Salmo 29, Bibbia CEI 2008. “Affretta il Parto delle Capre”. Che Invenzione! Investigatore Biblico.

1 Marzo 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Investigatore Biblico, che ringraziamo di cuore. Buona lettura e condivisione.

§§§

 

Indizio n.171 Bibbia CEI 2008: “Scoop! Una vera e propria ‘supercazzola’ nella traduzione: Salmo 29,9. Dateci una spiegazione! ”di INVESTIGATORE BIBLICO

AMICI MIEI, atto I: “Prolò-sfogo”

Cari lettori,

anche io, come molti, celo una doppia personalità.

Da un lato l’istintivo e l’irascibile, dall’altro il pacato e il diplomatico.

Questa sera ho parlato con il diplomatico e gli ho dato una serata di congedo.
Vai al cinema e, se puoi, guarda due spettacoli. Torna tardi, mi raccomando!”, sono state le mie raccomandazioni (al ‘diplomatico’, si intende).

Questo esordio di certo vi lascerà meravigliati: cosa avrà mai scovato il misterioso Investigatore Biblico?

Ebbene, sono inciampato per caso nel Salmo 29; e, se non fosse che metto al setaccio ogni versetto, comparando le traduzioni, avrei mai potuto accorgermi di questo errore?

Anzi, fermi tutti, ‘errore’ è un concetto che non s’addice al caso di oggi.

Il termine tecnico è ‘supercazzola’.

Perché temo che il team dei traduttori, dopo una serata di vinello e fiaschetti, abbia visionato in gruppo qualche scena memorabile della saga di Mario Monicelli.

Presumibilmente la scena del Battesimo dell’architetto Melandri, con tanto di battute dissacranti e risate a non finire.

Quindi, perché non cavalcare l’onda e non continuare a sparare cazzate anche nel testo Sacro?

Why not?

Si sono dimenticati, però, che avevano fatto uno scherzo in fase di editing, e non hanno rimesso la traduzione corretta. Che burloni!

Termino questo -eccessivamente, ma, concedetemelo!- lungo prologo, e andiamo al secondo atto.

AMICI MIEI, atto II: “La triste realtà”

CEI 1974: “Il tuono fa partorire le cerve, e spoglia le foreste” (Sal 29,9)

Vulgata: “Vox Domini properantis partum cervarum, et denudabit condensa” (Sal 29,9)

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Bibbia Martini: “la voce del Signore che prepara i cervi, e le folte macchie rischiara” (Sal 29,9)

Bibbia Ricciotti: “la voce del Signore fa abortire le cerve, e spoglia le foreste” (Sal 29,9)

LXX: “Fonè Kuriou katartizomenon elàfous, kai apokalupsei drumous” (Sal 29,9) – (apokalupseirivelare, svelare, spogliaredrumousforeste)

CEI 2008: “la voce del Signore provoca il parto delle cerve, affretta il parto delle capre” (Sal 29,9)

Dunque, lettori, di tutte le battute sarcastiche che mi vengono in questo momento, posso solo dire che l’animale scelto, in questa parte di testo inventato dai traduttori 2008, rispecchia bene per analogia l’intelligenza della stessa traduzione. Non potevano scegliere animale migliore a sigillo di garanzia di questa versione di traduzione che comincia davvero a portarmi allo sfinimento.

La parte del versetto ‘affretta il parto delle capre’ è una pura invenzione, senza fondamento, il cui criterio è un enigma senza soluzione.

Qualcuno potrà obiettare: “Ehi, IB, magari ti è sfuggito il testo ebraico!

Dici, amico? Andiamo a vedere!

Ecco il testo traslitterato:

wajjechesof  je’arot” che letteralmente significa “spoglia le foreste

Questo inserimento del parto delle capre, quindi, è una burla, una presa in giro, una licenza poetica (che di poetico non ha nulla).

E dirò di peggio.

Se il testo Biblico è parola di Dio, e pregando un Salmo prego la Parola di Dio, con CEI 2008 sto pregando, al contrario, con un testo che, in parte, certo, è Parola di Dio, ma in parte è anche una sovra-scrittura operata dall’uomo-capra, il quale spera che nascano altre capre simili, affrettandone il parto.

Sarcasmo? Assolutamente.

Ma smettiamola di prendere la Bibbia come una barzelletta, signori.

Avevo già scovato un caso simile (Indizio n.103 Bibbia CEI 2008: “Il ‘Santo’ diventa ‘Idolo’: traduzione folle nel Salmo 16” di INVESTIGATORE BIBLICO – Investigatore Biblico (wordpress.com)), ma questo le supera tutte nella sua idiozia.

Perché permettersi di inventare completamente una parte del testo, quando la traduzione originale dice altro?

La cosa mi fa tremare di terrore: quanti altri versetti inventati, pubblicamente letti nella Liturgia della Parola della Domenica, potranno esserci?

Posso, a questo punto, mettere la mano sul fuoco che non scoprirò di peggio?

E, ancora, frega qualcosa a qualcuno, eccetto voi, lettori stimati del mio blog?

La cosa è di primaria urgenza perché dal Testo Sacro prendiamo la linfa.

Un cambio oggi, una supercazzola domani, un cambio di senso tra una settimana, un’ inversione di significato tra un mese, e tra 30 anni la Bibbia può diventare un testo completamente inquinato.

Una traduzione del genere può essere definita, con tutte queste ombre, Parola di Dio? Oppure è una ‘parziale’ Parola di Dio, in quanto non sappiamo con che olio condiscono l’insalata?

Per questo è cruciale correre ai ripari: teniamo saldo il riferimento di testi come la Vulgata Latina di San Girolamo, (e i testi tradotti ad essa attinenti), per conservare il patrimonio della Sacra Scrittura.

Altrimenti finiremo come il Conte Mascetti, che di patrimonio aveva sperperato il suo e quello della moglie, finendo come un povero disgraziato.

Investigatore Biblico

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73 commenti

  • Rolando ha detto:

    Che magnifiche, roboanti e carine queste parole di don Barbieri:

    “….dire che di Dio si possa conoscere qualcosa con certezza e soprattutto ciò che è necessario per la nostra salvezza non significa comprendere Dio e sapere tutto di lui, altrimenti saremmo Dio.”

    Non lo so neppure io cosa sia necessario alla mia salvezza, oltre non aver mai gelosia di nessuno; a Dio certo non serve saperlo perché non ne ha alcun guadagno, come insegna il libro sacro ed ispirato di Giobbe, e non solo. A chi serve allora? È molto semplice: a chi scrive, perché non occorre conosca Dio ( impossibile, come abilmente sottolinea ) ma conosca anche per gli altri ciò che occorre loro per commerciare la salvezza di marca. C’è chi esprime questo pensiero alla don Barbieri e chi lo ha già detto senza peli sulla lingua come Einrisch Heine e tanti altri.

  • Don Ettore Barbieri ha detto:

    Per Adriana. E chiudo con questo commento. Dubito molto che Biglino abbia mai avuto un riconoscimento da parte della Chiesa. Ha soltanto tradotto qualcosa per le Edizioni paoline e forte di questo piccolo contributo ha cominciato a sproloquiare di Elohim, che sarebbero extraterrestri che hanno creato o programmato l’uomo e via discorrendo con la paleoastronautica e altre amenità.
    Per Rolando: lei pensa davvero che centinaia, migliaia di autori cristiani e non, abbiano portato avanti per secoli un grande complotto, per nascondere il vero volto del Cristianesimo? Le lascio la domanda come meditazione.
    Non mi risponda più, per favore. Ho fatto male io a interloquire. È chiaro, infatti, che è impossibile intavolare un discorso con chi mette in dubbio qualunque cosa, pensando di aver trovato la quintessenza della storia (e questo vale anche per Adriana). Evidentemente, siete tutti professori di ebraico, aramaico ed ogni lingua antica e siete riusciti a smascherare il.grande inganno portato dal Cristianesimo per tornare ai santi dei pagani. Ritornateci pure, nessuno vi trattiene.

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro don Ettore,
      “quintessenza”, ossia l’Etere aristotelico? Va benissimo: è luminoso, fine, perennemente in movimento e permea tutti cieli… Cmq. lei si dimostra simpaticamente bergogliano nel non voler fare proselitismo… 😷.
      Mi stia bene.
      P.S.: non stia a seguire la fantascienza di Biglino, piuttosto legga la storia -molto seria e documentata- di Karlheinz Deschner.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Direi un autore estremamente equilibrato. Naturalmente, si potrebbe scrivere la Storia criminale dell’Islam o dell’Ebraismo o del Buddhismo e magari dare ragione a Richard Dawkins, per il quale il problema sono le religioni in quanto tali.
        E quindi sostenere la controreligione promossa dall’Uaar.
        Le religioni sono tutte problematiche, perché problematico è l’uomo, ma quando si assumono posizioni estremistiche e apodittiche sulla base di studi che fin dal titolo manifestano il loro intento distruttivo mi viene subito l’allergia.
        È come, ad esempio, voler avere un’idea equilibrata di una parte politica studiando i testi dei suoi più strenui oppositori.
        Non viviamo un tempo di disgregazione e di contrapposizioni sempre più violente, basti pensare alla cultura woke.
        In fondo, quella che lei propone è una cancel culture: Cristianesimo, Bibbia, Chiesa = tutto da buttare. In questo non mi troverà mai d’accordo, non perché sono un prete, ma perché sono appunto allergico per natura a queste forme di manicheismo.

        • Adriana 1 ha detto:

          Deschner…ma almeno ne ha letto qualche pagina o si è fermato al titolo?
          Questa “Cultura” Woke” moderna…guarda quali strani corsi e ricorsi storici! A me pare sia nata con Teodosio e con l’annichilimento di ogni cultura e monumento precedenti.
          Chi mal comincia è a metà dell’opera…e la Istituzione si è
          basata fin dagli inizi sulla “De falso credita et ementita donatione Costantini ” ( L. Valla )… Proibito leggerla?
          Chi più Manicheo di colui che sostiene la compresenza di due divinità di Bene e Male intenti ad una perpetua partita a scacchi a spese dell’umanità?

          • Rolando ha detto:

            Bella questa partita a scacchi cui il “santo” guarda quale “separato” “QODESH” di un Dio!

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            A me a scuola e non in seminario hanno insegnato che se qualcosa ci è rimasto dell’età antica è per merito del monachesimo e degli autori cristiani.
            Sicuramente questa tesi non collima con il furore anticattolico suo e di Rolando. Pazienza.
            D’altra parte, ritengo impossibile affrontare tematiche così vaste nello spazio di poche righe, soprattutto quando, a mio avviso, da una delle due parti non c’è la necessaria serenità.

          • Rolando ha detto:

            Ma che dici don Ettore! Serenità solo sotto il tuo cielo?
            Quanto sei parziale visto che Gesù dice che il Padre fa risplendere il suo sole sereno sui giusti e sugli ingiusti senza distinzione!!!
            E poi che bravi questi monaci copisti! E quelli che i codici li bruciavano o li riscrivevano ( palinsesti ) cancellando testi “laici” per mettere testi sacri e prediche?
            Che onestà trascendentale usarono questi fanatici di Dio! Mi sa che non studiando in Seminario tu abbia appreso molto meno.

        • Rolando ha detto:

          Caro don Ettore Barbieri, lei, secondo il mio parere sarà anche un gran santo sacerdote, illuminato dalla luce della Verità con la “V”, ma non è riuscito a farmi intuire che piange con me le lacrime del cuore. Quello che uno sa, lo sa. Ma tutta la nostra conoscenza non conforta un gran che. Fino all’ultimo respiro l’uomo è un ricercatore, come scrisse anche l’animo travagliato di Agostino. Per questo ho già postato quanto segue:
          “Tutta la dottrina cristiana cattolica romana non vale questi due limpidi, inconfutabili insegnamenti di Gesù, anche non fossero proprio suoi, ma messi in bocca a lui da altro/i.
          1) Siate perfetti come è perfetto il Padre che è nei Cieli.
          2) SOLO DIO È BUONO. Così al giovane che si rivolse a Gesù maestro, qualificandolo “buono”.
          E questo Dio dell’insegnamento di Gesù è forse un Dio cattolico-romano-cristiano e basta?
          Questo il mio Dio.”
          Nelle molte parole, ha scritto Giacomo, sta il Peccato.
          Anche questo è un avvertimento, non per non scontrarci, ma per non cessar mai di amarci e se non ci si può amare perché l’amore non si comanda – e trovo assurdo che Dio lo comandi (AT), ma nel NT sta scritto però che Lui ci ha amati per primo – almeno rispettarci nel confronto civile su ciò che ognuno crede di sapere, ma aiutarci sempre nella libertà. Quella libertà che l’Istituzione divina della Chiesa cattolica romana crede di aver rispettato tagliando la lingua e bruciando il corpo. E se oggi non lo fa è solo perché non lo può più fare. Non perché “ama” comunque.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Rolando,
            Libertà: gran cosa: “…libertà vo’ cercando ch’è si cara, come sa chi per lei vita rifiuta…”; però, a questo proposito, mi pare eziandio opportuna una acuta riflessione di Ennio Flaiano:
            ” Dio ci ama, ( di questo noi abbiamo continuamente conferma), il guaio è che vuole essere contraccambiato.
            Io, se mai mi decidessi ad amarlo, non vorrei nulla in cambio. Il mio difetto è la generosità, il disinteresse. “…
            che sembrano proprio mancare all’Istituzione dei Cattolici “qadosh”.

        • Rolando ha detto:

          Io, cara Adriana1, consiglierei a don Barbieri di seguire “la bella mente” ( parole del card. Martini ) di Vito Mancuso, ex sacerdote, grande hegheliano, approdato al panenteismo, che distingue Gesù dal Cristo e Paolo gesuano dal Paolo cristiano a motivo della delusione per il mancato incontro del MARANATHA sulla nube del cielo, che pensava di incontrare da vivo. Naturalmente, precedenza ai morti nel frattempo, perché la generazione cui alludeva Gesù ed in cui si sarebbe attuato il Regno come Gesù stesso aveva assicurato e che qualcuno addirittura non sarebbe morto senza vederlo attuato, non si poteva tirare tanto per le lunghe.
          Comunque le nubi in cielo costituivano per Paolo la speranza di ogni mattina, finché disperato non vi vide dentro che acqua ed umidità! Allora inventò il Cristo romano.
          Che geni questi preti! Adesso che anche un babbeo sa leggere il NT con profitto… anche senza un Biglino che legge diversamente da Paolo la bibbia ebraica!

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Rolando,
            concordo…il diktat clericale e anche morale sulle proibizioni delle letture
            autonome dell’A.T. e del Nuovo durò tanto a lungo che lo stesso Manzoni nella sua “Lettera sul Romanticismo” si trovò a biasimare la conoscenza delle virtù pre-cristiane
            in quanto “troppo attraenti” per gli spiriti che ne venissero “contaminati”, rispetto a quelle celebrate dalla
            cultura “Cristiana”. Ecco che, per lui, qualsiasi amorevole od eroica raffigurazione paganeggiante doveva venir sostituita da raffigurazioni di personaggi ossequiosi alla fede cristiana. In ciò consisteva la “missione” del Romanticismo!
            Come a dire che i suoi Fra’ Cristoforo e l’Innominato dovevano sostituire Enea e Nestore… La faccenda non stava molto in piedi visto che Manzoni stesso contraddisse perfino il proprio romanzo “romantico” affermando essere un
            “misto di storia e di invenzione” e perciò qualcosa di ingannatorio sotto il profilo della ricerca della Verità…ma, intanto, l’aveva scritto e fatto stampare con ottimo successo!

          • Rolando ha detto:

            Ah, Adriana cara!
            Il Manzoni!, un uomo troppo tormentato poveretto! Ha visto la morte di tutti i suoi figli, credo nove!, e delle sue due mogli prima di chiudere gli occhi lui!
            Il Natale del 1833!
            Per questo motivo tanto umano, oltre ovviamente per le altre caratteristiche personali, ritengo che Giuseppe Verdi lo avesse per amico carissimo, ovviamente ricambiato! E per il suo anniversario di morte, compose quel grandioso Requiem, dove l’intimità e la profondità della poesia del sentimento le vedo condensati e sublimi solo nelle note di quel “hostias et preces tibi Domine offerimus pro animabus illis quarum hodie memoriam facimus”. Il resto grandiosa cornice.

          • Adriana 1 ha detto:

            “Ah, sì che Tu sei terribile…” e lì si fermò. Quel Padre Eterno l’aveva stroncato, ma forse aveva anche tolto a lui
            la capacità di affezione paterna. Un cattolico dalla passionalità raffrenata…una passionalità derivata- si può credere- dalla nonna spagnola ( Blasco ).

        • Rolando ha detto:

          Caro don Ettore Barbieri, ma come puoi azzardarti a scrivere che hai fatto male a colloquiare con me e con Adriana?
          Non dice Gesù il Maestro che come un medico non è venuto per i sani ma per i malati?
          Forse non sai diagnosticare bene? O ti sei stancato e mandi tutto a quel paese per non ammalarti della medesima supposta malattia anche tu?
          Grande è il “mistero”.

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro don Ettore,
      è vero…lei deve rasserenarsi.
      I codici, per lo più, sono opera di amanuensi specializzati. Questi, per forza pochi alfabeti, stavano nei conventi. Non per questo erano liberi di trasmettere tutta la letteratura precedente, che spesso, oculatamente, si tenevano per sé.
      Si veda lo “scandalo” provocato dal Petrarca nella “cerca” dei testi antichi nei vari conventi. Inoltre ci fu l’eterogenesi dei fini, come per es., la scoperta di Celso tramite la confutazione di Origene.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Insomma, non ce n’è per nessuno. Meno male che ci siete voi due che sapete tutto e avete capito tutto. By by.

        • Rolando ha detto:

          Caro, carissimo don Ettore, non è la conoscenza che interessa al Potere, né l’amore, bensì SOLO e SOLTANTO mantenere il POTERE. Per timore del CONTROPOTERE. La dimostrazione? Eccola: Non avresti alcun potere su di me se non ti fosse stato dato dall’alto. E: Se volessi potrei chiedere più di dodici LEGIONI di angeli al Padre mio per combattere contro i Giudei, quelli del mio stesso popolo, per non essere consegnato in mano a loro!
          Questo ragionamento di logica di Potere bruto si attualizzerà perfettamente con Costantino e l’amico vescovo Eusebio di Cesarea che ne farà un Santo Dittatore. Tanto che non il papa, ma Lui, Costantino, si arroga il Potere autoritario di convocare il Concilio ecumenico e stabilire il “suo” symbolum.
          Ma la verità, nel senso latino di ver, veris, da cui deriva la sua semantica, anche se sepolta da quattro metri di terra, come scriveva Shakespeare, prima o poi ad una primavera ritorna a galla.

        • Adriana 1 ha detto:

          Sappiamo di non sapere e di dover cercare…come tutti quelli che si sentono umani. E’ lei che sa tutto (pare) per scienza divina infusa.
          Bibì o Bibò? …ohibò! 🙄

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro don Ettore: l’agevolo. Basta cercare sul Corrierino dei Piccoli, c’è anche la Tordella e il capitan Cocoricò, oltre, naturalmente, a Bi-Bì e Bi-Bò.
            Doppio ohibò! 🤭

    • Rolando ha detto:

      Carissimo don Ettore,
      tu scrivi: “Per Rolando: lei pensa davvero che centinaia, migliaia di autori cristiani e non, abbiano portato avanti per secoli un grande complotto, per nascondere il vero volto del Cristianesimo? Le lascio la domanda come meditazione.”
      No di certo! Non lo posso pensare perché anche loro erano alla ricerca del “vero volto” del cristianesimo e non potevano certo nascondere ciò che “credevano” di conoscere. E lo hanno fatto ben capire documentando.

  • Adriana 1 ha detto:

    Gentile Tosatti,
    compare il segnale della mia risposta a don Ettore Barbieri, ma non la risposta. Oggetto: il Catechismo.
    Riassumo qui: egli scrive che Dio è ALTRO rispetto ai parametri umani ed ai loro strumenti o coordinate
    di navigazione. In breve: alle loro “codificazioni”. Allora come possono, questi medesimi strumenti, servire a creare una mappa per raggiungerLo, ossia conoscerLo e, quindi, conoscere la Sua Volontà in maniera anche solo vagamente affidabile?
    S. Agostino ne spiegò l’impossibilità con l’aneddoto del fanciullo e del mare: ma, in seguito, contraddisse se stesso affermandone la possibilità qualora ci si affidi alla Tradizione ecclesiastica…ossia al Catechismo. Una rapida svolta dall’intelletto all’affettività?
    ” Così è fatto questo guazzabuglio del cuore umano “, scriveva Manzoni nei Promessi Sposi. Nota: chissà se stavolta comparirà la mia risposta.

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Cara Adriana, dire che di Dio si possa conoscere qualcosa con certezza e soprattutto ciò che è necessario per la nostra salvezza non significa comprendere Dio e sapere tutto di lui, altrimenti saremmo Dio.
      Tra la teologia apofatica radicale e il razionalismo (Dio nei limiti della ragione umana) c’è la teologia apofatica moderata.

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro don Ettore,
        anche lei conviene sull’aristotelico “In medio stat virtus”.
        In questo caso, però, la cosa è difficile: 1) perchè il Dio proposto è assolutamente sproporzionato all’uomo;
        2) perchè alla sua indecifrabilità si aggiunge l’identità
        – stabilita dalla Chiesa- tra la ferocia del Dio biblico e la dichiarata dolcezza di quello evangelico;
        3) perchè il Cristianesimo cattolico ortodosso venne imposto con la forza all’Impero attraverso i crudeli Decreti di Teodosio che realizzarono la prima versione “moderna” di totalitarismo. Dov’erano finite la charitas e la pietas?
        Qua, mi paiono prevalere i sistemi di un rinato e più feroce Giosia. Oppure si ritiene che, solo se imposta con
        la violenza dell’assolutismo, una religione salvifica d’amore possa penetrare nelle coscienze?

        • Don Ettore Barbieri ha detto:

          L’identità tra Dio del Nuovo e dell’Antico Testamento la pone Gesù Cristo nei Vangeli e in modo molto esplicito. Andrei cauto sulla crudeltà: Dio è certamente infinita misericordia ma è anche Deus tremendae maiestatis e i due aspetti non si elidono a vicenda.
          Sul totalitarismo cristiano ai tempi di Teodosio le dirò che mii pare una tesi molto ardita.
          Il Cristianesimo è divenuto religione di Stato al posto del paganesimo e le posizioni si sono invertite: nella mentalità antica – e lei lo sa bene – lo Stato e la religione erano profondamente interconnessi.
          Vogliamo che S.Ambrogio o S. Agostino ragionino politicamente come potremmo ragionare noi oggi? Se poi la pace che la Chiesa ha ottenuto dopo Costantino e Teodosio sia stata, per altri versi, una “trappola”, in questo sono d’accordo con lei.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro don Ettore,
            vero che stato e religione erano profondamente connessi in epoca romana…però senza “razzismi” religiosi, tanto che era stato innalzato perfino un tempio al “dio ignoto”.
            Per la crudeltà (incline al totalitarismo) di Teodosio basta leggere i suoi Decreti, senza contare il fatto che i medesimi diedero liceità ai Cristiani di agire per proprio conto contro i pagani con “libere iniziative” legate sia a personali interessi, sia a un ignorante fanatismo woke.
            Quanto alla ferocia dell'”individuo maschio di guerra”
            ( come viene appellato Yahweh nell’A,T.), basta come esempio il testo del Salmo 82. Del resto, le manifestazioni di tale carattere si trovano ad ogni pagina. Ricorrere alla storicizzazione e, soprattutto alla interpretazione metaforica non mi pare regga un granchè.
            Quel Tetragramma che faceva il “generale” aveva il compito di compattare e di rendere almeno minimamente civile un gruppo di fuoriusciti.
            Se ne preoccupò al punto di girare per l’accampamento con un paletto per fare buche nel terreno onde convincere i suoi seguaci a usare le buche per le proprie deiezioni affinchè non ammorbassero l’aria e non provocassero infezioni. Come si può spiegare questo e (tanto) altro col mezzo esclusivo di una idealizzazione teologica?
            Capisco che, come appartenente a quella Istituzione, lei non possa ( o non voglia) esprimersi diversamente, mi auguro però che una persona intelligente come lei possa osare di farsi alcune domande almeno nel proprio foro interno.

          • Rolando ha detto:

            “L’identità tra Dio del Nuovo e dell’Antico Testamento la pone Gesù Cristo nei Vangeli e in modo molto esplicito.”
            Ah, don Barbieri! Che dici mai!
            Paolo, ebreo e cittadino romano
            a quanto pare dalla nascita o comperata con i soldi delle offerte che
            deteneva da Felice Porcio Festo in una ben nota circostanza, NON
            SEMBRA PENSARE O SOTTOVALUTA che il titolo di Signore,”kyrios”, è un
            affronto al monoteismo ebraico ( e quindi a Gesù stesso come ebreo
            nazireo, cioè fedele al Patto). In Rm sembra chiamarlo addirittura Dio,
            Theos”, ma questa lettura è incerta e non accettata dalla stragrande
            maggioranza degli studiosi in funzione del fatto che in tutto il corpus
            delle sue lettere ritenute autentiche Paolo stesso tende sempre a
            distinguere il Cristo come Kyrios, Signore, da Dio, Theos. LXX: KYPIOC =
            YHWH della bibbia ebraica. Per Paolo, Theos = ELOHIM (o EL) e IC
            Jesus) è KYRIOS cioè XC (Christòs). Difficile confutare: o si ragiona o si
            ha fiducia che nonostante tutto le cose non sono come appaiono. ll che vale per “questa” Realtà.
            Che dici mai. Gesù morendo invoca EL.
            Solo questo EL / ELOHIM la LXX traduce con Theos, mai YHWH!
            Comunque Gesù invoca EL, EL dei figli di Israele e l’identità con gli Dei o il Dio della mitologia greca la poni tu.
            E dove metti “la casa del Padre di me=YHWH”?

        • Don Ettore Barbieri ha detto:

          Il Cristianesimo pone il problema della vera religione, già presente in nuce nell”Antico Testamento. Le religioni pagane erano molto liberali perché non contemplavano affatto il concetto di verità. Certo, questo non autorizza alla crudeltà. Mi pare che S. Ambrogio abbia impedito a Teodosio di entrare in chiesa a causa di un episodio crudele.
          Per quanto riguarda il resto, è sicura di non stare scivolando verso le posizioni di Mauro Biglino?

          • Rolando ha detto:

            Caro don Ettore Barbieri, di fronte a questa sua apodittica affermazione:

            “Le religioni pagane erano molto liberali perché non contemplavano affatto il concetto di verità.”,

            devo rassegnarmi. Si vede che è carente di cultura. Guai se l’avesse sentita il grande Carlo Diano! Che le religioni pagane non contemplassero il concetto di verità glielo concedo per via del fatto che la religione cristiana è tutta una copiatura, materia rubata, e stando quindi al suo ragionamento, non può neppure avere copiato “il concetto di verità” da quelle religioni, perché come dice lei non lo possedevano neppure. Bene. Ma il guaio è che la dottrina cristiana pescando nella grande cultura filosofica greca non ha neppure capito il concetto di verità. Se Cristo fosse veramente la verità ogni ulteriore speculazione in merito non avrebbe avuto più alcun senso, come sosteneva anche Celso e la libera filosofia sarebbe morta. Purtroppo infatti arrivò il colpo brutale nel 519 con la chiusura delle grande scuola alla libera filosofia proprio in quella Sedes Sapientiae in cui era nata da parte del Potere cristiano.
            Proibito insegnare a chi non è cristiano: a chi non insegna la via, la verità di Cristo! E questo per arroganza non di chi è più intelligente, ma molto più ignorante, retrogrado e razzista. Penso spesso che il mondo occidentale sarebbe molto più progredito senza la verità dell’arroganza del cristianesimo al Potere. Duemila anni persi allo sviluppo ed al progresso.
            Ah, che delusione! Penso che tutto ciò non renda neppure onore all’uomo Gesù della Storia.

          • Adriana 1 ha detto:

            Ma dopo quell’episodio,( l’eccidio di Tessalonica ), che riguardava il vendicare l’uccisione di un suo generale, mossa politica che rischiava di ricadere a bomba su Teodosio e per cui Ambrogio ( ex militare e politico ) l’aveva minacciato di scomunica.- Dopo-, ripeto Teodosio aveva ritenuto bene di indirizzare le sue attenzioni “super” a tutti i pagani ( così non avrebbe più scontentato Ambrogio )…Che significa “scivolare”? Forse, non accettare la versione dell’A.T. manipolato ad usum delphini, particolarmente atto a quelle “signorine timorate” che, cmq., non lo leggono?
            P. S. Esistono numerosi altri studiosi assai seri oltre Biglino, (che, in ogni caso, è stato riconosciuto affidabile dalla stessa Chiesa).

          • Rolando ha detto:

            E poi che bassezza tirare in campo M. Biglino! Pensi invece alle contraddizioni interne dei responsabili dell’editoria paolina! Lotti contro i nemici interni che sono tanti e preghi. In questo piuttosto l’ammiro.
            Dove vuole che abiti il Satana, se non fianco a fianco ai santi! Ha perfino prestato loro la sua tenda e sono entrati senza che se ne avvedessero. Con la simpatia di sempre.

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Rolando…
          e.c. : l’Accademia Platonica venne abolita nel 529. Qualche storico oggi avanza l’ipotesi che Giustiniano non l’avesse abolita d’imperio, ma le avesse “soltanto” sottratto terreni e beni….onde renderne impossibile la sopravvivenza.
          Disquisizioni veramente “sottili”! 🧐.
          Del resto il 529 – storicamente- non è molto distante dal 415, quando Ipazia venne “eliminata” cruentemente dalla truppa di Pietro lettore che si giovava della favorevole “ambiance” creata dal vescovo di Alessandria, Cirillo, ( che poi se ne lavò le mani ).
          L’Accademia platonica trovò rifugio in Persia, privando l’Europa dell’esercizio delle matematiche, della dialettica e della preparazione politica.
          Newton si opporrà con successo all’inclusione di religiosi cattolici all’Università di Oxford…ed a ragione.

          • Rolando ha detto:

            Cara Adriana, grazie! E poi…. Era un gruppo di sette uomini liberi che col suo capo Damascio nel 532 dovette lasciare la scuola d’Atene, la Sedes Sapientiae, portando con sé opere di filosofia e poco altro….
            Sono gli anni in cui sorge la nuova Santa Sophia, la nuova e “definitiva” Sapienza del Cristo, via, verità e vita!
            Ma ora, dopo un breve uso civile adibito a museo, è di nuovo possesso, con grande dolore di papa Francesco, di un’altra “verità”!
            Ma lasciamo. Ascoltiamo Agostino, il dottore della Chiesa romana, colui che scrisse “ego vero euangelium non crederem nisi me auctoritas sanctae romanae ecclesiae commovere”, ecco così scrive ancora: ” Hanno dunque un bel dire coloro che non credono: noi viviamo onestamente; se non entrano nella Chiesa di Cristo, che giova loro ciò di cui si gloriano? Il vivere onesto deve garantire la possibilità di vivere sempre; ma se non serve a vivere sempre, a che serve? E non si può dire che vivono onestamente coloro che per cecità ignorano o per orgoglio disprezzano il fine del vivere onesto” (Sant’Agostino. Discorso 45 sul buon Pastore del vangelo di Gv10,1).
            Ogni commento è superfluo. Ogni democrazia è demonizzata. Ogni libertà abortita. Ed a che fine?
            Quante pergamene ho letto dell’Alto e Basso medioevo con i miei occhi nei vari archivi contenenti la dicitura di cospicui lasciti totali “pro remedio animae meae”!
            Tutta era della Chiesa cattolica romana la “cremata”!
            Questo è il senso che i poveri costituivano e costituiscono la Chiesa! E che ne fa un pastore delle pecore, per quanto onesto sia? Non le mangia, non le tosa, non le vende? E poi come non si può dare ragione al grande mistico Meister Eckhart che dice esplicitamente che nessuno in nessun luogo ama Dio in quanto Dio, ma per la convenienza di comprarsi la vita eterna, garante la Chiesa cattolica romanache si sostituisce a Dio. E che per fortuna cattolica non è perché, a detta anche di loro, non lo è neppure il “suo” Dio. E non si chiama questo desiderio istinto di conservazione personale, cioè autentico legame di ogni umano, “massa dannata”, come scrive ancora il tormentato Agostino? Cari preti. Ciao Adriana.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Rolando “…ma se non SERVE a vivere sempre, a che SERVE? “: parole terribili, di un Orwell teologizzante.
            Mi ricorda l’imperatore Hin Shi Huan Ti …affamato di immortalità fece seppellire vivi tutti quei saggi che non erano in grado di renderlo immortale e fece bruciare le loro opere- quelle che si occupavano del buon governo e della buona, onesta vita- per lui, inutili.

  • Rolando ha detto:

    Refuso imperdonabile (scappato!):
    “Infatti sembra proprio insegnare che il vero primogenito e cioè il primo ovulo fecondato, la prima cellula zigote, sia proprio colui che esce per SECONDO dall’utero della madre. In questo caso poi, essendo due maschi, avrebbero potuto …..”

  • Rolando ha detto:

    “PASSA ATTRAVERSO LA FURBIZIA DI GIACOBBE
    E LA LUSSURIA DI DAVIDE O MAGARI L’IDOLATRIA DI SALOMONE. E POTREI CONTINUARE. ”
    Originale:
    ” Passa attraverso la furbizia di Giacobbe e la lussuria di Davide o magari l’idolatria di Salomone. E potrei continuare.”

    Così il caro don Ettore Barbieri. E non
    ha finito perché afferma : “E potri continuare”.
    E perché non potrei farlo anch’io proprio in difesa esplicita di papa Francesco? Delle sue idee rivoluzionarie, almeno per certi aspetti. Perché il prete, si dice, ti frega e ti fregherà sempre se non ti lasci vincere “convincere” dalla “sua” fantasia.
    A proposito di Giacobbe, non sai ancora che la bibbia sembra essere più scientifica ed aggiornata di te?
    Infatti sembra proprio insegnare che il vero primogenito e cioè il primo ovulo fecondato, la prima cellula zigote, sia proprio colui che esce per primo dall’utero della madre. In questo caso poi, essendo due maschi, avrebbero potuto anche essere monozigoti, derivati dalla scissione in due dell’unico ovulo fecondato, cioè l’unico zigote che si divide nello stesso sacco. Ma ciò è escluso dalle evidenti differenze fisiche e psichiche del maschio Isacco e del maschio Giacobbe. In ogni caso, la Natura dice che Giacobbe è il primogenito. E Dio non si sbaglia. È l’uomo che si sbaglia a parlare di furbizia benedetta da Dio ed attribuita quindi ad una presunta Onniscienza che non ne ha bisogno. Isacco quello del sorriso forse un po’ ebete, e chi lo voleva per primogenito!? Ma la mamma intuitivamente scruta meglio del maschio fecondatore ( un po’ stupido e violento ) la Natura sive Deus. E lasciamo da parte la lussuria di Davide. E l’idrolatria di Salomone, il Sapiente per antonomasia!
    Vorrei farti una domanda, ma tremo a fartela perché non ho ancora terminato di farla a me stesso. Prega tanto. Anche per me.

    • Adriana 1 ha detto:

      Isacco? Esaù.

      • Rolando ha detto:

        Evidentemente Esaù. Grazie! E poi gli ho anche attribuito il sorriso ebete. Scappano ingargugli, ma il contenuto resta indenne. Grazie, Adriana! Dimmelo sempre quando sbaglio od anche solo se ti sembra.

        • Adriana 1 ha detto:

          Mi piace la tua cortesia, principio di “liberalità” (generosità d’animo). Allora mi permetto di aggiungere che Lot aveva non una, bensì due figlie con cui-dopo- ebbe a che fare…ma tanto, qui, nessuna “devota
          anatemizzante” se ne è accorta. E veramente ciò non tocca il contenuto del discorso.

          • Rolando ha detto:

            Oh sì Adriana cara! E… peggio ancora. Tanto padre avrebbe offerto anche la seconda, una volta che fattasi la prima, l’avrebbero richiesta pur di salvar i due angeli spia. Troppo pochi erano i soldati di YHWH, perciò cambiarono strategia.
            Altro che sodomiti=omosessuali! Certe fantasie fatte passare per verità sono fondamento di razzismo e crudeltà gratuita.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Rolando,
            esiste un altro episodio analogo per atrocità nell’A.T.: quello del Levita- con moglie recuperata- che si vede “ambito” dagli abitanti di Ghibea mentre si trova a casa di un ospite e, a farne le spese sarà la moglie…ecc., ecc…
            ( Giudici: 19-20 ).
            Qui il Tetragramma si scomoda solo per dare consigli agli Israeliti su come eliminare i Benianimiti tutti, compresi gli autori del delitto, ma non bombarda dall’alto Ghibea come fa con Sodoma, né i Benianimiti colpevoli assurgono al rango di Sodomiti. Si parla solo dell’inosservanza delle regole di ospitalità. Forse, non si bombarda MAI il prezioso popolo di Israele, trattamento riservato ai goym cananei? ( P.S. Netanyahu rivendica la propria ascendenza benianimita).

          • Adriana 1 ha detto:

            un’aggiunta…nessun Evangelista ricorda che Gesù abbia citato Ghibea, oltre a Sodoma e Gomorra punite dall’Alto,
            né per il vizio di omosessualità, o di uso “improprio” di una moglie.

  • Adriana 1 ha detto:

    Capre, mufloni, cervi, alberi…è forse un dio climatico, zoofilo o,- a seconda delle traduzioni- zoofobo e botanico?…

  • Don Ettore Barbieri ha detto:

    Il card. Biffi, mi sembra nel suo catechismo per gli adulti, ma non sono sicuro, dice che Dio si rivela ad Abramo come Dio della steppa. Perciò, apparentemente come dio pagano o quantomeno sminuendo di molto la propria reale natura.
    La Chiesa sa bene – basta leggere le note di una Bibbia seria – che parte dei contenuti derivano da tradizioni non ebraiche. Ma dov’è il problema? Il Signore si è servito di ciò che c’era. Non butta via niente di ciò che è umano, se può servire al suo disegno di salvezza.
    Tutto questo strombazzare presunte scoperte di non autenticità biblica perché il testo di un salmo sarebbe stato un inno ad un dio cananeo, mi fa francamente sorridere: “Volga Volga”, canto dell’Urss stalinista era, in origine, un canto dei battelieri del Volga.. un altro esempio potrebbe essere “Bella ciao”, forse canto delle mondine divenuto canto della Resistenza senza mai essere stato cantato dai partigiani.
    La Rivelazione non deve avere le caratteristiche, come qualcuno pensa, di un comunicato stampa, ma passa attraverso il travaglio delle persone a cui Dio si rivolge, ossia le loro condizioni storiche, politiche, morali, sociali.
    Certo, a tutti piacerebbe un bel bignamino in cui Dio ci spiega per filo e per segno ciò che ci interessa. Ma non è questo il suo stile. Passa attraverso la furbizia di Giacobbe e la lussuria di Davide o magari l’idolatria di Salomone. E potrei continuare.
    E decide di salire su una croce. Ma che scandalo! Dicono i Giudei. Ma che follia! Dicono i Gentili. Tutte balle! Dicono oggi. Non c’era registratore, non c’era la telecamera, i resoconti sono mal copiati ecc.
    Chissà se Cesare ha veramente conquistato le Gallie..

    • Rolando ha detto:

      Caro don Ettore Barbieri! Caro e poi ancora caro!

      “Ma dov’è il problema? Il Signore si è servito di ciò che c’era. Non butta via niente di ciò che è umano, se può servire al suo disegno di salvezza.”

      Ben detto! E cosa c’è di non umano?
      Te lo dico io: niente. Neppure ciò che pensano i sacerdoti. Tutti i sacerdoti, ma proprio tutti, anche quelli eretici ed apostati, che tuttavia rimangono sacerdoti in eterno secondo il detto : Tu es sacerdos in aeternum!
      Un ragionamento da uroboro.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Lei dice che esiste solo l’umano, affermazione apodittica, scientificamente indimostrabile. . Non si può sperimentalmente negare l’esistenza di Fio, perché questo significherebbe affermare che non esiste altra realtà che quella che cade sotto i nostri sensi e questa dimostrazione la scienza non la può fare, perché esula, appunto dalla sperimentazione.
        Un conto è la scienza un conto lo scientismo.

        • Rolando ha detto:

          Luogo comune e risaputo. Ma la scienza neanche può dimostrare che esiste un’altra Realtà (cioè Dio) oltre questa Realtà Una Infinita matematicamente.
          Ev kai pan. Tutto il resto fantasie da romanzo che si equivalgono, come dimostra la storia di ogni dottrina religiosa di rivelazione e non. L’umano non può essere senza- dimenticanza, cioè detentore dell’infinita Realtà-Una.
          E chi mi dice quindi che Dio non possa essere proprio questa nostra misteriosa Realtà-Una da cui emerge l’umano? Mi sembra meno fantastico e meno sospetto delle dottrine di salvezza interessate all’esercizio di una professione umana ad hoc.

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            Certo che la scienza non può dimostrare l’esistenza di Dio o di altre realtà. Non può dimostrare né che esiste né che non esiste.
            Il punto in questione è se esista solo la conoscenza scientifica.
            Affermare con certezza che esista soltanto quella on è un’affermazione scientifica, ma ideologica. Tutto qui.
            Lei è libero di portare avanti la sua ideologia, ma non di spacciarla per scienza.
            Quanto a chi difende la fede per mestiere, caro Rolando, le assicuro che al giorno d’oggi è più soddisfacente andare a fare il facchino che il prete.

          • Rolando ha detto:

            Caro Don Ettore Barbieri, credo di non aver mai spacciato le mie affermazioni come “scientifiche”: io, come tutti, penso, ricerco, rifletto, mi confronto, colgo il mio sbaglio e da questo cerco di imparare e riflettere ancora di più. Io non conosco altro modo di conoscenza che quello che permette il mio cervello da cui emerge pensiero come immagine, in seguito all’elaborazione dei segnali sensoriali del mio corpo fisico. Ed in primis mi fa dire: io penso.
            Se tu ne conosci un altro, ad esempio quello che tu dici “soprannaturale”, “spirituale”, “rivelato dal tuo Dio” e sei convinto di farti capire, da quelli come me, beato te! Non ho alcun dubbio che tu “conosci” Dio. Ma non sei capace di farmelo conoscere, non perché io non voglia perché ritenuto ateo. No! No! Affatto. Io credo con tutte le mie possibilità mentali e con tutto il mio cuore che Dio È. Ma non ti saprei spiegare cosa “È”. Nè quali qualità, né quali quantità. Forse sono fermo a duemila anni fa, al pensiero di Filone alessandrino. O se vuoi anche a Gesù, contemporanei, ambedue ebrei.
            Caifa, nel suo ruolo di somma autorità religiosa, ha accusato Gesù, cittadino ebreo, di bestemmia. Non perché pensasse secondo il testo paolino od evangelico del termine “Krystos” greco, ma secondo il suo proprio concetto ebraico di Messia. Tant’è che Gesù risponde: “Tu dici” [su eipas]. E poi cita Daniele. Cioè il quinto vangelo!
            Ma la cosa più importante è che la bestemmia di carattere dottrinale diventa l’elemento politico di accusa presso il Potere. Qui l’equivoco non ha più alcuna valenza di ordine dottrinale, ma solo politico. Gesù è Re.
            Non importa che dinnanzi a Pilato faccia distinzioni dottrinali arzigogolate ( ed anche contradditorie come l’accenno al Potere delle dodici e più “legioni” di angeli per non cadere in mano dei giudei [il suo stesso popolo!!!]. Anche la Teologia è Politica.
            Semplice no? Accusare di bestemmia un altro, come spesso devoti credenti fanno anche qui in alcuni interventi, non è desiderio di salvezza, non è vero amore universale e neppure umano, ma esplicita volontà di morte politica. Non conta che siano convinti che Dio È, conta solo che deve essere cattolico alla Romana. Come esattamente credeva Pilato, pupillo del povero Seiano.
            Pensare che c’è perfino un suo “vangelo” (Atti di Pilato cristiano) ed è stato anche ritenuto santo, santificato.
            Ed ha da sempre I suoi fedeli.
            Capisco, caro don Ettore, quanto sia difficile fare il sacerdote cattolico romano oggi. Lo capisco e non son geloso per niente. Anzi ringrazio la Divina Provvidenza d’essere uscito dal seminario all’affrontar della Teologia con la dichiarazione del superiore a nome del vescovo che le porte del seminario erano sempre aperte per me. Et ne nos inducas in tentationem sed libera nos a malo. A Dio piacendo. Semmai avesse bisogno di soddisfazioni! Ciao.

    • Rolando ha detto:

      Stimatissimo don Ettore Barbieri
      Sai chi ragionava come te? Sant’Eusebio di Cesarea! Egli ci ha rivelato come l’umano costruisce una dottrina di rivelazione.
      Cioè come l’umano costruisce il proprio Dio “cattolico” che dà da intendere sia quello “vero”. Conflittualità commerciale nell’uso della memoria storica. Nient’altro. Dimenticanza del cambiamento.

    • Rolando ha detto:

      Stimatissimo don Ettore Barbieri
      Sai chi ragionava come te? Sant’Eusebio di Cesarea! Egli ci ha rivelato come l’umano costruisce una dottrina di rivelazione.
      Cioè come l’umano costruisce il proprio Dio “cattolico” che dà da intendere sia quello “vero”. Conflittualità commerciale nell’uso della memoria storica. Nient’altro. Dimenticanza del cambiamento.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Beh, caro don Ettore,

      il “bignamino” c’è: è il Catechismo di Trento. 😀

      Con la consueta simpatia.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Il Catechismus ad parochos è molto ben fatto, ma lei sa bene che Dio è al di là di ogni codificazione umana.. e quindi sfugge sempre ai nostri schemi.. le sintesi e
        le elaborazioni servono a noi per orientarci..

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro don Ettore,
      se Cesare et alii non avessero conquistato le Gallie, l’Hiberia, la Dacia…non ci sarebbero state le lingue neo-latine, né la grammatica tedesca o l’abbondanza dei termini di origine latina in Anglia.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Appunto. E se Cristo e gli Apostoli non fossero mai esistiti oggi adoreremmo ancora Giove e Giunone..

        • Adriana 1 ha detto:

          Ma, caro don Ettore, non bastano Gesù, gli Apostoli e Paolo, ci sono voluti i Padri della Chiesa, gli Scolastici…ma,
          soprattutto, i sistemi “bruschi” di un Costantino per decidere quale dovesse essere la dottrina cristiana e quelli ancora più “energici” di un Teodosio per imporla con la forza su tutto l’Impero.

        • Adriana 1 ha detto:

          don Ettore,
          se è per questo, da una pluralità di dei siamo passati ad una pluralità di Elohim.

    • Rolando ha detto:

      Ineffabile don Ettore Barbieri, ho rilevato la perla delle tue affermazioni. Eccola:

      “La Rivelazione non deve avere le caratteristiche, come qualcuno pensa, di un comunicato stampa, ma passa attraverso il travaglio delle persone a cui Dio si rivolge, ossia le loro condizioni storiche, politiche, morali, sociali.”

      Passa al vaglio del Potere umano. Della Forza bruta umana: “del lato oscuro” del Dio della prima pagina biblica. L’hai letta bene la parola su carta che incensi?
      IN HAC LACRIMARUM VALLE. Ma a piangere, a soffrire ed a morire sotto le bombe o i capricci del Potere sono sempre i poveri, che come dice il Manzoni hanno sempre Dio in bocca. Umiliati, afflitti e… gabbati.
      Per fortuna il buon Dio crea infinite bellissime forme di cervelli in evoluzione. Piacere e bellezza senza confini per chi li sa amare tutti in una comprensione senza gelosia.

  • Rolando ha detto:

    Cara Adriana, ti porto a conoscenza di qualche notizia in più circa il salmo 29 di cui sopra (28 nella numerazione della LXX e della Vulgata). Dalle scoperte di Ugarit il testo originale risale al XIII-XII secolo. a C., molto prima della stessa formazione della lingua e scrittura ebraica consonantica. Passa molto molto dopo nel testo sacro ebraico come adattamento yahwista di questo antico inno cananeo al Dio BA’LU per la celebrazione della vittoria del Dio, divinità positiva, sulle forze del caos. La scoperta non lascia dubbi. È quasi sicuramente il più antico del salterio ebraico. Ci sarebbe da dire molto, molto di più ( e proprio sul nome di questo Dio in relazione a YHWH!), ma basta ed avanza per abbozzare un sorriso su diatribe cattolico-romane inconsistenti. Ma de gustibus non est disputandum! Ovviamente non cito fonti per non fare indebita ed involontaria pubblicità di lavori editi. Ciao.

  • Rachele ha detto:

    La spiegazione è molto semplice: fa partorire o abortire (secondo la sensibilità di ciascuna) le cerve e fa cadere la chioma agli alberi delle foreste, affrettando così il parto delle capre. Com’è universalmente noto,infatti, le capre preferiscono partorire a cielo aperto, anziché sotto le fronde. Va tenuto conto che l’ebraico è una lingua semplice ma molto chiara e priva di ambiguità, e soprattutto che in materia di capre, caproni, mufloni e, diremmo, anche di cervi e cerve, gli ebrei non hanno rivali.

  • Nicola ha detto:

    Salve! La mia edizione (stampata nel 2020) dice “La voce del Signore scuote le querce e sfronda le selve”. Quindi è cambiata ancora? Io credevo che dopo il 2008 non ci fossero state altre traduzioni.

    • Rolando ha detto:

      Salve Nicola!
      “La mia edizione”. Bravo!
      Ciascuno ha la propria, così come YHWH aveva quella dei politeisti pagani cananei già pronta.
      Hai detto bene. Va ed opera così, come dice Gesù, senza preoccuparti della edizione di YHWH, il Signore, che non c’è!
      Complimenti. Aveva ragione Shakespeare: la verità dei fatti anche se sepolta da quattro metri di terra ritorna sempre in superficie.

      • Riemerge ha detto:

        E infatti sta riemergendo la verità che la reale identità di Shakespeare risponde al nome e all’ingegno di Giovanni ‘John’ Florio. Ci sono voluti alcuni secoli, ma la verità è tornata a galla!

  • Silvio ha detto:

    Stanno già preparando il cambiamento delle parole della consacrazione e quindi non avremo più la transustanziazione e questo ci deve far tremare. Tutti questi errori di traduzione demenziale, servono a preparare il terreno (solita rana bollita… finestra di Overton…

    • Rolando ha detto:

      Questo il corpo mio, questo il sangue mio. La lingua di Gesù non usava il verbo “essere”, così come tante lingue antiche ed attuali, es. il russo.

  • Amparo ha detto:

    Vox Domini contorquet quercus et decorticat silvas: et in templo eius omnes dicunt: Gloria!
    Psalterium Pianum (1945).

    • Rolando ha detto:

      Caro AMPARO, direi di lasciare in pace il “Psalterium Pianum (1945).” e concentrarsi invece a meditare ciò che Dio stesso dice nel salmo 62 al versetto 12: “UNA HA DETTO DIO [ELOHIM], DUE QUELLE CHE HO UDITO”.
      Se questa non fosse la verità divina ineffabile non esisterebbe alcun scritto degli uomini e nemmeno le case editrici. Per questo la Chiesa Cattolica Romana sedicente cristiana ha abrogato a sé qualsiasi interpretazione laica e qualsiasi traduzione arrivando a scomunicare gli inventori della stampa e gli editori senza imprimatur fino a ieri mattina!

  • stilumcuriale emerito quello vero ha detto:

    Per nostra fortuna (o Grazia di Dio ) la Bibbia del sito vatic_ano
    ( https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PFS.HTM )
    ancora riporta il versetto in questione (Sal 29 , 9) così:
    – Il tuono fa partorire le cerve
    e spoglia le foreste.
    Nel suo tempio tutti dicono: “Gloria!”. –
    Amen

  • Rolando ha detto:

    Salmo 29 versetto 9:
    “LA-VOCE-DI YHWH SCUOTE QUERCE E-SPOGLIA SELVE E-NE-IL-TEMPIO-SUO OGNUNO DICENTE KABOD”
    Così dal testo ebraico.
    Ma si può anche legittimamente tradurre dagli stessi termini ebraici, anche se appare fuori contesto: “fa partorire cerve e fa abortire i mufloni (oppure: affretta il parto dei mufloni). LXX e Vulgata non apportano chiarezza alcuna di rilievo.
    C’è invece da dire che questo salmo almeno dal versetto 3 al 9 compreso è sicuramente il più antico di tutti i salmi ed arriva nella bibbia ebraica DIRETTAMENTE dai canti della religione di Canaan.

    • Rolando ha detto:

      Ho lasciato “KABOD” questa parola ebraica perché è fuorviante interpretatarla allegoricamente come “gloria”.
      Sia per il fatto che Dio stesso è la Gloria, non possiede attributi ma effettivamente È tutti gli attributi qualificativi (Filone alessandrino! E non solo!). E poi perché Mosè stesso che parla con Dio “faccia a faccia” gli chiede: “Fa vedere a me tuo Kabod”.
      Ma come? Sta a faccia a faccia e gli chiede di vedere qualcos’altro che in più punti del testo sacro è localizzato come separato da lui? Come può essere la Gloria di Dio qualcosa altro da Dio? La Sekinà è Dio stesso.
      Mi ha sempre colpito una xilografia apparsa su una bibbia cattolica stampata nel 1615 in cui Dio appare seduto su un carro tra le nubi con due ruote in prospettiva ben evidenti che presuppone le altre due corrispondenti nascoste. Mi sembra che questa sia la problematica per antonomasia in questo verso, piuttosto che alberi e animali partorienti scossi dalla supposta voce di Dio.

    • Adriana 1 ha detto:

      Rolando,
      …” è il più antico di tutti i Salmi “.
      Non lo sapevo, però, a leggere questi pochi versi mi era venuto subito alla mente il dio Humbawa, il Signore che scatena i venti attraverso la foresta di cedri, il cui volto è simile ad un labirinto e che verrà vinto da Gilgamesh ed Enkidu.

  • Aleva ha detto:

    Beh, il frutto del parto delle capre potrà essere un futuro caprone…