La Diplomazia dei Ravioli e dei Funghi (talvolta Allucinogeni…) fra Pechino e Washington. Matteo Castagna.
27 Aprile 2024
Marco Tosatti
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“Ma le abitudini alimentari di Blinken – prosegue Zhuang nel suo articolo – hanno suscitato molto meno interesse di quelle del segretario al Tesoro Janet Yellen. Nel corso di due viaggi, questo mese e l’anno scorso, i suoi pasti in Cina hanno attirato così tanta attenzione che il Global Times, gestito dallo Stato, l’ha considerato una forma di “diplomazia alimentare”.
L’anno scorso, la signora Yellen ha fatto notizia quando, in un ristorante di Pechino, che serve cucina della provincia dello Yunnan, ha mangiato funghi, che si sono rivelati leggermente tossici, e che potevano causare allucinazioni se non cucinati correttamente.
Questo mese, durante un viaggio di quattro giorni in Cina, la signora Yellen ha visitato un famoso ristorante cantonese a Guangzhou e un ristorante del Sichuan a Pechino. I piatti che ha ordinato sono stati rapidamente pubblicati online, ottenendo un’ampia approvazione da parte dei commentatori, per la varietà e la convenienza dei piatti ordinati, per la sua abilità con le bacchette e per il fatto che lei e il suo team sedevano tra gli altri commensali invece che in una stanza privata.
I piatti ordinati dalla signora Yellen e dal suo team erano piatti classici delle rispettive regioni e non erano stati modificati secondo i gusti stranieri, secondo Fuchsia Dunlop, cuoca e scrittrice gastronomica, con sede a Londra, specializzata in cucina cinese.
Occasionalmente vengono scelte sedi specifiche per trasmettere un messaggio diplomatico, ha aggiunto la portavoce. Ha citato la visita della signora Yellen, questo mese, a un birrificio di Pechino, che utilizza luppolo americano, allo scopo di evidenziare l’importanza delle esportazioni agricole americane in Cina.
The New York Times conclude: “Questo cambiamento – ha detto la Dunlop – potrebbe riflettere il sentimento della Cina un po’ più fiducioso riguardo alla familiarità degli occidentali con il vero cibo cinese nel 2017, rispetto al 2009”, come a dire che i cinesi potrebbero preferire una Presidenza repubblicana, con implicito riferimento a Trump, rispetto ad una Democratica, ovvero Biden.
Il presidente cinese Xi Jinping ha, dunque, incontrato il segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Cina e Stati Uniti dovrebbero essere “partner, non rivali”, ha detto Xi a Blinken, aggiungendo che ci sono ancora una “serie di questioni” da risolvere nelle relazioni tra i due Paesi e “c’è ancora spazio per ulteriori sforzi”. La Cina, ha aggiunto, spera che gli Stati Uniti abbiano una “visione positiva” dello sviluppo del suo Paese. “Quando questo problema fondamentale sarà risolto… le relazioni potranno davvero stabilizzarsi, migliorare e andare avanti”, ha sottolineato.
Il capo della diplomazia cinese ha esortato ad affrontare i crescenti disaccordi per auspicare una “spirale discendente”.
“Ma allo stesso tempo, i fattori negativi nel rapporto continuano ad aumentare e a svilupparsi”, ha detto Wang. …”I legittimi diritti allo sviluppo della Cina sono stati irragionevolmente soppressi e i nostri interessi fondamentali si trovano ad affrontare sfide”.
“La Russia “avrebbe maggiori problemi” nella guerra contro l’Ucraina se non avesse il sostegno della Cina. Nei miei incontri qui a Pechino ho sollevato la questione di componenti e di beni con “doppio uso” spediti dalla Cina verso Mosca – ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, in conferenza stampa, osservando che è una situazione incompatibile, considerando l’aggressione verso un Paese sovrano. Allo stesso modo, ha aggiunto il capo della diplomazia americana, Pechino “può aiutare a far calmare le tensioni in Medio Oriente”.
Blinken ha anche sottolineato che gli Usa mantengono “il rispetto della politica della ‘Unica Cina’ ” e sostengono la “stabilità delle relazioni nella Stretto di Taiwan”, aggiungendo di aver avvertito direttamente la Cina delle sue mosse assertive verso le Filippine. “Ho chiarito che mentre gli Stati Uniti continueranno ad allentare le tensioni, i nostri impegni di difesa nei confronti delle Filippine rimarranno ferrei”. Per questo, gli Usa hanno invitato Pechino ad evitare “azioni pericolose nel mar Cinese meridionale” negli incontri con la massima leadership mandarina.
Pur con il bon ton della miglior diplomazia, le posizioni delle due Superpotenze sembrano desiderare una partnership che, però, entrambe sanno di non poter ottenere, almeno in questa fase. Perché, tra un hamburger di buone intenzioni e un riso alla cantonese per la pace a Taiwan, incombono anche ettolitri di vodka russa e un’ insolitamente insipido mansaf palestinese, che non sembrerebbero abbinarsi troppo bene, soprattutto con ketchup e patatine fritte…
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Tag: blinken, cina, russia, usa
Categoria: Generale
Se riuscissero ad accordarsi, povera Russia… Il problema pero’ e’ che lo zio sam, a trazione sionista, ama regnare imponendo le proprie regole. Regole che usa contro gli altri e interpreta o addirittura cambia a piacimento, anche in corso d’opera, quando dovrebbe egli stesso rispettarle. Ai Cinesi questo non piace, amano commerciare certamente ma non si fidano del baro seduto al tavolo di gioco. Al momento considerano molto piu’ affidabile e di parola Putin.