L’Ultima Prova della Chiesa, La Nuova Messa e il Nuovo Ordine Mondiale. Don Curzio Nitoglia a Cinzia Notaro.

28 Giugno 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Cinzia Notaro, a cui va il nostro grazie, ha toccato con don Curzio Nitoglia il tema della prova finale della Chiesa. Buona lettura e diffusione. I commenti sono disabilitati.

§§§

 

 L’ ULTIMA PROVA DELLA CHIESA

Leggendo rispettivamente i paragrafi 675 / 676/ 677  del Catechismo della Chiesa cattolica  (https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s2c2a7_it.htm) in riferimento all’ultima prova della Chiesa apprendiamo :

“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti.  La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il ” mistero di iniquità ” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne; questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogni qualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato ” intrinsecamente perverso”; la Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest’ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione.  Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa  secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male  che farà discendere dal cielo la sua Sposa. Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell’ultimo giudizio dopo l’ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa”. 

Si può dire che sicuramente il cammino di secolarizzazione, di protestantizzazione e quindi di apostasia  della Chiesa  rivoluzionando i costumi e la mentalità dei cattolici  sta già portando all’attuazione di quanto è scritto sopra?

Secondo don Curzio Nitoglia , sacerdote cattolico di Velletri in provincia di Roma “Sono le forze occulte che manovrano il mondo, che servendosi dell’aggiornamento dogmatico conciliare alfine d’ introdurre il Modernismo nell’ambiente ecclesiale gradualmente stanno distruggendo la Chiesa dall’interno  e quindi  portando al compimento di quanto letto nel catechismo”.

Approfondiamo l’argomento ponendogli alcune domande specifiche.

D. Come è riuscito a passare tale “aggiornamento”  come compatibile con la Tradizione della Chiesa ?

R. Con  il vecchio trucco dell’«ermeneutica della continuità e non della rottura», iniziato già con Roncalli e continuato sino a Ratzinger, che ne ha fatto il suo “cavallo di battaglia”. La maggioranza dei Vescovi era, all’inizio del Concilio, di tendenza tradizionalista, ma la minoranza renana, agguerrita e sostenuta da Giovanni XXIII e poi da Paolo VI, riuscì a cambiar le carte in tavola e a far buttare al macero i documenti della Commissione ante-preparatoria (1960/62), guidata dal cardinale Alfredo Ottaviani, per sostituire ad essi dei documenti inficiati di Modernismo, anche se in maniera molto ambigua e nascosta. I teologi renani solo dopo avrebbero tirato le conclusioni (apertamente moderniste) delle premesse, inizialmente solo moderatamente modernizzanti, contenute nei Decreti conciliari.

D.  L’ “ermeneutica della continuità”   è stata provata da Benedetto XVI?

R. No. E’ servita sin dal 1962 a far ingoiare alla maggior parte dell’Episcopato ancora tradizionalmente cattolico le ambiguità e le novità non apertamente ereticali, ma che avrebbero funto da apripista alle eresie materiali  proferite apertamente da papa Francesco.Fu così anche per la Costituzione sulla Liturgia, che avrebbe partorito, sei anni dopo, un rito della Messa, promulgato da Paolo VI, di sapore apertamente calvinista. Da una parte la Costituzione del 1963 ribadiva i princìpi cattolici, però, subito dopo, introducendo un “tuttavia” o un “ma”, li vanificava, li annacquava e li disarmava, rendendo possibile l’errore più esplicito, che all’inizio avrebbe suscitato disappunto e reazione.

D. Il Modernismo penetrato nella Chiesa a cosa ha portato?

R.  Ha scalato il vertice della Chiesa  sovvertendone il dogma, la morale e la liturgia. Già presente nei primi anni del Novecento,  con il Concilio Vaticano II è arrivato a impadronirsi della sua élite per arrivare con la Nuova Messa alla sovversione praticata e fatta praticare ai preti e ai fedeli, che non avrebbero capito e subìto tutta l’enorme portata dottrinalmente sovversiva dei sedici Decreti del Concilio Vaticano II, se questi fossero rimasti a livello di speculazione teologica e non fossero stati calati nella pratica liturgica.Non si può capire come si sia arrivati alla Nuova Messa di Paolo VI (‘69) se non si parte dalla Costituzione sulla Sacra Liturgia (‘63). Il Concilio Vaticano II è stato il  frutto velenoso della congiura contro la Chiesa di Gesù Cristo.

D. Cosa stabilisce la Costituzione “Sacrosanctum Concilium” su “La Sacra Liturgia” (4 dicembre 1963) ?

R. Nell’articolo n. 50 della Costituzione conciliare sulla Liturgia Sacrosanctum Concilium si parlava già di “revisione del rito della Messa”. Tuttavia, la riforma  della Liturgia del 1969 non fu espressa chiaramente nella Costituzione conciliare del 1963, ma solo accennata  e quasi di nascosto per non suscitare eccessive reazioni sin dall’inizio.

D. Una “Nuova Liturgia”, una “Nuova Teologia”. Quali le loro caratteristiche?

R. Sono antropocentriche e immanentistiche. Infatti, la Liturgia romana di Tradizione apostolica – codificata restaurata e resa obbligatoria nella Chiesa universale da san Pio V, dopo la barbarie liturgica del Luteranesimo – era innanzitutto un culto reso a Dio, solo poi e conseguentemente aveva un carattere pedagogico ossia, cercava d’insegnare ai fedeli a mettere in pratica e a vivere lo spirito e la dottrina dell’adorazione dovuta dalla creatura al Creatore.  Con la Nuova Messa (figlia della Costituzione Sacrosanctum Concilium), invece, i rapporti sono rovesciati: l’uomo e l’antropocentrismo diventano «l’asso piglia tutto» (come diceva padre Cornelio Fabro). La pastorale, la pedagogia, l’omiletica e l’insegnamento diventano più importanti del culto, dell’adorazione dovuta a Dio; insomma non si crede più che “il Verbo s’è fatto carne”, ma che il “verbo s’è fatto carta …”.

Inoltre, la Nuova Messa è in evoluzione perpetua, avendo scardinato la perpetuità propria del rito romano di Tradizione apostolica e avendo calato in pratica “l’evoluzione costante ed eterogenea del Dogma”, condannata da san Pio X più volte. Perciò, non dobbiamo meravigliarci delle messe sul materassino al mare, esse sono la conclusione logica dello spirito della Nuova Messa. Infine, la Nuova Messa è sovversiva, democratica ed “egualitaria”, livellando il Sacerdozio ministeriale con il laicato.

D.  C è correlazione tra Nuovo Ordine della Messa e Nuovo Ordine Mondiale?

R. Il Novus Ordo Missae (liturgico) fa un tutt’uno con il “Nuovo Ordine Mondiale” (temporale), poiché gli ha spalancato le porte (come fecero i Troiani al cavallo d’Ulisse), in quanto il Novus Ordo Missae è la preparazione teologico/liturgica del “NOM temporale” di Klaus Schwab o, se vogliamo, il “Precursore profetico” del “falso Messia militante”, che poi è l’Anticristo.   Il carattere antropocentrico del NOM ( Novus Ordo Missae ) è assolutamente innegabile, basta assistere alla celebrazione di una Messa riformata e non può sfuggire alla constatazione di qualsiasi uomo (“sensu constat” direbbero Aristotele e san Tommaso), fornito di retta ragione, l’imposizione della mensa posta a mo’ di tavolo davanti ai fedeli che guardano in faccia il celebrante o presidente dell’assemblea, ovvero il culto dell’uomo, che rimpiazza il culto di Dio.  Come dicevano gli scolastici “contra factum, non valet argumenum”(contro il fatto constatato ed evidente non c’è teoria, ermeneutica, spiegazione che tenga) … non si può parlare di “continuità” là ove la “rottura” (anche dei timpani e non solo …) è costantemente sotto gli occhi del povero spettatore.

D. Con la Nuova Messa, l’uomo dunque  ha preso il posto di Dio ?

R. È innegabile che con la Nuova Messa, l’uomo abbia preso il posto di Dio. È un fatto e “contro il fatto a nulla vale l’argomento” o la ripetizione ossessionante (senza uno straccio di prova) dell’ermeneutica della continuità (non della rottura) tra un rito e l’altro. Il cardinale Alfonso Stickler, uno dei massimi storici del Diritto canonico del secondo Novecento, scrisse: “Aspettiamo ancora una risposta e una confutazione del “Breve Esame Critico del Novus Ordo Missae” e della “Lettera d’accompagnamento” di esso presentata dai cardinali Ottaviani e Bacci a Paolo VI” … ancora l’aspettiamo.  La tattica vincente della rivoluzione modernista non è la rottura aperta e chiara, ma quella nascosta e dissimulata sotto apparenza dell’ “ermeneutica della continuità”, vero cavallo di Troia per entrare nella Città di Dio ed è per questo, che Benedetto XVI è stato molto più pericoloso di Francesco.

D. Vuole entrare di più nel dettaglio?

R. La tattica di Ratzinger è stata molto più insidiosa di quella di Bergoglio, proprio come, una serpe nascosta tra l’erba (“latet in herba anguis”) è molto più pericolosa di una vipera sdraiata al sole nel bel mezzo di una strada, la quale morde solo chi vuole essere morso avvicinandosi ad essa, pur avendola scorta.  E’ per questo motivo che i tradizionalisti inizialmente non hanno reagito fortemente alla Costituzione su “La Sacra Liturgia” del 1963.  L’hanno poi fatto nel 1969 nei confronti del NOM, che aveva gettato la maschera della continuità per mostrare, anzi gridare col microfono e le chitarre, quella della rottura con il Rito di Tradizione apostolica (e con i timpani dei fedeli). Perciò, si può rispondere agli obiettanti sulla “ermeneutica della continuità”: “Se anche noi tacessimo, lo griderebbero le pietre” delle cattedrali, i microfoni, i timpani degli spettatori, perchè  il NOM è uno show di sapore vagamente religioso più che un Sacrificio sacrale. Pian piano, con la promulgazione del NOM, iniziò una reazione esplicita e ben strutturata agli errori dei testi del Vaticano II, giustificandola sulla distinzione tra insegnamento dogmatico infallibilmente assistito, che definisce e obbliga a credere, e insegnamento puramente pastorale, che non definendo e non obbligando,  non è infallibile.

D. Alcuni tradizionalisti cercarono di giustificare  la Costituzione conciliare?

R. Sì ,asserendo che la rivoluzione liturgica non era frutto della Costituzione del 1963 (“la lettera del Concilio”), ma della cattiva lettura o interpretazione (“lo spirito del Concilio”). In parte avevano ragione, perché l’errore esplicito era ancora molto bene dissimulato, ma in parte avevano torto perché esso era contenuto potenzialmente nella Costituzione conciliare. Ora la potenza è una tendenza all’atto … La “Nuova Messa montiniana” del 3 aprile 1969  esalta l’uomo e diminuisce Dio,  e la reazione fu radicale, chiara e forte: basti pensare alla lettera di accompagnamento del “Breve Esame Critico del Novus Ordo Missae”, redatta dai cardinali Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci, all’ottimo testo del “Breve Esame Critico” il 5 giugno del 1969 redatto da una squadra di teologi sotto la direzione del padre domenicano Michel Louis Guérard des Lauriers e di monsignor Ugo Maria Lattanzi e  al libro di Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira, “La Nuova Messa di Paolo VI, cosa pensarne?” (scaricabile dal sito www.intermultiplicesunavox.it ).

D. Può spiegare perché la Nuova Messa ha una caratteristica  anticristica?

R. Perché ha ribaltato i rapporti che la vera religione ha stabilito tra l’uomo e Dio. Infatti, religione viene dal verbo latino “religare”, ossia unire due elementi: l’uomo a Dio. Ora, con la Nuova Messa non c’è più un soggetto finito e creato (l’uomo) che adora ed un Soggetto infinito e increato (Dio) che viene adorato. La religione unisce e collega la terra al Cielo, stabilendo tra  loro un commercio: il Verbo che s’abbassa e s’incarna e l’uomo che è redento, venendo innalzato per dono gratuito di Dio. Tuttavia, se il soggetto e l’oggetto (l’uomo e Dio) sono confusi a tutto discapito di Dio non sussiste più una vera religione che riunisce l’immanente al trascendente. Insomma, la Nuova Messa è il trionfo dell’immanentismo, del panteismo e la negazione della trascendenza di Dio e della religione cristiana.

D.   L’antropocentrismo  già teorizzato da Nietzsche ?

R. Da Nietzsche  con la dottrina del Superuomo, mentre oggi con Noah Harari si chiama “Trans/umanesimo”. Ora, il superuomo è l’Anticristo. Perciò, il NOM ha portato la Cristianità a disarmarsi davanti all’avanzata dell’Anticristo e oggi rende l’umanità, sotto il dominio del “Nuovo Ordine Mondiale temporale”, prona e pronta ad accettare il Trans/umanesimo. Ancora una volta non si può non vedere il nesso intimo che lega la Nuova Messa al Nuovo Ordine Mondiale anticristico.

D. Come si può definire la “Nuova Messa”?

R. Concilio vissuto e praticato da tutti. Il problema della Nuova Messa o rivoluzione liturgica di Paolo VI può essere studiato alla luce della “guerra occulta” attuata dalle due forze principali della rivoluzione: il Giudaismo talmudico e la Massoneria, che – tramite lo stravolgimento della liturgia – hanno introdotto la scompiglio all’interno dell’ambiente ecclesiale.

D. Si dice  che il Vetus Ordo verrà soppresso . Si può affermare che “Colui che trattiene il mistero dell’iniquità  ( “Ts 2,7 )  è “Gesù Eucaristia”?

R. Gesù Eucaristia  è uno dei grandi ostacoli all’avvento e alla manifestazione dell’Anticristo.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN: IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT: UNCRITM1E35

§§§

 

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

I commenti sono chiusi.