Durov, l’Occidente non più Libero, e la Soffocante Dittatura che ci Avviluppa. Due Commenti.

26 Agosto 2024 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione due commenti all’incredibile caso di Pavel Durov, che testimonia una volta di più – se ce ne fosse bisogno – come la libertà di pensiero e di espressione in occidente sia sotto un attacco senza precedenti. Non stupisce che questa aggressione a una delle poche voci libere sia avvenuta nell Francia di Macron, succube ed emanazione dei poteri finanziari, ideologici e politici che vorrebbero governare il mondo e che ahimè colpiscono la nostra esistenza. Buona lettura e condivisione.

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Andrea Zhok

 

Torno a casa ieri un po’ prima di mezzanotte e titolo delle News arrestato Pavel Durov; mi sembra notizia da riempire i notiziari e invece…
«Da quanto risulta, Pavel Durov, inventore e patron del social Telegram è stato arrestato mentre faceva scalo all’aeroporto Le Bourget (Parigi).
Stando alle prime indiscrezioni di un funzionario, Pavel Durov verrà sottoposto a carcerazione preventiva, per il timore di fuga.
Le accuse sono particolarmente significative. Durov è accusato di possibile complicità con un’infinità di crimini (terrorismo, droga, frode, riciclaggio di denaro, occultamento, contenuti pedofili, ecc.), in quanto sulla sua piattaforma non avrebbe disposto sistemi di intervento per moderare gli scambi e in quanto si sarebbe rifiutato finora di cooperare con le autorità europee.
Questo è, probabilmente (la base legale non è stata ancora resa nota), il primo arresto eccellente in applicazione del Digital Services Act, il regolamento censorio europeo, approvato nel 2022 ed entrato in vigore nel febbraio di quest’anno.
Sono peraltro di pochi giorni fa le minacce, niente affatto velate, del commissario europeo Thierry Breton a Elon Musk, colpevole anche in quel caso di potenziale complicità con reati vari e con l’esercizio “della violenza dell’odio e del razzismo” per avere maglie troppo larghe nella “moderazione” dei contenuti su X.
Nonostante Durov sia russo, Telegram (diversamente dall’altra creazione di Durov, VK, ha sede amministrativa a Dubai, proprio per evitare interferenze governative, consentendo una maggiore libertà nelle comunicazioni.
Ecco, e ora vi prego, cari progressisti europei, cari liberali, cari infaticabili combattenti per la democrazia e la libertà, metteteci una volta di più di buon umore, spiegateci ancora una volta come:
a) non ci sia nessuna censura in Europa;
b) sia necessario difendere con le armi i valori europei dalle orribili autocrazie orientali;
c) sia nostra inderogabile priorità la difesa dei diritti umani (tipo art. 19 UDHR ( (Universal Declaration of Human Rights)/Dichiarazione universale dei diritti umani): “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione […] di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”)» (Andrea Zhok)

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Non è solo una questione di censura
Contrariamente a quanto stanno riportando diverse fonti, l’arresto  non ha (…) nulla a che fare col Digital Services Act (DSA), essendo questo un regolamento che si applica alle persone giuridiche e non comporta alcuna responsabilità penale.
È chiaro che il DSA sia un ulteriore tassello nel quadro generale di repressione di cui tener conto, ma farne una mera questione di censura e libertà d’espressione è sbagliato. La vicenda di Durov, così come quella di tutti gli altri già citati, ha delle implicazioni molto più profonde.
Pavel Durov è infatti riuscito a fare silenziosamente e dietro le quinte, ciò che fu impedito a Facebook di fare a tutti i costi nel 2018 con il progetto Libra. L’integrazione del protocollo TON e del token Toncoin direttamente su Telegram ha infatti trasformato Telegram nel primo social planetario con possibilità di transazioni peer to peer.
Come sappiamo, questo è estremamente problematico per stati-nazione e banche centrali, poiché la possibilità di poter comunicare e scambiare valore senza bisogno di intermediari statali o finanziari erode da vicino il loro potere. L’idea che una moltitudine di persone possano anche soltanto ipotizzare di vivere, commerciare e relazionarsi al di fuori di ogni confine burocratico e nazionale, nonché al di fuori del giogo usuraio dei banchieri centrali, li manda fuori di testa. Certo, ci saranno persone che sfrutteranno questo sistema libero per realizzare transazioni illegali, ma lo stesso discorso vale (in larga parte) per il sistema finanziario tradizionale.
La questione privacy, libertà d’espressione e censura è dunque sì centrale, ma soltanto in relazione all’effettiva capacità di agire. A nessuno interessa se nel gruppo dei frens condividi meme di Zio Adolf e ti impegni in complessi calcoli aritmetici per contare quanti anni servano a infornare sei milioni di pizze.
La libertà d’espressione, fin tanto che non ha risvolti pratici sul piano materiale, non è di alcun interesse alle autorità. Diventa rilevante solo nel momento in cui alle parole segue l’azione, come nel caso in cui una piattaforma diventi un luogo in cui scambiare in tempo reale informazioni utili a rivolte politiche contro il governo in carica, o magari supportare economicamente la propria causa politica.
E proprio Telegram già da tempo è oggetto di interesse da parte di chi vorrebbe un popolo inerme (ma libero di condividere meme), come Germania e Brasile. Nel 2022 il governo brasiliano minacciò infatti di chiudere Telegram nel paese, usato a loro dire per diffondere “fake news” dai supporter di Bolsonaro. Allo stesso modo, la Germania alcuni anni fa cercò il supporto di altri paesi europei per colpire politicamente Telegram a causa della diffusione di contenuti “estremistici” relativi a “dissidenti covid” e di “estrema destra”.
Credo che se X di Elon Musk non ha ancora una funzione “payments” con cryptovalute — nonostante le numerose anteprime — sia esattamente per questo motivo. Unire la libertà d’espressione alla libertà d’azione (transazioni economiche p2p) è una combinazione esplosiva che va trattata con estrema cautela.

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1 commento

  • nuccioviglietti ha detto:

    Quando dieci e più anni orsono scrivevamo di una civiltà (la nostra) che stava sempre più sprofondando verso sue consone attitudini naziste (UE)… venivamo dileggiati derisi sputacchiati… ora per certuni sonno della ragione pare stia finendo… ma è già troppo tardi!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

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