L’Elefante Rosa nel Salotto, i Turbo Tumori post Siero. I Media dove Sono? Benedetta De Vito.
10 Giugno 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questo articolo che dovrebbe fare fremere di indignazione. Proprio qualche giorno fa una collega amica del nostro sito, S.B., mi raccontava sconvolta di come in pochi giorni, per un tumore folgorante, se ne era andato, a cinquantatré anni, il segretario di Reporters Sans Frontières. Ma di questo e mille altri casi ai colleghi dei grandi giornali – con l’eccezione de La Verità e della Nuova Bussola Quotidiana, non sembra interessante. LorServi di LorPadroni. BUona lettura e diffusione.
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“Oh che cosa è quel mostro rosa in piedi e grande e grosso, posato all’ingresso, che ingombra la luce?”, chiedo al mio amico CG, che è promotore finanziario, all’entrare nell’ariosa e vetrata sede della banca dove lui lavora. Risposta: “E’ un elefante, come hai visto, ed è una delle opere d’arte di tal dei tali che qui abbiamo ospitato qualche tempo fa e che sono rimaste qui in esposizione”.
Arte? Sì, certo come no, e sorrido alla serietà che si impone CG, in postura gessata, di fronte al mio ilare e sarcastico sguardo. E continuo spensierata: “Ah ora capisco, l’artista, o come si vuol denominare lui, voleva rappresentar plasticamente il detto dell’elefante nel salotto!”.
Ma il mio interlocutore aggrotta la fronte e il suo sguardo mi chiede lumi. Che in caduta libera gli dono.
Mi metto in cattedra. Si dice, almeno in Inghilterra, che c’è un elefante nella stanza quando tutti, firulì firulà, fan finta di nulla davanti a un problema gigantesco che si vuol negare a tutti i costi! Ed è proprio quello che stiamo vivendo noi qui in Italia. Il siero genico sperimentale che han spacciato per salvavita sta mietendo vittime senza pietà. Muoiono per malore improvviso, per turbo cancro, per malattie sconosciute e inquietanti.
Muoiono bimbi, ragazzi, giovani, boomers… e io mi chiedo che cosa caspita han messo dentro quell’intruglio. Di certo, come nei veleni per topi, era a scoppio ritardato. Altrimenti la connessione si sarebbe registrata subito, eccome, Invece così…
Sì vorrei sapere che cosa c’è dentro ma mi dicono, e non so se è vero, che la formula è un segreto militare. Ci vorrebbe la strega Nocciola, non so, Maga Magò, Amelia che ammalia per elencare gli ingredienti: coda di iguana, veleno di vipera, pungiglione di torpedine e via così in allegro rimestar di mestolone fumante. Insomma lo avrete capito, ecco il nostro elefante rosa, brutto, inguardabile, con scaglie di dinosauro sul dorso, che se ne sta al centro delle nostre stanze – e anche negli studi dei buggì – mentre, firulì firulà si parla d’altro: di elezioni ueue, di guerre, bombe nucleari, Netamiao, By then e ora persino il Renzi redivivo (non ci si crede!), quello dell’expo milanese e dell’inglese maccheronico. No dai! E l’elefante rosa se ne sta lì e nessuno che abbia il coraggio neppur di guardarlo.
Stornano lo sguardo, gli occhi si fanno succhielli, via via, cambiamo discorso. Parliamo di anti-fascismo dai, di Ilaria Sale e pepe, del vecchione (che finge ancora di essere giovane) Vasco, Del patriarcato, di femminicidio, di Gaza, del guerrafondaio francese. Sììì, di tutto, pur di non guardare l’elefante rosa. E torniamo in banca dove il mio simpatico CG mi dice: “Proprio non lo sapevo di questo elefante rosa”. E quando mi riaccompagna alla porta lo vedo, o almeno mi pare, che all’incontrar la mole color gelato alla fragola del pachiderma, strizza gli occhi per non guardare… Ma io lo vedo benissimo il mostro rosa e tutto sommato mi è simpatico perché almeno lui qualcosa la dice!
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Tag: bdv, de vito, elefante rosa, siero, vaccini
Categoria: Generale
Non se ne lascia sfuggire uno, dei servitori dei padroni universali ( questi ultimi però ” contoterzisti”, dato che eseguono gli ordini loro imposti dal Nemico dell’ umanità e di NSGC : inutile che si illudano, dopo averlo servito, Satana farà strame anche di loro) : sempre brava e convincente Benedetta De Vito, una vera cattolica, una cittadina responsabile e dotata di buon senso e sano discernimento, che non ha paura di usare; è sempre un piacere leggerla”