Siamo Sicuri che il Cristianesimo sia una Religione? R.S.

22 Giugno 2024 Pubblicato da 24 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla fede, e il cristianesimo. Buona lettura e diffusione.

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Siamo sicuri che il cristianesimo sia una religione?

Anche se fosse la migliore? Se fosse così sarebbe già stata spazzata via, perché di schifezze anche ad alto livello gerarchico è piena la storia, prescindendo da chi vi abbia concorso, come e perché. Inoltre l’intera società “occidentale” è una sfida per il cristianesimo almeno dalla metà del XVII secolo.

La Chiesa si è opposta in vario modo al vizio e all’eresia, da Sant’Atanasio a San Pier Damiani; dalla Controriforma alla Pascendi; dai dogmi mariani a Benedetto XVI… La Santa Chiesa non è mai finita e non finirà nemmeno in questa occasione, che incarna lo scontro prefigurato nella Sacra Scrittura e nel catechismo postconciliare di Giovanni Paolo II.

Il problema c’è, il terzo segreto di Fatima è ancora in parte celato, l’uomo (anche l’uomo di Chiesa) senza Gesù non può nulla. Senza la Grazia è impotente nell’agire attivamente contro lo spirito ribelle a Dio; invece tutto può nella potenza passiva del ricevente la Grazia, recipiente che si riempie come la Vergine Madre.

Al “cristianesimo-religione” manca la potenza passiva, perché scade nella pretesa di una potenza attiva fatta di regole e atti fondati sul potere e il volere deliberativo dell’uomo che li compie. Il mistero di Dio si rivolge agli umili operai della vigna: il monachesimo seppe salvare l’intera cultura classica dall’incedere dei barbari, il silenzio delle nonne conservò la fede nei regimi comunisti e l’impotenza debole dei missionari riuscì a coinvolgere interi popoli estranei al cristianesimo.

Certamente perdura nella storia un odio verso Cristo e quindi verso la Chiesa, ma non vincerà proprio perché la Chiesa non incarna una religione tra le tante, come le altre. Gesù ha rivelato altro, un oltre, introducendo la Nuova Alleanza a compimento dell’Antica scaduta in religiosità, orgoglio, pretesa di superiorità e disprezzo per il prossimo. Anzi: nel nome di Gesù Cristo il nemico va amato, perché la croce di Cristo è il prezzo che il Verbo incarnato è disposto a pagare per la nostra salvezza, aprendo uno scenario che va oltre le realtà creaturali per affacciarsi nella beatitudine eterna.

Quello che siamo in grado di percepire o intendere è solo una minima parte dello scontro in atto. A ridurre la nostra visuale contribuisce una prospettiva positivista e la deleteria pretesa della conoscenza del bene e del male, insieme a quella di separare anzitempo grano buono e zizzania (con il metro impreciso che sconta la tara del peccato originale).    La Grazia interviene ad ampliare lo sguardo, pur sempre ristretto a confronto dell’ampiezza della visuale divina.

Allora assume un significato più chiaro l’essere coinvolti in un conflitto contro le “potenze dell’aria” dentro la realtà delle promesse divine (la parusia in primis). Le piaghe rimaste sul corpo di Cristo risorto disinnescano ogni illusoria idealizzazione di un qualsiasi trionfo senza passare dalla croce, eppure ci chiamano ad un fine ben diverso da una fine!

San Tommaso ci è di grande aiuto: tramite suo, Gesù ci consegna la beatitudine di coloro che si fidano pur non avendo visto con così tanta evidenza le prove. Ci dà anche la pazienza per non essere increduli, ma diventare (questo il verbo nel vangelo, a indicare un incedere nel tempo) credenti nel compimento nella storia dell’umanità dell’eterna Volontà di Dio.

Nella battaglia feroce che avviene nel tempo (dove per Dio un giorno Suo sono come mille anni dei nostri) gli attori terreni della congiura, che vorrebbe staccare in eterno dall’Amore eterno di Dio, sono passeggeri come i temporali d’estate per quanto essi possano essere devastanti.

Dio scrive diritto sulle righe storte delle creature ribelli e dei loro burattini terreni che non capiscono l’infinita differenza e distanza tra il potere di Dio e quello del Falsario e Omicida interprete del Male (inteso come mancanza d’Amore e la separazione dalla Volontà di amare di Dio).

La creatura sussiste solo nell’essere creata: Cristo Re dell’Universo è colui in cui ogni creatura può sussistere.

Chi disprezza Cristo si autoesclude consegnandosi alla disintegrazione, all’autodistruzione, nell’imperdonabile peccato contro lo Spirito Santo. Il rifiuto della Rivelazione che Dio ha dato di sé stesso, purificandola da ogni velleità di legarla religiosamente a un orgoglio o una pretesa superiorità, spiega la tragedia dell’odio e l’assoluta novità cristiana rispetto alla logica del potere, anche quello religioso… soprattutto quello.

Nel dire “servo inutile” chi si fida ma facendone un recipiente della Grazia, siamo chiamati all’umiltà e addirittura ci è chiesto di morire al nostro io fino ad amare anche i nemici. Gesù dice molto semplicemente: fidati di me mite e umile di cuore! Dice: seguimi! Non metterti tu davanti, perché potresti fraintendere.

La Chiesa-sposa non deve dialogare con il male, ma senza arroganza perché non detesta alcuna tra le creature.

Il disordine coincide con il peccato e il “nuovo ordine” non può costruirlo chi pecca sempre più smaccatamente, nemmeno se qualche falso profeta sostenesse che la divina misericordia copre tutto per un “amore” che puzza di ideologia: l’Amore vero perdona tutto a chi si pente del proprio peccato.

Perciò c’è festa in Cielo per un peccatore pentito, mentre novantanove giusti (sedicenti tali e inesistenti nell’orgoglio e nella millanteria autoproclamati) possono solo insistere nella giustizia di scribi e farisei, senza superarla: perciò non entreranno nel Regno dei Cieli e in quella giustizia, oltrepassando le nostre misure creaturali. Vale in ogni ambito.
RS

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24 commenti

  • Daouda ha detto:

    Bello. Grazie

  • Adriana 1 ha detto:

    Ecco: in poche righe, come trasformare la “religione” in una “brutta parola”….un bel servizio al linguaggio “politicamente corretto”.

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Caro R.S. non capisco perchè lei si faccia leggere tra le righe. E ritengo sia molto sbagliato e pericoloso, anche per lei poichè ne è responsabile: lo fa per sua scelta e non inconsciamente o inavvertitamente.
    È sbagliato perchè pur dicendo bene lascia travisare dell’altro di cui lei non dice nè ha intenzione di dire.
    È pericoloso perchè, trascurando i suggerimenti ‘superiori” del sì sì – no no, finisce non solo a beccarsi una visione erotica del suo articolo di cui lei non si è mai “accorto” ma pericolosamente lascia aperti fraintendimenti che le sue intenzioni, invece molto pure, non meritano assolutamente.
    Alla luce della sua frase : “La Chiesa-sposa non deve dialogare con il male”, le chiedo con il massimo rispetto se lei riesce a sopportare una Messa cum Francesco?
    Grazie per l’attenzione.

    • R.S. ha detto:

      Durante l’ultima confessione il sacerdote mi ha fatto intravvedere la misericordia di Dio per me, accortomi di una mancanza che tanto mi amareggia quando la soffro da altri.

      Quindi sono nella condizione del peccatore misericordiato dalla Grazia e mi accontenterei di essere tra quanti suscitano gioia in Cielo a motivo del loro pentimento.

      Sopportare le cose e le persone moleste è un’opera di misericordia spirituale che la Chiesa raccomanda, aggiungendo di farlo “pazientemente”.

      Sopportare la croce è costitutivo di una sequela di Cristo credibile, ma (per la perfezione evangelica) serve un animo sereno e non sbuffante e incazzoso.
      La mia conversione passa anche di lì
      .
      Quindi nel cristianesimo cattolicamente inteso, esigente, che non ritiene impossibile adeguarsi alla volontà di Dio e attende dalla Grazia quel che con il solo nostro sforzo sarebbe solo una pretesa, il problema del sopportare l’una cum religiosamente -in una visuale che si allarga alla Grazia e non si ferma alla religione- riceve nella gioia della comunione con Cristo quel che non può dare una chiesa divisa dalla brama di dettare regole.
      In altre parole la giustizia di scribi e farisei non è quella del Regno dei Cieli.

      La bellezza del Bene dovrebbe affascinarci ben più del fastidio di chi quel Bene lo deturpa in vari modi.

      • Rolando ha detto:

        “e attende dalla Grazia quel che con il solo nostro sforzo sarebbe solo una pretesa”.
        Ti sei dimenticato di chiarire bene bene: Grazia santificante. Quella che si può ricevere solo attraverso i sette sacramenti, canali della Grazia.
        E che neppure il Dio cristiano e romano, Uno e Trino, può accordare se non per mezzo della Chiesa. Infatti una creatura umana non può aver Dio per Padre se non ha la Chiesa cristiana, “cattolica” e romana per Madre.
        Senza la Grazia santificante si è come morti ambulanti!
        Il guaio è che siamo tutti morti ambulanti: CUI CONTIGIT NASCI INSTAT ET MORI. A chi è capitato in sorte di nascere così pure in pari tempo di morire!

      • Balqis ha detto:

        😊

  • R.S. ha detto:

    Sopra e prima del Tutto non c’è nulla.
    Dio è Padre e non ha un perché.
    La creatura sussiste nel Verbo, coeternita’ al Padre che lo dice con Amore, lo Spirito che è coeterno al Padre e al Figlio.
    Il mistero di Dio rivelato in Cristo permette al creato corrotto dal Male (mancanza di Bene per aver voluto conoscere anche la disobbedienza) di essere ricapitolato in Cristo, santificato per Grazia e ricondotto alla Comunione eucaristica.
    Se nessuno è escluso dalla Volontà di Bene, la volontà di rifiutare la salvezza è possibile ed accettata dalla Verità che rende liberi.
    Chi rifiuta la luce si perde.
    Il cristianesimo non è una religione, perché Dio non è un argomento a disposizione della creatura per esercitare un potere. All’umile che si rende recipiente della Grazia sono aperte le porte (strette) della Gerusalemme celeste. Agli altri restano le autostrade e le tangenziali di Babilonia. Un inferno e non solo nell’ora di punta degli affari mondani.

    La Chiesa è luogo di tralci carichi di frutti. Tralcio potati per darne maggiormente. Il secco è destinato ad alimentare il fuoco. Per qualcuno purificatore, per altri, che bestemmiano lo Spirito santo e odiano il Verbo, quel fuoco può essere eterno: il Tutto è eterno e anche il suo rifiuto lo è.

    • Rolando ha detto:

      Sopra e prima del Tutto non c’è né sopra, né prima.
      E poi per chi il Tutto deve possedere un perché?
      La funzione di padre invece non si dà se prima non è stato figlio.

      • R.S. ha detto:

        Poche idee ma confuse: Dio Padre è tale perché SIMULTANEAMENTE c’è Dio Figlio e coeterno è Dio Spirito santo che procede da Padre e Figlio.

        Dio è senza un perché, perciò Padre.

        In Dio non hanno senso il prima, il dopo, il sotto e il sopra.

        Poi è una questione di proporzioni e nel mistero del Verbo che prende carne.

        Tra le creature dotate di corpo, l’uomo è speciale: ad immagine e somiglianza del Creatore che, nel Figlio-Verbo, ha preso carne umana in Maria Vergine.

        Questo mistero è grande e resta un mistero anche affacciandosi alla percezione umana, per Grazia divina che l’ha voluta rivelare.

        Nel mondo creato (gemente per le doglie del parto, attendendo la ricapitolazione in Cristo e la rivelazione dei figli adottivi in Dio) attualmente vivono circa 8 miliardi di esseri umani su una porzione di universo che ha una superficie di 500 milioni di kmq dei quali il 70% acqua.

        Degli 8 miliardi suddetti, poche centinaia pretendono di decidere le sorti del mondo secondo le idee dei loro cervelli costituiti da più dell’80% di acqua.

        La terra ha una massa 330000 volte più piccola del sole, che vale il 99,9% della massa del sistema solare.

        Ma il sole è solo una dei 200 miliardi di stelle della Via Lattea, la nostra galassia. Di galassie nell’universo si stima che ve ne siano 50 miliardi.

        Quegli uomini che pensano di contare tanto da permettersi di teorizzare l’eliminazione di qualche miliardo di simili e di considerarsi Dio, sono obnubilati da vapori di superbia più densi di un buco nero.

        Sentirsi piccoli permette di vedere più luce.

        Il Verbo fatto carne addirittura vuole che l’uomo si faccia comunione con il Creatore.

        Può succedere agli umili come la Beata Vergine Maria, non a chi vorrebbe rivaleggiare con Dio da quei 70 Kg di materia gonfiata di superbia che non si rendono nemmeno conto dell’insignificanza prossima allo zero che ognuno di noi sarebbe senza la Grazia che lo mantiene esistente per renderci somiglianti a Lui se stiamo volentieri nella Sua Volontà (e non nella nostra).

        • Balqis ha detto:

          😊 sentivo la sua mancanza e, un po’ turbata (in realtà davvero indignata) dalle recenti disarmonie, ringrazio di cuore per la serenità che mi ha trasmesso. 😊

        • Rolando ha detto:

          Non si rivaleggia con Dio, carissimo R.S., né “da quei 70 Kg di materia gonfiata di superbia” né da qualsiasi altro punto di vista dottrinale o scientifico che sia a portata di “quei 70 Kg di materia comunque gonfiata di superbia ed insignificanza egocentrica per eccesso di antropocentrismo multiforme!

  • Grace ha detto:

    Bellissima riflessione, di cui sottolineo il meraviglioso finale.

  • R.S. ha detto:

    Molte diatribe in punta di diritto canonico rischiano di ridurre la Chiesa a un tribunale con Dio come argomento per cavillare.

    Anche sinodi e concili rischiano lo stesso quando non affermano dogmaticamente la Verità che Dio ha rivelato, ma si peritano di rispiegare la rivelazione ragionando secondo gli uomini (a Cesarea questo valse un vade retro detto da Gesù a Pietro).

    Gesù non rinnega Pietro (invece a volte succede il contrario), ma gli chiede tre volte se davvero lo ami, perché non va mai dato per scontato.

    Il cristianesimo essenzialmente non è un incarico, ma una dichiarazione di amore. Tutta la realtà umana nasce come amore (l’umanità creata maschio e femmina) e termina con le nozze dell’Agnello mentre il mistero grande di Cristo sposo della Chiesa sposa salda il mistero della creazione, dell’incarnazione, della redenzione e della vita eterna.

    L’occupazione della Santa sede da parte di uomini non innamorati e distratti dalla Grazia-bellezza preferendo discutere di diritti e politica, pastori, pecore e bestiame, pascoli e ovili, stride con il cristianesimo anche quando porta ragioni religiose secondo il mondo e il modo di pensare del mondo.

    Chi ama sa che Bergoglio è papa per la religione ma non per la Grazia. Benedetto XVI è rimasto papa anche senza esercitare il ministerium di chi ha potere attivi, facendo fruttare il munus ricevuto.

    A dire invalido quel che segue non è la carta bollata, ma la Grazia e non sarà la religione a condurre la Chiesa alle nozze dell’Agnello, perché queste nozze saranno celebrate solo da chi si stacca dalla giustizia di scribi e farisei.

    • Rolando ha detto:

      Caro R.S., trovo nel tuo scritto molti spunti interessanti.
      Il principale, secondo me, è in questo: “Molte diatribe in punta di diritto canonico rischiano di ridurre la Chiesa a un tribunale con Dio come argomento per cavillare.”
      Non solo la Chiesa, se ci si pensa bene….
      Poi: “Il cristianesimo essenzialmente non è un incarico, ma una dichiarazione di amore. Tutta la realtà umana nasce come amore (l’umanità creata maschio e femmina) e termina con le nozze”.
      Per questo la triplice richiesta di Gesù a Pietro in lingua greca sottende il triplice aspetto dell’amore: conviviale/sacrale, d’amicizia ed erotico. Al di là di ogni morale dottrinale. Solo così non si può più tradire, ma solo morire. Amore e Morte.

    • Rolando ha detto:

      E poi quanti sono stati indotti in errore.
      Bergoglio è Papa, successore di Benedetto XVI che aveva validamente rinunciato al papato. E che con papa Francesco aveva anche concelebrato. Oltre che dichiarata sottomissione ed obbedienza.

    • E.A. ha detto:

      Caro RS, mi permetto di intervenire sulla domanda che Gesù Risorto pone a Pietro per tre volte, e che con ogni evidenza, a mio avviso, serve a Perdonare e a Cancellare i tre rinnegamenti di Pietro avvenuti prima della Morte e Risurrezione di Gesù, quindi non “ascrivibili” al (non ancora) Vicario di Cristo, e al contempo a Conferirgli, da parte del Signore, Pieno Mandato (Mandato Divino) dopo la Sua Risurrezione, nella “Pienezza”della Sua Divinità! Per mezzo di tre ( ripetitive) domande, a cui Pietro risponde affermativamente senza indugio o titubanze, Pietro è Confermato nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Investito del Munus Divino da quel Momento in Poi diventa Pastore del Gregge per Sempre e Roccia Infallibile e Fondante la Santa Chiesa, come/nella Volontà del Signore! Sempre da quel Momento in Poi non ci saranno più ripensamenti o passi indietro o sconfessione di Fede da parte di Pietro Vicario, il quale anche alla fine quando pensa di dover abbandonare Roma, Sente ed Ascolta la Voce del Signore che lo esorta a restare, per consegnarsi poi al Suo Martirio! Mi ricorda tanto qualcuno…!

  • Corrado ha detto:

    secondo voi: se alla domanda di esame di un prof di matematica ad uno studente su quanto faccia 2+2 questi rispondesse 4 ma il prof lo boccia perchè secondo lui fa 100000 ha ragione il prof perchè ha studiato di più?…Evidentemente avrà studiato male o lo boccia per altre ragioni.
    Scusate il fuori tema, ma all’articolo di don Tullio non si accettano commenti…

  • Carmelo G. ha detto:

    Ho letto con attenzione.
    “Il mistero di Dio si rivolge agli umili operai della vigna . . . “

    Grazie

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