Bergoglio e la Mosca (Quella di Cronenberg…). Mastro Titta.
1 Luglio 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, il nostro Mastro Titta, a cui va il nostro grazie, offre alla vostra attenzione queste godibilissime riflessioni sul pontefice regnante, e alcune sue caratteristiche…buona lettura e diffusione.
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MASTRO TITTA: LA MOSCA
Non so quanti ricordino “La Mosca”, notevole pellicola horror anni ’80 del maestro David Cronenberg. Il buon David ha fondato la propria filmografia sull’orrore per il progresso e la tecnologia, filtrato da un approccio “eucaristico” al tema. Spesso e volentieri nei suoi lavori la tecnologia diventa carne viva e sanguinante, in una sorta di transustanziazione mostruosa. Solo Dio, ci mette paradossalmente in guardia l’ateo Cronenberg, può infondere vita e coscienza a ciò che non ne ha.
Cronenberg è quasi sempre dantesco nelle sue opere poiché ribadisce l’esistenza della “foce stretta, acciò che l’uom più oltre non si metta”: il limite fissato dagli dei (per Cronenberg, è la morte del corpo, cui nulla segue come nulla veniva prima). Ne “La Mosca”, uno stralunato scienziato fai da te mette a punto un macchinario per il teletrasporto. In quegli anni faceva ancora furore Star Trek, la fortunata serie televisiva che tele-trasportava a tambur battente l’equipaggio dell’Enterprise su questo o quel pianeta, dove compiva mirabolanti imprese a lieto fine.
La fantascienza, se da un lato ha ispirato progressi tecnologici, dall’altro nei suoi massimi esponenti letterari – Asimov, Bradbury, Dick, Huxley, Orwell, Zamyatin e altri maestri – ha sempre manifestato un’inquietudine profonda, se non un vero e proprio vae victis (nel caso, l’uomo soggiogato dalla tecnologia) scagliato contro le magnifiche sorti del progresso tecnologico. Monito tradito nelle trascrizioni cinematografiche ispirate ad un tracotante ottimismo positivista. Nel panorama di questa desolata sciocchezza, Cronenberg è l’eccezione più cruda.
Tornando al film: lo sventurato scienziato si sottopone in prima persona alla sua macchina, tele-trasportando se stesso. Peccato che, quando si richiude nel barattolo che ha costruito per materializzarsi in un secondo barattolo accanto, con lui finisca rinchiusa una piccola mosca. I dna dell’uomo e dell’insetto si fondono, e l’uomo pian piano si trasforma in una mosca mostruosa, dando luogo ad un crescendo rossiniano di caduta dalla grazia fino al tragico finale.
Mi pare una metafora calzante del “frocesco” Bergoglio, personaggio afflitto da infiniti lutti nei suoi piagnucolosi tentativi di trasformarsi in un cattolico, il quale in vista del traguardo risolve il tragico busillis agitandosi come un tarantolato nel tentativo di trasformare la Chiesa Cattolica, e il suo codazzo di fedeli, in se stesso. L’esito è visibilmente mostruoso.
Celebrando – ohibò, che novità – la solennità dei S.S. Pietro e Paolo nell’omonima basilica, egli ha imposto il pallio a 42 arcivescovi metropoliti consacrati nell’anno corrente con la raccomandazione che “con il loro ministero contribuiscano a creare una Chiesa e una società dalle porte aperte”.
Ovvietà a parte – compito di un pastore è custodire il gregge di Cristo, vero Uomo e vero Dio, non fare l’usciere – che si possono opporre e delle quali a Frocioglio (non se la prenderà: se “è possibile ridere di Dio”, anzi sghignazzare come spesso gli capita, figuriamoci del suo titolo storico di vicario) non cale né tanto né poco, leggendo il sapido estratto della concione papalizia sono stato folgorato sulla via di Buenos Aires.
In obbedienza a George Soros, Bergoglio intende – e per certi versi deve, avendo più scheletri che armadi – trasformare la Chiesa nella società aperta. Più volte nella sua riflessione ricorre l’immagine della porta, nella quale a voler essere maliziosi si staglia il suo significato esoterico di “passaggio”, “mutazione”. Visibile ad esempio nella frociaggine e nel transessualismo che Bergoglio coccola e fustiga, fustiga e coccola.
È evidente che la società aperta di popperiana memoria sia un’utopia della più bell’acqua, per non dire un delirio bello e buono. Le forze in campo, sia finanziarie che spirituali, stanno fallendo male, il che casomai aggrava i rischi che stiamo correndo. Attualmente il mondo è attraversato da solenni porte in faccia, più che essere aperte. Bergoglio, quatto quatto, si appresta invece a spalancare la porta giubilare l’anno venturo. Tutto ciò, osservato con disincantata abnegazione, sarebbe persino una buona notizia, ad eccezione del fatto che fra alti e bassi, l’ipnosi collettiva che circonda quest’uomo non perde un colpo.
Di qui la mia ipotesi: non è che la baracconata liberal-globalista non abbia come unico fine realizzabile la frocizzazione, cioè un diverso impiego con finalità diverse, della Chiesa Cattolica? Escatologicamente, e persino fallicamente, la possibilità esiste.
Bergoglio è l’unica, se non l’ultima, possibilità di successo che hanno i sociopatici aperturisti. Infatti il nostro sta “massonizzando” la Chiesa, la quale nei suoi intendimenti – che suoi non sono – opererebbe nella società come una società esoterica segreta: non si vede, poco o nulla se ne sa, apparentemente irrilevante, ma c’è. Andate e infiltratevi, cari pastori, con la vostra mielosa irrilevanza. Altri passeranno a raccogliere i frutti.
Dal momento che il progetto politico dei liberal globalisti rantola, la via per così dire spirituale è l’unica percorribile, e come sempre la migliore. Naturalmente in salsa esoterica. Non è detto che non fosse il progetto originale. Ovvero che la pandemia, la guerra, il crollo imminente dell’Occidente anglo-americano, il Great Reset non siano che diversivi.
La Chiesa è l’unica realtà istituzionalmente organizzata realmente globale, in vari gradi e sfumature innestata (infiltrata?) nelle culture e società più diverse. Non solo: ha dimostrato, nelle persecuzioni e nelle latenze (penso ai kyrishitan giapponesi, che per 400 anni senza pastori hanno conservato intatta la propria fede) una resilienza stupefacente.
A suffragio della mia ipotesi, il fatto che il famoso “papa adatto ai nostri bisogni” dell’Alta Vendita carbonara rappresenta uno dei complotti più antichi fra i molti di cui si favella. In altre parole, la massoneria appezza la Chiesa molto più e molto meglio degli stessi cattolici, nel senso che ne coglie la forza dirompente. La perverte, ma la coglie eccome.
Per di più, mentre la massoneria ha un fondamento iniziatico che la distrugge nel momento in cui si rivela e deve diventare “massa”, la Chiesa è universale, cioè è già aperta. Mentre tutti gli altri progetti arrancano, l’unico imperturbabile che porta avanti l’agenda come uno schiacciasassi è l’ineffabile porteño. Il quale, proprio come una mosca, ha gusti molto precisi quando si tratta di fare uno spuntino. O di farlo fare agli altri.
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Seguendo a ritroso il percorso della mosca, qualche nota interessante sull’autore del racconto da cui il film.
https://en.wikipedia.org/wiki/George_Langelaan
-Durante la seconda guerra mondiale, Langelaan lavorò come spia e agente speciale per gli Alleati come parte dello Special Operations Executive (SOE). Era nella Sezione F del SOE con il grado di tenente. Il suo nome in codice era “Langdon”.-
[ https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Langdon ]
-Langelaan era amico dell’occultista Aleister Crowley, che sosteneva essere una spia “che conquistando la fiducia dei tedeschi in America, aveva accesso ai membri della loro cerchia ristretta”.-
-Di tutte le sue opere letterarie, è ricordato soprattutto per il racconto del 1957 “La mosca”, apparso originariamente nel numero di giugno 1957 della rivista Playboy.-
Ed è solo un caso in mezzo a mille coincidenze. Si tengono tutti, come fossero mosche prodotte dalla stessa materia.
Come le zanzare ogm allevate e rilasciate da Bill per vaccinare il mondo.
Indubbiamente coincidenze.
https://www.treccani.it/enciclopedia/belzebu/
https://www.marcotosatti.com/2024/02/24/capire-i-globalismi-bisogna-partire-dalla-loro-regione-psicopatica-zero-hedge/
Ci vedo un rifacimento del racconto di Kafka sull’uomo trasformato in insetto..
Probabilissimo. Quella è l’icona di tutte le alienazioni moderne, l’immagine dell’Uomo non più a immagine.
Al quale è come se dicesse (1915): ti sei sbarazzato del Vecchio Tiranno pensando così di prenderne il posto.
Invece un mattino ti sei svegliato e guardandoti allo specchio hai visto solo un bacherozzo troppo cresciuto.
Una specie infestante, un virus/cancro ecc. Adesso torna alla prima casella: melma e fango davanti ai Moloch.
https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/inviolabilita-olocausto-superata-film-zona-di-interesse-glazer-finzioni-pwivot2z
-La zona d’interesse è un film sul riciclo anche perché, nelle scene a mio avviso più crude di un’opera che non aspira mai veramente alla commozione né alla violenza del sentire – è un film che mira direttamente alla catena dei pensieri e della riflessione, un obiettivo non sempre centrato e che tuttavia può lasciare disorientati – le ceneri delle persone morte bruciate ad Auschwitz vengono utilizzate come fertilizzante per i bellissimi giardini della famiglia Höss.-
-Il trasferimento di proprietà dei beni materiali è una costante di tutte le guerre. Ancor prima che Naomi Klein denunciasse queste somiglianze tra il film di Glazer e l’attualità di Gaza in un editoriale sul Guardian intitolato The Zone of Interest is about the danger of ignoring atrocities, le spettatrici e gli spettatori cresciuti sul doppio binario dell’eccezionalità dell’Olocausto e di guerre di sterminio che invece adottano pratiche molto simili tra loro, sentendo tutto il peso delle interferenze e delle somiglianze tra un film visto al cinema e la realtà attuale non hanno potuto fare a meno di provare un moto di insicurezza, oserei dire di fastidio e, infine, di orrore.-
Ma, naturalmente, l’orrore è sempre fuori e mai già dentro come avvertiva Kafka.
https://www.repubblica.it/green-and-blue/2022/09/21/news/california_compost_umano-366598485/
https://www.wired.it/article/insetti-commestibili-gusto-benefici-limiti/
https://www.greenme.it/ambiente/cannibalismo-cambiamenti-climatici/
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1685
La proposta di Swift e il soylent green sono esattamente ciò che 60 anni fa era l’aborto/”diritto universale”.
Caro Fantasma di Flambeau,
“l’icona di tutte le alienazioni moderne…”
Ricordo che negli anni ’90, per rispondere al “citatismo” di Citati, che si era fatto “analista” del “Processo” di Kafka,
si fecero avanti numerosi studiosi ebrei i quali spiegarono agli “ignoranti” Goym che le opere di Kafka erano animate da un intento umoristico, che i suoi lettori ed amici ne ridevano divertiti così come ne rideva l’autore medesimo. Non è strano tutto ciò? O, forse, perfettamente conseguente al significato di “divertere”?
Domande legittime e dubbi ancora più legittimi. Per sostenere che “Il processo” era solo una sceneggiatura dei Monty Python bisogna avere delle zampe da fare invidia ai gechi per arrampicarsi su montagne di vetri spalmati di sapone. O voler confermare a tutti i costi i pregiudizi sull’autolesionismo della propria cultura. La versione minima che oggi va per la maggiore de “La metamorfosi” è quella psicanalitica; Kafka si sentiva incompreso e represso dalla famiglia e dall’ambiente borghese: il racconto sarebbe quindi il combinato disposto tra una dormita dopo aver letto “L’interpretazione dei sogni”, l’uso di Freud come arma contundente e la classica genialata della messa in prosa. Altre letture particolari sono il brutto anatroccolo alla rovescia (già allora) e quella cristica. Nell’immaginario ebraico il non-Messia di Nazareth è una presenza carsica con la quale è difficilissimo trovare chi non ha fatto i conti. Consciamente o meno, in un verso o più spesso nell’altro. Negli autori ebrei di fantascienza scritta e filmata, i più liberi dagli schemi, lo Straniero benevolo o inquietante emerge in tutti senza eccezioni. Sull’ermeneutica autorizzata, bollinata e auto-bollinata lasciami salire un po’ di quota. Quando un’idea, un’immagine o un personaggio viene assunto fra gli archetipi è perché è stato capace di materializzare una realtà di cui l’umanità era già satura, anche in maniera assolutamente indipendente dalle intenzioni di chi si è trovato a fare da granello di polvere condensante.
E sono obbligato a un Per Scrupolo. Divinità e simili che muoiono e tornano in vita erano tutt’altro che un’idea originale. Celso diceva un’ovvietà. La buona novella cristiana era/è che, a differenza degli Osiride, Dioniso e Tammuz, “Cristo è veramente risorto” e col primogenito tutta l’umanità redenta. Questo sapevano e annunciavano Giustino, Tertulliano, Origene e tutti i cristiani dei primi secoli. Il problema è venuto dopo, quando, a causa dell’ignoranza indotta a fin di bene o interesse o ecumenismo, i Lutero, i Loisy e i Dan Brown si sono trovati davanti praterie sterminate.
Caro Fantasma di Flambeau,
permettimi di aggiungere i creatori di strip Superomistiche come quelli di Superman e di Batman (Fringer).
👌
Il film è un rifacimento de L’esperimento del dottor K, del 1958. Entrambi sono tratti da un medesimo racconto La mosca di George Langelaan
Se la Santa Chiesa Cattolica e Romana (universale sotto il successore di Pietro) deve diventare una baracca più che una tenda ospedale , tale è la realtà ben diversa dai presunti e sbandierati desideri di Jorge, allo zio Jorge, (mica padre s intende neeeh!) deve fregiarsi del titolo , nuov nuovo, di BARACCONETA MASSIMO per il indefesso sforzo, titanico ahimè, di aprire anzi sfondare le porte, demolire i muri, soprattutto quelli portanti, scoperchiarei tetti (per evitare di salire e non sia mai che si predichi il Vangelo), invitare i lupiva fare scempio del gregge anziché cacciarli, anche a costo della propria vita.
Jorgi non è peggiore di tanti altri papi, noi non c’è ne rendiamo conto , abbiamo dimenticato il passato pensando che non serva.
Ed ora vada a confessare al prete questo mio post blasfemo che sicuramente mi scomunicherà , lui non può farlo ma è talmente pieno di sé che pensa di poterlo fare . A meno che che non impari a memoria Fiducia Supplicans e poi non lo reciti in tutù di tulle bianco in un club che lui conosce.😭
In teoria la scomunica può esser data da un sacerdote, probabilmente sarà illecita ma pienamente valida… Comunque sono dettagli amministrativi che la Chiesa cambia a piacere, anche a seconda della materia.
…però sono dalla sua parte caro Orso!!
Brao!
Te gh’et fat bé a parlà ‘l latì che po a i asegn i poel capì.
L’articolo di M.Titta nostro mi ha fatto pensare a quel romanzo straordinario e tremendo di W. Golding: “Il signore delle Mosche”. Credo ne abbiano anche fatto un film. L’argomento, che abbozzo appena, poteva essere proposto anche nell’articolo di questi giorni riguardo alla forma di governo migliore per l’uomo, la democrazia come dicono alcuni…
Il libro ci narra la storia di un certo numero di ragazzini sopravvisuti ad un incidente aereo su isola deserta: piccoli e piccolissimi che cercano di darsi un capo e questi cerca di dar loro una legge di sopravvivenza e una organizzazione per poter salvarsi e tornare a casa
Il capo eletto e quasi naturale, che organizza i piccoli guidandoli verso la sopravvivenza e alla futura salvezza, si chiama Ralph contrapposto ad un anti-capo che si proporrà più tardi, Jack, che scopre in se e intorno a se l’esistenza di una forza ribelle e autonoma di cui si riveste e si fa portavoce.
Non so perchè questo mio post si rivolge agli esiti di quel tentativo e dunque all’odierno tentativo del Male di avvolgere e chiamare a se i “sopravvisuti” distruggendo il bene, la sua legge e chi la rappresenta. Probabilmente è stata la frase di Titta che ci ricorda come Bergoglio stia “massonizzando” la Chiesa e come la massoneria stessa abbia già messo mano alle società umane, nelle quali il Signore delle mosche ormai è la vera autorità.
Nella Chiesa Bergoglio rappresenta il rifiuto della guida spirituale (Benedetto XVI), la soluzione della continuità col passato e dei principi di salvezza che regolano la vita umana nella speranza e nel tentativo di sopravvivenza spirituale. Bergoglio come Jack propone una vita senza princìpi e senza disciplina morale dove chi gli resiste è soggiogato, isolato o ucciso.
Un saluto tutti i sopravvissuti.
Un piccolo particolare fondamentale, che ha fatto in modo che la storia dei sei ragazzi di Tonga non finisse come il romanzo di Golding. Quello narrato nel libro è un evento realmente accaduto. Ma gli avvenimenti reali sono rimasti estranei alla ‘malvagità’ dello scrittore. Sei dei ragazzi erano cattolici. Erano allievi di una scuola cattolica e hanno continuato a vivere da cattolici anche su ‘Ata, pregando ogni giorno e agendo da cattolici. Un piccolissimo particolare, che cambia tutto. Golding era vicino al misticismo nazista. Lui stesso si dichiarava incline alla sopraffazione e alla violenza. Non ha sbagliato nel dipingere l’uomo che, senza la gabbia della fede, torna alla barbarie più feroce. Ha ritratto semplicemente la società senza la Chiesa Cattolica, fondata da Cristo. L’unica Realtà che Salva. Buon proseguimento Signora…
Grazie caro Nicola!
Segnalo in luogo del film di Cronenberg, cupo e desolato come tutti i film dei nichilisti d’autore, un film del grande Carpenter dal titolo ‘Essi vivono’ dove la Chiesa è il luogo finale della resistenza al male…e dove il tema della comunicazione viene espresso senza intellettualismi ma con una trovata narrativa semplice ed efficace che richiama alla mente (preveggente Carpenter) gli occhiali-computer prodotti da google e che fecero un flop epico…. au revoir Signora…
Quand la merda la munta in scragn o la spussa o la fa dagn.
I musch réquien mai, perch’ de merda ghe n’è a quintai.