Quattro Considerazioni sul Caso di Mons. Carlo Maria Viganò. Aurelio Porfiri.

21 Giugno 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il maestro Aurelio Porfiri, sul suo canale Traditio, che vi invitiamo a seguire, offre alcune riflessioni sul caso di mons. Viganò. Buona lettura e condivisione.

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Traditio, per conoscere tutto su tradizione e tradizionalismo.


In molti stiamo seguendo la situazione che coinvolge mons. Carlo Maria Viganò, arcivescovo vescovo Italiano a processo da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede con la pesante accusa di scisma.

Devo premettere che in passato ho avuto un rapporto molto cordiale con mons. Viganò di cui ho anche favorito la pubblicazione di alcuni libri. Poi purtroppo, non per mia scelta, il rapporto si è diradato, ma voglio naturalmente conservare quella buona memoria conseguente ai nostri scambi di e mail di qualche anno fa.

Quindi le mie considerazioni vogliono essere uno sguardo imparziale sulla situazione che si è venuta a creare.

  1. Non credo che l’attenzione vaticana sia una grande sorpresa per mons. Viganò. Del resto le sue posizioni, dimostrate anche dalla risposta da lui diffusa, testimoniano di una radicalità nelle sue posizioni che difficilmente potrebbe favorire una riconciliazione con la Santa Sede, una riconciliazione che allo stato attuale lui non sembra cercare particolarmente.
  2. Nella sua Dichiarazione recente viene fatto un riferimento a mons. Marcel Lefebvre. È un riferimento interessante. Dice mons. Viganò: “Cinquant’anni fa, in quello stesso Palazzo del Sant’Uffizio, l’Arcivescovo Marcel Lefebvre venne convocato e accusato di scisma per aver rifiutato il Vaticano II. La sua difesa è la mia, le sue parole sono le mie, miei sono i suoi argomenti dinanzi ai quali le Autorità romane non hanno potuto condannarlo per eresia, dovendo aspettare che consacrasse dei Vescovi per avere il pretesto di dichiararlo scismatico e revocargli la scomunica quando ormai era morto. Lo schema si ripete anche dopo che dieci lustri hanno dimostrato la scelta profetica di Mons. Lefebvre”. Capisco come mons. Viganò possa sentire vicino a sé l’esempio di mons. Lefebvre, anche se, ovviamente, la posizione di fronte al Papa non è la stessa. Mons. Lefebvre cercò di non mettere in dubbio la legittimità dei Papi a lui contemporaneo mentre mi sembra mons. Viganò abbia in questo una posizione molto più radicale: “La Rinunzia di Benedetto XVI e la nomina da parte della Mafia di San Gallo di un successore in linea con i diktat dell’Agenda 2030 doveva consentire – e ha effettivamente consentito – di gestire il golpe globale con la complicità e l’autorevolezza della Chiesa di Roma. Bergoglio è per la Chiesa ciò che altri leader mondiali sono per le loro Nazioni: traditori, eversori, liquidatori finali della società tradizionale e certi dell’impunità. Il vizio di consenso (vitium consensus) da parte di Bergoglio nell’accettare l’elezione si basa appunto sull’evidente alienità della sua azione di governo e di magistero rispetto a ciò che qualsiasi Cattolico di qualsiasi tempo si aspetta dal Vicario di Cristo e dal Successore del Principe degli Apostoli. Tutto ciò che Bergoglio compie costituisce un’offesa e una provocazione a tutta la Chiesa Cattolica, ai suoi Santi di tutti i tempi, ai Martiri che sono stati uccisi in odium Fidei, ai Papi di tutti i tempi fino al Concilio Vaticano II”. Detto questo, bisogna però anche dire che le tentazioni sedevacantiste e sede materialiste nascono proprio in seno alla Fraternità (anche se padre Guerard de Lauriers, fautore della Tesi di Cassiciaco, fu allontanato dall’insegnamento nella Fraternità). Le tentazioni di tesi alternative a quelle della legittimità del Pontefice si aggirano come uno spettro nella vita della Chiesa e non da oggi.
  3. Io credo che la figura di mons. Viganò sia interessante anche per un altro fatto. Il suo tentativo di agganciare la spaventosa crisi di fede con il declino morale, civile e politico che il mondo sta vivendo. Questo, paradossalmente, quasi agganciandosi proprio a quella lettura dei segni dei tempi voluta dal Concilio Vaticano II da lui ora tanto osteggiato.
  4. Il punto 3 mi fa porre altri interrogativi: quanti “mons. Viganò” esistono nel clero e nella gerarchia, prelati che in fondo condividono quei giudizi ma che tacciono per paura di perdere posizione e colazione?

 

concrete statue on top of building during daytime
Photo by Patrick Schneider on Unsplash

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25 commenti

  • daouda ha detto:

    Si ragioni, diamine.

    Un papa è illegittimo perhcé l’elezione non è regolata o conrua coerente le disposizioni protocollate?
    Per quel che riguarda lo spirituale, il conclavismo stesso nato per congiuntura necessaria in emergenza, è in sé anomalo ed inappropriato dovendosi avere partecipazione anche del popolo nell’elezione, laddove la gerarchia verifica, ed Iddio stesso nel sacramento costituisce in quanto i sacramenti sono attuazione trinitaria di cui il consacrato è mero canale.

    Una diocesi inesistente a scusa di un’ordinazione assolita che i canoni sentenziano nulla in quanto intenzionalmente bieca, determinano che Viganò non è vescovo.
    Il Papa invce è chi papa è riconosciuto e confermato dal popolo e la gerarchia, cosa ch è.
    L’eresia papale, o meglio la confusività ambigua e le molte e diverse eresie di Francesco sono comunque infime rispetto la schifezza di Onorio su un punto solo, ma tanto devastante in tempi seri, laddove oggi quel che sembra negazione è na pezza strategica che Dio solo lo sà.

    Che ci siano fra i prelati e sacerdoti individui che ragionino sui temi di Viganò, è tanto idiota quanto patteggiare per l’attore che recita esponedosi.
    Il tradizionalismo è eretico tanto quanto il modernismo, è che stiano perdendo i tradizionalisti dopo aver infangato la Chiesa per i 700 anni precedenti è tanto ilare quanto grottesco.

    A suo tempo? Lefebvre un burattino, ed oggi hai Viganò e Burke, perché ci vuole medianicità ed abilità ripropositoria.

    DIMOSTRAZIONE: gli unici che usano il rito apostolico romano sono i sedevacantisti, che in realtà sono eretici derivati dall’infiltrazionismo esoterico.
    Lefebvre ha spinto per il 62 e visse la sua vita nell’ambiguità di non prendere posizione come oggi l’altro attore.
    Cioè non è che Williamson è stupido: è brutto stare nell’ombra allora te inventi na cazzata pé rimané nella storia.

    E’ difficile definire l’eresia tradizionalista: potremmo porla come una sorta di filisteismo immanentista che sò: dovendo giustificare il medium della luce di gloria per la beatitudine e nella vita odierna il fatto che la grazia divina sia creata ( al concilio di Firenze l’insubordinazione del popolo orientale fu scismatica quanto l’unione firmata falsa cosicché il risultato fu comunque giusto inversamente, perché la firma di un palamita è del tutto “speculare” al senso che si esigeva nella ratifica ) di conseguenza l’esatta esigenza del merito e della virtù come disideentificazione metafisica fra possibile e probabile, parte e perfezione, l’incapacità di confutare le idiozie di Cantor realizzandole nell’Unico Uno Tripersonale, la completa incomprensione di Agostino per cui la Grazia giust’appunto foss’anche restringe ed abbrutisce.

    Pazienza…

    A livello tecnico tattico , accettare il discorso di crisi oltre che donannare l’oggi con tutti i suoi pur marginali risultati, e la sua bellezza e bravura fatta di incontri e vita, dimentica che la caduta è centrale di conseguenza ogni epoca fa schifo a prescindere finché non cesserà come la punizione esige.

    Ti seri reso conto che ragioni pagano se rendi il discorso discendente?

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Il tempo … Il tempo è tutto.
    Bergoglio dico o che sia malato, e questo potrebbe essere il colpo di coda suo. O forse il colpo di bacchetta di chi comanderà dopo. Il tempo dicevo… Un tale a proposito di vigano su un giornale ricorda v3 presidenze di fondazioni saltate e che con MC carrik , vig era molto amico. Prima. E l autore plaude al Bergoglio che finalmente si toglie la ‘sta zecca dai piedi. Già strano.
    Parolin sidice dispiaciuto per l ex conoscente.
    Secondo me si cade in una trappola. Stanno regolando dei conti in anticipo.Al conclave.
    Nessuno parla della vera questione del contendere ovvero se la morale e l autorità e i sacramenti sono necessari alla Salvezza. Papa Francesco è secondario.

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Parliamoci chiaro m. Porfiri non dice niente di nuovo che noi non sappiamo già molto bene ma ha avuto la qualità di spiegare in pochissime righe la situazione, anzi le scelte di m. Vigano che hanno determinato la sua vera e propria incriminazione… infatti siamo di fronte ad una vera e propria accusa di un cd. “delitto”.
    Se Viganò non porterà delle memerie ostative, con la dovuta pubblicità dei contenuti, e non si vorrà difendere, allora accellererà la sua scomunica, mentre, se volesse difendersi (volendo escludere la linea basata della sede impedita per le innumerevoli obiezioni che comporterebbero le prove di Cionci che sarebbero nella prassi giudiziale ben impugnabili, purtroppo) potrebbe benissimo citare l’autobiografia di Dannels, più le varie interviste e le ammissioni dei suoi “compari” sui complotti elettivi organizzati e realizzati extra concistori elettivi (il primo fallito del 2005 e il successivo conclusosi con successo nel 2013): questa potente prova avrebbe un senso operativo concreto e riuscirebbe nel porre in grave difficoltà proprio la legittimità dell’elezione di Bergoglio, che ha tutto l’interesse a non far rendere pubblico al popolino cattolico che una Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, ancora in vigore, metterebbe lui e i suoi compari fuori della chiesa per scomunica direttissima e vederebbe annullata la sua elezione ex tunc… Io, nella mia ignoranza, esperirei questa traccia difensiva! Non tanto per raggiungere risultati concreti contro Bergoglio, almeno nel breve periodo, ma per congelare la sua iniziativa di mettere Viganò fuori gioco.
    Capisco peraltro la dichiarazione di principio che m. Viganò non se la senta di riconoscer valida la organizzazione Bergoglio/Fernandez rispetto alla legittimità degli stessi e per principio se ne senta al di fuori ma dimentica che le sue accuse NON si fermano allo scisma vs. un falso papa ma abbracciano la dottrina pre-bergoglio che richiede ad ogni cattolico di rispettare il magistero della Chiesa nel C.V. II e qui lui, a parere anche del m. Porfiri ,è in grave difetto.
    Se questo non avviene vuol dire che m. Viganò ha qualche altro obiettivo nella testa ma, consoliamoci: non pensiamo che sarà lasciato senza assistenza… è da anni ben supportato e ha molti e potenti amici… qualcosa potrebbe benissimo bollire in pentola.
    Un saluto ai cari amici del Blog.

    • Rolando ha detto:

      “Se questo non avviene vuol dire che m. Viganò ha qualche altro obiettivo nella testa ma, consoliamoci: non pensiamo che sarà lasciato senza assistenza…”
      Non siamo lontani dal vero! Ma…quanto al ma….

    • Rolando ha detto:

      Sicuramente NON si recherà in Vaticano a chiarirsi da coloro che chiaramente accusa.

      • Balqis ha detto:

        Dopo la presunta lettura della mente di Benedetto XVI, adesso quella della mente di Viganò, nonostante l’estrema chiarezza del suo operato. Premetto che non sono d’accordo con Viganò: penso che Francesco sia papa ed attribuisco quelli che vengono definiti i suoi “errori” alla necessità di evitare uno scisma con la Chiesa anglosassone e tedesca (rischiando, però, di determinarne un altro sul fronte opposto), peraltro muovendosi nel solco del Concilio Vaticano II che, tra l’altro, è stata cosa ben più complessa di come viene rappresentata. Tale complessità è in qualche modo riassunta nella stessa figura di Benedetto XVI.
        **************
        Detto questo, esprimo profondo rispetto per la scelta coerente di Viganò, che giudico uomo di Chiesa profondamente cattolico romano, che non si riconosceva più in quella che per lunghi anni era stata la sua casa. La sua è quindi, a mio avviso, una scelta sofferta e non fatta a cuor leggero. Di conseguenza non credo proprio che, questo suo doloroso distacco si tradurrà mai, come molti sperano, in alcun tentativo di “dare battaglia” contro qualcosa che ha profondamente amato e per cui è vissuto, ma che, infine, lo ha deluso. Nella sua scelta vedo coerenza e non meschina ripicca.
        ************
        Alla indubbia sofferenza di Viganò si aggiungeranno, purtroppo, le cattiverie (già iniziate) di chi vorrebbe “tirarlo per la giacca”: accuse di collusione, di falsità, addirittura c’è già qualche idiota che comincia ad insinuare che porti la croce nascosta sotto la cintura per nascondere presunti simboli esoterici! Questo è il frutto malato di una predicazione martella te e manipolatoria davvero malvagia, le cui finalità sono poco chiare. Che squallore e che vergogna! Non conosco Viganò e non sono nemmeno d’accordo con lui, eppure vorrei abbracciarlo per esprimergli la mia solidarietà ed il mio rispetto. Ma come si è arrivati a questo punto? Come mai si è caduti così in basso?

  • Carmelo G. ha detto:

    Io sono SERENO. Ho capito subito che non avevo scelta: o segui GESÙ o segui Bergolio!
    Io sono SERENO. Amo Gesù con tutto il cuore e con tutte le mie forze.
    Io sono SERENO.
    Che DIO benedica il caro Monsignor VIGANÓ!

    • Rolando ha detto:

      Caro Carmelo G., tu scrivi candidamente: “Io sono SERENO. Ho capito subito che non avevo scelta: o segui GESÙ o segui Bergolio!”
      Altrettanto vale: o segui GESÙ o segui Viganò!

  • Rolando ha detto:

    “Non credo che l’attenzione vaticana sia una grande sorpresa per mons. Viganò.”
    È ovvio che non è una sorpresa per lui! Altrimenti chi saprebbe di lui? Fu il Vaticano a “promoveatur ut amoveatur”!
    È più pericoloso dell’arcivescovo mons. Lefebvre: mira al capo più che alla dottrina.

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro Rolando,
      “mira al capo più che alla dottrina.” Può ben darsi, ma
      papato e dottrina sembrano legati ad un unico cordone ombelicale: chirurgia di secoli. Ecco il motivo per cui avevo citato Huss che, studiando i testi sacri, come pure certi Padri della Chiesa, negava la pretesa teocratica del solo Papa di Roma.

    • Balqis ha detto:

      No, non sono d’accordo: mira alla dottrina, quella formatasi, in un modo o nell’altro, a partire dal Concilio II. Per questo ha scelto di non andare a fare piazzate (come, invece, molti speravano, cercando di appropriarsi di una scelta profondamente personale).

  • nicola ha detto:

    Non sono i Papi ad essere eretici. I Papi subiscono l’influenza della eresia e non vi si sono oppongono. Gli esempi sono molteplici. Si può essere eretici anche sottraendo il messaggio del Vangelo, anche diminuendone la presenza nello spirito del credente non solo attaccandone direttamente le fondamenta….e questo messaggino è per i più ingenui tra i cattolici…auguri!!!

    • Rolando ha detto:

      Se i papi subiscono l’influenza dell’eresia, molto più un monsignore che può celare altri interessi.

  • Physicus ha detto:

    Il problema è sempre lo stesso da 11 anni: il palese eretico e servo delle elites sataniste apolidi Jorge Maria Bergoglio è il Sommo Pontefice? Fin quando non si riesce a dare una risposta definitiva su questo punto è inutile discutere. Nel frattempo non si esce dalla Chiesa, ma si continua a propagandare la Verità e a combattere

    • Rolando ha detto:

      Che bello questo “propagandare la Verità”!
      La verità si impone da sé; propagandarla significa renderla sospetta.
      Quanto a “combattere” il Got mit uns è costante disumana.

  • Giuseppe Cecco ha detto:

    La piramide ecclesiale ci appare (.e’) ! farcita di imbroglioni che travisano la Verità di Dio . Facenti parte della medesima piramide ci sono parecchi struzzi e don abbondio di parrocchia.
    Questo scenario fu a suo tempo predetto: ma, quando verrà Dio a separare il grano dalla zizzania ? Per quanto fingerà di Dormire ancora Dio ? Il rammarico mio personale come fedele in Cristo consiste nel fatto che non ce la faccio più a pregare per il sig. Bergoglio e preti deviati e deviatori e a breve non penso in una azione Divina. Che Dio mi perdoni, e perdoni pure tutti gli altri fedeli stanchi per questo, demoralizzati e tristi come il sottoscritto.

    • Rolando ha detto:

      Dio non ha bisogni e men che meno quello di separare il grano dalla zizzania, avendoli creati Lui.
      Gesù ebreo lo sapeva bene quando usò questa analogia intendendo i buoni dai cattivi ed il bene dal male.
      Sapeva di Isaia 45,7! L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto. Non strappi! Non faccia ulteriore male!

      • Giuseppe Cecco ha detto:

        Certo che Dio non ha bisogni, mai inteso ciò’ ; la zizzania però la semino’ un nemico (indovina il suo nome), sta scritto; e ha una importanza parzializzata precisare chi l’abbia brevettata: quello che conta è chi la semina, ogni primavera.

  • Il Conte di Ramè ha detto:

    I giornaloni “radical chic” hanno sparato a zero sul Vescovo Viganò. Altro non potevano fare… Ho letto vari scritti di Viganò (possiedo una laurea in Lettere e in Filosofia). Circa il problema Bergoglio non sono in grado di giudicare e, in ogni modo, sulle tesi di Viganò mantengo “il beneficio dell’inventario” (forse a Suo favore), ma sul fatto che una sviata (diciamo così) interpretazione dei documenti del Concilio Vaticano II, talora voluta dagli stessi Padri conciliar” risponda al vero è fuor di dubbio,. La bibliografia al riguardo è assai vasta.

  • andreottiano ha detto:

    1: esatto
    2: Mons. Viganò è prossimo a tirare e a far tirare le somme: Bergoglio è un papa illegittimo.
    3: esatto e fa capire chi c’è dietro al punto 2.
    4: sono tanti e silenti non solo per paura o per interesse privato, ma immaginandosi che cosa significherà per milioni di semplici ed ingenui esser messi di fronte al punto 2

    • Balqis ha detto:

      Mettere i fedeli di fronte al punto 2 è l’obiettivo perseguito da molti e, a mio avviso, ciò che può distruggere la Chiesa, perché ne mina gravemente la credibilità. Questa era già stata danneggiata dagli scandali legati al denaro durante i pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Insieme al processo di secolarizzazione, questi scandali hanno contribuito a svuotare le Chiese. I fedeli comuni non ne sanno nulla di dottrina, ma ciò che per gli esperti è una deviazione, in tempi di “religione fai da te” finisce per avvicinarli e, magari, in seguito orientarli verso un serio approfondimento. La crisi complessiva è un passaggio difficile che richiede fiducia. Nessuno di noi sa che cosa ci riserva il futuro.

  • Rolando ha detto:

    Le parole più interessanti e concrete dell’articolo stanno a conclusione:
    “quanti “mons. Viganò” esistono nel clero e nella gerarchia, prelati che in fondo condividono quei giudizi ma che tacciono per paura di perdere posizione e colazione?”.
    “Non abbiate timore di chi vi limita nel corpo, dice Gesù, ma di chi con questo uccide il pensiero (l’anima)”.
    Paura di perdere “posizione” e “colazione”?
    Come dire: Caro Gesù tienti la tua croce, la mia la metto in cantina! Dove vado altrimenti a vivere?
    E con ciò si dimostra che tutto è così banalmente umano nel “pensiero unico” dell’ “extra Ecclesia nulla salus”.

  • andrea carancini ha detto:

    Condivisibili e interessanti considerazioni da parte del maestro Porfiri!