Perché su Biancaneve Cortellesi è Omissiva e Dice Sciocchezze. Modaiole.
13 Gennaio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, avrei volentieri ignorato il “caso” Biancaneve-Cortellesi, che ritengo l’ennesima scemenza generata dalla bolla surreale in cui galleggiano la “sinistra” i mass media e i cosiddetti intellettuali, quando ho letto per caso la lettera aperta che state per leggere anche voi, e di cui ringrazio di cuore l’autore, che non conosco. Una volta di più mi chiedo come mai le rivendicazioni paritarie femminili non si esercitino verso professioni onestissime quali il minatore, o lo scaricatore di porto (mio nonno materno lo era, al Molo del Carbone a Genova). Biancaneve avrebbe ben potuto accompagnare quei maschilisti oppressori dei Sette Nani in miniera, no? Invece di svolgere mansioni (onestissime, e importanti, e piene di amore, anche, ma questo alle Cortellesi del nostro pianeta poco interessa…) diverse nella loro casetta. Buona lettura e condivisione.
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Lettera aperta a Paola Cortellesi…
Mi permetta una riflessione sulle Sue considerazioni inerenti la favola di Biancaneve che a Suo parere sarebbe sessista in quanto, la bella fanciulla protagonista, avrebbe fatto da colf ai sette nani. Innanzi tutto Le faccio notare che fare la colf non è un disonore ma un lavoro dignitoso come tutti i lavori onesti. Sicuramente non sarà la massima aspirazione professionale per donne e uomini( si perché vi sono anche molti uomini che svolgono tale mansione) ma non tutte hanno avuto la fortuna che ha avuto Lei. La fortuna di nascere bella, di avere un innegabile talento e soprattutto di avere la capacità di ruffianarsi a destra e a manca (nel Suo caso solo a manca) per ottenere visibilità e successo.
Ma ciò non toglie che chi passa il battitappeto su quel red carpet sul quale sfilano quelle come Lei agghindate in mises firmatissime e luccicanti di gioielli, svolga un lavoro meno dignitoso. Ma torniamo a Biancaneve. La fanciulla aveva tutte le caratteristiche per diventare una “Cortellesi d’Antan”.
Era bellissima ed era pure una principessa, quindi poteva aspirare ad un trampolino di lancio in società non indifferente. Però a causa di una cattiva matrigna, la nostra Biancaneve si ritrovò abbandonata in un bosco e ivi rimase viva per miracolo, cioè salvò la pelle solo grazie alla pietà di un uomo, il guardiacaccia di corte, che disobbedendo agli ordini della sua padrona( la matrigna di Biancaneve) non uccise la fanciulla.
E già qui, volendo fare l’esegesi della favola in chiave moderna, come ha fatto Lei, potremmo dire che il femminicidio fu commissionato da una donna ma non ebbe luogo solo grazie al buon cuore di un maschio.
Ma lei si è guardata bene dall’evidenziare ciò perché questo particolare non è propedeutico (anzi sconfessa) la narrazione mainstream femminarda (uomo cattivo e violento /donna buona e indifesa) della quale Lei si è erta a profetessa.
Ma veniamo al nocciolo del “problema” da lei sollevato. È vero che nella favola Biancaneve si rimbocca le maniche e si occupa delle faccende domestiche per i sette nani, ma lo fa volontariamente e lo fa perché i sette nani che ogni giorno si rompono la schiena per 14 ore in miniera, l’hanno amorevolmente ospitata nella loro modesta casetta.
Quello che emerge da questa favola è la storia di una donna che è sfuggita alla furia omicida di un’altra donna grazie ad un uomo e che è sopravvissuta grazie al buon cuore di altri uomini che la hanno ospitata disinteressatamente e lei da donna dignitosa ha provveduto ad operarsi per ricambiare l’ospitalità ricevuta.
Ma forse a Lei (cara Cortellesi) sarebbe piaciuta una Biancaneve che una volta installatasi nella casetta dei sette nani avesse chiesto la separazione in tribunale e preteso di avere la casa assegnata e un assegno da parte dei sette nani per il suo mantenimento!
Ma ciò succede nella realtà, non nella favole. Purtroppo!
Mauro Bertamè
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Categoria: Generale
Non travisiamo il significato delle fiabe, esse trasmettono valori e messaggi profondi e rassicurazioni ai bambini(dopo il racconto di avvenimenti anche tragici) : il lupo divora Cappuccetto Rosso e la nonna, ma il cacciatore arriva, uccide il lupo e le libera, i fratelli(quindi la famiglia) vengono in soccorso della fanciulla minacciata da Barbablu perché aveva osato scoprire gli orrori da lui commessi, per citare alcuni esempi. Cenerentola, la bella addormentata e Biancaneve sono dolci e generose, non sono delle stupide, ma l’essenza della femminilità, non delle virago assatanate di pseudo diritti, ai bambini puri e liberi da sovrastrutture culturali piacciono ancora, ma non alla cultura di sinistra che le vuole demolire.
Penso anch’io che Biancaneve doveva prendere il piccone e andare in miniera
Sono semplicemente comparse che recitano il copione, quale che sia, messo loro davanti da chi giustamente le usa come pupazzi stupidi. In altri tempi avrebbero interpretato santa Maria Goretti e prima ancora sarebbero state in prima fila a declamare le lodi al Dux. Il mondo polcor in cui vivono cogli amichetti e colle amichette è una bolla di brunch e lunch, giurie e passerelle, la cui sola ragion d’essere è scambiarsi i premiucci come noialtri bambini plebei ci scambiavamo le figurine dei calciatori. A volte sono talmente comprese nel ruolo da credere veramente che le ingiustizie stiano nei pronomi “sessisti”, mentre da brave liberal vomitano disprezzo sulle colf senza le quali non sarebbero capaci di pulirsi il water.
Qualcuno definì la nonna di tutte le narrazioni, la New Age, un florilegio di chiacchiere che reggeva finché i problemi non c’erano oppure erano minimi e crollava di schianto se veniva sfiorato dalla realtà. Un po’ come i leggendari teologi bizantini che disquisivano del sesso degli angeli mentre i turchi prendevano Costantinopoli. Le Grimildi femministe sono quelle che si piazzano in mezzo al palcoscenico per rimirarsi allo smartphone e sentirsi dire dall’IA che sono le più mejo del Titanic.
Per non saper né leggere né scrivere, i nostri antenati ci hanno lasciato le fiabe. Ma noi crediamo alla tv.
https://www.linterferenza.info/attpol/cara-cortellesi-perche-nani-ce-sempre-un-principe/
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/03/23/maltrattate-e-mal-pagate-donne-contro-la-boldrini/6142311/
“Temo il mio tempo perché è il tempo in cui tutto viene meno ed è forse, proprio per questo, il vero tempo della fiaba (…), l’era della bellezza in fuga, della grazia e del mistero sul punto di scomparire, come le apparizioni e i segni arcani della fiaba”.
Cristina Campo, Fiaba e Mistero.
Poverina, la Cortellesi! Che ne può capire?
E per di più abbagliata dal successo …
Bisogna capirle queste donne “emancipate”.
Il finale della fiaba di Biancaneve la Cortellesi se lo sogna, e l’invidia livorosa la manda fuori di testa.
Alla fine tutti si schierano dove hanno posto il loro cuore e fanno la scelta di campo. Questo, ne sono sicuro, è il senso di questo tempo. Dio vuole che prendiamo posto: o con Lui o contro di Lui. Poi si farà sentire.
Riporto, più o meno, un commento fulmineo sulla vicenda che mi ha fatto sorridere: “Eh! Biancaneve poteva anche andare in maniera a spaccare pietre insieme ai sette nani, mica glielo avrebbero impedito”… O forse sì, per evitare che si facesse del male o si affaticasse troppo…
Da Hollywood in poi attori e tutto mondo spettacolo… divenuti altro che burattini manovrati… a disposizione potentati oligarchi!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/