Guerra Israele-Iran e l’Arte di Prevedere il Passato. Vincenzo Fedele.
6 Maggio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste considerazioni sulla crisi in atto in Medio Oriente. Buona lettura e diffusione.
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Guerra Israele-Iran e l’arte di prevedere il passato.
Avevo divulgato, con tutte le cautele del caso, (vedi qui) la notizia su possibili retroscena all’attacco israeliano ai siti produttivi iraniani di Isfahan, in risposta all’attacco con droni da Teheran a Israele che, a sua volta, era stata la reazione alla distruzione dell’ambasciata iraniana a Damasco da parte israeliana.
L’argomento era la notizia del probabile abbattimento, da parte dell’aviazione russa, di un aereo israeliano dotato di una carica nucleare da far esplodere nel cielo dell’Iran in modo da, con la ricaduta di impulsi magnetici, far “cuocere” e disabilitare gli impianti elettrici ed elettronici iraniani.
Oltre ai dubbi sulla veridicità avevo, in quella sede, avanzato alcune perplessità tecniche sulla pratica realizzazione dell’attacco nucleare ad alta quota. Altri se ne possono avanzare, e sono stati discussi sul web da esperti del settore. Riassumendo per sommi capi i pareri degli esperti possiamo evidenziarne i seguenti:
In un attacco di tale portata e importanza non si utilizza mai un solo aereo con il rischio di guasto (all’aereo o all’ordigno), o di abbattimento. Ogni F-35 può trasportare, al massimo, una di queste armi, quindi il minimo sarebbero due aerei, ma senza dubbio ne sarebbero impiegati quattro, per il combinato disposto di incrocio dei problemi e per lanciare almeno due ordigni con una buona probabilità che almeno uno faccia il suo dovere.
Anche un solo aereo, comunque, non potrebbe essere lasciato solo, ma richiederebbe un folto gruppo di supporto, caccia di scorta e sistemi AWACS per ispezione e rilevazione minacce.
Altro problema è il rifornimento in volo visto che il peso dell’ordigno riduce di molto l’autonomia. A parere degli esperti questo sarebbe, forse, un punto a favore, visto che quella notte era in volo sull’Iraq un velivolo da rifornimento KC-135. Strana coincidenza, ma non è raro che questi aerei siano in voli notturni per vari motivi.
Per attacchi di tale importanza, oltretutto mai effettuati prima, si creano eventi secondari per “distrarre” il nemico dal vero obiettivo, ad esempio attacchi via terra in Libano o forti movimenti di truppe. Niente di questo è accaduto, a parte un attacco irrisorio con un drone, risolto in qualche minuto e che, oltretutto, sarebbe stato controproducente, visto che avrebbe rivolto l’attenzione iraniana nei cieli e non a terra.
Per ottenere l’effetto EMP, non solo è necessario che l’esplosione sia di tipo nucleare, deve anche avvenire ben oltre l’atmosfera e la ionosfera, quindi ad almeno 60 Km di altitudine e con potenza elevata. Tralascio i numeri in gioco, ma non sono i raggi gamma a provocare l’effetto EMP. Il loro effetto ionizzante provoca una grande quantità di elettroni liberi che interferiscono con la ionosfera sottostante. La reazione della ionosfera è, a sua volta, dipendente dal campo magnetico terrestre, che varia sia giornalmente che in base ai punti sul globo. I siti più interessanti per l’effetto EMP sono sopra Stati Uniti, Russia e Australia. Più ci si allontana da questi centri e minore è l’effetto di ricaduta EMP. L’Iran è al limite delle zone interessate normalmente dal magnetismo. Un attacco come quello ipotizzato (per potenza ed altezza dell’esplosione) creerebbe pochi problemi all’Iran. Facendo esplodere una bomba troppo potente o troppo in alto (oltre 200 Km) la maggior ricaduta si avrebbe sulla Russia, che reagirebbe immediatamente ad un tale attacco con esiti imprevedibili e catastrofici.
Anche per questi motivi è impossibile che un simile attacco possa essere avvenuto senza coinvolgere gli USA che, come già da me ipotizzato in prima battuta, avrebbero a loro volta coinvolto Russia, Siria ed altri attori mentre nella ipotesi di Escobar i soli attori presenti sulla scena erano solo tre: Israele Russia e Iran.
Gli F-35 non possono raggiungere le altezze di cui stiamo parlando e non possono trasportare ordigni del peso necessario a sviluppare i megatoni (almeno 60) da mettere in gioco. Oltre al fatto fisico in se stesso è anche da dire chiaramente che sia gli USA che i Russi conoscono la dislocazione di tutte le bombe nucleari possedute da Israele e, sembra, nessuna manca all’appello. In ultimo, visto che gli F-35 non avrebbero potuto svolgere il ruolo affidatogli dalle “fonti” di Escobar, per Israele sarebbe stato molto più semplice lanciare un missile capace di trasportare un simile carico ad una simile altezza. I missili israeliani di classe Jericho sono in grado di farlo e non si vede perché non sarebbe stato utilizzato visto che dopo un attacco del genere non c’è modo di nascondersi, o di rimanere in silenzio per non essere imputati dell’azione, come fatto dagli israeliani per l’attacco all’ambasciata iraniana a Damasco e in molte altre occasioni.
Con tale aggiornamento, definitivo, sembra quindi assodato che le “fonti” di Pepe Escobar, che continuo a reputare serio e credibile, siano inquinate da interessati interventi israeliani anonimi e sottobanco.
Penso sia utile, invece, qualche riflessione in merito di questa subdola e pericolosa azione di disinformazione. Per non farci mancare nulla, vista la pesantezza dell’argomento, forse è meglio fermarci un attimo e sorridere con qualche risvolto umoristico, anche se può sembrare fuori luogo in questo contesto.
Un giovane parapsicologo brasiliano, Athos Salomè, ha profetizzato nei giorni scorsi “tre giorni di oscurità” a causa della corsa agli armamenti ed esperimenti di tecnologie a impulsi elettromagnetici, noti come EMP.
Noi ne parliamo qui, ma il veggente brasiliano sa che, nel mondo, non tutti hanno la fortuna di leggere Stilum Curiae, quindi chiarisce che questi eventi possono essere causati da ordigni nucleari fatti esplodere ad alta quota e, precisa, addirittura fuori dell’atmosfera. Chiarisce anche, ma tu guarda le combinazioni, che le tensioni fra Iran e Israele possono portare ad un conflitto su larga scala, con il rischio della terza guerra mondiale. Non chiarisce come mai colleghi i tre giorni di buio a un evento EMP e alla situazione di tensione tra Iran e Israele, ne perché “tre giorni di buio” dovrebbe innescare la terza guerra mondiale. Va bene che un veggente non parla mai in chiaro, ma chi lo imbecca potrebbe anche consigliargli di rimanere più sul vago. Nostradamus docet. Una cosa però la precisa, anzi due: L’avvenimento avverrà nel corso del 2024 e chiarisce che il futuro non è già scritto e l’umanità può scongiurare tali eventi funesti con azioni che potranno modificare la tragedia. Non basta predire cose di cui si sta già discutendo, si lascia la porta aperta a prevenire la smentita postuma.
Athos Salomè ha già fatto previsioni in passato ed alcune si sono anche avverate. Sembra che, eliminando le molte che sono risultate sbagliate, il resto era tutto esatto. Anche in questo caso la previsione parla di un evento già divulgato e attuabile in futuro con i guerrafondai all’opera. Apre le porte a previsioni miracolose sul passato prossimo lasciandosi comunque aperte le fughe del futuro ancora da scrivere. Se realmente qualche guaio del genere sarà attuato il nuovo Salomè oscurerebbe la vecchia cara figlia di Erodiade e si farà pagare i vaticini con pioggia di dollari senza danze propiziatorie. Venghino, signori, Venghino.
Anche noi italiani, per non essere da meno, ci adeguiamo e infatti anche la cara signora Gisella, che profetizza in quel di Trevignano, ha subito profetizzato anche lei tre giorni di buio per eventi straordinari nell’atmosfera. Meglio portarsi avanti col lavoro. Se dall’alto non arriva l’illuminazione almeno il buio è assicurato,
Del resto non vedo cosa ci sia da meravigliarsi. Mica è da ieri che arrivano rivelazioni di quanto è già avvenuto ? Non ricordate le sedute spiritiche di Romano Prodi su via Gradoli in pieno sequestro Moro ? Che poi non si capiscano, e si cerchi da un’altra parte, è colpa di voi umani che non riuscite a vedere navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione …….
Anche io avrei molte profezie da fare, ma a chi voglia conoscerle comunicherò separatamente il mio codice IBAN per un piccolo contributo allo sforzo creativo non avendo suggeritori che mi sussurrano nelle orecchie.
Ritornando, purtroppo, a parlare seriamente dei fatti reali e della non veridicità dell’abbattimento è bene riflettere sul perché disinformatori israeliani (gli unici che possono averlo fatto), avrebbero divulgato queste notizie ammantandole di veridicità proveniente da altissimi livelli, sapendo già che mai avremo la verità.
Avevo già anticipato che uno dei possibili motivi è la necessità israeliana di ampliare il conflitto per coprire il genocidio in atto. La stessa necessità che ha Zelensky in Ucraina di coinvolgere la NATO per evitare la disfatta totale. Qui vi è l’impossibilità israeliana sia di occultare il genocidio che di uscire dal pantano socio-militare in cui si sono cacciati senza possibilità di vittoria sul campo. Solo coinvolgendo un attore molto più grande dell’Iran, la Russia, Netanyahu potrebbe avere qualche speranza di salvare il proprio governo, se stesso e la stessa esistenza futura dello Stato di Israele.
Forse spera che basti adombrare questa possibilità, per quanto improbabile, perché Biden si allinei con demenza senile al seguito. Che questo voglia dire terza guerra mondiale sembra che sia ininfluente e che rientri nelle possibilità, se non negli obiettivi dichiarati, degli ottenebrati strateghi israeliani. Cosa accadrà se l’Iran sarà messo con le spalle al muro di un “casus belli” definitivo, sul tipo di un grande attacco ad un loro sito nucleare o a una sede istituzionale iraniana?
L’Iran era isolato e quasi accerchiato finché non si è qualificato come affidabile agli occhi della Russia e della Cina. Da quel momento la collaborazione si è rivelata sempre più evidente e tangibile, spinta anche da enormi errori strategici USA in Medio Oriente. Accordi con l’Arabia Saudita in ambito BRICS+, fornitura di droni alla Russia e scambio d tecnologie, non solo con Mosca, ma anche con Pechino e Corea del Nord, gli elevati livelli tecnologici delle università iraniane, la crescita sempre più spinta di Hamas a Gaza e Hezbollah in Libano.
Per Israele è importante, quindi, squalificare l’Iran come potenza regionale divulgando l’impressione che sia solo l’orso russo a supportare una forza iraniana che in realtà sarebbe inesistente. Quindi il fantomatico F-35 israeliano sarebbe stato abbattuto dai russi perché gli iraniani sarebbero incapaci di farlo.
Non è così, e l’Iran l’ha dimostrato. Ha anche dimostrato di saper giocare all’informazione e disinformazione, rispondendo alle provocazioni, anche mortifere, entro limiti accettabili e forse concordati con Mosca. Per Israele questo è un gioco molto pericoloso che può anche travolgerlo lasciando in macerie il mondo intero.
In questi giorni ci sono state spettacolari aurore boreali in molte parti della Russia che di solito non sono interessate da questi bellissimi fenomeni atmosferici. Le immagini girano tranquillamente sul web e sono di una bellezza mozzafiato. Le aurore boreali sono fenomeni elettromagnetici provocati dall’attività solare, ed abbiamo già detto che la Russia è uno degli epicentri di questi fenomeni. Nulla vieta che siano anche “aiutate” da altre attività, non ultime effetti EMP indotti come prima descritto. Se fossero effetti di attività sperimentali nella stratosfera invece di sorridere sulle previsioni del passato dovremmo piangere per il futuro. Speriamo di non doverlo scoprire a nostre spese.
Vincenzo Fedele
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Tag: escobar, f35, iran, israele, russia, usa
Categoria: Generale