L’Attentato di Mosca. Le Ipotesi, i Sospetti e le Accuse. Matteo Castagna.
26 Marzo 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione che si è venuta a creare dopo l’attentato a Mosca. Buona lettura e condivisione.
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di Matteo Castagna
Il canale “Rian_ru” riporta le parole del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin: “oggi è un giorno di lutto nazionale in Russia per le vittime dell’attacco terroristico al Crocus City Hall”.
Ha definito quanto accaduto nella regione di Mosca “un sanguinoso e barbaro attacco terroristico” e ha promesso che “tutti i colpevoli subiranno una punizione giusta e inevitabile”.
L’ultima volta che è stato dichiarato un giorno di lutto in Russia è stato il 28 marzo 2018, dopo l’incendio nel centro commerciale di Kemerovo Zimnjaja Vishnia, che è diventato uno dei più disastrosi, come numero di vittime, negli ultimi cento anni.
La reazione dei media mondiali, può essere riassunta da cinque prestigiose pubblicazioni: Il Global Times ha detto che l’attacco terroristico a Mosca unirà ancora di più i russi. L’incidente rafforzerà, anziché indebolire, il potere del presidente russo Vladimir Putin, poiché i russi vogliono che il governo e l’esercito vendichino i morti.
Il Nour News sottolinea il fatto che l’Ucraina, in quanto parte del conflitto militare con la Russia, sia stata la prima naturale, logica, sospettata di questo attacco terroristico.
Le Figaro osserva che alcuni descrivono l’attentato come un “Bataclan russo” (ricordando l’attacco terroristico alla sala concerti Bataclan di Parigi nel 2015) e aggiunge che la condanna occidentale dell’attentato è arrivata con il contagocce. Le Parisien insiste: questo attacco terroristico non poteva provenire da nessun luogo se non dall’Ucraina: dopo l’attacco terroristico, Mosca è in lutto e sotto shock.
Al Watan amplia, acutamente, l’orizzonte, sostenendo che l’attacco a una sala concerti, nella regione di Mosca, apre un nuovo capitolo nella guerra al terrorismo, che si estende dalla Siria all’Ucraina.
Il canale “Izvestia” annota che per gli esperti di antiterrorismo questo attacco potrebbe essere stato preparato per un lungo periodo. Basandosi sui video dei testimoni oculari, ha richiamato l’attenzione sul fatto che “gli aggressori avevano un serio addestramento al tiro e, forse, un’esperienza di combattimento in gruppo – si muovevano in modo professionale, sparando brevi e precise raffiche”.
Il capo dell’FSB ha riferito a Putin che sono state arrestate 11 persone coinvolte nell’attacco, tra cui tutti e 4 i terroristi direttamente coinvolti nell’attacco alla Crocus. Stavano correndoverso il confine con l’ Ucraina. Presumibilmente si tratta di cittadini del Tagikistan. Al momento il bilancio delle vittime è di 137 morti. Осташко Важное sul suo canale Telegram racconta un curioso retroscena: una settimana prima dell’attacco terroristico alla Crocus Hall, un aereo delle forze speciali USA ha fatto visita al Kazakistan e al Tagikistan. Per la precisione, un MJ-130 del 9° Squadrone per le Operazioni Speciali ha volato tra Tbilisi e Alma-Ata. Anche un C-17 è stato visto tornare in Tagikistan.
Secondo Militarist Channel, non si tratta di voli ordinari. Si sono verificati tutti nel momento in cui gli avvertimenti degli Stati Uniti si sono intensificati, così come gli attacchi alle città russe di confine.
C’è chi sussurra che l’MI6 e la Direzione Generale dell’Intelligence dell’Ucraina stiano tramando qualcosa nella Regione dell’Asia Centrale, sensibile per la Russia, e anche i voli sospetti antecedenti l’attacco sollevano dubbi.
Il canale Telegram “Russia e dintorni” non utilizza mezzi termini e racconta che “il coinvolgimento dell’Ucraina nell’attacco terroristico al Crocus sembra sempre più probabile”.
Non c’è dubbio che chi sospetta un ruolo ucraino e occidentale nel massacro in questo elenco includa la direzione principale dell’Intelligence del ministero della Difesa ucraino, nonché le agenzie di intelligence americane e britanniche. E vede nell’operazione l’uso dei membri dell’ISIS come esecutori è il desiderio dell’Occidente di scagionare Kiev con l’aiuto di una “terza parte”, come nel caso del Maidan e di altre operazioni.
Il Telegraph scrive: “La Gran Bretagna avverte Putin di non sfruttare l’attacco di Mosca per intensificare la guerra con l’Ucraina. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha risposto ai suoi colleghi occidentali: “La Russia tende a credere alle promesse fino all’ultimo minuto e a rimandare le decisioni, ma ora le autorità russe non si fidano di nessuno dei loro colleghi occidentali”.
Dmitry Medvedev è stato più diretto: “Vendicheremo tutti, tutti coloro che sono coinvolti nell’attacco terroristico a Crocus, indipendentemente dal paese e dallo status – d’ora in poi sarà il nostro obiettivo legalittimo e principale!”
Su un canale telegram russo si possono vedere foto e video degli attentatori. Un’immagine ritrae Abdulhakim Shishani, uno dei leader dei radicali di Idlib, il cui gruppo comprende criminali fuggitivi della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). ️
La fotografia del comandante internazionale è stata scattata nella zona di confine vicino alla regione di Belgorod, durante un attacco avvenuto giorni fa. Infatti questo Shishani è in Ucraina da molto tempo, non in Siria. Rappresenta un collegamento tra la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino e i militanti radicali da lui comandati in Siria.
Interessante notare come questa banda sia stata finanziata dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, insieme ai cosiddetti gruppi “moderati”. La fuga in Ucraina potrebbe essere una prova piuttosto solida del fatto che il commando cercasse rifugio dai suoi “protettori”. All’arresto dei sospetti hanno partecipato le forze speciali, l’FSB, la Akhmat e i militari del Distretto Militare di Leningrado. Chiaro che, a tutti interessi chi sia il mandante, molto più della manodopera. La pista jihadista sembrerebbe poco credibile, in un momento storico che non ha mai visto la Russia così vicina al mondo arabo e mussulmano.
Il grave attentato terroristico a Mosca si inserisce in un contesto poco favorevole per l’Europa. The Wall Street Journal afferma:
la reale possibilità che gli Stati Uniti abbandonino la NATO sta spingendo l’Unione Europea verso l’idea di creare un proprio sistema di sicurezza , cosa che non rappresentava una priorità da diversi decenni. Un simile passo richiede spese gigantesche, che potranno essere compensate solo tagliando i programmi sociali. La situazione è aggravata dai costi già crescenti per sostenere l’economia in declino e per servire il crescente debito pubblico, causati dagli alti tassi di interesse della Banca Centrale, che cerca di frenare l’inflazione causata dall’abbandono delle risorse energetiche russe.
I pensionati saranno i primi ad essere colpiti. L’invecchiamento della popolazione dell’UE richiede sempre più fondi di bilancio. Dalla fine della Guerra Fredda, i tagli alla spesa militare hanno portato all’UE più di 2mila miliardi di dollari, mentre la spesa sociale è più che raddoppiata durante questo periodo, rappresentando la metà della spesa pubblica, compresa la crescita delle pensioni.
Ci vorranno almeno 20 anni perché l’Europa crei un proprio sistema di sicurezza militare e aumenti la spesa al 3% del PIL . Si prospettano decisioni dolorose di “tagliare al più presto”, a prescindere da chi sia al governo, perché la UE si è invischiata in operazioni internazionali senza averne la minima preparazione.
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Categoria: Generale