Prega, Leggi, Lavora, e non ti Far Prendere dalla Sfiducia nella Gioia della Pace. R.S.

12 Luglio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., offre alla vostra attenzione, con qualche ora di ritardo queste riflessioni su un grande santo. Buona lettura e condivisione.

§§§

SAN BENEDETTO DA NORCIA – Ora et lege et labora et noli contristari in laetitia pacis

San Benedetto da Norcia (festeggiato patrono d’Europa il giorno 11 luglio) era un monaco, ma non un sacerdote.

Oggi diremmo che era un laico. Eppure è il promotore del monachesimo la cui cultura e maestria hanno permeato primariamente l’Europa, salvando la cultura classica dai barbari e arricchendola del cristianesimo.

Il monaco prega: in questa intensa e umile disposizione a ricevere la Grazia di Dio, dedicandovi tutto il tempo che serve, ottiene il desiderio e l’acume necessari allo studio per poi operare secondo il talento e i bisogni, dalle operazioni più semplici a quelle di maggior responsabilità, mantenendo un cuore che non si lascia togliere la pace e resiste alla tristezza anche portando la croce.  Tra le responsabilità (e le opere) di chi molto prega e studia c’è quella di interpretare la Scrittura e di saperla predicare, se necessita disputando: deve esserci confronto, ma le idee sbagliate vanno ripulite con ogni zelo.

La Chiesa ha conosciuto l’epoca delle eresie su Gesù Cristo, poi quella delle eresie riguardanti la stessa Chiesa: oggi la confusione verte nientepopodimenoche… sull’uomo! In questi ultimi secoli è impressionante il ruolo dell’ideologia scivolando nel disumano e nel transumano. Dall’antropologia tripartita tributata dalla Bibbia si è svoltato verso l’uomo bestia parlante, l’uomo macchina, l’uomo teleguidato e microchippabile, follemente diretti verso l’uomo cancro, divenuto di troppo. Se nei cosiddetti (dall’ideologia) “secoli bui” i cristiani avevano saputo utilizzare Aristotele per affacciarsi sulla Rivelazione, nei secoli “luminosi” non pochi teologi hanno dialogato con il positivismo e lo scientismo illuministici precipitando nella tenebra più densa. Se nei “secoli bui” la disputa ha condotto a idee chiare, oggi la ciarla dialogante sta intorbidendo anche l’acqua del fonte battesimale.

Mentre l’ora et lege et labora con animo lieto è un “fare” aggraziato, il fare attivistico dell’epoca post-moderna si configura come un partorire aria, un fare (partorire) che non è gravido, ma solo gonfio! Gonfio di sé, cioè del limite privato del limite, assolutizzato nel proprio delirio di onnipotenza nel nome di idoli.

In estrema sintesi il nostro tempo ha rimosso la domanda sulla Verità per darsela da sé (e sempre provvisoria) raccontando ideologicamente delle frottole colossali, ma con la forza della propaganda per convincere tutti che non ci fosse alternativa, o anzi dandosi delle alternative altrettanto illusorie per condurre la danza della storia sempre a danno dell’umanità e della Verità, inseguendo ogni volta l’ennesima vanità sostitutiva.

San Tommaso d’Aquino sosteneva che la verità è adeguazione dell’intelletto e della realtà, ma la definizione di per sé non risolve l’arcano. Un po’ come succede trattando il tema dell’uguaglianza, che è ingiusta se dà a tutti lo stesso, mentre la vera giustizia è dare a ciascuno il suo! La verità logica adegua l’intelletto alla cosa; la verità ontologica adegua la cosa all’intelletto: la verità che può intendere l’uomo è un’adeguazione dell’intelletto e della realtà, l’equilibrio originario tra l’intelletto e la realtà. La realtà è creata e l’intelletto umano è solo un talento ricevuto dalla creatura-uomo, un dono per misurare la creazione, ma non da creatori (essendone, al più, soltanto gli amministratori). 

Ogni ragionare umano sulla realtà è limitato I-all’intelligenza possibile dell’individuo che vi si cimenta e limitato II-al qualcosa in cui si misura (l’intelligenza del nulla non ha alcuna intelligenza). Il conoscere riguarda istantaneamente l’intenzione che vede il conoscente agire un conoscere e il conosciuto prestato a tale conoscenza, nell’atto e come atto.

L’intelletto umano osserva, apprende e spiega. Non è detto che sia l’unica spiegazione e la scienza (altro dono divino) permette di ripulire la spiegazione fino a dirla la migliore, essendo assurde le altre. Era già tutto chiaro prima dei “lumi”!

La realtà è questa e non è un’astrazione. Astratta è l’ideologia, priva di realtà e sua nemica.  C’è un criterio e c’è una critica: altro che acconsentire al mainstream che educa acriticamente le masse a bersi di tutto e guai ad opinare, perché vieni messo al bando! Da chi? Dalla “democrazia” e dalla “legge”, positivisticamente autoproclamatesi assolute nell’esercitare il potere che hanno carpito ideologicamente.          

Infatti anche la sapienza di Dio dei più arditi teologi non è che un passo sulla via che si sporge sull’eternità, senza la pretesa di rinchiudere Dio nel recinto della genialità dell’uomo. Questa sapienza spiega solo perché ha senso credere ragionevolmente a quel che attiene la fede rivelata in Cristo. Nella confusione del nostro tempo persino la Congregazione (Dicastero…) per la Dottrina della Fede è giunta a un livello così basso da considerare la sacra dottrina un ambito di ciarla mondana, privo di contemplazione e intriso di prassi; quasi più adusa a perdere la fede in Cristo che a custodirla, dato che di sacro non c’è più niente. La tragedia è che questo nostro tempo, abbandonato all’ideologia anche dai cristiani, non ha solo smarrito il sacro: sta smarrendo l’umano!

Perché? Perché non ha più senso la fede in Cristo, ovvero la Verità che rende liberi. Cristo è vero Dio e vero uomo.                 Anche l’umanità di Cristo presiede tutta la creazione e in quest’umanità (che comunica con la nostra, redenta dalla Grazia) c’è la possibilità di conoscenza della creazione nel tempo e aperta all’eternità. Una cosa impossibile vedendo la cosa dal versante dell’uomo (creatura), ma non di Dio (creatore). La Madonna se lo sentì dire esattamente al momento dell’Incarnazione del Verbo: “niente è impossibile a Dio”.

La Rivelazione è Dio che parla, non l’opinione di uomini al bar che rivedono al rallentatore l’immagine mentre qualche addetto giudica in sala VAR per decidere se è rigore o fuorigioco. Il Creatore è anche il Redentore, vero Dio e vero uomo. Il centro di Tutto, l’assolutamente Tutto nella particola dell’Eucaristia. Il mistero è contemplabile e mostra/rivela sé stesso.

Che meraviglia!! Quanto è importante anche l’ultimo “et” di San Benedetto: Noli contristari in laetitia pacis.             Preghiera, studio, lavoro e persino la croce se Dio lo vuole, ma senza intristire. E’ la Grazia.

§§§

 

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13 commenti

  • nicola ha detto:

    Privati del Papato i cattolici? Correggo l’inesattezza capitale: direi privatizzato il papato e il resto… Esempio del 16.7…

    La DIREZIONE comunica che, in data 16 Luglio 2024, durante la Santa Messa mattutina, il celebrante di propria iniziativa, nell’Omelia parlando di Apparizioni mariane, ne ha avvalorata una sulla quale la Chiesa ha espresso giudizio negativo, vietando celebrazioni e pellegrinaggi nei luoghi dei presunti avvenimenti.

    RADIO MARIA ovviamente si dissocia seguendo le disposizioni dell’Autorita’ ecclesiastica.

    Il Direttore
    P.Livio
    live preghiere
    🤍
    🔴SEGUI QUI LE NOSTRE VIDEO DIRETTE🔴

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    @ BALQIS
    Carissima, è una bella domanda la tua ma la risposta è facile: il cattolico sa sempre che solo di Dio ci si può fidare ma oltre questo sa che la nostra assistenza da parte del Cielo e da parte dei nostri Angeli custodi è integrata dal cd. discernimento, parola abusata ma da punto di vista pratico e spirituale corrisponde all’azione dei doni del S.Spirito: sapienza, intelletto, il consiglio, la fortezza… tutto ci dirà come procedere nella virtù della Prudenza e nell’intellegere uomini e situazioni. Spero di averti risposto cara!

    @ R.S e a tutti.
    Da Giov.4:
    “Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità”

    Amici del Blog, non per mettermi in cattedra ma con umiltà fraterna voglio evidenziare la succitata profezia, ritornatami alla mente appena visto questo link: https://m.youtube.com/watch?v=5ON3knCMjPc

    Bisogna dire un grande grazie al giornalista Cionci che (pur un bel po’ dopo la Sig.ra Gabriela Danieli, che ci lavora da tempo), ha avuto la saggezza di evidenziare questi drammatici tempi in cui i cattolici sono stati privati dal “papato” di Bergoglio dei veri Sacramenti (tutti i sacramenti!! Non solo la Messa e Comunione) validi e leciti e… a “portata di mano”.
    Non sono, perchè ho una mia testa e una mia esperienza spirituale e giuridica, sempre dello stesso avviso del dott. Cionci, del quale, con molti ed unici meriti, non si deve apprezzare tanto l'”istruzione” teologica (benchè elevata rispetto allo standard di questi tempi) ma il coraggio e la solerzia con cui finalmente “batte i piedi” su argomenti importantissimi, e uno fra questi il prolema dei sacramenti invalidi/illeciti, nelle messe Cum Bergoglio.
    Voglio evidenziare la sig.ra G.Danieli, mia sorella e amica, che ancor prima sia di don Minutella che del dott. Cionci, con lettere e suppliche a vescovi e preti (informati anche Cionci e Minutella per aver da loro un imprimatur ed un aiuto fattivo e dapprima dagli stessi snobbata alla grande) aveva fatto conoscere che il sodalizio Mariano non riusciva a coprire le esigenze dei cattolici del nostro longilineo Paese e che bisognava che altri consacrati impavidi uscissero dal loro guscio e affrontassero i doveri della loro vocazione e non solo la mancanza di stipendio e di sicuri spaghetti e pantofole.
    Ma in tutte le cose occorre la maturità dei tempi e la consapevolezza dei cuori e, come fu vinta la battaglia del ‘cuore che batte’ coinvolgendo anche il dott. Cionci nella propaganda antiaborto, anche così il dott. Cionci e si spera don Minutella, si sono convinti che la battaglia per i sacramenti leciti e validi si deve combattere anche fuori del piccolo resto Minutelliano perchè il “Piccolo Resto” in fondo è di Cristo e degli Eletti che hanno Cristo come capo e non di un Sacerdote, benchè Suo ministro.
    Col podcast in link, mi sento di applaudire col cuore allo sforzo di Cionci che unico, (dopo la sig.ra Danieli che lo ha anticipato di qualche anno) ha saputo pubblicare il senso del disagio grandissimo dei cattolici che NON POSSONO e non vogliono avere nè Sacramenti nè Comunione sacramentale con un ANTIPAPA.

    l’Elenco dei 5 “modi” per risolvere la carenza cronica dei sacramenti (e non solo della Messa… pensiamo alla confessione o ai battesimi, alla Prima Comunione, alla Unzione degli infermi, ecc) è per me un ottimo aiuto alla insipienza cronica dei cattolici anti-papabergoglio (argomento da affrontare prima o poi!!)
    Dunque le 5 soluzioni suggerite dal dott. Cionci sono un intelligente e dovuto modo per aiutare i fratelli senza sacramenti che dalla ex-chiesa hanno spesso illeciti e spessissimo invalidi. Dirò di seguito la mia opinione che in verità di mio ha poco.

    1. OK Partecipare alle Messe, battesimi, Matrimoni ecc. dei sacerdoti del Sodalizio Mariano poichè sono validissimi e fruttuosi di salvezza redentiva, anche se non si è d’accordo con l’organizzazione di don Minutella e anche se si vede in lui un mai lontano rischio di cadute settarie (anche su questo argomento bisogna approfondire).

    2.Ok Partecipare a Sacramenti di preti non “minutelliani” che, pur volendo rimanere indipendenti da Minutella (e sua organizzazione) comunque costoro sono consci che Bergoglio non è vero Papa e celebrano correttamente validi e leciti Sacramenti in comunione con la Santa Chiesa, in attesa di un nuovo Papa.

    3. “Andar a preti”.. Ok. La sig.ra Danieli (e in sub ordine anche io) ce ne protrebbe raccontare di tutti i colori. Quello che si scopre, con la troppa “umanità” di queste persone consacrate, cioe la loro pusillanimeria, la viltà, l’opportunismo e quindi una fede debole, una vocazione assente e un attaccamento ai beni materiali ed esteriori spaventoso e soprattutto un strafottimento per le anime loro affidate. Ma non voglio farmi maestra di morale ed amore cristiano… nessuno (e tanto meno io) è perfetto, soprattutto i preti. Abbiamo tutti bisogno di correzioni fraterne e di una mano fattiva e misericordiosa.
    Tuttavia contattare questi consacrati e poi noi non essere in grado di dimostrar loro, con Fede ma anche con purezza, la dimostrabile esistenza di un antipapapato ci metterebbe nella impossibilità di far capire loro la nostra fame di leciti e validi Sacramenti. Come feci notare alla Gabry, che andare a caccia di Preti vuol dire esser preparati a rispondere sia a domande sulla fede sia ben conoscere i fatti della Declaratio e della giurispridenza canonica. Vero è (come ho appurato) che fra loro i preti ben sanno che Bergoglio è un impostore, e questo vuol dire che coscienti e, deliberatamnete da veri opportunisti, aspettano momenti migliori per passare dalla parte della Verità.
    Bisogna dire che, se chiediamo Messe “ad personam”, è necessario capire che l’ “elemento volontà” dei ministri interpellati deve coincidere con volontà della Chiesa e non con un antipapa. Il sacerdote che, a pagamento o no, per favore o per piacere, celebri per noi una Messa (con la Chiesa in sede Vacante dalla morte di Benedetto) deve esternarci prima la sua piena volontà, perchè deve rifiutare il “cum Francisco” nella Preghiera Eucaristica sia con le parole sia col suo cuore. Altrimenti ci troveremo con un altra messa invalida  poichè la sua volontà non combacia con quella della Chiesa. Il fatto che un prete subito dopo dica una Messa cum Bergoglio, non ci darà mai la certezza di avere un prete coerente con la Verità. Non bisogna donare la nostra fiducia a chi per farci un piacere svenda ulteriormente la sua anima peccando. Parteciperemo “forse” lecitamente ma spingeremo a perpetuare un peccato in un consacrato. Occorre discernimento e non un egoistico “farci gli affari nostri”. E su questo non sono del tutto dalla parte di Cionci: ogni peccato offende la nostra Comunione dei Santi.

    4 Non OK sulle messe online. Che sono certamente un aiuto e una consolazione ma NON sono valide messe (per i collegati online a volte pure in differita): NON ESISTONO SACRAMENTI VALIDI SE NON SONO AMMINISTRATI PERSONALMENTE E PARTECIPATI PERSONALMENTE. È chiaro che la impossibilità di avere un prete “a portata di mano” ci chiede un surrogato cerimoniale… però non esiste equivalenza funzionale nè salvifica.

    “in verità vi dico: se non mangiate [con la vostra bocca] la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (Gv 6,53).

    ” [solo] Chi mangia [materialmente] la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” (Gv 6,56).

    Dunque, nonostante tutta la buona volontà le Messe on line NON SONO sufficienti sacramentalmente; solo la partecipazione fisica personale ai Santi Misteri e ai S.Sacramenti, che sono elementi sensibili, produce altrettanti effetti sensibili… una unzione degli infermi o una Prima Comunione compiuti per video-conferenza o un battesimo o una confessione!! Ma scherziamo??

    5 Ok la Comunione Spirituale. È stato saggio Cionci ad averci introdotto questo bellissimo argomento. Adesso, non ricordo come venga esaltato questo nella enc. “Ecclesia de Eucharistia”, ma in fondo è il “desiderio” d’amore che regola la nostra fame di Gesù e che sempre di più sarà la nostra àncora di salvezza spirituale: è il SS. Spirito che opera in noi con gemiti inesprimibili di desiderio di unirci a Lui.
    Presto conosceremo la persecuzione e la vera fame dei Sacramenti e solo allora si realizzeranno le profezie: potremo adorare e avere il Cristo solo in spirito e verità, come detto in epigrafe.

    Non è un istituto giuridico (il “supplet ecclesia”) che supplisce la “non avvenuta consacrazione bergogliana” con un vero sacramento sfornato ad hoc al fedele, se in buona fede, ma quella ricompensa interiore a quel desiderio di essere in unità con Gesù: di desiderarLo nell’anima! È lo Spirito riempie il cuore dei fedeli, non con una vera Carne e Sangue, ma dona eguale consolazione che nutre la speranza e placa il desiderio di Dio sacramentale. Ecco perchè, solo per chi sia in buona fede, non conoscendo l’indegnità papale di Bergoglio, nonostante NON possa ricevere il Corpo transustaziato, abbia in se comunque la consolazione divina nell’anima che si unisce tutta al Cristo (risposta alla Sig.ra Danieli ai sui dubbi espostimi per le vie brevi).

    Ai modi di Cionci (il 4°non è efficace pienamente) occorre aggiungere anche la frequentazione “Una Tantum” della Messa Ortodossa. Come è noto don Brogi ( https://m.youtube.com/watch?v=maztH0RJkso&pp=ygUJZG9uIGJyb2dp ) ha ben chiarito la possibilità di avere nutrimento, specie -se non ci sono alternative di vere Messe cattoliche- in situazioni di emergenza morale, o in situazione di tentazioni fortissime di perdizione o in punto di morte. È una necessità che solo Dio può giudicare e la sua efficacia è comunque prevista dalla Dottrina. Se ne potrà parlare in seguito… consiglio il documento: Unitatis Redintegratio al n.15 del tanto odiato, non a ragione, dai nemici della Fede, il Concilio Vaticano II.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Il suo commento è lungo tre volte l’articolo. Si apra un blog per conto suo. Non sarebbe meglio?

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        È vero, me ne scuso e la ringrazio per la Sua pazienza, Supplet però la dottrina invocata. Lo faccio anche per i lettori, per lei: per il suo Blog. Con la speranza qualche verità illumini i cuori degli erranti, specie in argomenti importanti ma poco trattati: i Sacramenti. Vista l’assenza di un vero papa è tutto ciò che ci rimane.
        Caro dott. Tosatti la saluto con un grazie e con un bacione!!

      • Balqis ha detto:

        Si tratta di una lotta con un gigante! Ricorda Alberto Sordi che fa il Dentone?

  • nuccioviglietti ha detto:

    Perché mai dovremmo farci prendere da sfiducia nella pace… in fondo sono solo malcontati un cinquemila anni di storia e qualche decina di migliaia di preistoria… che ci scanniamo allegramente per più disparati futili motivi!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    La Lumen gentium (n.8) afferma che la Chiesa di Gesù Cristo corrisponde nella Chiesa cattolica, “governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui”

    Dunque cari amici e carissimo R.S., occorre ribadire le condizioni perchè si realizzi validamente e sia efficace un Sacramento per almeno due motivi importanti:
    1 (validità e liceità) Che sia vera opera dello Spirito di Dio e non un prodotto di sintesi umana, per poter nutrire degnamente l’anima del fedele.
    2 (fruttosità) Che ogni cattolico sappia se le scelte di vita, quando connesse alla partecipazione ai Sacramenti, permettano o meno che questi realizzino il sostegno spirituale e la salvezza oltre la vita (ad es. partecipare ad una Messa con un eretico o peggio senza Comunione Ecclesiale).

    Chi partecipa ai Sacramenti, compreso quello Eucaristico, deve tener presente che la loro efficacia salvifica non solo non sia concreta, se celebrati invalidamente, ma possa portare all’eresia o allo scisma. Quelli solamente “illeciti” già comportano gravi peccati personali.
    La celebrazione di un sacramento è da sempre oggetto di verifica dell’esistenza una serie di elementi, procedurali e personali che, assieme alla volontà del Ministro, sono -insieme- determinanti per la validità degli atti e per la lecita partecipazione. Oltre che a una serie di condizioni base, ben definite (Materia e forma) il Ministro deve volere ciò che la Chiesa vuole (dai tempi in cui Cristo la istituì). Dunque egli, non solo rappresenta Dio e la Sua volontà, ma -detentore di libero arbitrio- deve dimostrare nell’intimo anche la sua volontà, conformando la sua a Quella: la volontà dell’officiante (ordinato validamente), deve tendere a tutto ciò che la Chiesa vuole da 2000 anni.
    Per la validità non è influente se il Ministro di ogni ordine e grado, sia indegno per i suoi peccati, non creda o abbia dubbi sulla potenza consacratoria dello Spirito, o non creda che avverrà ciò che si accinge a celebrare, purchè comunque affidi o conformi interiormente la sua volontà alla Divinità, cioè che la Chiesa realizzi ciò che vuole e gli chiede di fare Sacramento che sarà valido solo se le “due volontà Ministro/Chiesa” siano eguali. Se invece il celebrante non intende aderire a ciò che sempre fa la Chiesa, renderà impossibile la consacrazione e annullerà ogni liturgia anche quella Eucaristica.
    È il caso di accennare che se un Ministro sia divenuto eretico (fuori della Chiesa fino ad eventuale riammissione) questi comunque mantiene in pectore per sempre la sua consacrazione… celebrando un qualsiasi sacramento, se ha piena adesione a ciò che sempre fa la Chiesa, il sacramento è comunque valido anche se la Chiesa ordina non venga celebrato per tale indegnità: la disubbidienza lo rende però illecito, cioè peccaminoso celebrarlo (e peccaminoso riceverlo, se il fedele è conscio della ereticità del Sacerdote/Vescovo): l’indegnità del celebrante e della sua celebrazione si estende al ricevente e così peccano entrambi mortalmente.

    È quindi necessario sapere e volere ciò che “la Chiesa fa” e vuole sia sempre fatto, condizione perchè sia possibile sia la validità di un Sacramento, sia la fruttuosita della azione salvifica e santificante: constando che siano rispettate, con la volontà della Tradizione cristiana che tramanda ciò che Gesù insegnò agli Apostoli (Deposito della fede) anche le precisazioni del Magistero della Chiesa e dei Papi:

    “Il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli […]i singoli vescovi rappresentano la propria Chiesa, e tutti insieme col Papa rappresentano la Chiesa universale in un vincolo di pace, di amore e di unità.” (Lumen Gent. 23)

    Una delle basi della fede cattolica, una verità su cui si fonda, è la Comunione dei Santi, la Koinonia ecclesiale fra il Cristo capo della Chiesa con Pietro Suo “unico” Vicario dei fedeli viventi, il Vescovo e il popolo delle varie Chiese particolari, ai quali si aggiungono invisibili i santi del Cielo, i purganti e gli spiriti angelici.
    La preghiera che sale al Cielo -nella celebrazione dei sacramenti o nelle vv.cerimonie, nelle benedizioni… è di fatto sempre comunitaria dei cristiani verso Dio. Anche la preghiera individuale, fatta nel segreto di un cuore è parte di una pregh. collettiva di tanti individui: vds. il Pater è “nostro” e Ave maria “ora pro nobis” Da qui se ne scopre anche il valore ecumenico che rivela nettamente sia la fratellanza dei cristiani sia un desiderio di un destino comune verso la casa del Padre. Anche la S.Messa è una preghiera collettiva di tutti i partecipanti in unione di carità. A parte esser simbolo concreto di ecumenismo, la Comunione Ecclesiale, peregrinante e orante, ha finalità di anticipare già sulla terra l’unione di ogni fedele al Corpo SS. di Cristo ek con la cd. “Comunione Sacramentale”, proprio realizza quell’unione per mezzo di specie validamente e lecitamente consacrate per mezzo dell’azione e la volontà del Ministro. La valida Comunione Sacramentale dunque richiede una assolutamente valida Comunione Ecclesiale.

    Dalla “Lettera ai Vescovi della C.C. su alcuni aspetti della Chiesa intesa come Comunione”. 1992 Ratzinger:
    “Questo rapporto tra gli elementi invisibili e gli elementi visibili della comunione ecclesiale è costitutivo della Chiesa come Sacramento di salvezza.”

    “La comunione ecclesiale, nella quale ognuno viene inserito dalla fede e dal Battesimo, ha la sua radice ed il suo centro nella Santa Eucaristia”

    “dell’unità dell’intera Chiesa, « il Romano Pontefice, quale successore di Pietro, è perpetuo e visibile principio e fondamento”.

    “L’Episcopato è uno così come una è l’Eucaristia: l’unico Sacrificio dell’unico Cristo morto e risorto. La liturgia esprime in vari modi questa realtà, manifestando, ad esempio, che ogni celebrazione dell’Eucaristia è fatta in unione non solo con il proprio Vescovo ma anche con il Papa”

    “Ogni valida celebrazione dell’Eucaristia esprime questa universale comunione con Pietro e con l’intera Chiesa”.

    Dall’U.G.Paolo VI,1964:
    “Noi potremmo fare Nostre le parole di Sant’Agostino: Chi rifugge dalla nostra comunione, sappia ch’egli si separa da tutta la Chiesa […] L’adesione a Pietro ci fa aderire alla comunione con la Chiesa.”

    Tornando al discorso della celebrazione dei Sacramenti, quello che vuole la Chiesa è che venga garantita la Comunione Ecclesiale, cioè che la comunione dei Santi si manifesti efficacemente e abbracci tutto il popolo riunito con il vescovo assegnato e con il tramite del Pontefice (quello vero, legittimamente eletto) l’unico che possiede il dono (Munus) del Vicariato, dato solo a lui dal Cristo stesso, ad personam.
    Ora si può capire che nella Preghiera Eucaristica in modo esplicito (o nella consapevolezza del Ministro implicita per ogni altro Sacramento) debbano realizzarsi due identiche volontà: dell’officiante e quella della Chiesa, cioè che si realizzi degnamente e perfettamente la Communio Ecclesiae, cioè impone una predisposizione interna di volontà del Ministro di voler fare ciò che fa la Chiesa, che è poi il soddisfare la volontà di Dio. Questo Dio [Lumen gentium (n.8), cit.] vede Sua solo la Chiesa quella fondata sotto quel Pietro da lui scelto e citato nella Pregh. Eucaristica, cioè nominato esplicitamente: ad es. “Cum nome del Papa” dove quel “Cum” non è un complemento di compagnia ma di unione anzi di mezzo col quale il Sacramento discende su di un ponte materiale e corporeo: il Papa che, nella Communio che “si fa ponte” fra il popolo e Dio (Pontifex).

    Da “Il Dio vicino. L’Eucaristia cuore della vita cristiana” B. XVI, 2008:
    “nell’Eucarestia c’è il Cristo tutto intero, inseparato e inseparabile, proprio per questo si rende ragione dell’Eucarestia SOLO se essa è celebrata con tutta la Chiesa. Noi abbiamo Cristo solo se lo abbiamo insieme con gli altri.
    Poichè l’Eucarestia ha a che fare solo con Cristo, essa è il Sacramento della Chiesa.
    E per questa stessa ragione essa può essere accostata SOLO nell’unità con tutta la Chiesa e con la sua Autorità.
    Per questo la preghiera per il Papa fa parte del canone eucaristico, della celebrazione eucaristica.
    La comunione con lui è la comunione con il tutto, senza la quale NON vi è comunione con Cristo.”

    Il nominare un antipapa nella Liturgia della Messa o presupporlo (anche in buona fede) in ogni altro Sacramento, pur se sembra rispettare quell’elemento essenziale, la volontà positiva dell’officiante, questa non si trova però in linea con quella della Chiesa, cioè non realizza ciò che vuole la Chiesa: la Comunione Ecclesiale verticale vs Dio e quella orizzontale visibile fra i Santi “Cum vero Papa” che, se è personificato nel nome di un impostore, è come una falsa chiave non apre l’accesso alla Divinità consacrante: lo Spirito, nè bastano le buone predisposizioni del popolo nè le intenzioni (pur se sia in buona fede) del Ministro che desidera fare-ma non fa!!- ciò che la Chiesa vuole. Nè, essendo carente di un elemento essenziale, il Sacramento non può essere compensato e supplito MAI dal “Supplet Ecclesia”. Di fatto nominare un qualsiasi “Ciccio” è corruzione concreta di quella volontà e non fa ciò che la Chiesa veramente vuole: la Comunione Ecclesiale per mezzo del vero titolare del Munus Petrino.
    La Comunione Sacramentale di conseguenza NON si trasustanzia presentandosi in una falsa communio un falso papa e non chi la Chiesa vuole e Dio pretende: uno vero!
    La enciclica Ecclesia De Eucharistia al para 39, è la punta dell’iceberg di una dottrina consolidata e che nero su bianco chiede, dispone e impone ad ogni cattolico prete valida quella celebrazione solo se garantisca la Comunione Ecclesiale col vero Papa e per mezzo del Papa. Altrimenti ogni Sacramento non esiste e ciò è ben più grave (e peccaminoso) di chi partecipa ad una celebrazione illecita.
    Una consacrazione valida ma illecita è grave offesa a Dio ma officiare e partecipare ad un Sacramento con un antipapa crea una koinonia con un anticristo (quasi una Messa nera): un GRAVE ATTO SCISMATICO, ben oltre una illecita partecipazione e, per gli effetti disastrosi, ben oltre la reale nullità e invalidità della liturgia e dei sacramenti. Ciò non vale per il fedele solo in perfetta buona fede (anzi in retta coscienza) che è salvo dalla scomunica Latae Sententiae ma NON RICEVERÀ COMUNQUE MAI VALIDO SACRAMENTO PER NESSUNA SANATIO O SUPPLET ECCLESIA, ma è gravissimo peccato di Scisma per chi partecipi, anche subodorando, che Bergoglio NON è papa. (vale la pena ricordare quello che si intende per  “coscienza” dall’elogio della coscienza di Ratzinger:
    https://www.notedipastoralegiovanile.it/questioni-etiche/elogio-della-coscienza
    da Ecclesia De Eucharistia (2003):
    “La tensione escatologica suscitata dall’Eucaristia esprime e rinsalda la comunione con la Chiesa celeste.”
    “l’Eucaristia si pone come fonte e insieme come culmine di tutta l’evangelizzazione, poiché il suo fine è la comunione degli uomini con Cristo”.

    • Balqis ha detto:

      L’AI offre la soluzione ottimale a questi cristiani dilemmi. Basterà inserire un chip nel cervello di officiante e fedele, in modo tale da verificarne con esattezza intenzioni, predisposizioni e volontà. Ovviamente verranno inserite tutte indicazioni stratificate nei codici nel corso dei secoli. Il dispositivo sarà predisposto in modo tale da far illuminare il naso dell’officiante o del fedele nel caso di trasgressione delle regole, pur contraddittorie, desunte da codici e Scritture. N.B.: dopo lunghe discussioni, si è ritenuto di escludere alcune parole considerate sfuggenti, difficilmente definibili ed irrimediabilmente ambigue. La prima ad essere esclusa è “mistero”. Si sta lavorando su “anima”.

  • Marco l’altro ha detto:

    Mi permetto di fare un appunto a che “la verità è adeguazione dell’intelletto e della realtà “ma meglio e più chiaro sarebbe questa traduzione “adeguazione dell’intelletto alla cosa” si presta meno a equivoci nell vedere e considerare ad opera dell intelletto la mela come un cotogno o peggio come una ciliegia o peggio ancora e arroviaviamo al oggi come un bel grosso ranocchio.

  • Marco L ‘altro ha detto:

    Mi permetto di fare un appunto a che “la verità è adeguazione dell’intelletto e della realtà “ma meglio e più chiaro sarebbe questa traduzione “adeguazione dell’intelletto alla cosa” si presta meno a equivoci nell vedere e considerare ad opera dell intelletto la mela come un cotogno o peggio come una ciliegia o peggio ancora e arroviaviamo al oggi come un bel grosso ranocchio.

  • Terminus ha detto:

    On attend ardemment de voir si Saint Benoît de Nursie pourra vaincre Jorge Bergoglio, Oursoula Vonderleyen, Manu Macron, Sholtz, Zelensky et leurs semblables qui menacent la paix en Europe. Le 18 juillet 2024, on saura s’il a vaincu Vonderleyen. Ce serait un bon début. Quoi que, il ne faut pas se faire d’illusion sur la suite.

  • Balqis ha detto:

    😊

  • Mara ha detto:

    San Benedetto da Norcia il più grande Santo mai esistito insieme a San Francesco d’Assisi e a San Paolo. Che l’ordine benedettino torni all’ardire di un tempo, non si lasci scoraggiare dalle difficoltà del momento ed estrometta con coraggio i suoi vertici politicizzati e stregati da Bergoglio, che nulla hanno di benedettino, figuriamoci di cattolico. Grazie, Papa Giovanni Paolo II, per aver nominato San Benedetto Patrono d’Europa. 🙏