci dalla tua terra e va’…”
            Esistono certamente gli illusi, gli imbroglioni e quelli che attribuiscono a Dio il loro mondo e Gli fanno dire quello che loro vogliono dire, ma non si può generalizzare in questo senso.
            Padre Gemelli ha tormentato padre Pio per tanto tempo, perché convinto con ostinazione diabolica che i fenomeni vissuti dall’eroico santo in realtà non potevano essere veri Ha pagato questa durezza con una grande sofferenza prima della morte.

          • Rolando ha detto:

            Carissima Maria.
            Non ho scritto né lasciato beffardamente intendere che l’ “Altro” non esiste. Io credo in Dio, qualunque realtà Egli sia.
            Ho scritto che chi attribuisce all’Altro ciò che dice e fa è, in realtà, lui che lo dice e lo fa.
            Ed ogni uomo della storia è un lui che dice e fa.
            I comandamenti c’erano molto prima che Mosè dicesse che glieli ha scritti (e lui li ha distrutti per ira!) YHWH. Salvo riscriverli di sua mano.
            Una sola cosa dice Dio, due ne intende l’uomo (Sal. 62,12). Come dire: Dio parla a ciascuno, ma intendendo ciascuno una cosa diversa, quando poi colloquia col simile, mettendo in mezzo il suo Dio, crea un meraviglioso caos, tutto frutto umano. Se poi il Potere si serve di Dio: ahi, dura Terra perché non ti apri?!
            Dio è libertà umana, semplicità assoluta ed infinita. Per Dio ogni uomo è un confidente prezioso che “sente” in virtù di quell’ “Amor ch’a nullo amato amar perdona” per un bisogno della Sua essenza d’Amore, escluso ogni altro interesse ed in primis quello dell’istinto di conservazione, unica vera religione.

        • Rolando ha detto:

          E poi caro R.S. per quanto ti sforzi di dire:
          “La Grazia è di Dio: santificante, cristificante o divinizzante che dir si voglia, viene da Lui. Non è il frutto di meditabondi soliloqui in cui pensi, confronti, arguisci o scarti… O meglio: è uno stare soli con Dio, con la Sua Rivelazione in Cristo, con i santi. E’ un chiedere la Grazia di non chiedere cose, ma Lui, lo Spirito Santo.”,
          ti assicuro che sei quasi in odor di eresia, perché penso che anche tu sia influenzato dai venti di un certo relativismo nell’uso delle parole in quanto dimentichi di dire chiaro e tondo (adesso!) che la GRAZIA SANTIFICANTE la si riceve solo e soltanto attraverso i sette sacramenti istituiti da NSGC per santificarci. E la si riceve solo e soltanto dal Sacerdote che agisce in Persona Christi.
          E non solo, ma il Depositum Fidei è ben amministrato solo da chi crede che non può aver Dio per Padre se non ha la Chiesa cattolica, apostolica e romana per Madre.
          Queste verità vanno ricordate bene se si vuol stare in salute di grazia santificante in quanto un grande Padre della Chiesa cattolica, apostolica e romana scrive: “Salutem affert sola recordatio” (San Gregorio Nazianzeno).
          Aveva ragione Benedetto XVI: il vento [pneuma] del relativismo si insinua dappertutto. Che lo temesse anche per sé?

          • Davide Scarano ha detto:

            Sig. Rolando, se si è in “grazia di Dio”, cioè si è lontani dal peccato, almeno quello mortale e si frequenta la Chiesa partecipando ai Sacramenti, allora la Grazia è condizione propria del cristiano, quindi, a mio modesto parere non è lontana da ciascuno di noi, se solo volessimo. Poi Dio offre a ciascuno di noi la sua grazia ed i suo i carismi, in quantità che Lui solo è conosce. Quanto alla frase del Vangelo di Matteo da Lei citata essa essere intesa così: “anche se non sai fare nulla e sei pigro affidati a Dio e ne verrà il tuo bene”. Probabilmente si impegnerà un po’ di più.

          • Rolando ha detto:

            Caro Davide Scarano,
            “Poi Dio offre a ciascuno di noi la sua grazia ed i suoi carismi, in quantità che Lui solo conosce.”
            Sono d’accordo e anche senza “poi”!
            E pace in Terra agli uomini del Suo Piacere/Bellezza!

  • Dino Brighenti ha detto:

    bergoglio è un nemico di “ CRISTO RE “

    • Rolando ha detto:

      DINO BRIGHENTI carissimo! Corri subito a fare al Re
      il nome del traditore!
      Attento però: Regnavit a ligno Deus.

  • Paoletta ha detto:

    Non c’è davvero nulla da aggiungere…

  • Gousk ha detto:

    Squilibrato e’ poco per definirlo ?

  • Federico ha detto:

    Dopo la dipartita di Benedetto XVI, Bergoglio ha finito di dissimulare: ormai le sue reali intenzioni sono manifeste e non c’è più alcuna scusa per chi lo segue. Ho poi la netta sensazione che la sua parabola discendente sarà corrispondente e commisurata alla sua condotta nei confronti di Cristo, della Chiesa, dei cristiani, dell’Europa, dell’Italia e soprattutto nei confronti dei semplici e dei bambini (scandalizzati, oltre che avvelenati consapevolmente sia nell’anima che nel corpo). Obiettivamente uno spettacolo, più che inverecondo, stomachevole.

  • Dino Brighenti ha detto:

    Quando basterebbe che tre Cardinali veri e ci sono lo mettono in borghese e lo accompagnano alla porta del Vaticano

  • R.S. ha detto:

    Una delle meraviglie del cristianesimo consiste nella superlativa dignità a cui conduce l’umanità.

    Il cristiano scopre la propria santità nella possibilità di morire a sé stesso (agli occhi del mondo), ma non disprezza né se stesso né alcuna creatura.

    In Cristo, in cui tutto sussiste, tutto è elevato ad una dignità superiore: questo diminuire noi a noi perché cresca Lui in noi e ovunque costituisce l’apoteosi del poter magnificare Dio con Dio, per Dio e in Dio!

    Questa Grazia è veramente grande, perché grandi cose può compiere così l’Onnipotente.

    La Grazia è stata perduta con il peccato, la ribellione alla Volontà di Dio, che ha introdotto la conoscenza del bene e del male e il tempo in scadenza, con la morte.

    In questa conoscenza del bene e del male l’umanità ha inflitto varie forme di disprezzo, pubblico e privato, rivolto all’esterno o clamoroso autogol per se stessi.
    Sforzandosi di progredire, i poveri e la morte sono sempre rimasti. Anzi: il rifiuto del dolore ha portato a più dolore e morte, smarrendo il senso della vita e dicendo “pace” un vicolo cieco sempre più infernale.

    Allora chi disprezza e si disprezza, purtroppo per lui, non ha la Grazia, che è anche e soprattutto bellezza.

    La Grazia è piena in chi si fa servo del Signore e con lui corredime. Il dolore non è senza senso, perché chiede di sottomettere la volontà umana, la cui deriva nel conoscere bene e male è causa di guai, mancando del timor di Dio e non avendo cura dell’Eternità: pensa infatti che dopo la morte tutto finisca nel vuoto da cui, ovviamente, deriverebbe.

    Invece NON veniamo dal vuoto, ma da Dio creatore.
    E sussistiamo nello Stesso Cristo per mezzo del quale tutto è stato creato. Ed è lo stesso Cristo crocefisso il cui dolore ripara e redime e in cui tutta la creazione sarà ricapitolata dopo le doglie del parto in cui sta gemendo.

    Però per capire il valore sacrificale e redentivo del dolore bisogna sottomettere la volontà e l’intelletto: questo è necessario, per riparare il peccato.

    C’è tanta dignità per l’uomo nel cristianesimo: tutta quella che permette l’incarnazione del Verbo, per ridare accesso al paradiso perduto con la disobbedienza.

    Chi pensa di saperne di più evitando la croce non ha la vera sapienza, quella Eterna. Bisogna sentirsi piccoli, schiavi di Maria, cioè servi come lei della Volontà di Dio, preferendo che si compia quella, come preghiamo nel Padre Nostro.

    Chi ha questa dignità non è scelto dal mondo, che preferisce chi è orgoglioso, superbo e potente. Inevitabilmente poi disprezza e si disprezza, perché manca la Grazia che compie in noi quel che è di Dio.

    La sapienza di queste cose non è umana, ma rivelata.

    Nella lettura di oggi San Paolo raccomanda di non confondere il Vangelo con la sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
    La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: «Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti».

    Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.

    Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

    Parafrasando: la sapienza umana porta al disprezzo di se stessi, mentre la Grazia ci fa partecipi della vita divina!

    • Corrado ha detto:

      Cioè, tutto questo significa che Bergoglio è il vero papa e che, per dogma, bisogna ubbidurgli.
      Quindi: venite mussulmani, sposatevi omosessuali, fatevi introdurre nel corpo i vitali sieri, ecc. e voi cattotradizionalisti andrete in inferno (che ora è vuoto, ma vi aspetta a braccia aperte).