Se la N*A*T*O Decide di Bombardare la Russia, Putin come Dovrebbe Reagire? Mario Adinolfi.
30 Maggio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni pubblicate su Facebook da Mario Adinolfi, che ringraziamo di cuore. Dire che siamo in mano a dei pazzi, o a dei criminali sembra riduttivo, a questo punto. Che Dio ci aiuti. Buona lettura e condivisione.
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PUTIN COME DOVREBBE REAGIRE?
di Mario Adinolfi
Oggi e domani a Praga i ministri degli Esteri della NATO si incontrano per discutere una questione cruciale: come avviare la più pericolosa delle guerre verso un cessate il fuoco e il negoziato di pace? No. Sul piatto c’è l’autorizzazione a Kiev per usare le armi NATO per attacchi sul territorio russo a partire dalla città di Krasnodar. Gran Bretagna, Francia, Polonia, Finlandia, Repubblica Ceca, Olanda, Canada, Lituania, Lettonia e Estonia hanno già detto sì. Soprattutto questa è la linea del segretario generale della NATO, Stoltenberg, così come del segretario di Stato USA, Blinken. Sunak e Macron da tempo poi parlano di inviare direttamente i soldati NATO sul campo di battaglia.
Ditemi voi come il “cattivo” Putin dovrebbe reagire a questi atti di ostilità militare.
Noi abbiamo digerito per un biennio la balla dell’invio da parte dell’Italia e dell’Ue “solo di armi di difesa”.
Per i primi tre mesi della guerra in Ucraina c’era chi faceva una diretta tv ogni giorno per glorificare la scelta di supportare Zelensky e mostrificare i russi.
Le tv e i giornali martellavano ogni giorno su quanto fosse giusta ogni forma di russofobia, hanno cancellato addirittura il diritto per gli atleti russi e bielorussi di partecipare agli eventi sportivi con la loro bandiera, prossime Olimpiadi comprese.
La stessa cosa non accade, ad esempio, per Israele e badate bene che io penso che invece nello sport nessuna bandiera debba essere ammainata, è una grande occasione di dialogo e pace.
Comunque, l’Italia fornisce da tempo all’Ucraina missili a lunga gittata.
Come cittadini non dovremmo saperlo, visto che l’elenco delle armi fornite da noi a Kiev è autorizzato dal Parlamento ma coperto da segreto di Stato.
Il ministro della Difesa inglese, Grant Shapps, si è però fatto sfuggire una dichiarazione: “I missili Storm Shadow sono un’arma straordinaria. L’Inghilterra, la Francia e l’Italia forniscono queste armi per essere utilizzate nella guerra in Ucraina, soprattutto in Crimea. Sono missili che stanno davvero facendo la differenza”.
Fanno la differenza perché sono missili a lunga gittata, colpiscono obiettivi a 250 km di distanza.
Perfetti per devastare Krasnodar, città russa con oltre un milione di abitanti. Se dovesse accadere, lo ripeto, ditemi come dovrebbe reagire Putin.
Giorgia Meloni sa che gli italiani non sostengono l’invio di armi all’Ucraina e non vogliono fare la guerra alla Russia.
Per questo ora dichiara che “bisogna evitare attacchi che provocherebbero una escalation”.
Ci sono le elezioni tra 10 giorni e dunque tocca dare un colpo di freno. Ma se “bisogna evitare attacchi” perché l’Italia fornisce sistemi missilistici che servono solo ad attaccare, non certo a difendersi?
Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, oggi ha dichiarato: “L’attuazione dei piani di dispiegamento di missili terrestri a medio e corto raggio non rimarrà senza la nostra reazione”.
Il tipo di reazione la deciderà Putin, aggiunge Lavrov, inclusa la “deterrenza nucleare”.
Allo stesso tempo Lavrov si è detto disposto ad “accelerare” una soluzione politica per il conflitto in Ucraina se “l’Occidente smetterà di fornire armi e Kiev cesserà le ostilità”.
Quindi siamo davanti al solito bivio: Putin è come Hitler, un pazzo furioso che se lasciato fare porterà la guerra in tutta Europa?
Allora bisogna fargli la guerra come la si fece a Hitler, costò ottanta milioni di morti. Oppure Putin è un nazionalista russo che vuole lo status di grande potenza e non vuole vivere sotto costante minaccia di una NATO ostile che si allarga sempre di più verso i suoi confini.
Allora bisogna smettere di fornire armi e cominciare a negoziare la pace, visto che dopo due anni e mezzo è chiaro che Zelensky la guerra non la vince.
Tutti i partiti da destra a sinistra hanno votato con questo governo o con il governo Draghi il sostegno armato alla guerra alla Russia.
Credo sia il motivo principale per non votarli alle elezioni europee, specie i più ipocriti come M5S o il mitico Pd che candida Tarquinio che vuole uscire dalla NATO per poi rimbrottarlo e dire che “non è la linea del partito”.
Elly Schlein ha superato con questo davvero i limiti dell’ambiguità indecente.
Bisogna inviare un segnale di svolta storica all’Ue e anche per questo indico di votare per la lista Libertà che contiene il simbolo del Popolo della Famiglia, che da anni chiede la pace con una soluzione precisa ricalcata sul modello cipriota. Bisogna imboccare subito la via che noi indichiamo perché l’alternativa ormai è un conflitto mondiale che, viste anche le mosse di Xi Jinping nel Mar della Cina contro Taiwan, rischia di essere davvero dietro l’angolo.
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Tag: ADINOLFI, nato, putin, stoltenberg
Categoria: Generale
Da quello che ho potuto verificare chi andrà a votare non voterà Adinolfi ( come ha sempre fatto) ma l’ineffabile Meloni, aggiungendo ” turandomi il naso, ovviamente, ma non si può fare I duri e puri”. Non ho più parole, a quanto pare sono inutili.
La guerra in Ucraina e le stagi in Palestina sono la cartina di tornasole per evidenziare il coma della cosiddetta democrazia occidentale. una foglia di fico sempre più piccola e ingiallita.
Nel mondo gli apparati degli Stati non tengono conto della volontà popolare. Il quadro di Orwell è però modificato dal fattore dei diritti e dall’ ambientalismo catastrofista. Manca la guerra tra blocchi, perenne per comprimere e reprimere ogni critica al regime.