Durante la Shoah, in pochissimi sapevano cosa stesse accadendo. Lo scoprirono gli americani quando entrarono in Germania. Oggi il mondo assiste impotente alla strage di Gaza sotto gli occhi di tutti
(Di Massimo Fini – ilfattoquotidiano.it) – Fra la Shoah e quanto sta avvenendo da alcuni mesi in Palestina c’è una differenza. Della Shoah e della “soluzione finale” (è anche incerto che Hitler abbia usato questa espressione, anche se era nei suoi intendimenti nei fatti) mentre erano in corso si aveva una scarsa conoscenza sia negli Stati Uniti, sia in Europa sia nella stessa Germania.
Gli americani intervennero in Europa abbastanza obtorto collo, trascinati dalla provocazione giapponese di Pearl Harbour ed è certo che gli Stati Uniti temevano più il Giappone, che avrebbe potuto portare la guerra sul suolo americano, dei nazisti che non avevano mai manifestato questa intenzione. Intervennero per motivi militari e non certo per salvare la comunità ebraica. Di quello che era successo si resero conto quando messo piede sul suolo tedesco poterono entrare nei campi di concentramento di Auschwitz, Buchenwald, Mauthausen. Ma gli stessi tedeschi ne sapevano poco. Ci sono migliaia di tedeschi che avevano vissuto quasi a fianco dei campi di concentramento senza sospettare che cosa avvenisse in quei gironi infernali. Certo si poteva sospettare. Sospetti ne aveva Hanna Reitsch, che nelle sue memorie racconta di aver espresso a Himmler le sue perplessità su quanto avveniva in Germania ai danni degli ebrei e che Himmler rispose “credi sul serio a queste cose?”. Quindi era possibile sospettare, ma era anche legittimo non sospettare. Hanna Reitsch era un asso dell’aviazione tedesca, riuscì ad atterrare sotto le bombe americane nell’aeroporto praticamente distrutto che c’era a fianco del bunker proponendo a Hitler di salire sul suo aereo e di mettersi in salvo, ma il Führer rifiutò: “Non voglio cadere vivo nelle mani degli americani, mi metterebbero in una gabbia, come una bestia da esporre al pubblico ludibrio” (cosa che poi avvenne per personaggi minori e probabilmente colpevoli di nulla come il poeta Ezra Pound messo in queste condizioni a Tombolo). Ora Reitsch non aveva particolari simpatie per il nazismo in quanto tale, casomai un’adorazione quasi adolescenziale per il Führer e quindi non c’è motivo per cui mettesse in bocca a Himmler un’espressione di fatto favorevole al movimento nazista.
Quello che sta avvenendo in Palestina invece noi lo vediamo ogni giorno, in presa diretta, grazie appunto alle tv, ai social, alle testimonianze dirette dei protagonisti, nel bene e nel male.
La tragedia del popolo palestinese non sta tanto nei 40 mila morti, comunque una trentina di volte di più degli israeliani uccisi nella strage del 7 ottobre, ma nel fatto che oltre 2 milioni di persone sono costrette a vivere senza cibo, senza acqua, senza poter contare su alcuna assistenza sanitaria perché quasi tutti gli ospedali di Gaza sono stati distrutti, facendo strame del personale sanitario, medici, infermieri, volontari. Questi attacchi agli ospedali, che secondo il diritto internazionale non sarebbero comunque ammessi, vengono giustificati dagli israeliani col fatto che vi si nasconderebbero molti dirigenti di Hamas. Quel che è certo è che attualmente ci sono in Palestina più dirigenti di Hamas, veri o presunti, che ospedali.
Questo sterminio, non chiamiamolo Olocausto, avviene sotto gli occhi di tutto il mondo che non è indifferente, ma impotente. Biden ha tentato in tutti i modi di convincere Netanyahu a darsi una misura, ma è stato sempre umiliato dagli israeliani con un niet che ricorda quello di Gromyko, il “signor niet” che a suo tempo esasperava gli occidentali.
Pressioni su Netanyahu sono state fatte anche dagli inglesi (recentemente una delegazione britannica è stata respinta) e prima ancora dai tedeschi e dall’Unione europea, dall’egiziano al-Sisi, dall’emiro del Qatar, ma la risposta è stata sempre “niet”.
Il peggior nemico di Israele, e molti all’interno della comunità ebraica internazionale e locale lo hanno capito, è proprio Bibi Netanyahu che ha scatenato contro il proprio paese l’odio del mondo intero, non solo arabo: dal Sudafrica che ha preso l’iniziativa di portare Netanyahu e alcuni dei suoi collaboratori davanti al Tribunale internazionale dell’Aia per “crimini di guerra”. Iniziativa di pura parata, pleonastica, perché si sa benissimo che questo Tribunale non ha nessuna autorità ed è anche bene che non ce l’abbia perché sarebbe il “Tribunale dei vincitori” come avvenne, alla fine della Seconda guerra mondiale, con i processi di Norimberga e Tokyo.
Che fare? Solo gli americani hanno la possibilità di fermare Israele togliendogli i rifornimenti militari ed economici. Ma non lo faranno mai, non solo perché considerano Israele il baluardo della democrazia in Medio Oriente, ma perché la comunità ebraica americana, cui si aggiunge quella internazionale dei Soros dedita soprattutto a quella speculazione finanziaria che oggi ci sta strangolando tutti ed è più forte degli Stati Uniti, dell’Europa e della Russia messi insieme, è troppo potente perché qualcuno osi mettersi contro.
Si potrebbero creare delle “brigate internazionali” come è stato in passato per esempio nella Guerra civile spagnola, dove accorsero franchisti e antifranchisti, comunisti e anarchici (omaggio alla Catalogna) o nella guerra greco-turca dove Lord Byron ci lasciò la pelle. Ma questa non è più epoca di iniziative romantiche. Lord Byron non è morto solo fisicamente, ma anche come idea.
§§§
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
Che non si sapesse cosa stava accadendo in Germania è una corbelleria.Si informi.Totò docet.
L’America dovrà rispondere se non agli uomini, a Dio. E’ diventata la patria di ogni nefandezza.
Ricordo a tutti che Palestina è il nome che l’imperatore romano Marco Aurelio diede alla Giudea (abitata da Giudei, quindi da ebrei) nel 135 dopo Cristo. Se c’è un invasore, questo non è il popolo ebraico. Questo non significa che i connazionali di Netanyahu siano immuni da colpe e che l’esercito israeliano sia fatto da asceti. Dovranno rispondere prima o poi anche loro dei sadismi contro i civili, tuttavia la compagine mussulmana che vive lì, giuntavi nel XVI secolo a seguito di un’invasione (sport molto apprezzato dall’islam) non può arrogarsi il diritto di dire che quella terra è la loro. Sarebbe bene fare entrare il territorio palestinese sotto lo stato ebraico, ma con pacifica convivenza tra le due culture.
Preciso che gli ebrei giunsero in Palestina intorno al 13°secolo quando essa era già dominata dai Filistei, popolo indoeuropeo che vi si era insediato in un contesto di popolazioni di origine semitica. Marco Aurelio riprese il termine Palestina per fini amministrativi poiché era un nome in uso da secoli per designare quella terra .
Ciò che avviene in Palestina è un obbrobio che grida vendetta agli occhi di Dio.
Accettare che uno stato si senta in diritto di dichiararsi tale solo perchè ha comprato una terra (con i suoi abitanti) è una vergogna scandalosa.
Vorrei vedere se l’Italia vendesse i quartieri ebraici con le case e gli abitanti, ad un’associazione di banchieri stranieri ….
E quello che fanno i coloni? bande di assassini peggiori delle SS.
Non amo gli arabi ma stare dalla parte della giustizia è un dovere a cui non si può mancare; neanche se la legge Mancino ci soffoca con quella ipocrisia di cui si è avvolta.
Non ho nulla contro Israele ma amo la PACE. Per TUTTI: israeliani e palestinesi.
E basta con questi americani!!!
Per molto meno di quanto accade in Palestina oggi, ieri hanno bombardato la Serbia. Oggi stanno dalla parte di Israele.
VIVA LA GIUSTIZIA ZOPPA !!!
credo che sia arrivato il momento di dire che gli ebrei uccisi furono 480000 e che le ferrovie tedesche impegnate a portare militari,armamenti e vettovagliamento su tutti i fronti europei non erano in grado di portarne 6000000. va inoltre smontato l’antisemitismo perchè, ammesso che sem sia esistito,gli arabi sono semiti anch’essi.
Caro Sig, Massimo Fini un giro in quel della storia e della geografia non le farebbe male perchè Oświęcim (Polish: German: Auschwitz fu un campo di concentramento liberato dall’Armata Rossa e non dagli alleati Anglo Statunitensi.
Su Netanyahu
vorrei segnalarci almeno i due articoli seguenti :
La sconvolgente frase di Netanyahu
e la più grande tragedia del nostro secolo
26 Agosto 2024
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_sconvolgente_frase_di_netanyahu_e_la_pi_grande_tragedia_del_nostro_secolo/33397_56372/
Haaretz: Netanyahu vuole la guerra mondiale
13 Agosto 224
https://it.insideover.com/guerra/letture-netanyahu-vuole-una-guerra-mondiale.html
Traduciamo qui di seguito l’articolo di Rogel Alpher “Netanyahu Wants a World War”
uscito sul giornale israeliano Haaretz il 12 agosto 2024
Buona sera a tutti
Colgo l’occasione di questo articolo per segnalarci
la petizione seguente :
Stop all’invio di armamenti a Israele
L’INVIO DI OGNI TIPOLOGIA DI ARMAMENTI A ISRAELE VIOLA IL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO E DEVE CESSARE IMMEDIATAMENTE.
Con la tua firma puoi chiedere alla comunità internazionale di porre fine all´invio di armamenti a Israele e richiedere il rispetto delle norme che proteggono i civili durante i conflitti.
https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza-stop-invio-armamenti/?ref=2024_AS_00_PO_00_ST&st=LEA1&utm_source=google&utm_medium=cpc&utm_campaign=lead_gaza2&utm_content=PMAX&utm_term=LEA1&gclid=Cj0KCQjwz7C2BhDkARIsAA_SZKarbqVbjKN8K3cDDpHJQG6eqZGiyP1tcuFosaTACddRKOfS_-eWrUoaAvBREALw_wcB
Grazie