Mastro Titta, e il Fine Vita- Inizio Morte secondo il Vaticano.
10 Agosto 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta offre alla vostra attenzione le sue riflessioni sulle ultime follie vaticane. Buona lettura e condivisione.
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MASTRO TITTA: FINE VITA? INIZIO MORTE
In solluchero per le ineffabili frocezze parigine, il Sonderkommando Lgbtq+ di sacra stanza in Vaticano dapprima è stato costretto a deplorare il pubblico dileggio del cristianesimo, dopo di che in astinenza da “famolo strano” ha pensato bene di riprendersi la scena. Come? Andando al cuore del problema. Uomo, donna o intersex che tu sia, omosessuale o no, alla fine ti tocca schiattare. Magari con qualche aiutino misericordioso.
Già nel gennaio 2021 eravamo in piena gara di pattinaggio semantico sulla vaselina, categoria Superchierico: nutrizione e idratazione erano una “cura dovuta alla persona del paziente”. Si poteva dire “dar da mangiare agli affamati, visitare i malati”, ma quanto parlavano brutto i falegnami ebrei di due millenni fa. Afferma il punto, ribadisci il punto, sostieni il punto, difendi il punto fino a che il punto non scompare sepolto da dichiarazioni di principio che più fioche non si può. Allora è arrivato il momento di negarlo.
Eccoci al trionfo odierno della Open Church: si possono sospendere alimentazione e idratazione nei pazienti in stato neurovegetativo permanente, persistente o come diavolo si definisce (se non parli preciso sei ignorante). Insomma quelli che non sono vitali come Vincenzo “Joker” Paglia, l’uomo che sorride ai lacchè. Carramba che sorpresa!
Sono avvoltoi: girano in ampi cerchi intorno alla bestia morente, stringendo man mano che l’agonia avanza fino ad appollaiarsi a pochi metri in attesa della fine. Bisogna mediare, dicono. Le sfide della modernità, sussurrano. Occorre aggiornarsi, mormorano.
Credo bene: se bere e mangiare sono “cure”, oltre un certo limite si tratta di accanimento terapeutico. E rischi d’ingrassare. Circola in rete la pubblicità di nota multinazionale del bene che parla di “cibo terapeutico” da somministrare ai bambini africani. Presumo intendano una miscela di vitamine, proteine, grassi, carboidrati, integratori e fibre che si spera rimetta in piedi bambini denutriti (“poche bustine”, dicono i soccorritori). Roba chimica come il Fentanyl e i vaccini che riempie le tasche a qualcuno. Rassegniamoci: mangiare e bere sono terapie, mingere e fare la cacca prognosi riservate.
Funziona così: si accostano le parole apparentemente a caso, senza dare nell’occhio, a fin di bene. Poi di colpo la tagliola scatta e chi ci lascia la zampa fatti suoi, perché le persone non sono più abituate a cogliere implicazioni e derivare conseguenze.
Ma torniamo ai nostri chiericchioni – in questo caso la frociezza riguarda non tanto pratiche sessuali picaresche, quanto l’insostenibile promiscuità e doppiezza con le quali trattano la dottrina e quella che loro credono essere la realtà del mondo.
Potrei rivoltare il calzino fetido un numero infinito di volte esaminandolo in tutto il suo fetore. Tuttavia c’è un fatto radicale che mi sta a cuore: la questione non riguarda il fine vita, quanto l’inizio morte. Questa è, era o sarebbe la loro prerogativa intangibile: cosa inizia, cosa avviene con la morte. Questo hanno gettato alle ortiche.
Hanno anche ragione sotto certi rispetti: per quanto non se ne parli, la morte arriva per tutti. Se la morte è la fine di tutto, non si vede perché esercitare una forma qualsiasi di pietà o persino cura. La vita, la patologia, il dolore sono fatti fisiologici che di per sé non hanno nulla a che fare con la coscienza. Se anche un pomodoro urla di dolore – questo dice la scienza – figuriamoci se può essere un problema gente inchiodata nel letto che tace, cioè non spara scemenze.
Il problema è casomai se la morte è l’inizio di qualcos’altro, se questo altro è pena infinita o infinita beatitudine, che con la marmellata di brividi di piacere e sconcezze che è la giornata umana abbiamo dato. Questo è, o sarebbe, il loro ambito: il mistero della vita e soprattutto della morte riflesso nel mistero più grande di Dio. A questo hanno abdicato per occuparsi di oggetti che si fanno strada nei nostri corpi: membri maschili, vaccini, sondini, pappine proteiche e qualche liquido alcolici compresi, si direbbe.
Se qualcuno aveva immaginato il non serviam dell’uomo contro il Creatore come un atto solenne, epico e tragico ma in qualche misura grandioso, si ravveda. È questa roba qua: l’ospizio dove omini rancidi e sorridenti rubano la minestrina al vicino di sedia a rotelle catatonico.
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Categoria: Generale
ah, dimenticavo…il Nobel, opps l’igNobel la professoressa Doudna lo ha condiviso con la collega e scienziata francese specializzata in Biologia, Microbiologia, Biochimica e Genetica, la professoressa Emmanuelle M. Charpentier, nominata anche lei Membro dell’Accademia da Francesco una che è anche peggiore della prima che ha duplicato per prima il genomoma.
Tranquilli. Nessuna di queste menti sataniche femminili sopracitate ha intenzione di duplicare il vostro vero terrore quotidiano, Monsignor Viganò…quello non si replica…ce n’è un solo.
E’ inutile che cercate nei testi delle commissioni, delle accademie, dei report di Paglia e della papessa Bergoglio le prove della distruzione della teologia. Svegliatevi ricercatori auto-illusi. La distruzione della teologia cari teologi ferragostani avviene nella Pratica non in Letterautra. Scetatevi!
Nell’Accademia Pontificia razzola come una gallina di un film dell’horror, Mariana Mazzucato, seguace dei famigerati grembiulini USA, Piketty e Stiglitz, economic progressisti nazisti dediti alla teorizzazione della diminuzione della popolazione come risoluzione dei mali dell’umanità oltre al conseguente controllo dello stato dell’economia. La razzolatrice Mariana favorevole all’aborto senza se e senza è etero-surreale compagnia nell’accademia dell’horror di shintoisti, islamici e protestanti progressisti scelti dalla Papessa e dall’uomo di chiesa dalla coda di Paglia…
Se poi date un solo sguardo alle altre Accademie pontificie per la vita e non a testi teologici temporanei e a dichiarazioni burocratiche vi accorgerete che la prof.ssa Doudna, detentrice del funesto e prestigoso riconoscimento del Premio Nobel per la Chimica lo ha ricevuto l’anno scorso nel 2020, per lo sviluppo del metodo di editing genomico CRISPR-Cas9, un traguardo tra i più importanti nel campo dell’ingegneria genetica che consiste nel poter tagliare con estrema precisione sequenze di DNA di uomini, donne, animali, piante e microrganismi. Ovvero, un reato contro Dio.
Ariscetateve! E dopo che avete scoperto qualche arzigogolata contraddIzione nei testi del Paglia e della Papessa che fate? Un ricorso al tribunale Internazionale dell’etica INESISTENTE? Chiedete a Soros qualche altro consulente che lui conosce meno di parte? Lo sapete che il consigliere economico e strategico della Papessa in questa decisione si chiama Jeffrey Sachs, uno dei distruttori dell’economia della Russia prima di Putin? Credete veramente che quei testi sono scritti dalla Papessa o dalla coda di Paglia? Buon ferragosto. E pregate la Madonna Assunta!
Da notare lo stomachevole abboccamento del Paglia ai poteri politici anticristiani: politica anticristiana (“laica”) non sono affatto incompatibili, come qualche tradizionalista, rigido, musone, sgranarosari vorrebbe sostenere. Macché! Sono perfettamente conciliabili: si può trovare una mediazione, un accordo… Manca solo da aggiungere: “è questione di favori reciproci”. La neochiesa progressista da’ il via libera (con tanto di postilla interpretativa) alla cessazione delle cure a chi ormai non può più produrre ricchezza ed è solo un costo (leggasi accanimento terapeutico); con tanto di bolla, timbro e benedizione pontificia. Dall’altra parte deve pervenire un contributo “spontaneo” per le opere assistenziali della neochiesa: si sa che le finanze languono e servono strumenti per l’accoglienza di nuovi migranti e di nuove famiglie diversamente normali.
Prossimo passo con favori reciproci: le cure mediche non servono più, tanto o ottieni il miracolo, altrimenti è un accanimento terapeutico che non è compatibile con l’attesa cristiana dell’altra vita. Per cui: se si può accelerare la dipartita, tanto meglio per tutti.
Che bella la “fratellanza” con la comunione di interessi… Tutti felici, tranne i malati, ossia tutti… prima o poi.
Da notare lo stomachevole abboccamento del Paglia ai poteri politici anticristiani: politica anticristiana (“laica”) non sono affatto incompatibili, come qualche tradizionalista, rigido, musone, sgranarosari vorrebbe sostenere. Macché! Sono perfettamente conciliabili: si può trovare una mediazione, un accordo… Manca solo da aggiungere: “è questione di favori reciproci”. La neochiesa progressista da’ il via libera (con tanto di postilla interpretativa) alla cessazione delle cure a chi ormai non può più produrre ricchezza ed è solo un costo (leggasi accanimento terapeutico); con tanto di bolla, timbro e benedizione pontificia. Dall’altra parte deve pervenire un contributo “spontaneo” per le opere assistenziali della neochiesa: si sa che le finanze languono e servono strumenti per l’accoglienza di nuovi migranti e di nuove famiglie diversamente normali.
Mai come questa volta m. Titta rappresenta tutto il nostro disgusto verso la furba e lecchina gerarchia della ex-chiesa nell’applicazione pratica e quotidiana del Male che viene dal di dentro di Bergoglio, falso ed erroneo papa.
Non mi piace dire la mia opinione, su qualcuno o su qualcosa, se prima io stessa non mi sia formata una idea di quello di cui trattasi. Ho cercato quindi negli ultimi tempi di rintracciare il pdf del Piccolo Lessico del Fine-Vita della PAV, ma questa pubblicazione può essere ceduta solo a pagamento: Manco morta, neanche un cent a Paglia!
Tuttavia sono riuscita a leggere molti scorci da varie testate Web e per lo meno ho una idea di quello di cui parlo.
In realtà, dopo la Evangelium Vitae di GP. II non c’è stato alcun documento magisteriale che abbia davvero innovato in ottica di fede e in azioni di carità cristiane la materia de quo e la stessa “Samaritanus Bonus” mi sembra una accozzaglia ‘confundista’ che prelude al capovolgimento progressivo e sottile della morale per farlo poi sbocciare nel tempo nell’aperta violazione del 5° Comandamento. Quindi questo “Piccolo lessico” è nato, solo per arrivare a dar la morte con la benedizione della (falsa )chiesa, ma senza alcun motivo positivo e cristiano valido per disciplinare o chiarire: solo su invito di Bergoglio di ammazzare, “con la mano nella mano” il malato, o fare in modo che si ammazzi lui senza troppi ostacoli e che chi deve vigilare possa accettare la morte così organizzata e i medici possano dare -senza impicci legali- negando le cure anche loro la cooperazione all’ingiusta morte, facendo in modo che un uomo muoia prima del tempo.
“…oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona.” parole prese da Bergoglio in: https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/11/16/0794/01721.html.
Di fatto Paglia si affretta a cercare “forme concrete e praticabili del bene comune e dell’amicizia sociale” (pg. 10), secondo quella necessità di tendere vagamente verso un bene oggettivo, sempre indicato in modo piuttosto vago del bene integrale della persona umana. Da qui un arte sottile che tende a confondere e a spostare i termini del far vivere una persona bisognosa di cure proporzionate al suo male in una filosofia inopportuna di chiacchiere sul suo bene, dimenticando peraltro che in questi frangenti una cura palliativa, che prolunghi la speranza di vita, potrebbe esser importante per la consapevolezza morale del malato in vista della vita ultraterrena.
Ci sono sulla N. Bussola Quotidiana un paio di illuminanti articoli del dott. Scandroglio.
Se sarà disponibile, mi riprometto di leggere il “piccolo lessico” della morte e di tirar fuori tutto il male che contiene.
Fra i commenti mi accorgo che c’è sempre qualcuno che si esprime negativamente, sul tuo articolo, caro Mastro Titta: per altro lo fa “ad cavolum”, fuori tema e senza cognizione di causa; senza aver nulla altro che dimostrare quante “belle figure” si fanno pubblicamente (in un Blog a seguito internazionale) nel disprezzare gli impegni e le fatiche intellettuali degli altri.
Grazie di essere qui con noi Titta caro!
Si attende con apprensione la pronuncia in questo sito dei soloni del diritto canonico sul ‘semifine vita’ ovvero ‘ come ti accoppo la vecchietta/o e vivere felici e sani all’altro mondo…
Grandioso.
Null’altro.
Non mi piace questo articolo, poiché non dice la Verità, o non riesco a leggerla, o non la capisco….
Perché non si dice che Papi, Cardinali, Vescovi, parroci, presbiteri comuni, hanno una paura fottuta della morte fisica? E perché? Perché non sanno – o non credono – se esiste l’al di là? E se esiste, hanno paura di andare a “rapporto” dal loro Maestro?…
Ormai non si osserva più il “Mistero”. Il Sacerdote, santo o peccatore che sia, non si rapporta più con il Cristo che scende dall’Himalaya e si infila nella fogna di New York, in cui il Sacerdote sta operando il Mistero, per salvare, come ha promesso il Maestro, noi topi della fogna in cui noi siamo..
Adesso siamo invece ad un’Ultima Cena, rivolti ai commensali che sono davanti, poiché ormai basta la “parola” per renderti “santo”… La Parola…
Fino a ieri, per me, la “Parola” degli Agnelli e delle Pecore erano il “gregge” di animali mansueti. Oggi, so che le Pecore sono i Vescovi e che gli Agnelli sono i Fedeli, riuniti tutti alla Destra del Trono.
Siamo tutti fratelli? Sì… Ma conosco la gioia dei missionari e delle suore quando venivano liberati dai mercenari del 5 Commando anglosassone, in tempo, prima di essere sventrati per farsi mangiare cuore e fegato dai rivoluzionari Simba congolesi, che a loro volta venivano falciati a centinaia.
Siamo esseri umani e con tutte le nostre paure. Temiamo il dolore della morte fisica e il mistero della morte. Io solo il dolore della morte fisica. E se il dolore della morte fisica, offerto per qualche fine nobile, mi riscatta delle mie tante colpe, perché dovermi fare sopprimere prima del tempo? Il giogo che portiamo se ne prende una parte pure il nostro Maestro Gesù, se glielo chiediamo.
Se ancora non siamo arrivati all’olocausto nucleare è solo perché combattiamo il male facendo il bene, come raccomanda il Corano. E perché molti, dal loro letto di dolore, offrono la loro sofferenza per qualche nobile fine.
Premetto di non aver letto il documento, ma se i Pastori della Chiesa aprono alla possibilità di negare il cibo ai malati terminali, si adeguano alla mentalità del mondo, cosa che alla Chiesa non porterebbe nemmeno un vantaggio di immagine, perché che stima può avere un laico di qualla che considera un’organizzazione che, pur adeguandosi sempre, arriva sempre per ultima?
Per un laico convertirsi sarebbe un po’ come iscriversi a una classe per ritardati.
Ma perche’ qualcuno s’aspettava che non ci arrivassero ? Se c’e’ questo qualcuno, e’ purtroppo affetto da creduloneria allo stadio finale, per cui se ne consiglia il risveglio onde evitare l’applicazione delle ” aperture sul fine vita ” del regista d’immagini su facciate di Cattedrali e dipinti interni alle stesse. Le prime raffiguranti animali, le seconde, umani diversi dal binomio maschio / femmina, le cui anime salgono in alto…… ..secondo lui
…non ci indurre in tentazione ma liberaci dai bergogliani Amen