Ucraina, la Guerra Poteva Finire 18 Mesi fa, ma l’Anglosfera ha Detto di No. Matteo Castagna.
10 Febbraio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna offre alla vostra attenzione queste rfilessioni sull’intervista che Tucker Carlson ha realizzato con Vladimir Putin. Buona lettura e diffusione.
§§§
di Matteo Castagna
La spettacolarizzazione della guerra ha vinto anche stavolta. Del resto, non ci dobbiamo stupire, perché, per gli americani, il mondo è tutto un grande Hollywood, ma anche un modo di fare politica. Il conduttore televisivo statunitense Tucker Carlson è riuscito ad intervistare Vladimir Putin, in una stanza del Cremlino. Elon Musk gli ha messo a disposizione la piattaforma “X”, l’ex Twitter, per la diretta, andata in onda anche sul canale telegram del giornalista, il giorno 8 febbraio 2024.
Il portavoce russo Puskin ha detto che il Presidente della Federazione russa ha accettato volentieri queste due ore di domande, perché Carlson ha un approccio diverso rispetto agli altri media occidentali. Essi hanno, infatti, reagito immediatamente, all’annuncio di Tucker Carlson, primo americano ad aver intervistato Vladimir Putin dall’inizio dell’intervento militare speciale.
Alcuni “portavoce della propaganda” si sono visibilmente agitati: Il New York Times ha scritto che l’intervista “potrebbe infiammare le divisioni politiche sull’Ucraina all’interno degli Stati Uniti, soprattutto se il presidente russo chiarirà di essere pronto a una fine negoziata del conflitto”. Il Daily Telegraph ritiene che l’intervista con Putin “potrebbe colpire la reputazione di Tucker come reporter più duramente di quanto lui stesso si renda conto”. Il Wall Street Journal ha ricordato che Tucker “è stato uno dei primi e più importanti esponenti della destra a mettere in discussione il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina dopo l’inizio del conflitto, e ha contribuito a formare le opinioni dei manifestanti”.
Il Post ha scritto che “Carlson è noto per la sua vicinanza all’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e per sostenere e diffondere teorie del complotto di estrema destra. Dall’inizio della guerra in Ucraina, quando ancora era a Fox News, Carlson ha spesso promosso posizioni filorusse e favorevoli a Vladimir Putin.” La BBC ha sottolineato, inoltre, che Carlson ha “ripetutamente parlato con simpatia di “una delle voci più forti dell’America conservatrice”.
Le sue idee politiche sono condivise da “molti americani di mentalità conservatrice, insoddisfatti del sostegno americano multimiliardario all’Ucraina”. Newsweek: “L’UE potrebbe prevedere sanzioni contro Carlson per l’intervista con Putin”. La Berliner Zeitung ritiene che questo incontro probabilmente “provocherà accese discussioni”. L’AFP definisce Carlson “una delle voci più forti dell’America conservatrice”.
Alla faccia del mainstream, l’intervista con Vladimir Putin ha già raccolto, appena andata in onda, più di 40 milioni di visualizzazioni, in 4 ore, solo sulla pagina “X” del social network di Carlson. Tenendo conto del sito web del giornalista e di tutte le trasmissioni dei canali televisivi, compresi quelli stranieri, la portata totale potrebbe essere calcolata in oltre cento milioni di visualizzazioni. E il contatore continua a salire, di ora in ora, mentre i big del politicamente corretto rosicano e schiumano di bile. Sul piano politico, siamo di fronte ad una bomba ad orologeria pronta a esplodere sulla campagna elettorale americana e sul futuro della guerra in Ucraina.
Putin ha detto che sulla fine del conflitto in Ucraina, la Russia è pronta a negoziare, ma alle sue condizioni. Prima o poi la riunificazione dei popoli di Russia e Ucraina avverrà comunque, afferma il Presidente russo. È vero, ci vorrà del tempo. Tucker Carlson ha chiesto a Vladimir Putin se volesse chiamare Biden per fermare lo spargimento di sangue. Putin ha risposto: “Se volete davvero smettere i combattimenti, dovete smettere di fornire armi – tutto finirà nel giro di poche settimane, ecco tutto. Cosa c’è di più semplice? Perché dovrei chiamarlo? Di cosa parlare?”
Vladimir Putin sul coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto in Ucraina: “Non avete niente da fare? Avete un sacco di problemi al confine, problemi con la migrazione, problemi con il debito nazionale – 33.000 miliardi di dollari e più”. La Russia non attaccherà l’Europa e la NATO: Putin ha detto che creare timore sulla Russia è necessario per ottenere denaro dai contribuenti. Ha osservato che le truppe russe potrebbero essere inviate in Polonia solo se questa attaccasse la Russia.
Mosca non ha interessi né lì né in Lettonia. Aggiungiamo che secondo il giornale statunitense “Politico”, i 50 miliardi di euro promessi dall’Ue all’Ucraina non risolveranno nulla. L’UE credeva di poter contare almeno sugli Stati Uniti per un contributo significativo al mantenimento del sistema di supporto dell’Ucraina. Il pacchetto di aiuti UE dovrebbe durare fino al 2027. Intanto il Fondo monetario internazionale stima che il gap finanziario dell’Ucraina nel solo 2024 ammonterà a oltre 40 miliardi di dollari.
Per questo, il New York Times ammette che “mentre l’Europa ha appena approvato 54 miliardi di dollari di assistenza economica, è il denaro americano che fornisce la potenza militare di Kiev. Ma la maggior parte dei repubblicani della Camera ora si oppone a ulteriori aiuti all’Ucraina. E anche i repubblicani pro-Ucraina stanno chiedendo ai funzionari dell’amministrazione Biden quale strategia possa rompere l’attuale stallo sul campo di battaglia. Nel frattempo, i finanziamenti sono intrappolati in un dibattito sulla politica di confine.
Vladimir Putin potrebbe accettare un accordo di pace che gli dia il territorio che occupa ora e che costringa l’Ucraina a rimanere neutrale, bloccando la sua integrazione con l’Europa. Gli ucraini chiamano questo accordo una capitolazione. Ma senza ulteriori aiuti americani, potrebbero essere costretti ad accettarlo. I soldi del Congresso potrebbero fare la differenza tra un cattivo accordo e uno migliore. Averlo rafforzerebbe la mano dell’Ucraina al tavolo dei negoziati. Senza di esso, Putin potrebbe avere ragione nella sua teoria di poter sopravvivere all’Occidente”.
Putin: gli Stati Uniti stanno spingendo per creare una “leadership debole” in Russia: “La domanda è perché volete questo? Come può essere un bene per gli Stati Uniti? Non sto difendendo la Russia, sto difendendo il mio Paese. Un governo centrale debole in un Paese con il più grande arsenale nucleare è una follia”.
Carlson ha ripreso il tema, dicendo che gli Stati Uniti sono gestiti dai “pazzi” Biden e Nuland, che recitano in coro “rovesceremo Putin!” “E poi cosa succede? Cosa è successo in Libia quando abbiamo rovesciato Gheddafi e abbiamo permesso che venisse assassinato? Cosa è successo in Iraq quando abbiamo ‘consegnato Saddam alla giustizia?” – ha aggiunto il giornalista.
Il gasdotto Nord Stream è stato distrutto dagli Stati Uniti – conviene Putin, che ha anche definito un’illusione l’idea dell’Occidente che la Russia possa essere sconfitta sul campo di battaglia: “Il fatto che si siano sottomessi alla richiesta o alle implorazioni dell’ex Primo Ministro britannico Boris Johnson, penso sia ridicolo e molto, come dire, triste. Dov’è ora il signor Johnson? E la guerra continua”. Inoltre è necessario aggiungere un altro dato, di cui non parla l’informazione di propaganda:
la Russia ha iniziato a utilizzare un sistema di guerra elettronica vicino ad Avdeevka che intercetta i segnali Starlink. L’accesso a Starlink è stato interrotto in tutta Avdeevka. Gli ordini e le informazioni della NATO al comando centrale ucraino vengono poi trasferiti ai centri di comando sotterranei di Avdeevka tramite Starlink e quindi trasferiti in prima linea tramite linee telefoniche vecchio stile. Quindi, sia i trasmettitori Starlink, sia le linee telefoniche tradizionali possono essere intercettati o neutralizzati mediante l’uso simultaneo di bombe termobariche e perforanti.
Carlson insiste molto sul perché lo zar non si sia ripreso l’Ucraina una volta salito al potere. Il Presidente russo, definisce l’Ucraina uno “stato artificiale”. Nel 1991 ci si sarebbe aspettati – ha affermato Putin – che la Russia fosse accolta nel novero delle “civili nazioni occidentali” e che la promessa di non espandere la NATO fosse rispettata.
E giunge al 2000, quando incontrò Bill Clinton per chiedere se fosse stato possibile per la Russia entrare nella NATO, ricevendo un inappellabile “niet” dal team del Presidente Dem. Un’altra occasione persa, per Putin, sarebbe stata la creazione di un sistema missilistico di difesa congiunto con gli Stati Uniti: “un’idea – scrive Il Giornale – discussa proprio nel suo studio, e che poi fallì miseramente”. Mosca, per conseguenza, è andata avanti da sola, incassando il primato mondiale nella costruzione di missili ipersonici.
Putin esprime la sua versione dei fatti sulla conclusione della guerra, che sarebbe potuta finire 18 mesi fa, a Istanbul. L’Ucraina – racconta Putin a Carlson – aveva già firmato i negoziati con la firma sui preliminari di accordo apposta da Davyd Arakhamia, capo del partito al governo e consigliere di Zelensky. “E’ molto triste per me – ha detto Putin – perché, così come pensava anche Arakhamia, avremmo potuto fermare queste ostilità già da un anno e mezzo”. Ma l’allora premier britannico Boris Jhonson intervenne a gamba tesa e fece ritirare la firma, perché “sarebbe stato meglio combattere la Russia”.
Cui prodest?
Putin ha parlato a ruota libera, ha rivelato incontri e accordi, facendo nomi e cognomi. E’ difficile che tutto questo non abbia risposte, sebbene per il momento, la reazione prevalente dell’Occidente sia l’imbarazzo, che fa spingere l’elettorato statunitense nelle braccia di Donald Trump, nonché incorona il giornalista americano come paladino della verità sottaciuta e scomoda, a favore del suo canale televisivo, ma quest’intervista, che entrerà nella storia, è utile anche a Putin.
Come giustamente scrive, sempre Il Giornale: “l’effetto psicologico dell’intervista è quello di mostrarsi pater familias di tutte le Russie, ingannato dall’Occidente claudicante più e più volte; ma anche del leader aperto che ammette a corte un microfono del nemico. E per edulcorare le sue pretese non risparmia riconoscimenti alla Cina e rassicurazioni all’Europa: l’invasione della Polonia o Lettonia è “fuori discussione”, ha promesso a tutti noi”.
Quanto alla Cina, Putin ha avuto una telefonata col Presidente Xi Jinping il 7/2/24, in cui i due leader hanno sottolineato in particolare che la stretta cooperazione russo-cinese è un importante fattore stabilizzante negli affari mondiali, in particolar modo nel Medio Oriente e nei confronti dell’Ucraina. Discutendo della situazione nella regione Asia-Pacifico, il presidente russo ha confermato la sua posizione di principio sulla questione di Taiwan, che è quella di sostenere la politica della “Cina unica”.
Sembra proprio che equilibri e rapporti di forza stiano virando sempre più ad est, mentre la rincorsa alla propaganda della menzogna è un boomerang di cui UE e USA sembrano non curarsi, nonostante le elezioni alle porte.
§§§
Aiutate Stilum Curiae
IBAN: IT79N0 200805319000400690898
BIC/SWIFT: UNCRITM1E35
§§§
Condividi i miei articoli:
Categoria: Generale
In questo post ho trascritto le interessanti considerazioni di Putin sull’inizio (e sulle responsabilità) della seconda guerra mondiale:
https://www.andreacarancini.it/2024/02/vladimir-putin-fu-la-polonia-a-iniziare-la-seconda-guerra-mondiale/