Lefébvre, Viganò: Cattolici Coraggiosi nella Tempesta Modernista. Un Commento di Catholicus.
19 Agosto 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un fedele amico del nostro sito, che si firma Catholicus, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione attuale della Chiesa e due suoi protagonisti. Buona lettura e diffusione.
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Mons. Marcèl Léfèbvre e Mons. Carlo Maria Viganò: due coraggiosi prelati cattolici nella tempesta modernista
Prendiamo spunto da un recente articolo di Una Vox che ha riproposto un’importante lettera del 1985 di mons. Léfèbvre a Giovanni Paolo II, allorquando quest’ultimo decise di indire un Sinodo straordinario affinché “il Concilio Vaticano II, concluso 20 anni fa, divenga una realtà sempre più vivente”. In tale occasione mons. Léfebvre (assieme a mons. De Castro Mayer) affermava “noi che del Concilio siamo stati parte attiva, Vi facciamo rispettosamente partecipe delle nostre apprensioni e dei nostri desideri, per il bene della Chiesa e la salvezza delle anime che a noi si affidano.” e, riferendosi alla Dichiarazione sulla Libertà Religiosa così proseguiva “Noi non abbiamo cessato di protestare durante e dopo il Concilio contro l’inconcepibile scandalo di questa falsa libertà religiosa, appoggiandoci sui più solenni documenti del Magistero della Chiesa…..per queste ragioni, se il prossimo Sinodo non tornasse al Magistero tradizionale della Chiesa in materia di libertà religiosa, ma confermasse questo grave errore, sorgente di eresie, noi avremo il diritto di pensare che i membri del Sinodo non professano più la Fede cattolica.” concludendo con un severo giudizio sull’azione pontificia del papa polacco “Se il Sinodo, sotto la Vostra autorità persevera in questo orientamento, Voi non sarete più il Buon Pastore.”
in occasione della sua convocazione a comparire dinanzi al Prefetto del Sant’Uffizio (all’epoca il card. Seper) nel 1979 mons. Léfèbvre, non ebbe timore di affermare “…sono a casa mia, e che sono io, che voi chiamate “il tradizionalista”, che dovrei giudicarvi.”
Il papa ” santo subito” cercava il consenso delle masse oceaniche ( eretiche, atee, anticattoliche, ecc.) ma disdegnava il parere dei pochi, veri cattolici rimasti in circolazione, tant’è che poi scomunicò il benemerito vescovo Lefebvre; sorte analoga è toccata oggi all’ altrettanto benemerito arcivescovo Viganò; in entrambi i casi la scomunica non proveniva dalla vera Chiesa di Cristo, poiché essa sussisteva, e sussiste solo nel piccolo resto di evangelica memoria, di cui Mons. Lefebvre e Mons Viganò sono le figure più rappresentative : ricordiamoci il nefasto ” subsistit in” di Lumen Gentium 8/b, tirato furi come un coniglio dal cappello dal clero rivoluzionario (assieme ad Unitatis Reintegratio) per sdoganare le miriadi di sette protestanti ( cessando di invitarle a rientrare nella Chiesa Cattolica, di cui furono erroneamente dichiarate parte) e usato qui a buon fine, ad maiorem Dei gloriam et salus animarum, riconoscendo come Chiesa Cattolica il solo clero legato alla Tradizione bimillenaria e al magistero preconciliare, e considerando come entità abusiva ed apostata quella organizzazione umana che le si è sovrapposta da Roncalli in poi, continuando a spacciarsi per Chiesa Cattolica ma non essendolo più, avendone palesemente tradito il Suo Fondatore, Nostro Signore Gesù Cristo, per seguire lo spirito del mondo e del suo nefasto principe, il diavolo.
Quanto a mons. Viganò, all’atto della sua convocazione a processo, il 20 giugno 2024, sull’esempio di Mons. Léfèbvre, anch’egli così si espresse “non riconosco l’autorità né del tribunale che pretende di giudicarmi, né del suo Prefetto, né di chi lo ha nominato.” denunciando “l’azione sotterranea e organizzatissima di ecclesiastici e laici legati alle sette massoniche, volta a sovvertire lentamente ma inesorabilmente la struttura di governo e di magistero della Chiesa per demolirla dall’interno” e ricordando come “a partire dal Concilio la Chiesa si è dunque fatta portatrice dei principi rivoluzionari del 1789, come hanno ammesso alcuni tra i fautori del Vaticano II”, ciò che, soggiunge il prelato cattolico, ha causato “l’abisso che separa la Chiesa Cattolica da quella che le si è sostituita con il Concilio Vaticano II”. Lapidaria, infine, la condanna senza appello emessa da mons. Viganò a carico della chiesa sinodale vaticansecondista attualmente capeggiata da Bergoglio “Come avrebbero agito, oggi, i Pontefici degli ultimi secoli? Mi giudicherebbero colpevole di scisma, o piuttosto condannerebbero colui che si spaccia per loro Successore? Assieme a me il sinedrio modernista giudica e condanna tutti i Papi cattolici, perché la Fede che essi difesero è la mia; e gli errori che difende Bergoglio sono quelli che essi, nessuno escluso, condannarono.”
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2024/06/jaccuse-dichiarazione-di-se-mons-carlo.html
Successivamente, una volta comminatagli la scomunica, il Nostro non ha risparmiato altre pesanti accuse alla gerarchia bergogliana :
“Ma come possiamo anche solo pensare che sia la vera Chiesa a colpire i suoi figli e i suoi Ministri, e allo stesso tempo ad accogliere i suoi nemici e a far propri i loro errori?
Questa chiesa, che si denomina “conciliare e sinodale”, è una contraffazione, una contro-chiesa,……nella decisione di denunciare l’apostasia della Gerarchia modernista e globalista ho ritrovato il senso del mio Episcopato, dell’essere un Successore degli Apostoli, testimone di Cristo e Pastore nella Sua Chiesa….. Noi non abbiamo un Pontefice che possa giudicarci e scomunicarci. Se ci fosse un Papa non sarei nemmeno processato, né scomunicato o dichiarato scismatico, perché entrambi professeremmo la medesima Fede.
Se oggi Bergoglio mi processa per condannarmi e scomunicarmi, è proprio perché costui fa pubblica professione di appartenere ad un’altra religione e di presiedere un’altra chiesa, la sua chiesa, la chiesa sinodale dalla quale io vengo “cacciato” in quanto Cattolico e, appunto, estraneo ad essa.”
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV6011_Vigano_Omelia_Per_il_Preziosissimo_Sangue_7_luglio_2024.html
Riteniamo quasi superfluo affermare che concordiamo pienamente con le affermazioni di questi due grandi eroi di quel movimento che ci piace definire la Resistenza Cattolica Antimodernista, due personaggi di spicco, di primo piano, due vere e proprie guide dell’evangelico “piccolo resto” incaricato di salvare il seme della fede cattolica bimillenaria per portarlo a frutto nelle generazioni successive, un volta sconfitti definitivamente i chierici modernisti, ribelli e rivoluzionari, che attualmente occupano tutte le sedi un tempo cattoliche nel vano tentativo di distruggere l’opera della Redenzione di Nostro Signor Gesù Cristo.
Concludendo, in piena libertà di coscienza (quella libertà tanto cara ai prelati modernisti, purché venga sempre e solo esercitata nel senso a loro gradito, e mai controcorrente) riteniamo di poter avanzare l’ipotesi che le scomuniche comminate ai due coraggiosi prelati cattolici siano da ritenersi nulle, come non emanate, poiché provenienti da una entità che non era e non è quella di cui ha mantenuto abusivamente il nome, usurpandone le sedi e le funzioni, per usare queste ultime al fine della distruzione dell’opera del Redentore; si ricordi in proposito la visione di Papa Leone XIII ed i famosi 100 anni chiesti da Satana a Cristo per dimostrarGli di essere in grado di distruggere la Chiesa Cattolica: ci sta riuscendo?, potremmo domandarci, retoricamente; a simil domanda la risposta non può che essere negativa, poiché sappiamo e crediamo, per fede, che ”portae Inferi non praevalebunt” , confermati in ciò anche dalle parole della Madonna di Fatima, che disse a Suor Lucia “quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi…alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà”. Quindi Christus Vincit, Christus Regnat, Christus Imperat ! Laudetur Jesus Christus !
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Tag: catholicus, LEFEBVRE, vigano
Categoria: Generale
Tutti i sacerdoti che celebrano “una cum hereticis” Sacram Eucharistiam conficiunt indigne et sacrilege.
Mons. Viganò è giunto a posizioni, come argutamente evidenzia il dr. Matteo Castagna, ben più oltranziste di quelle di Mons. Lefebvre. Ho l’impressione che si trattenga per motivi reconditi dall’assumere posizioni sedeprivazioniste (non strettamente sedevacantiste), ma che, di fatto, sia più vicino a queste che a Mons. Lefebvre.
Quanto più si sposterà il baricentro ecclesiale verso l’eresia modernista, secondo un processo in atto da decenni e acceleratosi bruscamente negli ultimi anni, tanto più si renderà consistente e solida l’ipotesi del teologo Guerard des Lauriers (con tanti saluti al caro don Curzio Nitoglia).
Mi pare che, al netto di alcune contraddizioni e di alcuni silenzi (come quelli inerenti l’illegittimità di Montini, Luciani, Woytila, Ratzinger) e le modalità di rivolgersi agli esponenti della “gerarchia conciliare” come se fossero ancora Suoi superiori, quanto dice Mons. Viganò sia ciò che fin dagli anni Ottanta ha spinto molti sacerdoti e fedeli a lasciare Mons. Lefebvre, che pubblicamente non è mai arrivato né a dichiarare la Sede Vacante né a condannare la Nuova Messa, né i nuovi riti.
Da questo punto di vista Mons. Vigano’ (cui lascio la dignità di carica perché mi pare di aver capito che sia stato riconsacrato vescovo sotto condizione da un vero
vescovo, sebbene, ahimè, “una cum” i falsi Pastori) ha superato “a destra” Mons. Lefebvre di non poco, tanto da far somigliare le Sue parole alla Dichiarazione di Monaco di S. Ecc. Rev.ma Mons. Ngo-Din Thuc. Inoltre la posizione teologica sedevacantista è portata avanti dalla successione Apostolica del medesimo, da sacerdoti e fedeli in tutto il mondo. Noi ci rallegriamo e preghiamo perché Mons. Viganò sciolga ogni dubbio e mantenga sempre coerente la posizione che numerosi altri prelati e istituti religiosi hanno abbracciato da decenni. Inoltre, mi permetto un piccolo consiglio: Monsignore, Lei non è solo in questa battaglia per la Verità, e per questo mi sembrerebbe buona cosa potersi incontrare e parlare, perché, magari, un fronte Comune potrebbe esserci e la Provvidenza sta attendendo le Sue mosse, già molto coraggiose.
La pazienza non è una qualità tipicamente umana. E pare che perfino quella divina non sia infinita.
https://www.marcotosatti.com/2021/05/11/mascarucci-budda-e-pachamama-perche-difendo-san-giovanni-paolo-ii/#comment-155394
Arriva il momento che si è costretti a prendere atto: che sia per accettare o respingere, chi non distingue fallacia umana e pervicacia diabolica, Giovanni Paolo II e Bergoglio, Jérôme Lejeune e Paglia, appartiene ad un’altra logica e confessione.
Se c’è qualcuno che pari è, sono i neopagani per cui a Tiberiade il precursore della pachamama era in vena di barzellette, e i cattolici a prescindere da Pietro per cui il vuoto sine die equivale ad avere in esclusiva il ruolo di Roccia della vera fede.
Lutero s’era più modestamente limitato ad abolire il sacerdozio -non la gerarchia- inventandosi quello universale.
PS. Per evitare la solita chiamata in correità della buonanima di Onorio I (585-638) wikipedia sovrabbonda.
https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Onorio_I
Se si ha presente la differenza tra una lettera privata (scritta/dettata/tradotta con i piedi e strumentalizzata) e un magistero urbi et orbi ininterrotto di quasi 11 anni e mezzo, di cui un sol giorno vale 20 secoli di eresie dentro e fuori la Chiesa.
PPS. L’altro esempio di cosa mai avvenuta mai in 20 secoli. Casualità o necessità, lo vedremo a breve.
https://www.marcotosatti.com/2024/03/06/radio-spada-sulla-rinuncia-di-benedetto-xvi-e-il-codice-gaenswein/#comment-234563
Cerco di essere concisa.
Qui non si chiarisce nulla su Viganò nè la sua situazione in ordine di scisma. Darò io però alcune news dopo aver evidenziato i limiti dell’articolo.
Innanzitutto preciso che la scomunica Lefebvre/Viganò è cd.”Latae Sententiae”, cioè indipendente dai decreti della Chiesa del 1988 e dell’antichiesa del 2024. Se per Lefebvre, la scomunica è stata tolta da B.XVI, per Viganò, anche se non fosse stata formalizzata invalidamente da Bergoglio antipapa, sarebbe sempre valida de facto (Viganò era già scomunicato cioe prima del recente decreto) fino eventuale annullamento di un (vero) Papa(•).
Quindi: Viganò per legge automaticamente è scomunicato, avendo negato la legittima successione dei Papi e il Magistero del C.V.II.
Accennando al “subsistit in”, l’articolista sembra butti una pietra e nasconda la mano senza spiegarsi meglio, dando a vedere di esser senza colpa. Esecuzione sommaria se il primo lapidatore è puro gli altri si possono accodare.
In altre parole, senza dettagli, l’articolo nebuloso segue un “sedeprivazionismo” ad hoc (dimenticando che Viganò lo sta ancora adattando alla sua situazione: ad es. ritiene valida la UDG ma non il Papa che l’ha emessa) e ha l’ardire di impugnare la L.Gentium che afferma si possa accedere alla Salvezza senza esser cristiani e non conoscerne la dottrina. Così sembra si impugni il Magistero negando la Salus di un anima fedele alla sola Legge Morale.
Sorvolo su altro -a volte fuori luogo- come l’attribuire ai due scomunicati l’appartenenza al “piccolo resto”!
C’è però una connessione nel testo: il richiamo alla “Resistenza Cattolica Antimodernista” di m.Williamson con un’altra frase di m.Viganò:
“è necessario mettere tra parentesi tutto ciò che [i papi] hanno prodotto, in particolare il Catechismo, l’insegnamento dottrinale, la riforma della Messa, dei Sacramenti TRA QUESTI IL RITO DI CONFERIMENTO DEGLI ORDINI SACRI” da: https:www.marcotosatti.com/2024/08/10/vigano-il-twerzo-segereto-di-fatima-e-stato-manipolato-e-censurato-per-celare-lapostasia-di-roma
Dunque Viganò fa il gioco delle tre carte: ora è qui ora lì, ma appare implicitamente riconsacrato Vescovo “sub condicione” dal pluriscomunicato Williamson che dichiarò che Paolo VI istituì senza alcuna infallibilità il neo-Rito della Consacrazione Episcopale NCE(*) per portare avanti un obiettivo massonico del caos nella Chiesa, mettere in forse la validità del NCE e intaccare la volontà del Ministro “di fare ciò che fa oggi la Chiesa” ma che “non faceva” la Chiesa preconciliare. Per Williamson la riconsacrazione annullerebbe i target modernisti(°) di creare vescovi invalidi in un caos silente ove gli stessi ordinerebbero preti invalidi.
Sappiamo che Williamsom, capo della chiesa detta “Resistenza”, prevedendo la dissoluzione Chiesa Cattolica, sollecitò di riordinare i Vescovi col vecchio rito sciogliendoli dal NCE. Quindi Viganò con la riconsacrazione di Williamson appare ancor scismatico ritenendo invalida quella di GP II.
note
(°)secondo il Card. Liénart, la massoneria tramò obiettivi illeciti nel CV. II, alterando la Messa così da confondere la volontà del Ministro nel fare ciò che fa la Chiesa. Un altro era di rompere la successione apostolica con nomine invalide del NCE, levando ai vescovi potere divino e creando il caos nella Chiesa.
(*)Per d. A.Calderon (teologo argentino FSSPX) Forma, Materia e l’Intenzione Rituale nel NCE sarebbero illecite perchè fuori dalla Tradizione, suscitando dei dubbi sulla validità del NCE, anche se il rito sembri significare “ciò che deve essere significato” e gli elementi liturgici paiano provenire da riti approvati dalla Chiesa.
“…riteniamo di poter avanzare l’ipotesi che le scomuniche comminate ai due coraggiosi prelati cattolici siano da ritenersi nulle…”
Ipotesi? Almeno nel caso di Lefebvre la revoca delle scomuniche senza nessun previo pentimento pubblico da parte degli scomunicati rivela che la loro scomunica fu nulla. Altrimenti non l’avrebbero potuta revocare. Questo è un fatto.
Nel caso di Viganò, la scomunica è nulla in quanto lo scisma di cui è accusato è inesistente. A scismare sono stati invece coloro che gliela hanno comminata.
Perfetto! Christus vincit!
Caro Catholicus, Lei non mi ricorda -neanche potrei pretemderlo- ma personaente ricorfo benissimo una gentile rispsta che tempo addietro mi diede su questo blog in merito a papa Giovanni Paolo II…ebbene concludo, leggerLa e” stato.un piacere. La ringtazio
Grazie a Lei, cara Laura, che mi conforta e mi incoraggia, nel mio umile tentativo di risultare utile alla causa di Nostro Signore Gesù Cristo e della Sua Santa Chiesa
Naturalmente concordo, ma il busillis pratico resta.
Che fare?
Dalle mie parti non c’è un solo prete che celebri in vetus prof.
Ma ce ne sono tanti che celebrano, con dignità e senza pronunciamenti eretici, la messa moderna.
Pur avendo consapevolezza di tutto ciò che si dice nell’articolo, non posso restare senza sacramenti o senza sacramentali.
Finché questi sacerdoti dignitosi, pur seguendo il papero per non essere scomunicati, continueranno a realizzare la Transustanziazione con la formula di Gesù intatta, io resterò in questa falsa Chiesa.
Quando sarà intaccato il Mistero della Eucaristia, me ne starò a casa, in attesa che Nostro Signore provveda.
Sempre se sarò sopravvissuta alle inevitabili tragedie che attendono l’umanità pescatrice che impazza in questo nauseante e quotidiano carnevale.
Saggia decisione la sua, cara Mimma; come diceva il professor Francesco Lamendola nei suoi numerosi articoli, fino a poco tempo fa (poi glli hanno chiuso il sito ed ha purtroppo avuto seri problemi di salute), il partecipare ad una messa in cui il sacerdote, pur conscio degli errori e delle eresie dell’attuale gerarchia, di ogni ordine e grado, celebra il Santo Sacrificio con l’intenzione di fare ciò che Dio comanda, la Transustansazione avviene ed il fedele devoto e compito è sicuramente giustificato agli occhi del Signore, non avendo alcuna intenzione di sfidare né di offendere la Divina Potestà. Chi dovrà vedersela con Cristo Giudice non è lui, ma questa generazione perversa di chierici modernisti che credono di poter sfidae impunemente il Signore della vita. LJC