Le Tre Età della Fiamma. Viaggio nella Destra Italiana. Aurelio Porfiri, Marco Tarchi.

14 Giugno 2024 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo post pubblicato sul suo canale Traditio, che vi invitiamo a esplorare, dal maestro Aurelio Porfiri. Buona lettura e condivisione.

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Nel nuovo episodio del podcast Traditio, Aurelio Porfiri ospita Marco Tarchi per un’affascinante discussione sul libro “Le tre età della fiamma: la destra in Italia da Giorgio Almirante a Giorgia Meloni,” scritto insieme ad Antonio Carioti e pubblicato da Solferino. Questo episodio promette di offrire una profonda analisi delle trasformazioni politiche e culturali della destra italiana nel corso degli ultimi decenni.

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Aurelio Porfiri introduce l’episodio presentando Marco Tarchi, politologo, docente universitario, e autore prolifico. Porfiri sottolinea l’esperienza unica di Tarchi, che include una carriera come ex dirigente del Movimento Sociale Italiano e il suo ruolo significativo come osservatore e analista della politica italiana.

La conversazione inizia con Tarchi che precisa la natura del suo libro, evidenziando che, sebbene sia basato su una precedente intervista pubblicata nel 1995, “Le tre età della fiamma” è un’opera ampiamente riveduta e aggiornata. Tarchi spiega come il libro offra una riflessione profonda, arricchita da nuove ricerche e dati raccolti nel corso di quasi tre decenni.

Porfiri guida poi la discussione verso il cuore del libro: le “tre età” della destra italiana. Tarchi delinea chiaramente queste fasi:

  1. L’età del Neofascismo: Questo periodo inizia con la fondazione del Movimento Sociale Italiano (MSI) il 26 dicembre 1946 e si estende fino al suo scioglimento nel gennaio 1995, con la successiva formazione di Alleanza Nazionale.
  2. L’età di Alleanza Nazionale: Dal 1995 al 2009, Alleanza Nazionale rappresenta la seconda fase, caratterizzata da una parabola politica culminata nell’autoscioglimento nel Popolo della Libertà.
  3. L’età di Fratelli d’Italia: Questa terza fase inizia con la nascita di Fratelli d’Italia nel dicembre 2012. Tarchi descrive questa fase come “afascista,” indicando una significativa evoluzione verso un conservatorismo nazionale e liberale, distanziandosi ulteriormente dalle origini ideologiche del MSI.

Tarchi, con la sua chiarezza e profondità di analisi, smonta anche alcuni stereotipi comuni sulla destra italiana. Sottolinea come, nel corso degli anni, ci sia stata una trasformazione significativa che ha portato il movimento da una posizione neofascista a una destra nazional-conservatrice più moderata e contemporanea.

Il podcast si conclude con riflessioni sulle implicazioni culturali e politiche di queste trasformazioni. Tarchi discute il ruolo della tradizione e della cultura nel plasmare l’identità della destra italiana, evidenziando come elementi storici e nuovi sviluppi si intreccino per formare l’attuale panorama politico.

Questo episodio del podcast Traditio, grazie alla competenza di Marco Tarchi e alla guida esperta di Aurelio Porfiri, offre un’opportunità unica per comprendere le complesse dinamiche della destra italiana. Un appuntamento imperdibile per chiunque desideri approfondire la storia e l’evoluzione politica di una delle correnti più influenti del nostro tempo.

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2 commenti

  • Pisellino smorto ha detto:

    Ma se crosetto è così ignorante da fare luce come una centrale dell enel. invoca gran voce via web un procedimento contro vannacci ( brucia il … Beep… In anticipo Per i voti perduti ? ) ignorando la minima prudenza e la minima conoscenza del regolamento militare. Piccolo Shrek e grande… Gretino!

  • Sereno Graffiante ha detto:

    Abbiamo un Ministro della difesa, Crosetto, principale esponente di FDI, che fa l’elogio delle truppe cammellate francesi, che nel 1944, specie la macelleria marocchina, compirono scempio di ogni tipo nel Lazio in particolare, con stupri di massa, e saccheggi.
    E’ di pochi giorni fa lo sconcerto del Presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Marocchinate, sig. Emiliano Cionci, di fronte alle dichiarazioni del suddetto ministro, che forse per ignoranza o per timore di disturbare l’alleato francese, ha omesso di deplorare i gravissimi fatti, in specie della Ciociaria dove decine di migliaia furono gli stupri delle belve musulmane.
    Ma sono “fratelli” nella fede, no? Come li chiamano i modernisti della porta accanto.

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