Non c’è Bisogno dell’Islam per Difenderci dalla Queer Dittatura Benedetta De Vito.
25 Maggio 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla decisione imbecille di escludere dallo studio di Dante due studenti musulmani perché la Commedia offende l’islam. Non è la politica, che è quello che è e da cui non ci si può mai, in nessun tempo aspettare niente; sono magistratura e scuola le due vere piaghe di questo povero, sventurato Paese. Buona lettura e diffusione.
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Pian pianino, goccia dopo goccia, non con le spade e con gli scudi (come facevano nei tempi andati diventando “lo nero periglio che viene dal mare”), ma con lo scudo molto più efficace del buonismo inzuccherato dalle orride (per me) parole di “inclusione” (e se non sei inclusivo sei un fascista, ma quando mai!) e “migranti” (messo al participio presente che fa molto poesia…), l’islam sta costruendo il suo califfato europeo. In Inghilterra, i sindaci di quasi tutte le città più importanti sono seguaci di Maometto, in Germania i musulmani sono già quasi il sette per cento della popolazione e in Italia, a passetti leggeri, i seguaci del profeta pregano nelle nostre università dove, invece, si bandisce il Crocifisso…
E proprio ieri è arrivata dal Nord Italia la risibile notizia dell’esclusione dallo studio di Dante di due studenti musulmani. Ma questa è una sonora sciocchezza! Allora, noi che siamo cristiani e credenti, non dovremmo studiare l’Eneide perché contraddice Santa Romana Chiesa? E i monaci benedettini non han forse salvato anche gli dei pagani in onore del sapere e della cultura? Allora, fermi fermi e fatemi capire: noi dobbiamo includere loro (pur se fedeli a una religione che, per il Cattolicesimo è falsa essendo solo la nostra la Via, la Verità e la Vita e per me è proprio così, da Cattolica Romana) e loro vogliono escludersi? Dallo studio del Sommo poeta, colonna del nostro pensiero cristiano? Ma questo è il trionfo, di nuovo del mondo a piedi in su. Se non vogliono “includersi”, credo, non dovrebbero venire in Italia e gentilmente li inviterei a tornare al loro Paese d’origine dal quale non credo siano partiti a causa di una guerra…
E mi fanno paura i molti credenti che incontro , i quali stufi morti della dittatura queer che siamo costretti a vivere, guardano con ammirazione ai musulmani che sono “integri”. Ma questo è un errore, una tentazione maligna! Noi, per salvarci dalle derive del mondo al contrario, dobbiamo solo restare fedeli alla Croce, al Signore, amare la Trinità, recitare il Rosario, tenerci stretti la Via, la Verità e la Vita, che il Signore ci ha consegnato. Sì proprio a noi, i discendenti dei Romani. Romani anche noi. Noi che custodiamo nel nostro Paese la meraviglia della Cattedra di Pietro…
Il mondo al contrario, tutt’intorno, sghignazza e ci confonde. Il premier va a prendere un detenuto, i buggì si occupano di una insegnante-picchiatrice (ma che bell’esempio per i ragazzi!) e una signora di mia conoscenza, e credente, ha detto alla sua bisnipote: “Bè, per fare un figlio, non devi mica sposarti in chiesa?!”. E la giovane, due occhi in punto esclamativo, le ha risposto: “A no’, proprio tu me lo dici?”. E si è sposata, bellissima, in chiesa. Il mondo vero, a piedi a terra e naso in cielo c’è, basta solo un poco di coraggio e di disubbidienza al male.
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Tag: bdv, dante, de vito, islam, lgbtq
Categoria: Generale
Ho l’impressione che dove i cattolici stanno zitti o sono complici, Dio consenta l’avanzamento dell’Islam per parare danni estremi e mostrarci la nostra pochezza.
Osservazione di estremo interesse.
All’epoca in cui imperversava l’ISIS, dopo il fattaccio delle Torri Gemelle, il Corano divenne di moda fra i cattolici italiani. Ne erano piene le vetrine delle librerie, molti lo acquistarono, qualcuno lo lesse. Un mio collega cattolicissimo, oserei dire bigotto, mi disse che lo aveva letto e che c’era “molto da imparare”. Io gli risposi semplicemente che c’era molto da conoscere, ma poco da imparare. E di questo sono tuttora convinto.
Sono d’accordo con lei: c’è molto da conoscere, poco da imparare, anche perché molte sure trattano episodi biblici ed anche evangelici (quella sull’annunciazione di Maria, unica donna ad essere nominata nel Corano, è molto bella ed è tra le più amate – c’è un sacerdote stupido che diffonde nel web la storia che Maria nel Corano sia una delle quattro mogli di Maometto in Paradiso, ma è del tutto falsa, basta leggere). A fare la differenza tra Cattolicesimo ed Islam è l’Incarnazione, cosa ben diversa dall’idea di un Dio distante e lontano, pur se misericordioso. Anche il concetto di libero arbitrio è del tutto assente e rende l’Islam in qualche modo “arcaico” rispetto al Cristianesimo, una specie di ritorno indietro. C’è però una cosa di cui i cattolici intelligenti dovrebbero/potrebbero appropriarsi: il “grande jihad” che, al di là delle americanate sulla “guerra santa”, significa il costante sforzo su se stessi per migliorarsi. Anche il digiuno del Ramadam è qualcosa che già appartiene alla cultura cattolica: si pensi alla quaresima (mia nonna, ad esempio, in questo periodo praticava una sua forma di digiuno).
Avete presente quando il Papa Benedetto XVI disse che il pericolo più grande per la Chiesa non veniva da fuori, ma dal suo interno?
Mi si è materializzato plasticamente nell’esperienza di una messa in parrocchia.
Sul sagrato un gruppo di persone schiamazza incurante della celebrazione e del l’adorazione in corso prima della messa.
Qualcuno dentro si domanda se non si debba uscire a riprenderli, ma poi rinuncia vedendo indifferente il sacerdote e là chiacchiere per futili motivi che si scambiano alcuni membri del consiglio pastorale, ministri straordinari dell’eucaristia e volontari addetti al decoro.
In questo confabulare incurante di quelli che tentano di raccogliersi in preghiera viene proprio da dire che quelli che schiamazzano fuori sono il minore dei problemi.
Al termine, ricevuta l’Eucaristia da un ministro perchè il sacerdote lo fa fare a loro, uscendo ho visto le immondizie abbandonate da chi aveva scelto di fare il pic nic davanti alla chiesa, a celebrazione in corso.
Il sacerdote nell’’omelia si era soffermato sull’importanza di testimoni credibili… passa davanti a me e alcuni altri e saluta, ricevendo una risposta freddina…
Se ne va. Quelli che chiacchieravano dentro sono usciti ancora prima del termine del canto di ringraziamento.
Il ragazzo che vende rose mi guarda facendomi vedere lo schifo e senza che nessuno gli dica nulla mette al loro posto due sedie prese da dentro la chiesa da quelli che facevano il pic nic e poi lasciate fuori dalla porta.
Scuote la testa e se ne va. Non è cattolico e sta lì solo per vendere, ma ha fatto un gesto di cura per il luogo imbrattato da battezzati non più praticanti.
Tra i praticanti molti paiono presenti solo per ruolo, ma senza particolare coinvolgimento.
Alcuni raccolgono le immondizie e le buttano in un cestino.
Andare a messa oggi in Italia è anche questo…
Questo è il motivo per cui io sempre di più penso che gli stranieri immigrati in Italia, più che un rischio di invasione, rappresentino un possibile fertile terreno di evangelizzazione, che mi appare paradossalmente più facile rispetto a quella di tanti cattolici che ritengono di esserlo perché battezzati, degli agnostici e degli atei. Un’idea troppo ardita? Bisognerebbe provarci, magari inizialmente cercando i punti di contatto tra Scritture e Corano, per vedere se è così.
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È vero che non c’è bisogno certo dell’islam per combattere la menzogna lgbt, basta ricorrere alla Bibbia. È altrettanto vero, però, che i cattolici fanno fatica a schiodarsi dalla sedia per manifestare PUBBLICAMENTE contro questa follia: Rosari pubblici lo stesso giorno dei ‘pride’, processioni di riparazione, discussione con quei pochi politici che possono aiutare in Parlamento, partecipazione alle mega manifestazioni di Pro Vita, firma di petizioni, sottrazione dei figli dalle scuole pubbliche. Se non capiamo che tutto questo, fatto coralmente, è l’anticamera della fine di questo abominio, siamo solo complici.
A leggere le “dichiarazioni programmatiche” di un certo Zuppi, che dicono sarà forse il prossimo papa, non c’è mica tanto da meravigliarsi. Forse è anche il caso di chiedersi come mai questo abominio abbia avuto tanta strada spianata…
Non sarà lui il nuovo Papa, si fidi. La Chiesa ha una dimensione mondiale, ben più grande dell’Italietta.
Sono d’accordo con lei. Sto partecipando a varie processioni di riparazione e le lascio immaginare la fatica che si fa a coinvolgere i fedeli e i presbiteri. ‘Il Figlio dell’uomo quando tornerà troverà la fede sulla terra?’. Al grande raduno indetto da Pro Vita e Famiglia a Milano per dire no al ddl Zan c’erano pastori protestanti! Ma davvero si pensa di testimoniare Cristo al chiuso delle parrocchie?