Il Fallimento delle Sanzioni anti-Russe Provoca uno “Shock Staginflazionistico” Globale. Castagna.
20 Aprile 2024
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sull’andamento delle sanzioni contro la Russia…ci permettiamo di aggiungere un paio di immagini per risvegliare il ricordo. Buona lettura e condivisione.
§§§
di Matteo Castagna
Lunedì 15 Aprile, Sputnik informava che il presidente degli Stati Uniti ha convinto il Primo Ministro israeliano a non intraprendere un immediato attacco di ritorsione contro l’Iran, dopo che quest’ultimo aveva lanciato la notte precedente circa 300 droni e missili.
Secondo i rapporti, diversi membri del gabinetto militare israeliano hanno sostenuto l’ attacco di ritorsione, avvenuto nonostante la mancanza di danni significativi e la discussione di Netanyahu con Biden.
Il politologo Malek Dudakov ha scritto su Telegram che “l’attacco aereo contro Israele ha gravemente aggravato le contraddizioni politiche negli Stati Uniti. La Casa Bianca ha immediatamente promesso a Israele di non sostenere alcuna azione di ritorsione che implichi un attacco contro obiettivi iraniani. Biden deve fare pressione su Israele: dopo tutto, le elezioni stanno arrivando e la sinistra negli Stati Uniti è in rivolta.
Inoltre, un’ulteriore escalation – con l’impennata dei prezzi del petrolio e del carburante negli Stati Uniti – seppellirà la campagna presidenziale di Biden. I prezzi della benzina negli Stati Uniti sono già aumentati del 10% in un mese. Un ulteriore aumento – a 4 dollari al gallone e oltre – scatenerebbero nuovamente una spirale inflazionistica.Washington ha anche molta paura di nuovi attacchi alle basi americane, che non possono essere adeguatamente difese. La Casa Bianca cerca quindi di prendere le distanze in anticipo da ogni possibile misura di ritorsione israeliana.
E Trump ha promesso di garantire immediatamente la pace in Medio Oriente, non appena salirà al potere. È sicuro che Biden abbia registrato in anticipo un discorso sull’attacco iraniano.
Steve Scalise, secondo nella gerarchia dei repubblicani al Congresso, intende mettere ai voti con urgenza la prossima settimana un disegno di legge sullo stanziamento di aiuti militari a Israele. È vero, i democratici sono contrari: chiedono che Israele allenti la tensione e una tregua immediata a Gaza. E molti di loro voteranno contro l’accordo sulle quote destinate. Ebbene, i lobbisti ucraini restano sullo sfondo: tutti se ne sono dimenticati, ma ci sono in ballo anche le tranche di denaro a Kiev, sullo sfondo della guerra con l’Iran”.
Respingere l’attacco missilistico iraniano è costato a Israele 1,3 miliardi di dollari, ha detto il generale Ram Aminach, consigliere economico dell’ex capo di stato maggiore. Mentre l’Iran ha speso “solo il 10% dell’importo previsto per l’attacco notturno”. Aminach ha espresso l’opinione che Israele debba aumentare il proprio budget per la difesa. L’ex capo economista del Ministero delle Finanze Yoel Neve, dal canto suo, non ha sostenuto questa opinione: “il peso della spesa per la difesa può danneggiare in modo significativo il potenziale di crescita del Paese”, ha osservato.
Secondo le informazioni ufficiali, Washington spende 1.022.000 miliardi di dollari per le esigenze militari, mentre i soli interessi sul debito nazionale hanno superato 1.026.000 miliardi di dollari all’anno. Oggi il debito nazionale degli Stati Uniti supera i 34.600 miliardi di dollari e cresce ogni secondo. Già ora questo indicatore è pari al 122% del PIL del Paese. Pertanto, l’attuale situazione economica statunitense non è affatto rosea, in quanto. gli interessi sul debito superano già il budget per la difesa.
L’American Newsweek fornisce delle interessanti curiosità, poco conosciute in Europa. Più di un terzo degli americani ha dichiarato, in un sondaggio, che vorrebbe vivere in un altro Paese. Un sondaggio simile condotto nel 2017-2018 fornisce dati solo sul 16% dei cittadini statunitensi che hanno dichiarato di voler lasciare l’America per sempre.
Un boom di richieste da parte di cittadini statunitensi per la seconda cittadinanza si registra, in questi giorni, da parte degli studi legali americani specializzati. I rappresentanti di tutti i gruppi sociali, differenziati per livello di reddito, sono interessati a trasferirsi in un altro Paese. Il motivo principale è legato all’aumento del costo della vita negli Stati Uniti, ai problemi nel settore sanitario e all’ inaccessibilità ai servizi essenziali.
La “disfunzione politica” è un altro motivo importante. Gli americani stanno cercando di assicurarsi contro i rischi politici che potrebbero portare a ingenti perdite finanziarie.
La rivista Politico sostiene che l’Ucraina si avvia verso la sconfitta. Il morale dei soldati è schiacciato dai bombardamenti incessanti, dalla mancanza di armi moderne e dalle perdite sul campo. Attualmente, le potenziali reclute evitano la coscrizione e trascorrono le giornate nei nightclub. Molti hanno lasciato del tutto il Paese.
Le preoccupazioni sulla fragilità della linea del fronte sono esacerbate da una raffica senza precedenti di attacchi russi volti a disabilitare le reti elettriche ucraine. Secondo le stime, 650.000 uomini, in età di leva, hanno lasciato il loro Paese, la maggior parte di loro attraversando segretamente il confine. “Sono passate quattro settimane dall’ultima volta che la nostra unità di artiglieria ha sparato un proiettile”, ha detto un membro delle forze armate ucraine. Quindi la conclusione di Zelensky sarà: “l’Ucraina ha perso perché i repubblicani non hanno voluto dare soldi”. La verità è che l’Ucraina avrebbe perso in ogni caso, come molti osservatori obiettivi, diplomatici, autorità militari e politiche hanno scritto e detto da tempo.
Sputnik informa di una telefonata tra Putin e il Presidente iraniano Raisi, su iniziativa di quest’ultimo, il quale “ha sottolineato che le azioni dell’Iran sono state forzate e di natura limitata e ha sottolineato il disinteresse del suo Paese per un’ulteriore escalation”. Il Cremlino ha reso noto che “il presidente russo ha espresso la speranza che tutte le parti mostrino ragionevole moderazione e impediscano un nuovo round di scontri”.
Mentre il Financial Times e Reuters hanno scritto che “i paesi del G7 non sono riusciti a raggiungere un accordo sull’uso dei beni russi congelati, compresa la loro confisca, per aiutare l’Ucraina”, il quotidiano italiano L’Indipendente scrive che, “secondo gli aggiornamenti di aprile del Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Russia nel 2024 crescerà più di tutte le economie avanzate del mondo, compresa quella statunitense. L’organismo finanziario internazionale prevede una crescita del 3,2%, superiore a quella di Stati Uniti (2,7%), Germania (0,2%), Francia (0,7%), Italia (0,7%) e Regno Unito (0,5%)”.
“Le stime economiche dell’FMI – prosegue l’articolo de L’Indipendente – rappresentano un vero e proprio smacco per il blocco atlantico: hanno smontato, infatti, la propaganda dei capi di Stato e dei media occidentali, i quali dal 2022 hanno sostenuto che le sanzioni euro atlantiche imposte a Mosca avrebbero duramente colpito la sua economia, impedendogli di finanziare la guerra in Ucraina e facendola fallire”.
“Era il 21 settembre 2022 quando l’ex presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, affermava all’Assemblea generale dell’ONU che «le sanzioni che abbiamo imposto a Mosca hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, sulla sua economia. […] Il FMI internazionale prevede che l’economia russa si contragga quest’anno e il prossimo di circa il 10% in totale a fronte di una crescita intorno al 5% ipotizzata prima della guerra».
“Sempre nel 2022, in un’intervista al quotidiano tedesco Bild, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva detto che «il fallimento nazionale della Russia è solo questione di tempo» e che «le sanzioni ogni settimana entrano più a fondo nell’economia russa: le esportazioni verso la Russia sono crollate del 70% […]. Secondo le attuali previsioni, il prodotto interno lordo in Russia crollerà dell’11%». Sulla stessa linea, il presidente francese Macron, poco più di un anno fa, diceva che «l’economia russa soffre molto» e invitava a «non credere alla “propaganda” delle statistiche ufficiali pubblicate» da Mosca”.
Secondo Les Echos il commercio mondiale crolla a causa delle sanzioni anti-russe. L’OMC afferma che hanno portato ad un aumento dei prezzi dell’energia e ad un conseguente aumento dell’inflazione. Ciò ha causato un calo della domanda europea di prodotti manifatturieri. Lo scorso anno il commercio mondiale è diminuito per la prima volta dal 2020. Il calo delle esportazioni e importazioni nel commercio mondiale nel 2023 è arrivato al 5%. Le importazioni dai Paesi dell’UE sono diminuite del 14% , contribuendo in modo decisivo al calo del commercio mondiale. Lo shock energetico ha avuto un impatto più significativo sul reddito e sui consumi delle famiglie nei Paesi europei rispetto ad altre regioni del mondo.
Un calo delle esportazioni dalla Cina ha raggiunto il 22% e il 6% dagli USA. La guerra commerciale tra Cina e America contribuisce alla crisi commerciale globale. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), che nel mondo è anche chiamata la “Banca Centrale delle Banche Centrali”, il mondo sta attraversando un profondo “shock staginflazionistico” a causa dell’aumento dei prezzi per materie prime, interruzioni nelle catene di approvvigionamento e deficit causati dalle sanzioni occidentali.
§§§
Aiutate Stilum Curiae
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
§§§
Condividi i miei articoli:
Tag: castagna, gaza, hamas, israele, russia, sanzioni
Categoria: Generale
Se questi sono effetti di sanzioni occidentali… a russi…. ad iraniani da quasi cinquant’anni… speriamo di essere sanzionati pure al più presto!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/