Mandato di Arresto per Netanyahu? Il Massacro a Gaza Continua, Occupata Sciences Po a Parigi.
29 Aprile 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione alcuni elementi informativi, di cui ringraziamo le fonti, sulla situazione in Medio oriente, e a Gaza in particolare. Buona lettura e condivisione.
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Ecco un dispaccio dell’Agenzia Ansa
‘Netanyahu teme mandato di arresto da Cpi, colloqui frenetici’
Secondo i media israeliani, gli Stati Uniti stanno prendendo parte a un disperato sforzo diplomatico per impedire alla Corte penale internazionale (Cpi) di emettere in settimana mandati di arresto per il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo dell’Idf Herzi Halevi.
Il sito di notizie Walla aggiunge che Netanyahu ha fatto telefonate continue durante il weekend cercando di convincere gli Usa a bloccare qualsiasi decisione della Cpi.
Haaretz scrive che il governo israeliano sta lavorando con il presupposto che il procuratore della Cpi Karim Khan possa emettere questa settimana i mandati.
E questo un secondo dispaccio, da Parigi, dell’Agenzia Ansa
Gli studenti pro-Palestina hanno occupato la sorica sede di Sciences Po a Parigi, tra gli atenei più prestigiosi di Francia, bloccando gli storici spazi della Rue Saint-Guillaume sulla scia delle contestazioni nei campus negli Usa. Diverse decine di studenti del ‘Comité Palestine’ di Sciences Po hanno occupato l’ateneo nella notte filtrando gli accessi al portone d’ingresso. Già mercoledì, una decina di tende erano state piantate nel cortile di un edificio secondario dell’ateneo, prima che la polizia procedesse allo sgombero.
Gli studenti a Parigi hanno ricevuto il sostegno di diversi esponenti della France Insoumise (Lfi), il partito di sinistra di Jean-Luc Mélenchon, che pone il conflitto a Gaza al centro della campagna per le elezioni Ue di giugno. “Questi studenti stanno letteralmente tenendo alto l’onore della Francia”, ha dichiarato la candidata Lfi e militante pro-palenstinese, Rima Hassan, mentre Mélenchon ha inviato un messaggio di sostegno ai manifestanti. Secondo la direzione di Sciences Po, che ha deciso di chiudere preventivamente alcuni spazi, sarebbero una sessantina gli occupanti del principale edificio in rue Saint-Guillaume, nel cuore della rive gauche, tra le zone più chic di Parigi. La direzione esprime inoltre una ”ferma condanna per queste azioni studentesche”. Intervistato dall’emittente Lci, il presidente del Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebraiche di Francia (Crif), Yonathan Arfi, dice che la protesta a Sciences Po non ha ”nulla di massiccio ma è comunque rischiosa”. ”E’ pericoloso perché l’università ha una funzione simbolica nelle società. Ciò che accade negli atenei non riguarda solo il mondo studentesco ma ha un riflesso sull’insieme della nostra vita politica e intellettuale”, ha osservato. ANSA/AFP/DIMITAR DILKOFF/ANTONIN UTZ
Questo scrive il prof. Alessandro Orsini su X (già Twitter)
Joe Biden è un criminale di guerra e un gran corrotto. Questa notte un raid dello Stato terrorista d’Israele, sostenuto da quel volgare criminale di guerra di Joe Biden, Il presidente degli Stati Uniti, ha ucciso a Rafah e Gaza 27 palestinesi innocenti, di cui almeno 5 bambini. Da quando il presidente degli Stati Uniti il 24 aprile ha dato a Israele 17 miliardi di dollari, Netanyahu ha intensificato i bombardamenti contro i palestinesi e ha ammassato carri armati per entrare a Rafah perché sa di poter contare sulla nuova dotazione militare proveniente da Biden il criminale di guerra-corrotto. Qunidi, se ci sarà il massacro di Rafah, sarà per i nuovi miliardi che Biden ha dato a Netanyahu. Se i corrotti che in Italia difendono il criminale Biden pensano di spaventarmi con le loro minacce di querela, alleghino nella denuncia i fatti che seguono: i 34.000 palestinesi sono stati sterminati con le armi e le munizioni che quel corrotto-criminale di Biden ha dato a Israele in tutti questi mesi. Oggi, 29 aprile 2024, Biden dice, testualmente, che il suo sostegno a Israele è “incrollabile” mentre i cadaveri dei bambini palestinesi sterminati con le sue armi formano una pila che arriva fino in cielo. Più di 12.000 bambini palestinesi sono stati sterminati con le munizioni di Biden e questo autorizza chiunque ad affermare che Biden è un corrotto criminale di guerra. Anche Antonio Tajani dà allo Stato terrorista d’Israele fucili, munizioni, bombe, siluri, razzi, missili e accessori. I bambini palestinesi vengono sterminati anche con le armi di Tajani. Il Governo Italiano è stato infatti denunciato da Salahaldin M. A. Abdalaty – un avvocato 49enne nato a Jabalya e adesso rifugiatosi in Egitto dopo aver perso la madre, un fratello, una sorella, una nipote di 2 anni e la cognata in un bombardamento notturno dell’esercito terrorista d’Israele. Salahaldin M. A. Abdalaty si è rivolto al Tribunale di Roma, chiamando in causa la presidenza del Consiglio e i ministeri degli Esteri e della Difesa con un ricorso urgente per violazione dei diritti umani fondamentali. Domani uscirà il mio nuovo libro in cui introduco per la prima volta in Italia la letteratura scientifica sul terrorismo di Stato e spiego perché Israele è uno Stato terrorista.
Un reportage di Fanpage.it dall’ospedale di Rafh, nel sude della Striscia
“Il mio lavoro nell’ospedale di Rafah, dove ogni giorno sento le urla disperate dei bimbi feriti”
La testimonianza da Rafah di Davide Musardo (Medici Senza Frontiere): “Il nostro ospedale si trova nel cuore della città. Nella confusione del reparto pediatrico sento delle urla, sono grida per lo più disperate”.
A cura di Davide Falcioni
Mentre, secondo i media internazionali, l’esercito israeliano è pronto per entrare a Rafah – che ritiene l’ultimo bastione di Hamas a Gaza – arriva a Fanpage.it proprio dalla città al Sud della Striscia la testimonianza di Davide Musardo, psicologo che si trova sul campo con Medici Senza Frontiere:
“Il suono incessante dei droni e delle esplosioni ci sveglia ancor prima dell’alba. Seguono i suoni cupi e non troppo distanti dei bombardamenti aerei e perfino alcuni dei carrarmati israeliani. Il pianto di un bambino è un chiaro segno di questo brusco risveglio e della sua naturale paura nel rivivere ancora una volta una notte di terrore.
Nel mentre ci prepariamo per raggiungere il nostro ospedale, il pensiero corre ad immaginare i visi delle persone colpite, il loro dolore, la perdita.
Israele-Hamas, raid su Rafah e Gaza City: almeno 27 morti, tra cui bambini. Tajani: “Agire subito”
Siamo a sud della striscia di Gaza, a Rafah precisamente, una piccola città che un tempo ospitava circa 250.000 persone e che, adesso, ne ospita più di un milione e mezzo in fuga dai paesi colpiti e in cerca di riparo. Le strade sono piene di tende, piccole baracche in cui si cerca di racimolare un po’ di denaro per poter sfamare la propria famiglia. Le code ai punti di raccolta dell’acqua sembrano interminabili. I bambini corrono scalzi per le strade impolverate, alcuni si danno da fare nel trasportare improvvisati carrettini con una tanica di acqua al loro interno. Altri cercano i nostri sguardi all’interno delle nostre auto, un cenno, un saluto, un piccolo gesto di umanità.
Il nostro ospedale si trova nel cuore della città, ed è chiaramente un viavai di persone che si affrettano a supportare i loro cari ricoverati nei nostri reparti. I letti sono tutti occupati, giovani adulti, anziani, bambine e bambini dai visi provati. Hanno ferite alle mani, alle braccia, alle gambe, sui loro volti. Alcuni hanno subito un’amputazione, altri hanno bisogno di un tutore esterno per fissare la frattura causata dall’impatto esplosivo. Il dolore si percepisce nelle loro espressioni. E non è solo un dolore fisico.
Tutti hanno una storia, una storia troppo triste anche per essere raccontata. Genitori che hanno perso i loro figli e bambini che hanno perso i loro genitori, sorelle e fratelli… Ad ogni approccio, alla consueta domanda sul come stai oggi, tutti rispondono “Kullu tammam, Alhamdullah” (tutto bene, grazie a Dio) per poi ritornare cupi nei loro volti e voler condividere con te le foto dei propri bambini, o l’ultima foto tra mamma e papà, per non aver avuto il tempo di salutarli, di proteggerli e, per certo, per non dimenticarli.
Nella confusione del reparto pediatrico sento delle urla, sono grida per lo più disperate. Vedo un viso dolce di una bambina di 10 anni circa, segnato dalle lacrime. Cammina per la stanza e il mio interprete mi riferisce che urla a tutti che non riesce a respirare. È in pieno attacco di panico e sembra non esserci modo di calmarla. Il dolore fisico delle ustioni, che riporta sulla parte alta del suo corpo, innesca inevitabilmente una ferita psicologica legata ai vissuti traumatici di una violenza atroce.
Il team del reparto di Salute Mentale riesce ad intervenire nel migliore dei modi e da subito, la bambina, inizia a controllare meglio i suoi attacchi di panico, facilitando in questo modo tutte le sessioni di bendaggio e le cure mediche dovute. Adesso la chiamiamo dottoressa perché sta imparando quasi a gestire i suoi attacchi, attraverso il gioco, la proiezione dei ruoli e la comprensione del suo dolore. Di certo non è semplice e richiederà del tempo e cure adeguate così come avrà bisogno di un cessate il fuoco permanente, in cui poter riprendere la sua vita, i suoi giochi e, perché’ no, i suoi sogni… come quello di diventare dottoressa quando sarà grande”.
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Tag: gaza, orsini, rafah, sciences po
Categoria: Generale
Perché questi studenti non decidono di arruolarsi volontari per andare a difendere chi ritengono sia l’unica parte offesa? Povero Occidente, sazio e disperato…
No comprendiamo come ancora si faccia dar credito a questa ridicola corte di Aia (cortile di campagna) da operetta… da sempre asservita ad oligarchie finanziarie globaliste occidentali!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Aggiungo che,
parallelamente all’ultimo libro del prof. Alessandro Orsini e alle delucidazioni ed esplicazioni che egli certamente farà seguire riguardo allo Stato di Israele,
sarebbe utile ed urgente introdurre in Italia anche una ricerca storica libera e indipendente sul comportamento dei governanti dello Stato di Israele relativamente ai Piani e ai Trattati di pace volti a risolvere il conflitto israele-palestinese, ricordando al riguardo le parole dello storico israeliano Ilan Pappé
<>. . .
The History of Israel Reconsidered: A Talk by Ilan Pappe
by gyaku
http://www.dissidentvoice.org
March 18, 2007
https://www.dissidentvoice.org/Mar07/gyaku18.htm
La storia di Israele riconsiderata: un discorso di Ilan Pappe
di gyaku http://www.dissidentvoice.org 18 marzo 2007
https://dissidentvoice-org.translate.goog/Mar07/gyaku18.htm?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc
Buona sera a tutti
Prendendo lo spunto per il presente commento
dall’ultimo libro del prof. Alessandro Orsini intitolato
Ucraina / Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali, pubblicato da PaperFIRST
ci segnalo
Serge Thion, sociologo e storico francese,
ex ricercatore nel Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica (CNRS)
che con il linguista statunitense Noam Chomsky, da taluni considerato il più grande intellettuale vivente, ha firmato il libro “Il caso Faurisson e il revisionismo olocaustico”, pubblicato in italiano dalle Edizioni Graphos nel 1997,
( Robert Faurisson era stato il decano della corrente storica del revisionismo olocaustico, il cosiddetto “negazionismo”, anche se i suoi esponenti , compreso SergeThion, hanno sempre rifiutato tale etichetta)
è stato il curatore di un libro intitolato “Sul terrorismo israeliano” (Editore Graphos, 2004)
Gli autori dei saggi ivi raccolti sono quasi tutti ebrei . . .
SUL TERRORISMO ISRAELIANO – Come Don Chisciotte
https://comedonchisciotte.org/sul-terrorismo-israeliano/
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Grazie
Chi é causa del suo mal, pianga se stesso!
Sì, ho letto della Cpi. Mi risulta, comunque, che ci sia anche un’altra iniziativa legale a livello internazionale per fatti molto gravi, ma non so se la documentazione che ho avuto modo di conoscere sia poi stata inserita all’interno di quella di cui parla Haaretz.