Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, in relazione alla mostra blasfema di Carpi che si è appena chiusa, due elementi. Il Primo è un articolo di Iustitia in Veritate:
CARPI: OLTRE AL DANNO LA BEFFA
A margine della fine di uno scempio
Apprendiamo con gratitudine e sollievo la decisione di chiudere in anticipo la discussa mostra Gratia Plena di Carpi, ponendo così fine all’inaudita scelta di averla esibita in una Chiesa consacrata affidando la performance ad un artista che, nel catalogo, si presenta come uno per il quale “forse il caos è sempre stato una delle ragioni del mio carsico desiderio di un significato più profondo..”, e sostiene di avere un “..ateismo imperturbabile..” .. “..una netta preferenza per lo sconvolgimento,..” e “..tristemente, la dottrina religiosa può rappresentare il più grande regalo all’ateismo..”.
Del resto, cosa ci si poteva aspettare dallo stesso titolo dell’intervista, che lo descrive precisamente come “Andrea Saltini: il dubbio come sistema di credenze”.
E’ certezza invece, adesso che è calato definitivamente il sipario, il desiderio di pregare per sanare le ferite di un attacco tanto violento quanto sibillino – poiché nascosto tra le pieghe di una presunta giustificazione artistica -, ai simboli e alle rappresentazioni più sacre della fede cattolica.
A prescindere dagli sviluppi dell’indagine della procura sul non individuato soggetto che ha danneggiato una delle opere esposte, il cui gesto probabilmente è all’origine dei motivi anche di sicurezza per la chiusura anticipata della mostra, è bene tuttavia che ciò accada in pienezza di verità.
L’amore per la Chiesa impedisce di scagliarsi contro l’ordinario diocesano, alla cui autorità va il dovuto rispetto, o verso tutti gli artefici che hanno deciso e curato l’esibizione stessa; ma non può censurare la condanna delle infelici parole che, nel comunicato stampa emesso dalla diocesi per dare il tristo annuncio, trasmettono stizza e accuse verso le migliaia di cattolici, e non, che in tutta Italia hanno genuinamente reagito con sincere preghiere di riparazione, pacifiche proteste e sentiti appelli all’ennesimo abuso dei simboli della fede ad opera di chi troppo spesso, trincerandosi dietro un clericalismo elitario, pretende di sovvertire il naturale senso del pudore, il semplice buon gusto e il rispetto per ciò che raffigura la nostra religione.
L’amore alla verità, pertanto, non può tacere che oltre al vulnus che permane nel cuore dei più, si sia anche negligentemente dato spazio a raffigurazioni che non hanno per giunta alcunchè di originale.
Fatte le opportune verifiche, in assenza peraltro di evidenti citazioni o riferimenti che in questi casi si devono indicare presentando una qualsiasi “nuova” opera quando si prende ispirazione da altri autori, i quadri del sig. Saltini appaiono in gran parte incredibilmente equiparabili, paurosamente simili o sovrapponibili, quasi una riproduzione delle opere del coreografo greco Dimitris Papaioannou, noto come curatore delle cerimonie di apertura e chiusura delle olimpiadi di Atene nel 2004 (https://dansenshus.se/.en/program/dimitris-papaioannou-the-great-tamer/).
Oltre al danno la beffa, dunque.
Com’è possibile che gli ideatori e organizzatori dell’esibizione di Carpi non abbiano avuto l’accortezza di fare – prima – i controlli necessari, e che tali dati siano passati inosservati nel catalogo della mostra, che presenta i lavori asserendone il “..tratto distintivo della sua poetica “, perché “..Saltini astrae, e astrae dal vero..”, e dunque le sue creazioni sono “..intrise di spiritualità..”,“..vera arte contemporanea a soggetto religioso, ancora una volta una rarità”, addirittura “..rinnovando l’eredità iconografica e il patrimonio affettivo della nostra tradizione culturale”?
Esiste una culpa in vigilando di chi sa e deve effettuare tali riscontri, affinchè un’opera artistica che pretenda di essere “religiosa” sia veramente arte che edifichi la fede, e non strumento di blasfemia e insulto, indirizzando piuttosto alla confusione o al nulla dell’irriverenza.
Mai come in questo caso un sano esercizio della prudenza evangelica sarebbe stato utile per evitare una grottesca piaggeria verso il mondo.
Questa è l’ultima chiarezza da fornire e che è mancata, accuratamente celata nelle pieghe di un comunicato che non si interroga, ma si auto assolve riversando all’esterno responsabilità inesistenti, per sdoganare, in ultima analisi, non solo il vilipendio ma anche un verosimile plagio, all’interno di una Chiesa che troppo spesso ormai diventa luogo facilmente offerto a qualsiasi raffigurazione anche dissacrante.
Non ci interessano le azioni legali, che avranno comunque il loro esito, ma ci sta a cuore la sana reazione di tanti cattolici che in queste settimane abbiamo miracolosamente scoperto essere ben vigili e allertati, in primis dai pregevoli articoli della Nuova Bussola Quotidiana, segnalando adesso ciò che può veramente definirsi anche una beffa.
Ben venga dunque la chiusura anzitempo di una triste esibizione che ha ferito l’animo di molti, affinchè serva da monito da ora in avanti, a tutela della libera espressione della nostra appartenenza alla Chiesa di sempre, nella sua vera dimensione di rispetto del sacro e di tutti i fedeli che non meritano di essere presi in giro con lo scandalo, ma di essere difesi e condotti, anche attraverso l’arte, alla contemplazione di Dio.
Il secondo è un articolo pubblicato dal sito degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo:
CARPIGATE. ANCHE PLAGIO? SULLA PAGLIACCIATA di DARSELA a GAMBE. Il resoconto degli Alleati dell’Eucarestia.
di Veronica Cireneo
È nello stile degli Alleati, porsi nelle mani di Dio, chiedendone la benedizione, prima di compiere qualsiasi opera.
Allo stesso modo, iniziammo il primo resoconto sulla mostra blasfema di Carpi, con la preghiera, la nostra prediletta, che Mosè recitava ogni volta che l’Arca dell’Alleanza partiva:“Sorgi Signore e disperdi i tuoi nemici. Fuggano davanti al Tuo Volto coloro che ti odiano”.
E la Santissima Trinità, nella Sua compassionevole misericordia, ha ascoltato la nostra fiduciosa supplica.
Così, dopo tanti rosari di riparazione, pubblici e privati e dopo tante lacrime e sacrifici, finalmente i Suoi nemici son scappati. Dio può fare in un attimo, ciò che tutti gli uomini del mondo intero, non riescono a fare in una vita.
E a noi, che avevamo sofferto con Lui per gli insulti, le provocazioni e le umiliazioni che quella mostra oscena provocava al Suo e al nostro cuore, oggi ci sembra di sognare.
Come in un canto di ritorno sciogliamo la nostra lingua in inni di giubilo, alla stregua dei prigionieri di Sion, quando furono liberati dal Signore. Alleluia.
Gloria e lode a te Cristo Gesù e onore agli Alleati dell’Eucarestia e ai tanti combattenti di ogni dove, che si spendono per la difesa della Verità e del Santissimo Sacramento in tutte le Sue Forme, perché uniti nel Suo Nome, squadra vincente, molte delle battaglie intraprese ha voluto incoronare di vittoria. Non potendo citarle tutte ricordiamo innanzitutto quella che in numerose chiese in cui, sacerdoti ostili, hanno finalmente iniziato a dare la comunione in bocca e in ginocchio a quei fedeli a cui prima, spesso ridicolizzati, veniva vietato.
Più materialmente parlando, non si può non rammentare il ritiro del recente spot blasfemo contro l’Eucarestia, della nota marca di patatine, che col suggerimento dell’intelligenza artificiale del Dio quattrino ha fatto prontamente dietro front ed infine quest’ultima, la più eclatante, per il clamore mediatico suscitato, che ha appena visto Carpi calare il sipario e chiudere definitivamente i battenti a quella brutta mostra, oggetto di un triste e prolungato contendere, che ha avuto il torto di voler chiamare artistico il matrimonio tra il divino e l’osceno.
È stato tutto un vero e proprio colpo di scena…
Il giorno mercoledì 17 aprile 2024, con un post su fb, il pittore Saltini, già definito “imbrattatele” da qualche bontempone, comunica l’intenzione di voler smantellare la sua mostra, allestita nella Chiesa di S. Ignazio – cosa che i “cattolici guastafeste” hanno da subito auspicato – attribuendo alla decisione problemi di salute ed eccessive spese. Dichiarava di essere assolutamente non intenzionato a sostenere le spese per la vigilanza, inizialmente non previste, poi resesi necessarie in itinere, a causa di certi personaggi violenti, incontrati malvolentieri lungo il suo percorso…
Poco dopo gli fa eco la Curia di Carpi che in un comunicato prende atto del disagio dell’ “incompreso(?)” pittore, esprimendogli immutata stima, come già allo stesso era stata abbondantemente manifestata la domenica 7 aprile, in un sit-in di solidarietà, svoltosi sul piazzale antistante la Chiesa di Sant’ Ignazio, alla riapertura della mostra, dopo la fantasmagorica aggressione subita. Alla presenza delle istituzioni, sembrerebbe il primo cittadino compreso, i fan, autori e detentori di striscioni incoraggiavano il pittore al grido di : ”Siamo tutti Saltini”.
Così la mostra chiude i battenti. Ma chi potevano essere i guastafeste che sono andati a rompere le uova nel paniere a lorsignori, se non quei medievali, retrogradi, indietristi, bigotti e ultra-fondamentalisti dei cattolici, colpevoli di aver giudicato pornografica e necrofila, una mostra oscena e macabra e di aver recitato preghiere davanti alla chiesa, così sfacciatamente e pure inginocchiati a mani giunte, per più volte e a centinaia, in faccia alla gente? Sempre loro. Sempre gli stessi.
Quei musoni fanatici tutti pizzi e merletti, che pregano, fanno celebrare messe, e che organizzano pubbliche processioni senza vergogna alcuna, incuranti del fastidio che producono nel prossimo queste “sceneggiate malevole, violente e prive di senso”- dicono – che tante brutte figure hanno fatto fare al vescovo, al pittore e a tutti gli organizzatori del discutibile spettacolo, mettendoli in imbarazzo di fronte al mondo intero. Ma chi si credono di essere, questi ipocriti dal giudizio temerario, che vedono il male dove non c’è?(! )…Dicono.
Si, si chiude la mostra, ma non il caso.
Restano da verificare più cose che non tornano. Alcune sono semplici curiosità, altre invece hanno un certo peso, dalle probabili implicazioni legali.
Curiosa ad esempio la combinazione che il vescovo sia autore di un libro edito qualche anno fa, intitolato: “La tela sfregiata”.
Sembra che qualcuno lo abbia preso alla lettera. Ma chi?! Non si sa…
Curioso è anche il fatto che il pittore, non si renda conto dello scandalo suscitato con quelle tele, visto che ha conseguito un master con una tesi dal titolo: “Come parlare sporco e influenzare la gente”.
Titolo, almeno teoricamente, indizio di consapevolezza. Era o non era sua intenzione parlare graficamente sporco e influenzare l’umore spirituale della gente? E se lo era, ma si rifiuta di ammetterlo, è lecito pensare che al primo master, ne abbia fatto seguito un altro intitolato: “Come negare l’evidenza”, utile ad istruire eventuali difese per audaci imbrattatele?
Più seriamente parlando resta aperta, quasi come in un giallo, la storia del fantomatico aggressore di cui non esistono testimoni, né traccia di nessun tipo: né digitale, né fotografica, né videoregistrata, al punto che sembrerebbe impossibile per gli inquirenti procedere nelle indagini.
Come resta aperta l’odierna eclatante scoperta, e crediamo a ragione che non sarà nemmeno l’ultima, dell’avv. Francesco Fontana, presidente di “Iustitia in Veritate” che mette il luce l’ipotesi della truffa, per plagio.
Le opere esposte, infatti, sembrerebbero in gran parte copiate. Se ne parla [qui]. Davvero un bel pasticciaccio, quello di Carpi. Brutto! Sotto ogni profilo…
Al momento, sul versante opposto, quello dei cattolici guastafeste, fervono, come stabilito, i preparativi per la grande processione del prossimo 11 maggio.
Iniziativa del “Comitato Scopelli” a cui hanno gia’ aderito spontaneamente oltre una decina di movimenti cattolici, tra cui gli Alleati dell’Eucarestia.
Nel frattempo, le strade e le piazze di Carpi e di altre città dell’Emilia, per arrivare addirittura a Forlì, città natale di Monsignore della città, già soprannominato da qualche buontempone “Erio e le storie tese” per quanto sono stati capaci di tirare la corda, appaiono già da qualche giorno tappezzate da manifesti che campeggiano fieri su muri e pannelli pubblicitari con la scritta gigantografica che recita: “BASTA negare l’evidenza. FUORI la mostra dalla chiesa”.
Detto, fatto! Manifesti significativi realizzati dal “Comitato Quanta Cura” a cui hanno aderito altre tre sigle, tra cui gli Alleati. Lo stesso Comitato ci dà appuntamento a Carpi, per la quinta ed ultima volta in un mese e mezzo, sul piazzale antistante la nota chiesa di S.Ignazio, oggi, sabato 20 aprile, nel pomeriggio alle ore 18, per la recita del quinto Santo Rosario di riparazione, supplica e ringraziamento.
Siamo pieni di gioia e stupiva, veramente tanto, come quella mostra tristemente nota come blasfema, che campeggiava in chiesa fin dai primi di marzo, non fosse stata ancora smantellata, nonostante le infinite proteste manifestate in tutti i modi leciti consentiti.
È stato fatto uso di articoli giornalistici, di raduni di preghiera, di denunce penali in Procura. Fatti sostare in città i camion vela dei Pro Vita; inviato lettere alla Curia Vescovile; affissi manifesti pubblici e nonostante lo sfregio procurato con spray e taglierino da un illustre sconosciuto mai individuato da nessuno, che veste ancora i panni del fantasma, evento che ad ogni modo ha misurato l’ indubbia tensione in atto, la mostra anziché chiudere fu solo temporaneamente sospesa, in coincidenza del triduo pasquale.
Ma chiunque può testimoniare e la storia non potrà non tenerne conto del sollevamento generale del popolo cattolico profondamente contrariato da questa plateale offesa a Nostro Signore Gesù Cristo e a Sua Madre.
Nessuno può dire di non essere stato messo a conoscenza che una quantità enorme di persone si è sentita oltraggiata e ferita nel cuore della fede, ma gli autori e attori dello scandalo hanno insistito davvero a lungo nell’errore, con una perseveranza quasi diabolica e ad ora impunemente, contro la volontà di una significativa maggioranza popolare, operazione davvero moralmente disonesta.
Eppure li ringraziamo, perché sono diventati motivo di collante tra le diverse anime cattoliche che compongono l’attuale vero Corpo Mistico della Chiesa, motivo per cui le varie associazioni cattoliche hanno saputo e voluto superare le divisioni e i particolarismi della propria missione specifica, per seguire l’obiettivo comune: quello di consegnarsi alla storia come restauratori e difensori dei valori e della dottrina cattolica pur e soprattutto nella frastornata società odierna.
Pistola fumante che in quest’epoca atea e convulsa esistono cattolici veri, che in quanto tali vogliono mantenere vivi l’ordine e il rispetto della Verità, della Casa e delle Cose di Dio e che ciascuno di costoro, secondo i propri metodi, strumenti e tempi, intende non permettere deroghe a nessuno, preti compresi, impazziti, privi di fede, affaristi, timorosi della gerarchia o satanisti che siano.
Si tenga presente per il futuro, che questa squadra di cattolici guastafeste non cederà di un millimetro e il tentativo di trasformare la Casa di Dio in un covo di vipere non avverrà nel loro nome.
Non solo. Avverrà che come cani non muti, abbaieranno a difesa del loro Padrone e Signore, in numero sempre maggiore e meglio organizzato, finché non vedranno scampato il pericolo che venga infangato il Suo Santissimo Nome.
Probabilmente al rosario di stasera, che sarà l’ultimo, non si vedrà più la supponenza di certi custodi, come avvenuto nel rosario del 6 aprile secondo la testimonianza ricevuta nei giorni scorsi da Mara, del Comitato Quanta Cura: “(…) all’inizio c’è stata una leggera tensione, perché un signore con la telecamera ci ha filmati con un ghigno beffardo… gli abbiamo detto di qualificarsi….si è inventato di essere delle forze dell’ordine, ma in realtà era un custode del museo diocesano, dove subito dopo è rientrato.
Anche la Digos ci ha filmati, ma… erano a disagio. Ho visto gente fermarsi sul marciapiede opposto e pregare da lontano con noi, ma tanti altri passavano con indifferenza…L’ impressione è stata che i carpigiani non stiano reagendo all’onta. Chi tiene alta l’attenzione sul caso di Carpi, siamo noi modenesi”
Tanto rumore per un colpevole bluff, che sarebbe stato opportuno e doveroso evitare e che è lo specchio del termometro spirituale dei gerarchi religiosi del nostro sciagurato Paese…
Per il resto, qualunque sia l’esito giuridico di questo pasticciaccio brutto di Corso Fanti, fossero tornati prima sui loro passi, o non si fossero mossi affatto fin dal principio, avrebbero potuto evitare di passare alla storia come coloro che hanno applaudito all’immagine di un pederasta che violenta sessualmente il cadavere di un improbabile Cristo, ingannando il popolo di Dio. Cosa che per un uomo e per un sacerdote non è il massimo della dignità.
La battaglia è stata dura e non è stato facile stare nei nostri panni. Ma stare nei loro, sarebbe sicuramente molto peggio. Dio li perdoni.
Veronica Cireneo
(co-fondatrice degli Alleati dell’Eucarestia) e lo staff di collaboratori e informatori.
Sabato 20 aprile
Canale telegram degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo
Trovo molto illuminante e significativa la vicenda della spiacevole contestazione della mostra di Carpi, il cui autore tuttavia non è certo un “originale” assoluto quanto ad ispirazione della rappresentazione artistica contestata.
Mi sono infatti imbattuto in queste parole di Jung nel suo saggio su Giobbe:
“Dall’Apocalisse in poi sappiamo nuovamente che Dio ci riempie di bene ma anche di male e siccome vuole divenire uomo, la soluzione della sua antinomia [Isaia 45,7 e Amos 3,6] deve avere luogo nell’uomo. Ciò significa per l’uomo una nuova responsabilità. Il dio oscuro gli ha messo in mano la bomba atomica e l’arma chimica e gli ha concesso così di vuotare le coppe apocalittiche della collera sugli altri esseri umani. Dato che, per così dire, gli è stata conferita una potenza quasi divina, egli non può più rimanere cieco ed incosciente” (anno 1952).
Trovo illuminanti le parole del catalogo della mostra come riportate da “Iustitia in Veritate”. Fior da fiore:
1) “L’artista astrae dal vero”. Verrebbe da chiedersi: e chi non lo fa? Anche una fotografia pur essendo “vera”, astrae dalla realtà, non foss’altro perchè ne rappresenta solo una parte,
2) “Opera intrisa di spiritualità”, pur preoccupato della spiritualità stessa, intrisa dalla qualità di cotanto materiale, mi chiedo: a quale religione appartiene tale spiritualità? Non certo alla Fede cristiana a cui infatti non si fa cenno. Ecco allora che le espressioni del catologo sono coerenti con quelle dell’artista ma risultano incoerenti con la Fede cattolica per ragioni fin troppo ovvie da spiegare, comunque abbondantemente spiegate dagli “Alleati” e in altri siti, tra cui “la Nuova Bussola Quotidiana”.
A conclusione del mio intervento ritengo particolarmente appropriato riportare un versetto della lettera di S. Pietro Apostolo presente nella messa di ieri, terza domenica dopo Pasqua, celebrata nel rito antico: “comportatevi da uomini liberi, senza però che la libertà vi serva di pretesto alla malizia, ma come servi di Dio”.
PS Se Dio vorrà sarò a Carpi perchè non è stata offesa “solo” la Chiesa cattolica, è stata offesa anche la coscienza e la dignità di ciascun credente negando l’evidenza.
Ben detto: “comportatevi da uomini liberi, senza però che la libertà vi serva di pretesto alla malizia, ma come servi di Dio”.
Infatti è solo sottomissione, chiamata schiavitù divina, quella che predica l’uomo Pietro nelle sue lettere. Non c’è differenza sostanziale con il successivo “coronamento della profezia”! Compresa la sottomissione della moglie al marito, della femmina al maschio. È intuibile perché pruda tanto la parola “amore” al sottomesso fedele credente, dalla “mente” purificata ed illuminata.
Sottomissione a quale Dio “vero”?
All’unico Dio vero: all’uomo doloso!
“Ab homine iniquo et doloso erue me” prega il celebrante la messa di San PioV con parole del salmista ebreo.
Ma dove stà tutta questa libertà, se non si muove foglia che Dio non voglia!
Ognuno l’ha in tasca propria.
Non distruggere, ma riedificare secondo la volontà di un Dio autenticamente, veramente, totalmente “cattolico” secondo le parole: “A Dio la Terra e tutto l’Universo con i suoi abitanti [oi katoikountes]” ( Samo 24,1). Di un Dio che “vuole” che ogni uomo sia salvo, di un Dio che non conosce Gelosia, ma è Amore.
Semplicemente in platea, amatissimo LOGGIONISTA. Comunque mi son visto tale anche da lassù!
In ogni posizione io “so”, più che credere “in” Dio. Questo non significa: io conosco un certo Dio, es. Zeus, Yhwh, Elohim, Allah, il Triplice, ecc…, ma io “so” che sono confrontato di fatto con un fattore sconosciuto in sé, che nomino “Dio” in “consensu omnium quod semper, quod ubique, quod ab omnibus creditur”. Forse da parte di tutti!
E mi chiedo come si è potuti cadere in una così assurda dicotomia tra “creazione” e “redenzione”.
Separando il Male dal Sommo Bene divino come realtà antagoniste. Cosa che la Bibbia esclude categoricamente usando lo stesso verbo che esprime la medesima azione fattiva, creativa: Isaia 45,7 e Amos 3, 6. Anzi, il serpente stesso Ras/Resed è una divinità accadica ben documentata e creduta tanto da essere entrata anche nella “rivelazione” del geloso EL YHWH. Una Divinità del Male. Pertanto un Dio geloso mostra molto bene che l’unico assoluto Principio di Tutto “è” altro. Cioè Uno. La saggezza greca classica diceva: en kai pan.
Mah… veramente la mostra è stata smantellata con la motivazione della violenza fisica e morale insostenibile contro il Saltini. Vero o falso che sia, temo che i promotori della protesta ne escano malissimo.
Peraltro quelli che stazionavano col Rosario non erano né di “pro vita” e nemmeno di questi fantomatici quanto anonimi “alleati dell’eucarestia”.
Importante, caro PERPLESSO, è che qualcuno abbia vinto secondo la parola della rivelazione: VINCENTI DABO EDERE DE LIGNO VITAE.
VINCERE!
Vincere comunque: anche se perdenti. Come il grido di Gesù in croce: EL mio, EL mio…
Ora al termine delle lunghe e sofferte preghiere di riparazione per tante offese alla sensibilità umana dei supposti buoni e pii guardiani della “Verità”, perché no un Te Deum di ringraziamento? Alla Tosca di Puccini!
È buffo oltre che desolante constatare come l’italiano medio si sieda comodamente sul divano ed emetta sentenze. Lei era a Carpi a recitare il Rosario? Ha intervistato i singoli presenti e le loro eventuali appartenenze? Ha indagato sul lavoro certosino che le succursali parmensi, ravennati e modenesi dei gruppi che ha citato hanno dovuto fare di concerto per poi uscire con camion vela e manifesti? Io sì, e quindi, dato che non siamo a una partita di calcio -sport per il quale i nostri connazionali sono bravissimi a dispensare consigli postumi senza mai metterci la faccia-, le dico solo una cosa: la Menzogna con la M maiuscola ha capitolato, Cristo e la Sua Parola di Verità hanno trionfato e si è servito tanto di noi “gente di trincea” quanto di un quotidiano cattolico online e delle sue scrupolose indagini per uscire come l’unico Vincitore. Tertium non datur.
Cara MARA, non ho dubbi che chi ha vinto è perché si è impegnato e Dio era con lui.
Lui è come il Fariseo che entra nel tempio, si mette davanti all’altare ed enumera al Dio tutto quello che di positivo ha fatto con soddisfazione e sollievo.
Io mi ritrovo nel Pubblicano che confesso la mia tentazione, la mia scelta.
C’è un problema. Se il “Longino” è una copia, nell’originale non c’è rischio di vedervi una fellatio. Quindi come la mettiamo con le accuse di pornografia?
Meglio partecipare. A Modena si dice: “Le storie stanno in poco posto” (ho usato storie e non un altro termine più forte che appartiene all’espressione originaria). Se vogliamo essere cattolici -e quindi MILITANTI- l’11 maggio ci sarà una grande processione di riparazione e di ringraziamento sempre a Carpi.
Meglio dire subito che questi sono cattolici eretici che hanno permesso lo sfregio e che questi cosiddetti artisti altro non sono che dei furbastri che creano le loro opere in nome di una libertà che un Cristianesimo morente permette loro, e che invece in un paese musulmano l’autore sarebbe stato subito sgozzato, decapitato e messo in bella mostra in cima ad un bastone. Tutti questi benpensanti sono manovrati da Lucifero e Arimane. Mentre gli psichiatri e gli psicologi fanno derivare tutto da turbe mentali presenti nel cervello. E’ il sintomo che la chiesa di papa Bergoglio sta cadendo in picchiata, in quanto la stragrande del clero di ogni ordine e grado ama peccare, salvandosi la coscienza con la falsità che il Sangue di Cristo lava tutti i loro peccati e che quindi non andranno in un inferno, che è vuoto. E rimarrà vuoto.
Sì,
ma manco che vivono eterni.
Cmq., ancora mi domando per qual motivo i fedeli non abbiano fatto causa per apologia di reato: reato di necrofilia. Finchè, naturalmente, questa modalità è ancora considerata un reato.
La necrofilia costituisce reato nella maggior parte dei paesi del mondo. In Italia è compresa nel reato di vilipendio di cadavere, che può portare a una reclusione da 3 a 6 anni.
Penso non si tratti solo di paragone, ma di nostalgia di autodafè di un potere passato della santa madre chiesa che, ironia della sorte, “aborret a sanguine”.
Trovo molto illuminante e significativa la vicenda della spiacevole contestazione della mostra di Carpi, il cui autore tuttavia non è certo un “originale” assoluto quanto ad ispirazione della rappresentazione artistica contestata.
Mi sono infatti imbattuto in queste parole di Jung nel suo saggio su Giobbe:
“Dall’Apocalisse in poi sappiamo nuovamente che Dio ci riempie di bene ma anche di male e siccome vuole divenire uomo, la soluzione della sua antinomia [Isaia 45,7 e Amos 3,6] deve avere luogo nell’uomo. Ciò significa per l’uomo una nuova responsabilità. Il dio oscuro gli ha messo in mano la bomba atomica e l’arma chimica e gli ha concesso così di vuotare le coppe apocalittiche della collera sugli altri esseri umani. Dato che, per così dire, gli è stata conferita una potenza quasi divina, egli non può più rimanere cieco ed incosciente” (anno 1952).
La mostra in chiesa era inopportuna. Però si è voluto montare un caso sul nulla.
Condivido
Trovo illuminanti le parole del catalogo della mostra come riportate da “Iustitia in Veritate”. Fior da fiore:
1) “L’artista astrae dal vero”. Verrebbe da chiedersi: e chi non lo fa? Anche una fotografia pur essendo “vera”, astrae dalla realtà, non foss’altro perchè ne rappresenta solo una parte,
2) “Opera intrisa di spiritualità”, pur preoccupato della spiritualità stessa, intrisa dalla qualità di cotanto materiale, mi chiedo: a quale religione appartiene tale spiritualità? Non certo alla Fede cristiana a cui infatti non si fa cenno. Ecco allora che le espressioni del catologo sono coerenti con quelle dell’artista ma risultano incoerenti con la Fede cattolica per ragioni fin troppo ovvie da spiegare, comunque abbondantemente spiegate dagli “Alleati” e in altri siti, tra cui “la Nuova Bussola Quotidiana”.
A conclusione del mio intervento ritengo particolarmente appropriato riportare un versetto della lettera di S. Pietro Apostolo presente nella messa di ieri, terza domenica dopo Pasqua, celebrata nel rito antico: “comportatevi da uomini liberi, senza però che la libertà vi serva di pretesto alla malizia, ma come servi di Dio”.
PS Se Dio vorrà sarò a Carpi perchè non è stata offesa “solo” la Chiesa cattolica, è stata offesa anche la coscienza e la dignità di ciascun credente negando l’evidenza.
Ben detto: “comportatevi da uomini liberi, senza però che la libertà vi serva di pretesto alla malizia, ma come servi di Dio”.
Infatti è solo sottomissione, chiamata schiavitù divina, quella che predica l’uomo Pietro nelle sue lettere. Non c’è differenza sostanziale con il successivo “coronamento della profezia”! Compresa la sottomissione della moglie al marito, della femmina al maschio. È intuibile perché pruda tanto la parola “amore” al sottomesso fedele credente, dalla “mente” purificata ed illuminata.
Sottomissione a quale Dio “vero”?
All’unico Dio vero: all’uomo doloso!
“Ab homine iniquo et doloso erue me” prega il celebrante la messa di San PioV con parole del salmista ebreo.
Ma dove stà tutta questa libertà, se non si muove foglia che Dio non voglia!
Ognuno l’ha in tasca propria.
PIANO MASSONICO PER LA DISTRUZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA ; Fonte : https://gloria.tv/post/eRQE8UkckhGp3rKSLU8AYVAcr Ovviamente il piano si dispiega in ben 33 punti : e poteva essere diversamente? non è forse definito, il diavolo, “la scimmia di Dio”? e questo perché copia tutto ciò che fa l’Onnipotente, il Creatore ( per odio e invidia verso Dio e verso le Sue creature, in particolare l’umanità), ma lo copia alla rovescia; il male al posto del bene, la menzogna al posto della Verità; il brutto al posto del bello, la morte al posto della vita, ecc.
In proposito si possono vedere i seguenti articoli “a tema” :
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2142_Catholicus_Patto_diabolico.html
https://www.marcotosatti.com/2023/07/04/il-vero-il-bello-il-buono-le-malefatte-del-clero-modernista-catholicus/
https://www.marcotosatti.com/2023/01/02/autodemolizione-della-chiesa-cattolica-ad-opera-della-gerarchia-catholicus/
Non distruggere, ma riedificare secondo la volontà di un Dio autenticamente, veramente, totalmente “cattolico” secondo le parole: “A Dio la Terra e tutto l’Universo con i suoi abitanti [oi katoikountes]” ( Samo 24,1). Di un Dio che “vuole” che ogni uomo sia salvo, di un Dio che non conosce Gelosia, ma è Amore.
Rolando sei solo in loggione o anche in loggia?
Semplicemente in platea, amatissimo LOGGIONISTA. Comunque mi son visto tale anche da lassù!
In ogni posizione io “so”, più che credere “in” Dio. Questo non significa: io conosco un certo Dio, es. Zeus, Yhwh, Elohim, Allah, il Triplice, ecc…, ma io “so” che sono confrontato di fatto con un fattore sconosciuto in sé, che nomino “Dio” in “consensu omnium quod semper, quod ubique, quod ab omnibus creditur”. Forse da parte di tutti!
E mi chiedo come si è potuti cadere in una così assurda dicotomia tra “creazione” e “redenzione”.
Separando il Male dal Sommo Bene divino come realtà antagoniste. Cosa che la Bibbia esclude categoricamente usando lo stesso verbo che esprime la medesima azione fattiva, creativa: Isaia 45,7 e Amos 3, 6. Anzi, il serpente stesso Ras/Resed è una divinità accadica ben documentata e creduta tanto da essere entrata anche nella “rivelazione” del geloso EL YHWH. Una Divinità del Male. Pertanto un Dio geloso mostra molto bene che l’unico assoluto Principio di Tutto “è” altro. Cioè Uno. La saggezza greca classica diceva: en kai pan.
Mah… veramente la mostra è stata smantellata con la motivazione della violenza fisica e morale insostenibile contro il Saltini. Vero o falso che sia, temo che i promotori della protesta ne escano malissimo.
Peraltro quelli che stazionavano col Rosario non erano né di “pro vita” e nemmeno di questi fantomatici quanto anonimi “alleati dell’eucarestia”.
Più perplessa di lei, condivido le sue osservazioni e mi faccio domande.
Importante, caro PERPLESSO, è che qualcuno abbia vinto secondo la parola della rivelazione: VINCENTI DABO EDERE DE LIGNO VITAE.
VINCERE!
Vincere comunque: anche se perdenti. Come il grido di Gesù in croce: EL mio, EL mio…
Ora al termine delle lunghe e sofferte preghiere di riparazione per tante offese alla sensibilità umana dei supposti buoni e pii guardiani della “Verità”, perché no un Te Deum di ringraziamento? Alla Tosca di Puccini!
È buffo oltre che desolante constatare come l’italiano medio si sieda comodamente sul divano ed emetta sentenze. Lei era a Carpi a recitare il Rosario? Ha intervistato i singoli presenti e le loro eventuali appartenenze? Ha indagato sul lavoro certosino che le succursali parmensi, ravennati e modenesi dei gruppi che ha citato hanno dovuto fare di concerto per poi uscire con camion vela e manifesti? Io sì, e quindi, dato che non siamo a una partita di calcio -sport per il quale i nostri connazionali sono bravissimi a dispensare consigli postumi senza mai metterci la faccia-, le dico solo una cosa: la Menzogna con la M maiuscola ha capitolato, Cristo e la Sua Parola di Verità hanno trionfato e si è servito tanto di noi “gente di trincea” quanto di un quotidiano cattolico online e delle sue scrupolose indagini per uscire come l’unico Vincitore. Tertium non datur.
Cara MARA, non ho dubbi che chi ha vinto è perché si è impegnato e Dio era con lui.
Lui è come il Fariseo che entra nel tempio, si mette davanti all’altare ed enumera al Dio tutto quello che di positivo ha fatto con soddisfazione e sollievo.
Io mi ritrovo nel Pubblicano che confesso la mia tentazione, la mia scelta.
C’è un problema. Se il “Longino” è una copia, nell’originale non c’è rischio di vedervi una fellatio. Quindi come la mettiamo con le accuse di pornografia?
Osservazione interessante per una vicenda che mi sta provocando un certo disagio.
Meglio partecipare. A Modena si dice: “Le storie stanno in poco posto” (ho usato storie e non un altro termine più forte che appartiene all’espressione originaria). Se vogliamo essere cattolici -e quindi MILITANTI- l’11 maggio ci sarà una grande processione di riparazione e di ringraziamento sempre a Carpi.
Meglio dire subito che questi sono cattolici eretici che hanno permesso lo sfregio e che questi cosiddetti artisti altro non sono che dei furbastri che creano le loro opere in nome di una libertà che un Cristianesimo morente permette loro, e che invece in un paese musulmano l’autore sarebbe stato subito sgozzato, decapitato e messo in bella mostra in cima ad un bastone. Tutti questi benpensanti sono manovrati da Lucifero e Arimane. Mentre gli psichiatri e gli psicologi fanno derivare tutto da turbe mentali presenti nel cervello. E’ il sintomo che la chiesa di papa Bergoglio sta cadendo in picchiata, in quanto la stragrande del clero di ogni ordine e grado ama peccare, salvandosi la coscienza con la falsità che il Sangue di Cristo lava tutti i loro peccati e che quindi non andranno in un inferno, che è vuoto. E rimarrà vuoto.
Sì,
ma manco che vivono eterni.
Cmq., ancora mi domando per qual motivo i fedeli non abbiano fatto causa per apologia di reato: reato di necrofilia. Finchè, naturalmente, questa modalità è ancora considerata un reato.
Necrofilia?
La necrofilia costituisce reato nella maggior parte dei paesi del mondo. In Italia è compresa nel reato di vilipendio di cadavere, che può portare a una reclusione da 3 a 6 anni.
Che senso ha paragonarci ai paesi musulmani? Può chiarire?
Penso non si tratti solo di paragone, ma di nostalgia di autodafè di un potere passato della santa madre chiesa che, ironia della sorte, “aborret a sanguine”.
Me lo domando anch’io, ma pare che sia l’ultimo tormentone di moda.