L’Ipocrisia che Avvelena l’Occidente. Il Caso Ucraina. Vincenzo Fedele.

21 Agosto 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla guerra Nato-Russia via Ucraina. Buona lettura e diffusione.

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IPOCRISIA 2 – UCRAINA

Ho parlato d’ipocrisia, (Vedi qui) focalizzandomi su quanto accade a Gaza e in Israele. Era solo un piccolo esempio nel mare magnum delle scelleratezze umane. Un articolo di Ezio Mauro su Repubblica  mi fa ritornare sul’Ucraina che, da questo punto di vista, è ancora peggio di Israele.

In breve la disamina dell’articolo di Mauro che commenta il blitz di Zelensky verso Kursk  è questa:

 

Bene ha fatto Kiev ad attaccare l’orso russo nel suo stesso territorio. E’ la risposta più sensata alla viltà dell’occidente che obbliga gli ucraini a combattere con una mano legata dietro la schiena.

Se i vili e miopi euroatlantici togliessero i limiti inconcepibili alle valorose azioni ucraine, i soldati di Zelensky potrebbero infliggere una sonora lezione alla “dispotica democrazia” dell’orso russo.

In ballo c’è il destino della “Europa libera e civile” e l’Occidente dovrebbe lasciare mano libera agli ucraini, gli unici a poter decidere del loro destino, visto che si tratta della loro gente e della loro terra.

Mauro gioca tra localismo e universalismo toccando l’uno o l’altro tasto a seconda della convenienza. Lo scontro non verte su problemi territoriali ma su principi non negoziabili che coinvolgono valori e libertà di tutto l’Occidente in pericolo di fronte al nuovo Hitler installato a Mosca.

Senza dirlo esplicitamente Mauro avalla la cosiddetta “guerra per procura” e, a quanto intende, dovremmo intervenire direttamente noi a difendere i nostri diritti, invece di delegare i giovani ucraini a morire al nostro posto ed a nostra difesa. La terza guerra mondiale.

Non solo occorrere una fornitura infinita di armi e missili, da utilizzare senza alcun limite, ma sarebbe assurdo non imbracciare noi le armi e scendere in campo visto che si parla dei nostri valori, delle nostre liberà e del futuro dei nostri figli.

Mauro, però, non arriva a questo e si limita a tirare la pietra nascondendo la mano. Fa domande retoriche sul perché americani ed europei pretendono di insegnare a Kiev come difendersi, spendendo centinaia di miliardi in armamenti, ma ponendo veti e limiti al loro utilizzo.

Evidentemente i principi non negoziabili non sono poi tali, altrimenti il ragionamento non si dovrebbe fermare a metà, se si parla di beni supremi e indisponibili.

Arriva a condannare la “realpolitick” e un calcolo dei rischi fuori luogo, visto che in una “guerra giusta” non sono ammessi tentennamenti o trattative negoziali. Arriva ad attaccare lo stesso statuto dell’ONU, i criteri fondativi dell’Unione Europea ed i principi della nostra Costituzione.

In un delirio di incongruenze dipinge Mosca come una belva che tutto vuole dilaniare su scala mondiale con l’obiettivo di “fondare un nuovo ordine mondiale”, cercare una “rivincita sull’intero Occidente” e “creare il diritto del nuovo secolo” mentre nel contempo ce la propone come un gigante dai piedi d’argilla, vulnerabile nel proprio territorio e che non riesce ad uscire dal pantano del Donbass.

Se l’Occidente avesse coraggio darebbe la spallata risolutiva a Putin che non riesce neanche a replicare ad uno sconfinamento.

Confondere l’etica e la morale con il gioco d’azzardo, sulla pelle dell’intera umanità, è il classico gioco al massacro di ogni ideologia che deve piegare la realtà ai propri desideri ed alle proprie illusioni.

Mi consola soltanto il fatto che Repubblica sia sempre più percepita, anche economicamente parlando, in continua svalutazione.

Nel bilancio consolidato 2023 di Gedi, Elkann ha dovuto svalutare il valore del giornale, in crollo di copie e lettori, a 65,5 milioni di Euro con una svalutazione di 24,1 milioni rispetto al 2022.

Non che gli altri settori vadano meglio visto che il valore di Finegil, il settore dei quotidiani locali di Repubblica, ha subito un crollo verticale approdando ad un valore di 10,2 milioni, dopo una svalutazione di ben 46,3 milioni di Euro.

Del resto il bilancio consolidato di Gedi si è chiuso con una perdita netta di 103 milioni di Euro, nonostante la vendita di numerose testate locali del portafoglio Gedi. .La voce “testate e marchi” a bilancio ha avuto un tracollo niente male passando da 192,3 milioni di Euro del 2022 agli 89 milioni del 2023. Più che dimezzata.

Le disavventure degli Elkann nell’editoria fanno il pari con le disavventure di Stellantis, sulla pelle dei nostri tecnici e operai, ma non divaghiamo oltre e torniamo all’Ucraina.

Le involuzioni e le contorsioni di Ezio Mauro sono solo emblematiche di come si affronta il problema lasciando da parte la logica, oltre buon senso e ragionamento, per inseguire utopie con una ipocrisia che, anche in questo campo, non pone limiti al ridicolo, se non ci fosse che da piangere.

Non mi dilungo sul pregresso.

Tutti sappiamo (ma pochi lo ricordano) che la guerra ucraina non inizia nel 2022, ma nel 2014. Che è frutto di un colpo di Stato finanziato e organizzato dagli USA con le ONG filantropiche dei vari Soros. Che Kiev ha continuato per 8 anni, nel silenzio generale, ad attaccare e bombardare il Donbass, cioè i propri cittadini. Che i russi hanno più volte proposto pacifiche soluzioni sia per il Donbass che per la propria stessa sicurezza trovandosi accerchiati dalla NATO. Gi accordi di Minsk sottoscritti per temporeggiare e armare l’Ucraina in previsione della provocazione finale e della reazione conseguente.

Veniamo agli ultimi avvenimenti: lo sconfinamento del 6 agosto (per i media occidentali – l’invasione) delle truppe di Kiev in direzione di Kursk.

 

Premetto che l’azione non ha alcun senso a livello tattico ed ancora di meno a livello strategico.

Spostare truppe dal Donbass per conquistare, temporaneamente, alcuni kilometri di territorio russo e piantare qualche bandierina mediatica è una assurdità militare che Kiev pagherà molto cara.

I servizi segreti inglesi hanno avuto buon gioco nell’individuare le carenze dei confini russi presidiati da giovani di leva ed hanno pianificato l’azione.

Iniziata come propagandistica è tuttora senza un obiettivo preciso, si possono solo avanzare ipotesi. Una più assurda dell’altra e tutte convergenti verso il vero obiettivo che potrebbe essere la terza guerra mondiale.

Le elucubrazioni di Repubblica, ammantate di sacro furore universalista in salsa localista, potrebbero essere foriere di profezie iluminanti.

Vediamo le varie ipotesi buttate al momento sul tavolo per tentare di capire:

 

  • – Zelensky ha effettuato l’invasione per costringere Putin a spostare le proprie truppe dal Donbass per tappare la falla ed alleggerire così la pressione verso Odessa ormai insostenibile.

 

Ipotesi militarmente inconsistente. La Russia ha un esercito di oltre 2 milioni di persone, di cui oltre 1,2 milioni militari effettivi. Non ha bisogno di spostare truppe dal fronte meridionale, come invece ha dovuto fare Zelensky privando le proprie linee delle unità d’elite  e facilitando la penetrazione russa nell’apparato difensivo ucraino. L’avanzata russa in Donbass, infatti, ha ripreso vigore e procede spedita verso nodi logistici importanti. A questo punto non ci potranno essere incertezze. Penso che la reazione russa allo sfregio zelenskyano non potrà limitarsi alla sola “liberazione” del Donbass, ma proseguirà sino a Odessa per chiudere tutti gli sbocchi marittimi di Kiev anche per evitare future sorprese in Crimea e possibili sbocchi e pretese navali NATO da quelle parti.

 

2) – Lo sfondamento è avvenuto per spaventare l’esercito russo e terrorizzare la cittadinanza per costringere Putin a trattare e porre fine alla guerra.

Ipotesi da barzelletta, anche se proposta realmente da Podoliak in una sua dichiarazione. L’esercito russo che si spaventa per una incursione di 10, 20 o anche 30 Kilometri in territorio russo? A volte si dovrebbe usare la ragione prima di parlare. Un esercito di oltre 1 milione di militari, come detto sopra, si spaventa perché 1.000 o 10.000 ucraini si affacciano alle sue frontiere? Costringere Putin a trattare spinto dalla disperazione? Putin non si siederà mai ad alcun tavolo di trattative finchè un solo soldato ucraino sarà sul suolo russo. E’ talmente ovvio che non sto neanche a discuterlo. Altrettanto ovvio che le pressioni dei generali, di tutti i settori militari e della popolazione verso Putin sarà di reagire per ricacciare indietro l‘“invasore”.

I media nostrani, con la miopia ed impudenza che conosciamo, gioiscono perché gli ucraini non sono stati subito ricacciati indietro. Penso che la situazione sul terreno sia diversa. Putin non ha alcuna voglia di bombardare il proprio popolo, neppure per ricacciare subito l’invasore. I russi stanno facendo sforzi tremendi per evacuare i civili che non devono subire danni o vessazioni, ne essere catturati dagli ucraini. Si parla di 120 mila evacuati, al momento, e gli ucraini bombardano i ponti proprio per rendere difficoltosa questa evacuazione dei civili. Fatto questo, penso che Putin fermerà l’avanzata, per evitare che gli ucraini arrivino alla centrale nucleare di Kursk e creare qualche incidente irreparabile, visto che non ci riescono con quella di Zaporidzja. Dopo di che bombarderà le retrovie, in territorio ucraino, ma anche in quello russo svuotato dei residenti, per chiudere in una sacca le truppe ucraine prendendole per fame, mancanza di munizioni e carburante.

3) – L’obiettivo è conquistare la centrale nucleare di Kursk.

L’Ucraina non lo ha mai dichiarato, anche perché se così fosse Kiev opererebbe come un gruppo terroristico, ma ammettiamo che possa essere una delle ipotesi sul tavolo. Putin si dovrebbe sentire intimidito, come nell’ipotesi 2)? Conquistarla perché? Per minacciare di farla saltare in aria? Per inscenare un possibile scoppio atomico da imputare ai russi? Per “obbligare la NATO ad intervenire?

Quest’ultima domanda ha in sé risposte tremende. Pensare che l’intera azione è stata pianificata, e viene continuamente monitorata, dai servizi segreti  inglesi che, quindi, lavorano in parallelo alla NATO e sganciati da essa. Sarebbe un altro indizio che stanno pianificando la terza guerra mondiale.

Premesso che i russi non faranno neanche avvicinare gli ucraini alla centrale atomica, quindi il problema neanche si pone, penso che, se questi fossero i piani, Putin avrebbe la sola scelta di ripagarli con la stessa moneta minacciando l’uso delle proprie armi atomiche, almeno quelle tattiche, con un ultimatum all’Ucraina (NATO) nel caso che le truppe di Kiev non liberino la centrale e tornino a casa.

L’alternativa sarebbe arrendersi. Qualcuno pensa che la resa sia una reale alternativa per Putin?

4) – Qualcuno, (qualche giornale italiano), ha ipotizzato che l’obiettivo sia di far sollevare i russi contro Putin che non ha saputo neanche difendere le frontiere e, quindi, deve essere destituito.

Anche questa, prima ancora che una pia illusione, è un grossolano abbaglio. Sia i militari che la popolazione si stringerà ancora di più al proprio leader che uscirà rafforzato da questa illogica incursione. E’ già accaduto con l’insurrezione di Prigozin, ed è sempre accaduto in tutto il mondo. Basterebbe citare Pearl Arbour  per gli americani o l’incidente del golfo del Tonkino (pilotato dalla CIA) che ha innescato il Vietnam, o le stesse torri gemelle. Inutile spendere altre parole su questa stupidaggine fuorviante.

5) – Ultima dichiarazione di Zelensky: l’attacco a Kursk serve a creare una zona cuscinetto per garantire l’integrità ucraina e prevenire altri attacchi dei russi.

Anche qui non c’è limite al ridicolo. Su qualche migliaio di Kilometri di confine una zona cuscinetto su un fronte di meno di 30 Km non servirà certo a prevenire attacchi dell’armata rossa. Eppure, sempre con riferimento all’ipocrisia endemica, i media occidentali accreditano come oro colato queste esternazioni del comico di Kiev che, agli occhi di una casalinga che ascolti la TV, risultano credibili.

Alla luce delle controindicazioni e delle assurdità sopra ricordate, l’ipotesi più credibile è proprio la ricerca di un incidente, sponsorizzato dall’MI6,  che possa innescare la terza guerra mondiale e devono provocarlo in fretta, prima di Novembre e delle elezioni USA.

Intanto si sfruttano le ricadute mediatiche del blitz ucraino in terra russa compreso lo scoop RAI, prima troupe al seguito delle truppe di Kiev che abbia passato il confine. Che record da incorniciare!

Immortale il resoconto con una rassegnata ragazza russa che, da una panca in legno, dice timidamente “gli ucraini ci stanno trattando bene” ed il militare ucraino, che controlla la ragazza e fa da scorta alla Stefania Battistini, che commenta a sua volta “non siamo come i russi”. Facezie propagandistiche spacciate per resoconti dal fronte mentre si oscurano i numerosi filmati dei molti civili russi bastonati dai militari ucraini e caricati su camion militari per essere deportati verso destinazione ignota.

La propaganda ipocrita continua a farla da padrona e si mettono le medaglie al merito per aver inscenato l’intervista di due secondi alla ragazza russa (tagliando quanto di male possa aver detto pur davanti ai soldati nemici) ed enfatizzando come verità il buonismo del soldato ucraino.

Un piccolo scoop sarebbe stato se l’altro inviato, Ilario Piagnerelli, avesse commentato l’insegna delle SS htleriane nel cappello di un soldato ucraino da lui intervistato. Chiaramente, invece, è stato  un grosso errore visto che i fotogrammi sono subito spariti dai palinsesti e mai ripresi dalla RAI e Piagnarelli si è detto, si, dispiaciuto per l’accaduto, ma solo perché le immagini girano sul web come propaganda filorussa.

Un piccolo scoop sarebbe stato se la Battistini avesse fatto vedere qualche filmato o qualche foto dei mercenari occidentali, in maggioranza polacchi e americani, che affiancano le forze di Kiev. Nella loro megalomania sono loro stessi a mettere in rete queste foto e filmati commemorativi. Se ne ricaverebbe anche che non sono semplici mercenari, ma truppe NATO camuffate ed attive in territorio russo. Sarebbe la prova della guerra NATO-Russia già in atto sul terreno.

Lo stesso fatto che la Russia si sia trovata impreparata, con solo soldati di leva a guardia della frontiera e senza trinceramenti difensivi, sta mettendo in crisi, adesso, gli ucraini che non hanno, appunto, trincee da dove potersi difendere dagli attacchi sempre più mirati che stanno arrivando da Mosca.

Come nella controffensiva dello scorso anno gli ucraini saranno costretti a fare molti passi indietro visto che ne hanno fatto uno di troppo in avanti.

Altra enfasi propagandistica è messa sulla distruzione di 3 ponti.

Si sa che nessun obiettivo è inviolabile dai droni. Gli Houti hanno violato lo spazio aereo israeliano come anche gli iraniani, entrambi lontani da Israele. Gli ucraini hanno già affondato diverse navi russe. I russi colpiscono con precisioni depositi, fabbriche e centrali in tutta l’Ucraina in barba a Patriot e Samp-T.  I criteri di guerra sono stati stravolti dall’avvento dei droni e dai missili ipersonici. Ma la propaganda deve fare la propria parte, ed a questo siamo.

Anche sull’Ucraina, come per Israele, potremmo continuare a proporre esempi di manipolazioni, di nascondimenti e ipocrisie, ma in realtà basta che apriamo gli occhi su giornaloni e giornalini, leggendo quello che non c’è, ascoltando quello che non dicono, facendo la tara su quello che dicono e scrivono e. soprattutto, iniziassimo a reagire ai tradimenti della fiducia data, alla violenza contro la logica e l’intelligenza, alla cancellazione della memoria che tutto oblia e tutto stravolge nella dimenticanza di quello che fu, e chiedosi i veri “perché”.

Ad esempio mi chiedo come mai, in questi ultimi giorni, l’Ucraina sia sparita dai Telegiornali, ma è una domanda retorica, perché sò benissimo il perchè.

Quando, raramente, mi capita di leggere o ascoltare qualche notizia vera, la prima reazione è di chiedermi perché la stiano scrivendo o trasmettendo, cioè dove vogliono andare a parare. Tanto mi sembra strano. Se, per una volta, dicono la verità,cosa c’è dietro?

La verità vi farà liberi ha detto nostro Signore. La Verità è l’esatto opposto dell’ipocrisia, più ancora che della menzogna che viene facilmente smascherata. Con una narrazione ipocrita ed opportunistica stanno pianificando la terza guerra mondiale senza che ce ne rendiamo conto.

Purtroppo è vero che la Storia è maestra, ma, parafrasando il detto,  mancano sempre gli allievi.

Vincenzo Fedele

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6 commenti

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Intervistate, se vi è possibile, il nostro Generale Vannacci, per avere la sua opinione sulla strategia e la tattica dei due eserciti in campo e sulla storia dei mercenari NATO.

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    non dimentichiamoci di aggiungere che nella Martoriata Ucraina di domenicale ritornello, la Chiesa Ortodossa Cristiana è stata messa fuorilegge, tanto per “difendere i nostri valori”. E questo al domenicale ritornello non viene aggiunto.

  • Luigi ha detto:

    I giornalisti di Repubblica e del Corriere della serva si fanno una cultura leggendo i propri articoli.

  • Lorenz ha detto:

    Il titolo del pezzo e la citazione in apertura sono folgoranti, sollevano il velo che sta sopra l’evidenza eclatante. L’Occidente pare morire perché è sottoposto alla mitologia postbellica, quella costruita dagli statunitensi che hanno armato e sostenuto i Russi per umiliare e assoggettare gli europei.
    Mi meraviglia che poi la rilettura critica che si fa di quella citazione non colga l’essenziale di questa evidenza, che è la questione da cui dovremmo sempre ripartire. La cosa curiosa è che poi non si coglie di come si dicano quasi le stesse cose: rivangare che l’invasione del 2014 è stata occasionata dall’ingerenza americana, non ci riporta allo strano doppio gioco che sulla pelle degli ucraini, e degli europei, gli americani conducono? Perché allora non ammettere l’ipocrisia di quel sostegno poi “a semaforo” dato e tolto agli ucraini? Non è un dato di fatto su cui si dovrebbe incominciare a riflettere, per recuperare un punto di vista un po’ meno soggetto alle opposte e solidali propagande imperialiste?
    Oppure facciamo già parte di una propaganda, e siamo cooptati nella “guerra ibrida”?

  • Ugo ha detto:

    Condivido pienamente l’articolo che sottolinea ancora una volta la scarsa anzi la inadeguata obbiettività della stampa italiana. Del resto ne abbiamo un esempio con la conventino USA: prima, Kamal Harris era una utile idiota, ora, sembra che sia il miglior candidato capace di battere Trump.
    Ezio Mauro, impari la storia, ricordi chi sono stati i liberatori, si sforzi di essere “libero”!

  • Paoletta ha detto:

    Ad esempio mi chiedo come mai, in questi ultimi giorni, l’Ucraina sia sparita dai Telegiornali…evidentemente agli “ucraini” sta andando male. Propongo di inviare in Ucraina il soldatino Ezio Mauro da Torino, dotato di moschetto d’ordinanza. Ribaltera’ le sorti della guerra.