Un Articolo di Fabrice Hadjadj, una Risposta di Giovanni Lazzaretti.
19 Febbraio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e offriamo alla vostra attenzione questo articolo del prof. Giovanni Lazzaretti, che ringraziamo di cuore. Buona lettura e condivisione.
§§§
Taglio Laser
10 febbraio 2024, Santa Scolastica
11 febbraio 2024, Madonna di Lourdes
12 febbraio 2024, beati Tommaso Hemmerford, Giacomo Fenn, Giovanni Nutter e Giovanni Munden
13 febbraio 2024, beata Eustochio (Lucrezia) Bellini di Padova
16 febbraio 2024, beato Giuseppe Allamano
17 febbraio 2024, Santi Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria
18 febbraio 2024, beato Giovanni da Fiesole (Beato Angelico)
L’Ebreo nel cuore dell’apocalisse
…e la necessità di stargli alla larga
Per chi scrivo? Per me stesso o per chi mi legge? Normalmente è per chi mi legge, quando comunico cose che ho già studiato, assimilato e semmai arricchito di contributi personali. A volte credo di scrivere per chi mi legge, ma, mentre avanzo nella stesura del testo, mi rendo conto che l’argomento si complica e si dilata.
Il testo di oggi è un caso tipico. Ero convinto di poter scrivere un testo breve e semplice, mi sono trovato a esporre un testo lungo (fatto oggettivo), complicato (dice mia moglie), pesante (lo constato io stesso).
Forse stamparlo può aiutare nella lettura.
Ho iniziato credendo di scrivere un Samizdat dal Paesello, l’ho dovuto spostare necessariamente sul Taglio Laser.
LA MATERIA DEL CONTENDERE
Chiudevo l’ultimo Samizdat(1) citando l’amica Vittoria Carini.
Mi aveva mandato un articolo di Fabrice Hadjadj intitolato “L’Ebreo nel cuore dell’apocalisse” che l’aveva piuttosto innervosita. L’articolo aveva sconcertato anche me, con quei moti che ti prendono lo stomaco.
Poi capisci che lo stomaco non serve a niente, e che l’articolo va confutato.
Diventano pesanti gli articoli che vogliono confutare altri articoli, quando devi analizzare il testo frase per frase; ancora più pesanti se l’articolo da confutare è scritto da un filosofo. Non so però che altro metodo usare.
Un altro metodo in realtà c’era: ignorare l’articolo di Hadjadj.
Non mi è stato possibile, proprio per quel moto di stomaco: credo infatti che il testo di Hadjadj mostri, in negativo, il cuore del problema israelo-palestinese.
L’articolo era uscito su Tempi, a uso degli abbonati. È stato però pubblicato anche qui
https://crocevia-adhoc.blogspot.com/2023/12/lebreo-nel-cuore-dellapocalisse.html
con l’avvertenza che in quel sito è pieno di grassetti e evidenziazioni, assenti nel testo originale.
In questo Taglio Laser dovrò inserire continuamente brani altrui. Mi do la regola di premettere il nome del soggetto davanti a ogni frase non mia. Scritto il nome, metterò sempre le caporali «…» a racchiudere la citazione, e le virgolette “…” a racchiudere eventuali citazioni interne alla citazione. Metterò anche il corsivo per maggiore evidenza.
Insomma, una pesantezza unica, ma necessaria.
CHI È HADJADJ
Premessa importante: di Hadjadj non ho mai letto nulla. Al contempo, anche se può sembrare paradossale, sono un suo promotore.
Il banco libri che gestisco per il Circolo Maritain vive di segnalazioni: soci e simpatizzanti propongono titoli o li richiedono, il sottoscritto va a vedere qualcosa su Internet, e poi decide se inserirli nel banco.
Hadjadj è in anagrafe con 10 titoli, non male(2). Io quindi non lo conosco, ma l’ho accolto e messo a disposizione di chi frequenta il banco. Leggendo l’articolo inviato da Vittoria, non avevo quindi prevenzione alcuna nei suoi confronti.
Trascrivo qualche sua nota biografica da Wikipedia.
WIKIPEDIA «Fabrice Hadjadj (Nanterre, 1971) è uno scrittore e filosofo francese, di origine ebraica tunisina, convertitosi al cattolicesimo nel 1998. Figlio di genitori di origine ebraica tunisina, maoisti, attivisti rivoluzionari nel maggio francese, in gioventù Hadjadj è stato ateo e anarchico, e ha mantenuto un approccio nichilistico per più di venti anni. Nel 1998 si è convertito al cattolicesimo di fronte ad una statua della Vergine Maria, nell’église Saint-Séverin, nel Quartiere latino, nel centro storico di Parigi. Battezzato all’abbazia di Solesmes, dal cattolicesimo prendono slancio la sua indagine filosofica e il lavoro letterario. Sposato dal 2001 con l’attrice Siffreine Michel, è padre di dieci figli, cinque femmine e cinque maschi.»
Quale è il motivo base del mio “moto di stomaco” alla lettura del suo articolo?
Che da una persona di origine ebraica, ateo e anarchico, convertito al cattolicesimo, non ti aspetti discorsi sionisti.
“L’Ebreo nel cuore dell’apocalisse” è un articolo dal respiro sionista.
LO SCHEMA DELL’ARTICOLO
All’inizio dell’articolo viene proposto un sunto.
HADJADJ «Chi saremo, messi alla prova? Sotto quale bandiera militeremo veramente? Perché Israele non poteva che finire per produrre uno scandalo davanti al quale ognuno è chiamato a prendere posizione. Non si tratta di un fatto culturale, ma di un mistero.»
L’articolo parte con una premessa, poi procede con 5 capitoletti
- L’obiettivo del terrorismo
- Il diluvio che annega la ragione
- L’anima del continente europeo
- La missione dell’Ebreo
- L’onore in mezzo all’orrore
L’articolo parla ai lettori dando per scontato che siano in sintonia con l’autore, e che abbiano solo bisogno di approfondire. Hadjadj usa la parola “nemico” dando per scontato che il lettore sappia chi è il nemico. Insomma Hadjadj non mette in conto che un lettore (il sottoscritto, o Vittoria Carini) di fronte al suo testo provi una motivata ripulsa.
L’articolo va letto, altrimenti non se ne può cogliere il respiro. Potete leggerlo qui, come già detto
https://crocevia-adhoc.blogspot.com/2023/12/lebreo-nel-cuore-dellapocalisse.html
oppure, se volete, vi mando un PDF reimpaginato.
Inizio adesso la confutazione, limitandomi ad estrarre poche frasi di Hadjadj.
IL NEMICO E LA SUA DISUMANITÀ
HADJADJ «Come schiacciare la testa del nemico senza che ci divori il cuore? Perché potremmo vincerlo lasciandoci conquistare dalla sua disumanità, e questo sarebbe il suo più grande trionfo – un trionfo interiore.»
Già qui partiamo male. Hadjadj dà per scontato che il nemico sia disumano e che l’esercito di Israele non lo sia.
L’ho già detto in tutte le salse(3) e qui lo ripeto:
- il 7 ottobre è successa una cosa orrenda e i responsabili di prima linea sono quelli di Hamas;
- la vicenda è orrenda ed è anche oscura, perché non è credibile né l’insipienza del Mossad, né l’incapacità di reazione immediata di Israele di fronte a un attacco;
- il piano per l’intervento di terra a Gaza non è credibile che sia stato impostato dopo il 7 ottobre; come per ogni guerra, il piano era pianificato da tempo;
- la rappresaglia israeliana 100 a 1 era già stata sperimentata in attacchi precedenti, sempre a Gaza;
- l’intervento attuale su Gaza non sterminerà Hamas e sta facendo rappresaglia sulla popolazione civile in proporzioni abnormi;
- gli orrori non si compensano: l’orrore che viene “prima” non dà pezze giustificative all’orrore che viene “dopo”(4).
Chi fa rappresaglie è disumano. Sono due disumanità quelle che si confrontano a Gaza.
Ma Hadjadj
- una disumanità la dà per scontata
- e l’altra riesce a cancellarla.
Vediamo come fa.
COME CANCELLARE LA DISUMANITA’ DI ISRAELE
Come fa Hadjadj a cancellare la disumanità di Israele?
Procede attraverso questi passaggi.
1 – Crea un rapporto erroneo tra le due violenze.
HADJADJ «Lo stordimento tende a farci perdere la capacità di giudizio. È l’obiettivo del terrorismo: non soltanto uccidere, ma uccidere in modo che coloro che vivono siano colpiti nella loro capacità di giudizio, che non possano più rispondere, ma solamente reagire, secondo una modalità pulsionale, in modo da ribaltare le carte in tavola. I parenti delle vittime, vittime essi stessi, sono presi da una furia cieca e reagiscono in modo esagerato, con una violenza che permette alla violenza precedente di rivendicare una giustificazione a posteriori.»
Tutto vero quanto scrive, tranne il finale.
Hadjadj parla di «una violenza che permette alla violenza precedente di rivendicare una giustificazione a posteriori». No, non funziona così.
La violenza precedente viene usata come lasciapassare per la violenza futura. Così sempre accade, e così accade anche in questa vicenda.
Israele infatti non ha più regole, gli basta evocare il 7 ottobre e tutto gli è lecito.
2 – Espone l’orrore mediaticamente.
HADJADJ «Le testimonianze che giungono dalla base di Shura trasformata in obitorio, dove arrivano dentro a container dei corpi a pezzi, ci lasciano senza voce: “Posso assicurarvi che non si vedevano immagini come queste dai tempi del regime nazista”, dice il colonnello Weissberg, rabbino capo dell’esercito israeliano. “Cosa si può dire quando scoprite il corpo di una donna incinta uccisa da un terrorista che le ha aperto il ventre, poi ha estratto il feto prima di tagliare la testa a entrambi? E cosa dire ancora davanti ai corpi di madri e nonne stuprate con una tale violenza da rompere loro le ossa del pube?”.»
“Cosa si può dire”? Niente. Il nostro dovere è quello di non crederci.
Il che significa che non può essere successo? No, può essere successo, all’orrore non c’è limite.
Ma non potrà essere affermato fidandoci delle parole di qualcuno coinvolto nel conflitto. Ci dimentichiamo che l’occidente, di cui Israele fa parte, racconta bugie a ogni guerra?
Le ripeto ancora: i bambini che Saddam toglieva dalle incubatrici, la connessione tra 11 settembre e Talebani, le armi di distruzione di massa dell’Iraq, Gheddafi che bombarda il suo popolo, i ribelli moderati in Siria, l’embolo di Putin nel febbraio 2022. E queste sono solo le macro-bugie.
Ogni guerra ha il suo attrezzatissimo staff di propaganda con creazione giornaliera di “eventi” e l’elemento truculento fa parte a pieno titolo della propaganda.
Ne fa parte se ti è utile. Se non ti è utile, sparisce.
3 – Azzera l’orrore a Gaza.
HADJADJ «Dopodiché, ci sono le immagini di Gaza in rovina, l’ospedale Al-Ahli, la chiesa di San Porfirio, i cadaveri che giacciono sotto le macerie mentre noi siamo nella nostra poltrona davanti allo schermo, incapaci di inquadrare le circostanze di questa visione ipnotica, non potendo distinguere il bersaglio dallo scudo umano, perché Hamas, che non ha avuto problemi a decapitare dei bebè, non ha problemi nemmeno a uccidere gli abitanti di Gaza desiderosi di partire: hanno bisogno di questo mantello di civili per coprire i loro crimini.»
Vedete come basta poco a sistemare le cose? Immagini tenui, rovine e cadaveri nascosti, immagini che deviano immediatamente su “noi in poltrona”.
Basta dire che i civili di Gaza sono scudi umani, e le stragi fatte da Israele rientrano in una normalità di guerra. Non ci sono descrizioni di corpi fatti a pezzi, il bersaglio di Israele è Hamas e i morti civili sono l’incidente di percorso, anche se costituiscono la quasi totalità dei morti.
I servizi televisivi sono sempre uguali: uomini e ragazzi che camminano tra le macerie a cercare legname e masserizie, qualche ferito trasportato di corsa in ospedale su un lenzuolo, nessun morto, nessun bambino fatto a pezzi.
Donne e bambini morti sono la stragrande maggioranza delle vittime e non ci vorrebbe quindi un gran impegno per trovare l’orrore a Gaza da mostrare al pubblico.
Ma è un orrore che non serve, e quindi non si vedrà mai.
Un appunto finale: Hadjadj afferma che Hamas non ha problemi a uccidere abitanti della Striscia di Gaza “desiderosi di partire”. Il fatto è che da Gaza nessuno può “partire”: Israele, l’Egitto e il mare impediscono qualunque forma di movimento, se non il vagare disperato entro la Striscia, in attesa della morte.
4 – Distingue terroristi e soldati, senza dire in che cosa dovrebbero distinguersi.
HADJADJ «La pace subito! Oppure lo sterminio subito! Purché finisca tutto questo rapidamente! Purché possiamo tornare al nostro comfort! Siamo incapaci di pazienza, e rigettando l’orrore della guerra, ne rigettiamo anche l’onore. Confondiamo il terrorista e il soldato. Riduciamo la situazione a un’avversità binaria, senza prospettiva, al di fuori del tempo lungo.»
L’onore? La guerra di Israele a Gaza ha elementi di onore? L’unica cosa che distingue i soldati dai terroristi è il rispetto dei civili. Capisco che il diritto naturale non fa parte dell’ideologia sionista. Ma Hadjadj è un cattolico e il catechismo lo conosce.
CATECHISMO «Che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.»
CATECHISMO «La Chiesa e la ragione umana dichiarano la permanente validità della legge morale durante i conflitti armati. “Né per il fatto che una guerra è disgraziatamente scoppiata, diventa per questo lecita ogni cosa tra le parti in conflitto”»
CATECHISMO «Si devono rispettare e trattare con umanità i non-combattenti, i soldati feriti e i prigionieri.»
CATECHISMO «Ogni atto di guerra che indiscriminatamente mira alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio e contro la stessa umanità e con fermezza e senza esitazione deve essere condannato.»
Israele a Gaza agisce in modo disumano. I morti che crea alla fine saranno 100 volte quelli che ha subìto, e nessuno se ne accorgerà, perché questi morti non hanno il vento in poppa dei media occidentali.
MEMENTO ZABOTINSKIJ
HADJADJ «Pierre Boutang osava scrivere su La Nation Française del 1 giugno 1967, poco prima della Guerra dei sei giorni: “L’uomo europeo non è più principalmente in Europa, oppure c’è ma dorme. Egli è, paradosso e scandalo, in Israele; è in Israele che l’Europa profonda sarà battuta, o conserverà, insieme al suo onore, il diritto a durare”.»
HADJADJ «Perché 9 milioni di ebrei, che rivendicano una terra così piccola, costituiscono uno scandalo per due miliardi di musulmani, che possiedono 57 paesi e rivendicano l’unità della Umma?»
Chi ha letto gli altri miei articoli(3) spero senta risuonare nella mente le parole di Vladimir “Ze’ev” Zabotinskij, sionista della prima ora, a colloquio con Max Nordau co-fondatore del sionismo. Siamo nel 1914, agli albori del movimento sionista.
[NdR: quando Zabotinskij parla di “turco” intende genericamente l’islamico, o l’abitante dell’Impero Ottomano]
ZABOTINSKIJ «Dottore [Nordau, NdR], noi non dobbiamo prendere la strada degli idioti. Non soltanto il turco non è nostro cugino, ma neanche col vero Ismaele non abbiamo niente in comune. Noi, grazie a Dio, apparteniamo all’Europa; per duemila anni abbiamo contribuito a creare la cultura occidentale. Dalla vostra stessa bocca ho sentito pronunciare, nei discorsi al Congresso, le parole: “Noi andiamo in Palestina per estendere i confini (morali) dell’Europa fino alle rive dell’Eufrate. Il nostro massimo nemico per questa guerra è il Turco”. È venuta adesso la sua ora. Dobbiamo noi rimanere a far niente?»
Deve essere la terza volta che trascrivo questa frase. E ne torno a spiegare il significato.
Ricordiamo che il sionismo nasce nel clima culturale dell’affare Dreyfus in Francia, emblema dell’antisemitismo, e dei pogrom antiebraici in Russia. Si presenta come movimento che vuole ritrovare l’identità ebraica e al contempo far vivere gli ebrei in sicurezza.
In pratica il sionismo vuole creare l’emigrazione organizzata verso un ghetto moderno che non sia più una enclave dentro uno Stato, ma che sia uno Stato-ghetto dove si realizzerebbero tre condizioni: antisemitismo assente, identità ritrovata, sicurezza.
Rapidamente però il sionismo vira in ideologia:
- viene accantonata la “opzione Uganda”, insediamento sui monti Mau in Kenya, che avrebbe garantito antisemitismo assente, identità ritrovata, sicurezza;
- si passa a una rivendicazione della Palestina, «per estendere i confini (morali) dell’Europa fino alle rive dell’Eufrate»;
- e così il “turco” (il palestinese) diventa il nemico, per il solo fatto di trovarsi lì.
Hadjadj è in sintonia con Zabotinskij: l’Europa vera è in Israele e gli ebrei hanno il diritto di rivendicare quella terra.
Però Zabotinskij è un militare, o un para-militare, o co-fondatore del gruppo terrorista dell’Irgun. Non vedo niente di strano che un uomo in armi necessiti di un obiettivo “mitico” da raggiungere e di un nemico da combattere. Anche un ebreo ateo può vedere il monte Sion come la sua meta e i palestinesi come il suo ostacolo.
Ma Hadjadj non è un uomo in armi, è un filosofo. La rivendicazione della terra non è uno scontro tra la Umma e il popolo ebraico, è inizialmente lo scontro banale tra chi la terra la possiede e chi gliela vuole togliere. I palestinesi non occupano i 57 paesi citati da Hadjadj, i palestinesi possedevano solo QUEL pezzo di terra.
L’Europa che evocano Hadjadj (attraverso le parole di Boutang) e Zabotinskij (citando Nordau) non è l’Europa di San Benedetto, delle Cattedrali, o della Pietà di Michelangelo. È l’Europa delle rivoluzioni, della scristianizzazione forzata, degli Stati liberal-massonici.
Detto per me stesso: io sono europeo, ma non faccio parte di quella Europa che sta in Israele. Subisco l’omologazione occidentalista, ma non la cerco e non la metto su un piedistallo.
Ricordate i “Five Eyes”, i Cinque Occhi (USA, Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda) e le guerre che esportano?(5) Quelli sono l’Occidente, l’esportazione decadente di ciò che fu l’Europa. Israele sta bene lì, con loro, pronto a esportare guerra.
UN “AFFARE DREYFUS” PLANETARIO, CON OBBLIGO DI SCHIERARSI
HADJADJ «L’ora è decisiva, e doveva arrivare. Israele non poteva che finire per produrre un affare Dreyfus su scala mondiale, davanti al quale ciascuno è chiamato a prendere posizione. Se le Scritture ebraiche sono la nostra fonte, può darsi che lo Stato ebraico sia il nostro estuario.»
Ecco che la trappola pazientemente costruita arriva al suo punto cruciale: prendere posizione.
Dopo aver descritto Hamas che decapita il feto e aver cancellato la disumanità israeliana a Gaza, siamo pronti per “prendere posizione”.
È un affare Dreyfus planetario quello che abbiamo davanti, perbacco. Con chi volete stare? Coi terroristi tagliagole del 7 ottobre, o con i soldati israeliani che con una onorevole guerra paziente arrivano a liberare gli ostaggi e ad eliminare Hamas?
Ma la faccenda non è così semplice.
Vediamo due amici miei che invitano a schierarsi.
DON MILANI «Ma vivete voi senza questi mezzi, se vi riesce, ma mandate avanti il mondo e la scuola con castighi armoniosi, con rimproveri temperati secondo i dettami della moderna pedagogia, passeggiate per le strade con le vostre velleità di amore universale…, spartite salomonicamente ora per ora il giusto dall’ingiusto, senza lasciar parlare le passioni e il cuore, senza mai schierarvi, senza mai guerra.»
IL CRISTO A DON CAMILLO «È la paura. Essi hanno paura di te. E ti odiano. Vivevano caldi e tranquilli dentro il bozzolo della loro viltà. Sapevano la verità, ma nessuno poteva obbligarli a sapere, perché nessuno aveva detto pubblicamente questa verità. Tu hai agito e parlato in modo tale che essi ora debbono saperla la verità. E perciò ti odiano e hanno paura di te. Sono vili ma non vogliono che nessuno dica loro che sono vili. Tu hai resa pubblica una ingiustizia e hai messo la gente in questo grave dilemma: se taci, tu accetti il sopruso; se non lo accetti, devi parlare. Era tanto più comodo poterlo ignorare, il sopruso.»
I miei amici don Milani e Guareschi in questi brani invitano a schierarsi.
Sempre? Eh, no. Non sempre.
Sempre quando è chiaro dov’è il giusto e dov’è l’ingiusto. Quando invece la faccenda non è chiara, oppure quando, più semplicemente, l’ingiusto è da entrambe le parti, il dovere è quello di non schierarsi e di additare ai contendenti la legge naturale universale che stanno violando.
DON MILANI «In quante guerre della storia gli eserciti han rappresentato la Patria? Forse quello che difese la Francia durante la Rivoluzione. Ma non certo quello di Napoleone in Russia. // Forse l’esercito inglese dopo Dunkerque. Ma non certo l’esercito inglese a Suez. // Forse l’esercito russo a Stalingrado. Ma non certo l’esercito russo in Polonia. // Forse l’esercito italiano al Piave. Ma non certo l’esercito italiano il 24 Maggio.»
Non puoi “stare con”, devi discernere.
E, nel già utilizzato racconto “Martelli”(6), il Cristo non si schiera affatto. Il Cristo guarda con pena i due contendenti don Camillo e Peppone che agiscono come bestie. E non c’è alcun “prima” o “dopo” a giustificarli: c’è solo la somma di due stoltezze.
Quando c’è la somma delle stoltezze, quando una parte cerca di giustificare il proprio agire dicendo che “prima” c’è stato qualcosa, il nostro dovere è quello di NON schierarci, ma di additare ai due contendenti la legge naturale universale che stanno violando.
ISLAM E EBRAISMO NON CONOSCONO LA LEGGE NATURALE UNIVERSALE
Bisogna rassegnarsi. Per quanto una persona abbia l’anima ebraica, deve rassegnarsi al fatto che i sionisti, come gli islamisti, non conoscono la legge naturale universale, il diritto naturale, gli assoluti morali, i princìpi non negoziabili,…
Estendiamo l’ottica: non solo islamisti e sionisti, ma l’intero islam e l’intero ebraismo non conoscono la legge naturale universale all’interno del loro sistema di pensiero.
La legge naturale universale è un elemento proprio della dottrina cattolica, non delle altre religioni.
Solo questa dottrina si permette di affermare che, nell’agire militarmente, devi verificare «che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare». E che «nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione».
Pensate a ciò che è accaduto qualche giorno fa: per liberare 2 ostaggi, Israele ha ucciso 100 civili palestinesi. In altre parole,
- se Israele non avesse agito, avrebbero potuto al massimo morire quei 2 ostaggi innocenti,
- mentre con la sua azione Israele ha fatto morire 100 civili innocenti.
Perché, dopo questa azione, Israele è soddisfatto? Perché non conosce il diritto naturale.
Puoi essere soddisfatto solo se ritieni che i 100 civili palestinesi uccisi siano paragonabili a 100 topi, altrimenti il conto non può tornare. Il male che hai creato è oggettivamente superiore a quello che volevi evitare.
Diverso sarebbe stato il giudizio se i 100 morti fossero stati miliziani di Hamas. Ma non lo erano.
UNA SPERANZA IMPORTANTE
C’è però una speranza importante.
CATECHISMO «La legge naturale, iscritta dal Creatore nel cuore di ogni uomo, consiste in una partecipazione alla sapienza e alla bontà di Dio ed esprime il senso morale originario, che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male. Essa è universale e immutabile e pone la base dei doveri e dei diritti fondamentali della persona, nonché della comunità umana e della stessa legge civile.»
Anche se Islam e Ebraismo non la conoscono, la legge naturale universale sta nel cuore di ogni uomo.
Esiste certamente un piccolo resto dell’Islam e un piccolo resto d’Israele che la conosce nel proprio intimo. Questi sarebbero adatti a governare la Palestina unita.
Di fronte allo scempio della Palestina, noi tutti siamo chiamati a NON prendere posizione, e a pregare Dio che risvegli la legge naturale nel cuore degli uomini.
Oppure possiamo prendere posizione: metterci dalla parte di tutti gli innocenti uccisi dal 7 ottobre in poi (dico “7 ottobre” per chi vuole limitare la storia agli eventi recenti; la Palestina è violenza permanente da 100 anni).
Da notare, di passaggio, una specie di “lapsus freudiano” nell’articolo di Hadjadj. «Israele non poteva che finire per produrre un affare Dreyfus su scala mondiale».
Ha ragione, l’affare l’ha prodotto Israele: l’abbinata 7 ottobre + distruzione di Gaza non è che il frutto maturo dello stato di guerra permanente che il sionismo ha creato, dove le opposte crudeltà ci sguazzano.
LA VIRATA APOCALITTICA
HADJADJ «Non si può fare a meno di vederlo, anche se bisogna crederlo: questo popolo è segnato da una elezione che è lui per primo a non comprendere. L’Ebreo può non avere fede in Dio, ma Dio continua ad avere fede in lui, distinguendolo dalle Nazioni, tenendolo per sposo nella buona e nella cattiva sorte, infine caricandolo di una missione di guastafeste e di rivelatore…»
HADJADJ «Questa elezione non è certamente un lasciapassare per qualunque comportamento, al contrario: è la richiesta di una rettitudine incrollabile; non soccombere alla tentazione dell’orgoglio e del disprezzo, conservare, ancora una volta, l’onore in mezzo all’orrore.»
Questa è una “virata” apocalittica pericolosa.
Che il popolo ebraico abbia un rapporto particolare con Dio, è indubbio.
SAN PAOLO «Essi sono Israeliti e possiedono l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.» (lettera ai Romani)
Ma, detto questo, c’è un evidente problema. La loro storia a un certo punto viene messa “tra parentesi”.
Parentesi aperta.
SAN LUCA «Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”».
Parentesi chiusa.
SAN PAOLO «Se infatti il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà mai essere la loro riammissione, se non una risurrezione dai morti? Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia!»
In mezzo ci sono duemila anni (e quelli che verranno, a Dio piacendo) di storia ebraica in cui essi sono… cosa sono?
Non so cosa sono. Ma mi rifiuto di pensare che Dio assegni a loro compiti “di guastafeste e di rivelatore”. Sono semplicemente un popolo che, avendo scartato il Dio della misericordia, si ritrovano ad avere a disposizione solo il Dio della potenza.
Ma non voglio insistere con parole mie, perché in questi campi si rischiano strafalcioni immani. Preferisco consegnare la questione a Solženicyn(7).
SOLZENICYN «Mi rendo perfettamente conto di tutta la complessità e dell’ampiezza dell’argomento. Comprendo che comporta ugualmente un aspetto metafisico. Si dice anche che il problema ebraico possa essere rigorosamente compreso solo da un punto di vista mistico e religioso. Riconosco, naturalmente, la realtà di questo punto di vista, ma, benché numerosi libri l’abbiano già affrontato, penso che esso resti inaccessibile agli uomini, e che sia per natura fuori dalla portata persino degli esperti.»
SOLZENICYN «Tutte le finalità importanti della storia umana racchiudono interferenze e influenze mistiche, ma tuttavia questo non ci impedisce di esaminarle su un piano storico concreto. Dubito che si debba necessariamente fare appello a considerazioni superiori per analizzare fenomeni che si trovano alla nostra immediata portata. Nei limiti della nostra esistenza terrena, possiamo esprimere giudizi sui russi come sugli ebrei a partire da criteri di questo mondo. Quelli dall’alto, lasciamoli a Dio!»
In altre parole, nella guerra di Gaza lasciamo la mistica al suo posto. Una strage la sappiamo riconoscere anche noi poveri mortali, senza pensare che ci sia un Dio che assegna agli Ebrei compiti di guastafeste o di rivelatore. L’Ebreo, il singolo Ebreo, alla fine sarà giudicato, come ognuno di noi, per le sue azioni.
Riprendo una citazione già utilizzata(8).
SOLZENICYN «Nella lunga e caotica storia umana, il ruolo svolto dal popolo ebreo – poco numeroso, ma energico – è innegabile e persino considerevole. Questo vale anche per la storia della Russia. Ma, per tutti noi, questo ruolo resta un enigma storico. Anche per gli ebrei. Questa strana missione ha dato loro tutto, tranne la felicità».
Gli Ebrei hanno davvero ottenuto tutto. Sono ai vertici nella finanza, nell’economia, nella politica, nei media, nella scienza, nella tecnologia, nella potenza militare. Secondo Solženicyn manca loro solamente la felicità. Ed è credibile, perché la felicità viene dalla misericordia. In altre parole bisogna che il “Dio di potenza” (che consente a Israele di uccidere i civili credendo di essere nel giusto) diventi «il Buon Dio delle donnette, dei bambini, dei bravi parroci di campagna» come direbbe Guareschi.
Dov’è la “rettitudine incrollabile” evocata da Hadjadj? Dov’è che Israele conserva “l’onore in mezzo all’orrore”?
CHI HA PORTATO L’ASINO SUL MINARETO SA COME FARLO SCENDERE
Dov’è la soluzione per il problema di Gaza?
Una soluzione di sterminio totale non è tecnicamente immaginabile. Israele potrà fare il 100 per 1 di rappresaglia (a livello di morti+feriti ci è già arrivato; attendiamo il 100 per 1 di soli morti) ma non può sterminare 2 milioni di persone.
La Striscia resterà quindi in vita. Sarà un colossale deserto di macerie dove 2 milioni di persone saranno “profughi interni” chiusi da mura.
Che soluzione allora? Beh, ricordiamo che l’asino sul minareto(8) l’ha portato Israele.
La “Striscia di Gaza” non è sempre stata una striscia. All’inizio valeva la cartina che vedete a pagina 10: Gaza era parte di uno stato palestinese interconnesso, anche se unito con dei “cordoni ombelicali” sottilissimi. Adesso la situazione è quella che vedete nella seconda cartina.
La terza cartina fa poi vedere la mappa degli insediamenti ebraici in Cisgiordania (West Bank, nella cartina) dove si vede la vessazione permanente su ciò che resta di un fatiscente Stato palestinese.
La ghettizzazione di Gaza è stata certamente una causa importante per la proliferazione di Hamas.
La soluzione è allora il ritiro di Israele da una parte della terra? Figuriamoci, è l’ultima delle speranze. Basta leggere questo articolo per vedere che aria tira in quello che chiamano “occidente collettivo”.
“Milei parte da Israele per ricostruire un potente Occidente liberale”.
Un occidente collettivo che comprende i già citati “5 occhi” (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito, USA) + Israele + adesso anche l’Argentina + l’Europa come colonia unificata.
Che tristezza, ripensando all’Europa di San Benedetto, delle Cattedrali e della Pietà di Michelangelo.
La soluzione per Gaza è la riemersione della legge naturale universale, unita alla misericordia. Ma l’apparizione di nuovi personaggi alla Milei (anarco-liberista, cattolico in teoria, educato da un rabbino, propenso a passare all’ebraismo) ci dicono che l’obiettivo della pace è ancora più lontano.
Legge naturale e misericordia sono entrambe svanite dall’orizzonte? Sì, sembrano svanite. Ma essendo beni donati da Dio non possono sparire del tutto.
Non possono essere tolte dal cuore dell’uomo e non possiamo che invocarne la “riemersone” con la preghiera.
Toccherà poi a Israele ripartire sulla strada giusta, visto che noi stiamo meditando su un secolo di “casino permanente” in Palestina originato dal sionismo.
La “rettitudine incrollabile” citata da Hadjadj avrebbe qui il suo banco di prova più significativo.
DIMENTICAVO GLI ORFANI
Nei testi precedenti ho sempre dimenticato gli orfani.
Tanti morti, tantissimi feriti, distruzioni immani, fame, malattie. Ma ci sono anche 20.000 orfani. L’orfano, anche se non è né morto né ferito, è una persona dalla vita rovinata. Forse troverà qualcuno che lo prenda in carico, ma non sarà mai come la sua mamma.
E l’orfano di Gaza si ricorderà sempre che la mamma non è morta di malattia o per un incidente, ma che è stata uccisa da militari ebrei.
«Uccisa perché c’è stato il 7 ottobre!»
Giusto.
Quindi la frase esatta che avrà in testa l’orfano sarà questa “mamma uccisa da militari ebrei per rappresaglia”.
***
No, io non faccio parte del “potente occidente collettivo liberale”. Alla larga, altro che schierarsi.
Anzi prego quotidianamente la Regina della Pace affinché liberi il mondo dal neoliberismo.
La guerra di Gaza è uno dei tasselli che serve a costruire un “potente occidente liberale” del quale non abbiamo bisogno.
Abbiamo bisogno di pace, giustizia, pietà, misericordia. La “potenza” serve solo alle élite globaliste.
Giovanni Lazzaretti
giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com
FINALINO IMPREVISTO
Oggi pomeriggio, al ritiro spirituale di Quaresima, il parroco ha fatto vedere spezzoni del film “Uomini di Dio” sui monaci di Tibhirine uccisi dal G.I.A. algerino(9) nel 1996.
Ecco, lì “rifulge” la barbarie pura, violenza immotivata su chi fa il bene.
Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme:
egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca,
oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta,
ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia.
Cristo è una necessità anche in Palestina.
NOTE
- Samizdat n.59 “Non esiste la compensazione degli orrori”.
- Per fare un paragone, con 10 titoli ci sono Jacques Maritain, don Lorenzo Milani, Costanza Miriano.
- Taglio Laser n.427 “Senza pace, senza giustizia, senza pietà, senza misericordia” // Samizdat n.52 “Ogni albero si riconosce dal suo frutto” // Samizdat n.58 “Chi ha portato l’asino sul minareto…” // Samizdat n.59 “Non esiste la compensazione degli orrori”
- L’attentato di Via Rasella viene “prima”. Ma i montanari sudtirolesi fatti a pezzi in Via Rasella non forniscono pezze giustificative alla rappresaglia delle Fosse Ardeatine che viene “dopo”.
- Vedere il Samizdat n.50 “L’identità europea, l’omologazione occidentale” e n.51 “Oppenheimer, una piccola crepa nell’Occidente”.
- Per il racconto “Martelli” di Guareschi vedere l’inizio del Taglio Laser n.427 “Senza pace, senza giustizia, senza pietà, senza misericordia”.
- Inizio del libro “Due secoli insieme. Ebrei e russi prima della rivoluzione”.
- Samizdat n.58 “Chi ha portato l’asino sul minareto…”
- Per la precisione: sequestro avvenuto il 26-27 marzo 1996, rivendicato dal G.I.A. algerino un mese dopo, uccisione dei monaci annunciata il 21 maggio, teste dei monaci ritrovate il 30 maggio senza nessuna certezza su chi ha effettuato l’esecuzione.
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Tag: gaza, Hadjadj, hamas, israele, lazzaretti
Categoria: Generale
Ti chiedo, giuan, se per te la regina della pace e suo figlio circonciso, della stirpe di Davide, che mangiava secondo la.koshrut e riposava il sabato conservino qualche relazione con il dio del diluvio, di Sodoma e Gomorra, delle piaghe d’Egitto etc.etc…
Perché se quel dio scorbutico con egiziani amaleciti ed edomiti, quel dio della forza non c’entra col tuo dio della misericordia della preghiera e del diritto naturale perché conservi l’antico testamento?
Vecchio e Nuovo Testamento sono in perfetta continuità come Misericordia e Giustizia operano insieme.
Perché il tuo dio che spazza via, quasi, l’umanità o le tribù avversarie degli ebrei o i primogeniti d’Egitto, umani ed animali, poi rimane fermo quando Erode elimina i coetanei di Gesù e quando i suoi martiri si sacrificano…….
Diciamo che lo stile pedagogico educativo del dio veterotestamentario non è quello dei vangeli?
O per te un maestro che frusta gli studenti è uguale ad uno che attende pazientemente che smettano di far casino?
Gesu’ e’ venuto a completare la legge non ad abolirla, per cui i Comandamenti sono sempre validi. Riguardo alle perplessita’ sulla ” pedagogia ” usata, porrai la domanda direttamente, a suo tempo.
E’ un filosofo suprematista sionista agghindatosi per il
” nuovo cattolicesimo ” permeato dai ” fratelli maggiori ”, a cui il ” di bianco vestito ” e congrega stanno lavorando alacremente. Sostanziando : la nuova religione mondiale e’ vicina al parto.
Ottimo articolo
Avendo rifiutato e crocifisso il Logos divino (Gesù Cristo), che è la Verità incarnata, ne deriva che il mentire è parte ontologica integrante dell’umano logos (pensiero-parola) che è proprio della cultura ebraica.
Oltretutto, e sempre per il medesimo motivo, con il logos ebraico non c’è nemmeno possibilità di dia-logo.
Purtroppo non c’è scampo…
Solo Dio, il Signore Gesù Cristo, ci potrà salvare. E lo farà: eccome che lo farà!!!
Le ideologie possono avere estimatori e detrattori: comunismo, liberalismo, nazismo, democrazia, religiosità, ateismo… tutti possono scegliere uno dei termini, o possono scegliere di non scegliere.. Ma il sionismo non è un’ideologia, non è un’opzione politica da accettare o rifiutare. E’ la filiazione diretta, permanente nei secoli fina dalle origini,, del padre di menzogna, mentitore e omicida fin dal principio, dichiarato esplicitamente da Gesù stesso: “Voi avete per padre il diavolo”. Da sempre e soprattutto oggi i talmudisti che usurpano il nome di ebrei, sono HHG = Hostes Huimani Generis.
Ecco perché non ho letto l’articolo originario, e ho scorso molto sommariamente (quasi per nulla) la risposta di Lazzaretti.
Le ideologie possono avere estimatori e detrattori: comunismo, liberalismo, nazismo, democrazia, religiosità, ateismo… tutti possono scegliere uno dei termini, o possono scegliere di non scegliere.. Ma il sionismo non è un’ideologia, non è un’opzione politica da accettare o rifiutare. E’ la filiazione diretta, permanente nei secoli fina dalle origini,, del padre di menzogna, mentitore e omicida fin dal principio, dichiarato esplicitamente da Gesù stesso: “Voi avete per padre il diavolo”. Da sempre e soprattutto oggi i talmudisti che usurpano il nome di ebrei, sono HHG = Hostes Huimani Generis.