Simulare, prevedere,pianificare. Breve lezione per riportarci su giusti binari.

29 Agosto 2024 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’ing. Amedeo Zerbini, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sull’agire che sarebbe necessario oggi, per contrastare la marea di malvagità che ci minaccia. Buona lettura e meditazione.

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Simulare, prevedere,pianificare. Breve lezione per riportarci su giusti binari.

Nel web (e anche qui, talvolta)  imperversano previsioni di ogni tipo: da come andrà l’economia a come finiranno le guerre in corso e come sarà il futuro dell’intelligenza artificiale . Ma che attendibilità hanno?

Simulazione, previsione, pianificazione sono tre attività molto collegate, ma differenti e non deve essere fatta confusione tra l’una e l’altra, né vanno prese come  profezie.

Si prestano molto bene  a creare false notizie, attese, paure, inganni e tutto quanto serve ad indirizzare l’opinione pubblica in certe direzioni piuttosto che altre. Il fatto che qualcuno (pare sia stato l’on.  Berardino Grimaldi che era tutto meno che un matematico) abbia detto che la matematica non è un’opinione, ha dato ai numeri una credibilità di cui spesso gli influencers di ogni tipo abusano sfacciatamente.

Previsioni e simulazioni

Nei tanti ciberimbrogli che oggi vanno per la maggiore ci sono le previsioni.

In modo ingannevole, televisione e web  sono pieni di previsioni su ogni genere di fenomeni (atmosferici, sociali, finanziari,politici, ecc.) fatti passare come profezie certe , perché ottenute tramite l’uso di un computer che è dotato di intelligenza artificiale e per principio non sbaglia mai.

Niente di più falso. La previsione non è profezia, anche se talvolta il futuro previsto si realizza, dando l’impressione che si sia trattato di una profezia ma non c’è alcuna intelligenza artificiale in grado di profetizzare .

Molte di queste previsioni non sono altro che  simulazioni sulla base di modelli matematici che spesso sono imperfetti. Le simulazioni danno, generalmente, risultati attendibili, ma prima di diventare previsioni certe di ciò che avverrà necessitano di molte verifiche, come spiegherò più avanti.

Intanto inizio con un esempio.

Se premo il tasto on-off del telecomando del mio televisore, in base alle mie esperienze passate prevedo  che il televisore si accenderà e inizierà a funzionare. Ma in realtà non vi è alcuna certezza che il televisore si accenderà come previsto, essendo necessario che la spina sia inserita nella presa, che alla presa arrivi la corrente elettrica, che il cavetto di collegamento tra presa di corrente e televisore non sia interrotto,  che la batteria del telecomando sia carica, che il telecomando e il  televisore non abbiano guasti interni, che l’antenna sia collegata e funzionante, che il segnale dell’emittente alla quale sono collegato sia presente ecc. ecc. Tutte queste sono condizioni aleatorie e, se il televisore non si accende, o si accende ma non si vede niente, dovrò  verificarle una per una finchè non trovo qual’è la causa del non funzionamento del televisore e vi pongo un valido rimedio.

 La sola individuazione della causa e la sola intenzione  di porvi rimedio non risolvono il problema, mi danno solo l’illusione di averlo risolto. E se, da solo, non sono in grado di  fare le suddette verifiche e i conseguenti interventi, devo pianificare l’intervento di un tecnico che richiede tutta una successione di eventi con un ordine prestabilito. Ad esempio: ricerca mirata di un riparatore qualificato, individuazione del suo numero di telefono, chiamata, attesa della risposta, formulazione della richiesta di intervento, accettazione della richiesta da parte dell’interessato, presa dell’appuntamento (data e ora) . Se non faccio tutte queste cose devo rassegnarmi a non vedere la televisione. Inoltre,  se il guasto riguardava l’antenna condominiale e l’amministratore, avvertito da un mio condomino, ha mandato qualcuno a ripararla, miracolosamente dopo qualche tempo il mio televisore riprenderà a funzionare.

Sulla base di questo banale esempio possiamo fare molte riflessioni importanti ed utili per la nostra sopravvivenza nel mondo odierno.

Valore dell’esperienza passata.

Il nostro presente certamente dipende anche dal nostro passato ma non è corretto ritenere certe le previsioni future soltanto per il fatto che sono il risultato di elaborazioni matematiche basate sui dati del passato. L’avverarsi delle previsioni è sempre soltanto probabile con diversi gradi di probabilità ma in certi casi è addirittura impossibile. Posso dire con certezza che il mio personale passato è durato 94 anni, ma questo non mi consente di dire che fra altri 94 anni sarò ancora vivo. Anzi non posso dire nemmeno che sarò ancora in vita fra qualche minuto. L’abuso che viene fatto di strumenti  logici e matematici , per altri versi validissimi, come l’analisi delle serie storiche tramite la regressione lineare (o esponenziale) e la loro  estrapolazione matematica  nel futuro  è un esempio eclatante del cattivo uso degli strumenti matematici.

Il procedimento che viene seguito è sostanzialmente costituito dai seguenti passaggi.

Creazione del modello

E’ la fase più difficile. In base a conoscenze note, in teoria è possibile creare un modello logico-matematico che simuli la realtà passata. In pratica però le cose riguardo al futuro vanno diversamente. In ogni caso, per creare un modello valido è necessaria anzitutto una grande capacità di analisi.

 

Previsione dei valori delle variabili indipendenti

I valori futuri delle variabili indipendenti sono sempre frutto di ipotesi e per conseguenza anche il risultato della loro elaborazione tramite un modello logico-matematico rimane una ipotesi.

A cosa servono le simulazioni .

Date le premesse qualcuno potrebbe pensare che le simulazioni siano del tutto inutili. Ma non è così. Le simulazioni sono utilissime, ma vanno prese per quello che sono. Servono a dare risposte alla domanda : che cosa accadrà se. Se vuol dire ipotesi, non previsione.

Quando con molta sicumera uomini politici o i cosiddetti eperti ci annunciano che nel 2025 il PIL avrà il valore di tot e che il tasso di inflazione varrà un altro tot ecc. ecc. ci stanno prendendo in giro. Così è per le previsioni sullo sviluppo di determinate malattie o sui valori futuri dell’età media degli uomini e delle donne. Saper costruire scenari futuri possibili sulla base di simulazioni è un’arte che associa ai procedimenti matematici l’esperienza e l’intuito di chi li propone.

La Pianificazione  

La pianificazione consiste nel decidere che cosa fare oggi, in vista di un probabile scenario futuro, per il raggiungimento di determinati obiettivi.

Limitarsi a fare lunghi elenchi di obiettivi desiderabili non è pianificazione, ma semplice produzione di un libro dei sogni.

Questo vale sia per le organizzazioni sociali (aziende, stati, Chiesa, ONU, ecc. ecc. ) ma anche per i singoli individui. Quando io all’età di 14 anni ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi al Liceo Scientifico perché poi avrei voluto laurearmi in ingegneria, in pratica ho pianificato  10 anni di studi e il resto della mia vita. Fortunatamente tutto è andato per il meglio, ma fortunatamente però. Se mio padre fosse morto prematuramente e mia madre non fosse stata in grado di mantenermi agli studi oggi chi sarei?

Non sarei l’ing. Zerbini che scrive articoli per S.C. ma, magari, sarei un ex operaio della Breda ospitato in un centro per anziani o sepolto nel cimitero di Vattelapesca.

Se ciò è vero a livello di persona lo è ancora più a livello di organizzazione sociale.

A livello di organizzazione sociale, affinché un piano non rimanga un libro dei sogni, è necessario stabilire compiti, responsabilità, mezzi e traguardi temporali di verifica dei risultati al fine di adottare misure correttive necessarie al raggiungimento degli obiettivi.

Purtroppo oggi così agiscono solo i malvagi. I benpensanti aspettano la manna dal cielo confidando nella infinita bontà del Padre di tutti.

Amedeo Zerbini

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