In questo passo del Cantico dei Cantici (che abbrevierò con le lettere “Ct”) non parleremo soltanto di un errore di traduzione della Bibbia Cei 2008, ma di una ‘scopiazzatura’ delle note, trasportate dalla Cei 74 alla Cei 2008.
Il caso di dirlo: una vera e propria baggianata.
Andiamo al versetto.
CEI 74: “Non lo so, ma il mio desiderio mi ha posto sui carri di Ammi-nadib” (Ct 6,12)
CEI 2008: “Senza che me ne accorgessi, il desiderio mi ha posto sul cocchio del principe del mio popolo” (Ct 6,12).
Andando al succo, la Vulgata, La Bibbia Ricciotti, la Bibbia Martini e la Bibbia LXX traducono con “Ammi-nadib”.
La traduzione “principe del mio popolo” della CEI 2008, invece, è completamente sbagliata.
E il problema non si limita all’errore.
La famigerata traduzione sbagliata della CEI 2008, che deriva da una corrente teologica post conciliare, ci porta a dover evidenziare la nota al versetto del Cantico dei Cantici 6,12 della Bibbia CEI 74, che così riporta:
“Il versetto 12 è il più difficile del Cantico e scoraggia ogni interpretazione. Forse questo Amminadib è l’equivalente palestinese del “principe Mehi”, un personaggio accessorio nei cantici egiziani, che va in giro con un carro e s’immischia negli altrui amori”.
Sebbene il contesto non sia quello di una puntata di ‘scherzi a parte’, la nota della Bibbia Cei 74 è proprio quella sopra indicata.
E, nonostante la CEI 74 abbia tradotto bene, entra in una deriva alquanto pericolosa proprio in questa nota. Ogni commento a riguardo mi pare superfluo.
La sorpresa ci viene portata con un pacco regalo, però, dalla CEI 2008.
La traduzione altro non è che una bieca scopiazzatura della suddetta nota presente nella CEI 74. Senza neanche cambiarne una virgola, come potete leggere qui (Bibbia C.E.I. 2008 – Cantico (Ct) 6 (scrutatio.it)).
Quindi, ribadisco, non ci troviamo di fronte a un mero errore.
La stessa nota della versione 74 sostiene delle incredibili follie.
“Principe Mehi”? “Che si immischia negli altrui amori”? Questo è paganesimo puro.
Lo spirito con cui fu scritto il Cantico dei Cantici è tutt’altro.
Per una interpretazione seria del Cantico vi invito a leggere questo testo del Padre della Chiesa Origene: ORIGENE, Commentario al Cantico dei Cantici, EDB.
Non posso dilungarmi sulla spiegazione spirituale del Cantico, ma di certo sottolineare l’ignoranza con cui è stata redatta questa nota della Bibbia 74 (e di conseguenza la 2008).
Sarebbe stato sufficiente conoscere l’abc della Bibbia per comprendere cosa si intenda per “carro di AMMINADIB”. Di sicura non era necessario tirare in causa il paganesimo egiziano.
A tal proposito, voglio condividere una personale scoperta clamorosa che, a mio parere, chiarisce definitivamente il verso 12 del Cantico capitolo 6.
Leggendo il passo di 2 Samuele 6,3 ss, scoprirete che “AMMINADIB” altri non è che “ABINADAB”, dove stava l’Arca dell’Alleanza prima che tornasse a Gerusalemme.
Il carro, dunque, è quello di Abinadab, portato dai suoi due figli Uzza e Achio, che conteneva l’Arca dell’Alleanza nel tragitto verso Gerusalemme.
Quindi, è un carro Sacro! Perché contiene l’Arca di Dio!
Essere “sui carri di Amminadib”, come riportato dal Ct 6,12 significa, di conseguenza, stare alla presenza di Dio.
Non il “paganesimo egiziano”, né il “principe Mehi” che andrebbe in giro con un carro a ‘rubare gli amori altrui’.
Aminadab (Abinadab o Amminadib) è, pertanto, un avo di Gesù Cristo (da parte di San Giuseppe) .
Infatti, lo troviamo nominato nella genealogia di Gesù Cristo in Matteo 1,4 e Luca 3,33.
Era così impossibile comprendere il significato di Ct 6,12? Perché entrare nel paganesimo?
Questa volta mi sono meravigliato dei redattori della CEI 74.
Non mi meraviglia affatto, al contrario, la scopiazzata dei traduttori 2008.
E’ nel loro stile e non si sono smentiti nemmeno questa volta.
Investigatore Biblico
Aggiornamento: La nota di cui si tratta nell’articolo non compare né nella Cei74, né nella Cei08, bensì nella Bibbia di Gerusalemme col testo Cei, ma sono bibbie diverse. La Bibbia di Gerusalemme, nell’ edizione italiana ha il testo della Cei (prima 74, ora 08), ma le introduzioni e note sono quelle della Bibbia di Gerusalemme edizione originale francese: ha anche una sua traduzione originale francese, che però in italiano non è tradotta: solo quando la traduzione originale francese diverge da quella Cei, è segnalata in nota; le note invece sono sempre quelle della Gerusalemme originale. Per vedere le note della Cei74 e Cei08 bisogna consultare le apposite edizioni della Cei. La Bibbia di Gerusalemme non è edita dalla Cei, soltanto la traduzione è della Cei. Da tutto ciò si evince che probabilmente questo Investigatore ha consultato due versioni della Bibbia di Gerusalemme, una col testo di Cei74 e una col testo di Cei08, senza però accorgersi che le note erano quelle della Bibbia di Gerusalemme e non della Cei.Dunque, pare proprio che abbia accusato ingiustamente le due Cei di avere messo nelle loro edizioni una nota sbagliata, quando la nota è della Bibbia di Gerusalemme (a meno che non esistano varie edizioni di Cei74 e Cei08 oltre a quelle che ho io, dove hanno cambiato le note, ma non ho mai sentito una cosa del genere). Nel commento precedente avevo segnalato che la nota è nella Bibbia di Gerusalemme, perché ero andato a consultare quella, non ero andato a vedere le edizioni Cei perché avevo dato per buono ciò che scrive l’investigatore: non potevo immaginare che si inventasse che nelle bibbie Cei compare una nota che invece è in un’altra Bibbia. È incredibile: possibile che costui voglia fare il biblista, senza manco saper distinguere una Bibbia dall’altra?
Anche fra Dalmazio Colombo negli anni ’70 affermava il legame con l’Arca dell’Alleanza (D.Colombo, Cantico dei Cantici, BUR)
Ma alla fine fine, noi poveri cattolici alquanto alla deriva, QUALE BIBBIA DOBBIAMO LEGGERE per andare sul sicuro per sentirci all’ ombra del Magistero di S. Madre Chiesa? Grazie
Partiamo da una premessa: tutte le Bibbie dicono che quel versetto è difficilissimo da tradurre e interpretare. La Paoline 1968 nota: “il v. è oscurissimo nel testo originale e forse incompleto, di qui le varie traduzioni e interpretazioni”. La TOB: “Si può interpretare in modi differenti”. Il Commentario biblico Brown-Fitzmyer-Murphy parla di “rebus intraducibile”. Detto questo, la
nota delle due Cei che il Nostro ritiene errata è presente pari-pari nella Bible de Jérusalem edizione francese (mi pare un po’ temerario tacciare di ignoranza gli studiosi dell’ École biblique de Jérusalem) e la traduzione Cei08 è adottata da altre bibbie, tra cui la citata Paoline 68 e l’Einaudi a cura di Enzo Bianchi; ma se tutti i biblisti concordano sul fatto che il versetto si presti per la sua oscurità a varie traduzioni e interpretazioni, lascia il tempo che trova stare a disquisire se una delle tante sia più o meno giusta. Ma il colpo di scena formidabile arriva quando il Nostro afferma di aver fatto una “scoperta clamorosa” che “risolve l’enigma”: il presunto collegamento tra questo versetto e l’arca dell’Alleanza citata nei libri di Samuele (“una mia scoperta”, la definisce nell’ introduzione). In realtà, a fare questa scoperta ci sono arrivati altri molto prima di lui, in particolare la Bibbia TOB, che in nota segnala (citando proprio Samuele 1 e 2) che “è possibile un’ allusione al trasporto dell’arca dell’Alleanza, portata da carri. L’arca dimorava presso Abinadab”. Se il Nostro è arrivato davvero per conto suo a tale interpretazione senza averla copiata dalla TOB, non possiamo che complimentarci con lui, ma in futuro sarebbe meglio che avesse la prudenza di evitare di attribuirsi la paternità di clamorose scoperte, senza avere la certezza che non siano già state compiute da altri.
L’Investigatore … investigato 😄